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Davide Cascio – E.N.
Personale dell’artista svizzero Davide Cascio. In mostra il progetto E.N. che muove dalla suggestione del Padiglione dell’Esprit Nouveau di Le Corbusier ricostruito a Bologna nel 1977, e prevede sia lavori scultorei che collage.
Comunicato stampa
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agenzia04 inaugura venerdì 26 settembre alle ore 19 la mostra personale di Davide Cascio, artista svizzero che si sta imponendo nel panorama dell’arte contemporanea internazionale.
Sarà in mostra a Bologna il progetto E.N. che muove dalla suggestione del Padiglione dell’Esprit Nouveau di Le Corbusier, ricostruito a Bologna nel 1977 (sul progetto del 1925) e prevede sia lavori scultorei in materiali semplici e minimi, come legno, cartone e neon, che collage.
La mostra bolognese inoltre è la prima tappa europea di una serie di mostre personali che l’artista svizzero inaugurerà nel mese di ottobre: presso FormContent di Londra, il Latvian Center for Contemporary Art di Riga e la Kunsthalle di Basilea.
E.N. dunque come le due lettere che in volume architettonicamente prospettico capeggiano su un lato del Padiglione di Le Corbusier, esse stesse formulazione manifesta ed esemplare del modello abitativo disegnato dall’architetto svizzero-francese.
Come scrive Luigi Fassi nel testo in catalogo: “[…] La volontà di Davide Cascio di riproporre a Bologna, in termini scultorei e installativi, le due lettere di Esprit Nouveau, si sostanzia dall’uso di materiali semplici e minimi, come legno, cartone e neon. La texture con cui esse sono costruite riprende quella del progetto per le Immeubles-Villas di Le Corbusier a Marsiglia, strutture a griglia al cui interno vengono inseriti volumi abitativi in successione organizzata. L’intervento di Cascio non intende registrare un’esattezza filologica o un’erudizione documentaria espressa in termini agiografici e monumentali, quanto piuttosto dare spazio a un’evocazione di simboli e rimandi evocati dalle riflessioni razionaliste di Le Corbusier, muovendo dalla suggestione, geograficamente tautologica, del progetto bolognese del ’77. Così come il Padiglione lecorbusiano del ’25 rappresentava un’idea lineare e sostenibile di abitazione, Davide Cascio riprende tale prospettiva di armonia funzionale tracciando l’ipotesi di una misura aurea e antropometrica per le dimensioni dell’installazione E.N. […]
La seconda installazione in mostra, Project for a Happy Island, propone con un’economia altrettanto minimale di mezzi e strumenti un’aggregazione metropolitana ideale, una sorta di possibile skyline modernista, sospesa tra avanguardia anni Venti e dimensione futuribile. L’opera concentra l’attenzione su forme nitide e lineari, che suggeriscono una vicinanza formale con volumetrie prismatiche proprie di cristalli naturali e concrezioni minerali. La ricerca del rapporto tra forma e sostanza, modello e funzione, diventa qui distillazione di un’esattezza visiva, una sorta di umanesimo fuori dal tempo, interessato a rintracciare la prossimità ideale tra uomo e natura, modularità abitative e oggettualità naturali essenziali. Fondamentale nell’opera è l’idea di scala, la sua capacità di accostare macroscopico e microscopico, universo naturale compiuto e dettagli di un urbanesimo possibile. Idealità e realtà si specchiano qui l’una nell’altra, riverberando una dialettica della distanza centrale nel lavoro di Cascio, quella tra modello ed esempio, archetipo e derivazione.”
Diversi collage completano la mostra con una serie di architetture umane che fanno da contrappunto alle installazioni scultoree. In particolare i collage Utopo e Black Map: il primo è un disegno di misure antropometriche e forme geometriche islamiche, dove il posizionamento dei parallelepipedi compone un’armonia razionale-naturale, suggerendo la formula di un umanesimo di sapore rinascimentale, conciliato tra sapienza classica e cultura orientale. In Black Map torna invece l’alternativa più nitidamente utopica, la possibilità di tracciare la mappa di un luogo ideale mediante una cartografia ipotetica, svincolata da ogni orientamento determinato. L’indistinzione tra ideale e reale dilaga qui in una formula creativa morbida e fluida, aperta a tutte le interpretazioni personali.
