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Angelo Bellobono – Ad alta digeribilità: Chist’è ‘o paese d’’o sole
Il 9 ottobre 2008, dalle ore 18:30, presso gli spazi delle cantine B.O.X., L’UNION arte contemporanea, in coproduzione con la FONDAZIONE VOLUME! presentano l’intervento installativo e video di Angelo Bellobono Chist’è ‘o paese d’’o sole, seconda tappa del progetto ad alta digeribilità
Comunicato stampa
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Il 9 ottobre 2008, dalle ore 18:30, presso gli spazi delle cantine B.O.X., sottostanti Palazzo Donarelli-Ricci, L'UNION arte contemporanea, in coproduzione con la FONDAZIONE VOLUME! presentano l'intervento installativo e video di Angelo Bellobono Chist’è ‘o paese d’’o sole, seconda tappa del progetto ad alta digeribilità a cura di Alessandro Facente.
Dal testo critico di Alessandro Facente:”…Ad alta digeribilità si spinge concettualmente sul binomio terminologico “psico-motorio” direttamente connesso allo sviluppo e al benessere personale, quale meccanica che determina la forte volontà di miglioramento globale.
È da qualche anno infatti che si parla di “wellbeing” nei centri in cui si pratica attività psico-fisica (fitness center, wellness center e wellbeing center), l’intento è quello di ampliare un approccio e un rapporto globale, appunto, con la nostra coscienza psico-motoria armonizzando il rapporto con noi stessi e con gli altri.
Su questo concetto Angelo Bellobono, con Chist’è ‘o paese d’’o sole contribuisce ad indagare gli stati di “reazione psichica e motoria” ad esso connessi. In quest’ottica il concetto centrale è lo “sforzo” inteso come esperienza-movimento, esperienza-reazione, esperienza-ingegno, compensazione mentale quale pensiero-nutrimento, pensiero-sopravvivenza.
Anche in questo caso lo spazio in passato era un magazzino per la conservazione di derrate alimentari ma, differentemente dal precedente “le gallinelle” (location della prima tappa Bring me back_HIGH di Jessica Iapino), venivano scaricate dalle barche sulle sponde del vicino Tevere e destinate alle piazze mercato nel cuore della città.
Le cantine b.o.x., luogo ideale per contenere un’umanità in fase di stoccaggio, si ricollegano concettualmente agli antichi camminamenti sotterranei per gli spostamenti degli schiavi, motore essenziale per il mantenimento del benessere in superficie, sala macchine per la produzione di energia necessaria ai romani che vivevano esternamente (villa Adriana a Tivoli è un esempio mirabile).
Ogni città ha i suoi motori umani sotterranei, una vita underground e un aspetto simile succede a New York, nell'east village, dove un popolo sommerso di Messicani sale e scende botole aperte per mandare avanti la città. Ingressi per depositi sotterranei o aree di attività di ristoranti e negozi. Due uomini quindi, nascosti in stanze-box, faticano sull’installazione di attrezzature sportive di ultima generazione per azionare una scritta luminescente posta esternamente. Si tratta di un congegno a dinamo, grazie al quale la quantità di energia sarà direttamente proporzionale alla forza che insiste sulle bike, determinando un’incostante intensità della luce.
Un’immagine assurda, drammaticamente sarcastica, a cui lo spettatore durante il vernissage non avrà totale accesso se non spiare attraverso una porta metallica forata; diversamente, i giorni successivi, i box saranno totalmente praticabili permettendo all’utente di azionare personalmente l’installazione.
Ciò determina, da una parte, un percorso senza diretto contatto sottratto alla vista dei molti per creare il forte contrapporsi tra “iper-esposizione” ed “iper-occultamento”; dall’altra, una condizione responsabilizzante di sforzo condiviso che definisce il reale incontro tra “sforzo-personale” uguale “benessere-globale”.
Chist’è ‘o paese d’’o sole è il “training collettivo” di uomini che sudano lungo il percorso per il miglioramento della propria esistenza e le ulteriori due video-installazioni Temporary runner completano l’installazione stabilendo l’utopica migrazione globale su di un territorio sconosciuto, annullato, senza meta né suolo, persi nel nero e nel bianco assoluti. Lo stato wellbeing si determina nello scatto che la mente produce per reintegrare quelle che sono le mancanze di una vita a rischio di sofferenze, è l’esatta intelligenza della personale "memoria muscolare" come lotta all’ipertrofia concettuale e alla stasi come immobilità. Da qui alla grande esperienza di Oscar Pistorius che smentisce di gran lunga la vecchia e aberrante frase mens sana in corpore sano, sostituita da una più attiva corpore sano in mens sana proprio per questa fantastica reazione della mente sul corpo. Il corpo stesso, dopo la menomazione e l’impotenza iniziali (affrontati nella tappa precedente da Jessica Iapino con bring me back_HIGH), riacquista talmente forza da “preoccupare” le prestazioni degli atleti normodotati, ai quali non ci resta altro che consigliar loro, vestendo per un attimo i panni dei preparatori atletici, di amputare le gambe per beneficiare delle protesi…”.