La mostra E.N. fa parte di un più ampio progetto di collaborazione con altri spazi espositivi europei e prevede la pubblicazione di un catalogo a documentare le mostre personali di Davide Cascio presso FormContent di Londra (2 ottobre - 9 novembre 2008), Latvian Center for Contemporary Art di Riga (9 ottobre - 31 novembre 2008) e la Kunsthalle di Basilea (28 ottobre - 16 novembre 2008). Il catalogo raccoglie le immagini e i testi scritti da diversi curatori in relazione alle mostre. Per quella di Bologna il testo sarà a cura di Luigi Fassi Il catalogo sarà coordinato da Egija Inzule di Showroom Basel, e promuoverà in modo importante il lavoro dell'artista in Europa.
Davide Cascio è nato a Lugano nel 1976. Attualmente vive e lavora a Zurigo grazie al progetto di residenza Atelierstipendium Zuger Kulturstiftung Landis & Gyr, Zug. E’ stato vincitore nel 2007 e nel 2008 del SWISS ART AWARDS e sempre nel 2007 del Premio Culturale Manor Ticino, che ha previsto una mostra personale con catalogo al Museo Cantonale d’Arte di Lugano (novembre 2007-gennaio 2008).
Nel 2006 è stato pubblicato il suo catalogo personale dalla Fondazione Svizzera per la cultura Pro Helvetia nella collezione dei Cahiers d’Artistes.
L’artista ha frequentato il Corso Superiore di Arti Visive 2008 della Fondazione Ratti di Como (visiting professor Yona Friedman). E' stato selezionato per la residenza Le Pavillon - Palais de Tokyo di Parigi (2009).
Sarà in mostra a Bologna il progetto E.N. che muove dalla suggestione del Padiglione dell’Esprit Nouveau di Le Corbusier, ricostruito a Bologna nel 1977 (sul progetto del 1925) e prevede sia lavori scultorei in materiali semplici e minimi, come legno, cartone e neon, che collage.
La mostra bolognese inoltre è la prima tappa europea di una serie di mostre personali che l’artista svizzero inaugurerà nel mese di ottobre: presso FormContent di Londra, il Latvian Center for Contemporary Art di Riga e la Kunsthalle di Basilea.
E.N. dunque come le due lettere che in volume architettonicamente prospettico capeggiano su un lato del Padiglione di Le Corbusier, esse stesse formulazione manifesta ed esemplare del modello abitativo disegnato dall’architetto svizzero-francese.