In occasione del vernissage verrà presentato il catalogo del progetto totale “ad alta digeribilità”.
Dal testo critico di Alessandro Facente:”…Ad alta digeribilità si spinge concettualmente sul binomio terminologico “psico-motorio” direttamente connesso allo sviluppo e al benessere personale, quale meccanica che determina la forte volontà di miglioramento globale.
È da qualche anno infatti che si parla di “wellbeing” nei centri in cui si pratica attività psico-fisica (fitness center, wellness center e wellbeing center), l’intento è quello di ampliare un approccio e un rapporto globale, appunto, con la nostra coscienza psico-motoria armonizzando il rapporto con noi stessi e con gli altri.
Su questo concetto Angelo Bellobono, con Chist’è ‘o paese d’’o sole contribuisce ad indagare gli stati di “reazione psichica e motoria” ad esso connessi. In quest’ottica il concetto centrale è lo “sforzo” inteso come esperienza-movimento, esperienza-reazione, esperienza-ingegno, compensazione mentale quale pensiero-nutrimento, pensiero-sopravvivenza.
Anche in questo caso lo spazio in passato era un magazzino per la conservazione di derrate alimentari ma, differentemente dal precedente “le gallinelle” (location della prima tappa Bring me back_HIGH di Jessica Iapino), venivano scaricate dalle barche sulle sponde del vicino Tevere e destinate alle piazze mercato nel cuore della città.
Le cantine b.o.x., luogo ideale per contenere un’umanità in fase di stoccaggio, si ricollegano concettualmente agli antichi camminamenti sotterranei per gli spostamenti degli schiavi, motore essenziale per il mantenimento del benessere in superficie, sala macchine per la produzione di energia necessaria ai romani che vivevano esternamente (villa Adriana a Tivoli è un esempio mirabile).
Ogni città ha i suoi motori umani sotterranei, una vita underground e un aspetto simile succede a New York, nell'east village, dove un popolo sommerso di Messicani sale e scende botole aperte per mandare avanti la città. Ingressi per depositi sotterranei o aree di attività di ristoranti e negozi. Due uomini quindi, nascosti in stanze-box, faticano sull’installazione di attrezzature sportive di ultima generazione per azionare una scritta luminescente posta esternamente. Si tratta di un congegno a dinamo, grazie al quale la quantità di energia sarà direttamente proporzionale alla forza che insiste sulle bike, determinando un’incostante intensità della luce.
Un’immagine assurda, drammaticamente sarcastica, a cui lo spettatore durante il vernissage non avrà totale accesso se non spiare attraverso una porta metallica forata; diversamente, i giorni successivi, i box saranno totalmente praticabili permettendo all’utente di azionare personalmente l’installazione.
Ciò determina, da una parte, un percorso senza diretto contatto sottratto alla vista dei molti per creare il forte contrapporsi tra “iper-esposizione” ed “iper-occultamento”; dall’altra, una condizione responsabilizzante di sforzo condiviso che definisce il reale incontro tra “sforzo-personale” uguale “benessere-globale”.
Chist’è ‘o paese d’’o sole è il “training collettivo” di uomini che sudano lungo il percorso per il miglioramento della propria esistenza e le ulteriori due video-installazioni Temporary runner completano l’installazione stabilendo l’utopica migrazione globale su di un territorio sconosciuto, annullato, senza meta né suolo, persi nel nero e nel bianco assoluti. Lo stato wellbeing si determina nello scatto che la mente produce per reintegrare quelle che sono le mancanze di una vita a rischio di sofferenze, è l’esatta intelligenza della personale "memoria muscolare" come lotta all’ipertrofia concettuale e alla stasi come immobilità. Da qui alla grande esperienza di Oscar Pistorius che smentisce di gran lunga la vecchia e aberrante frase mens sana in corpore sano, sostituita da una più attiva corpore sano in mens sana proprio per questa fantastica reazione della mente sul corpo. Il corpo stesso, dopo la menomazione e l’impotenza iniziali (affrontati nella tappa precedente da Jessica Iapino con bring me back_HIGH), riacquista talmente forza da “preoccupare” le prestazioni degli atleti normodotati, ai quali non ci resta altro che consigliar loro, vestendo per un attimo i panni dei preparatori atletici, di amputare le gambe per beneficiare delle protesi…”.
In occasione del vernissage verrà presentato il catalogo del progetto totale “ad alta digeribilità”.
09
ottobre 2008
Angelo Bellobono – Ad alta digeribilità: Chist’è ‘o paese d’’o sole
Dal 09 ottobre al 13 novembre 2008
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
CANTINE B.O.X.
Roma, Vicolo Sugarelli, 18, (Roma)
Roma, Vicolo Sugarelli, 18, (Roma)
Orario di apertura
martedì-venerdì 17-19
Vernissage
9 Ottobre 2008, 18:30
Sito web
www.fondazionevolume.com
Autore
Curatore