Come scrive Luigi Fassi nel testo in catalogo: “[…] La volontà di Davide Cascio di riproporre a Bologna, in termini scultorei e installativi, le due lettere di Esprit Nouveau, si sostanzia dall’uso di materiali semplici e minimi, come legno, cartone e neon. La texture con cui esse sono costruite riprende quella del progetto per le Immeubles-Villas di Le Corbusier a Marsiglia, strutture a griglia al cui interno vengono inseriti volumi abitativi in successione organizzata. L’intervento di Cascio non intende registrare un’esattezza filologica o un’erudizione documentaria espressa in termini agiografici e monumentali, quanto piuttosto dare spazio a un’evocazione di simboli e rimandi evocati dalle riflessioni razionaliste di Le Corbusier, muovendo dalla suggestione, geograficamente tautologica, del progetto bolognese del ’77. Così come il Padiglione lecorbusiano del ’25 rappresentava un’idea lineare e sostenibile di abitazione, Davide Cascio riprende tale prospettiva di armonia funzionale tracciando l’ipotesi di una misura aurea e antropometrica per le dimensioni dell’installazione E.N. […]
La seconda installazione in mostra, Project for a Happy Island, propone con un’economia altrettanto minimale di mezzi e strumenti un’aggregazione metropolitana ideale, una sorta di possibile skyline modernista, sospesa tra avanguardia anni Venti e dimensione futuribile. L’opera concentra l’attenzione su forme nitide e lineari, che suggeriscono una vicinanza formale con volumetrie prismatiche proprie di cristalli naturali e concrezioni minerali. La ricerca del rapporto tra forma e sostanza, modello e funzione, diventa qui distillazione di un’esattezza visiva, una sorta di umanesimo fuori dal tempo, interessato a rintracciare la prossimità ideale tra uomo e natura, modularità abitative e oggettualità naturali essenziali. Fondamentale nell’opera è l’idea di scala, la sua capacità di accostare macroscopico e microscopico, universo naturale compiuto e dettagli di un urbanesimo possibile. Idealità e realtà si specchiano qui l’una nell’altra, riverberando una dialettica della distanza centrale nel lavoro di Cascio, quella tra modello ed esempio, archetipo e derivazione.”
Diversi collage completano la mostra con una serie di architetture umane che fanno da contrappunto alle installazioni scultoree. In particolare i collage Utopo e Black Map: il primo è un disegno di misure antropometriche e forme geometriche islamiche, dove il posizionamento dei parallelepipedi compone un’armonia razionale-naturale, suggerendo la formula di un umanesimo di sapore rinascimentale, conciliato tra sapienza classica e cultura orientale. In Black Map torna invece l’alternativa più nitidamente utopica, la possibilità di tracciare la mappa di un luogo ideale mediante una cartografia ipotetica, svincolata da ogni orientamento determinato. L’indistinzione tra ideale e reale dilaga qui in una formula creativa morbida e fluida, aperta a tutte le interpretazioni personali.
La mostra E.N. fa parte di un più ampio progetto di collaborazione con altri spazi espositivi europei e prevede la pubblicazione di un catalogo a documentare le mostre personali di Davide Cascio presso FormContent di Londra (2 ottobre - 9 novembre 2008), Latvian Center for Contemporary Art di Riga (9 ottobre - 31 novembre 2008) e la Kunsthalle di Basilea (28 ottobre - 16 novembre 2008). Il catalogo raccoglie le immagini e i testi scritti da diversi curatori in relazione alle mostre. Per quella di Bologna il testo sarà a cura di Luigi Fassi Il catalogo sarà coordinato da Egija Inzule di Showroom Basel, e promuoverà in modo importante il lavoro dell'artista in Europa.
Davide Cascio è nato a Lugano nel 1976. Attualmente vive e lavora a Zurigo grazie al progetto di residenza Atelierstipendium Zuger Kulturstiftung Landis & Gyr, Zug. E’ stato vincitore nel 2007 e nel 2008 del SWISS ART AWARDS e sempre nel 2007 del Premio Culturale Manor Ticino, che ha previsto una mostra personale con catalogo al Museo Cantonale d’Arte di Lugano (novembre 2007-gennaio 2008).
Nel 2006 è stato pubblicato il suo catalogo personale dalla Fondazione Svizzera per la cultura Pro Helvetia nella collezione dei Cahiers d’Artistes.
L’artista ha frequentato il Corso Superiore di Arti Visive 2008 della Fondazione Ratti di Como (visiting professor Yona Friedman). E' stato selezionato per la residenza Le Pavillon - Palais de Tokyo di Parigi (2009).
26
settembre 2008
Davide Cascio – E.N.
Dal 26 settembre al 15 novembre 2008
arte contemporanea
Location
AGENZIA04
Bologna, Via Giovanni Brugnoli, 19/C, (Bologna)
Bologna, Via Giovanni Brugnoli, 19/C, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato, ore 15-20 (o su appuntamento)
Vernissage
26 Settembre 2008, ore 19
Autore