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Kent Henricksen – Absence of myth
Nei lavori recenti Kent Henricksen focalizza la sua attenzione sull’iconografia cattolica, evocando la violenza che e’ paradossalmente una costante dei racconti biblici, cosi’ come nella società contemporanea
Comunicato stampa
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La galleria Glance e' lieta di presentare la mostra personale dell'artista americano Kent Henricksen.
In mostra saranno esposte le sue opere piu' recenti, che includono alcuni lavori su tela in foglia d'oro, altri con stoffe serigrafate e ricamate e, infine, cinque sculture in ceramica. Per l'occasione l'artista trasformerà lo spazio della galleria realizzando un wall-painting di stencil che permetterà al visitatore di entrare nel suo mondo ironico e allo stesso tempo sottilmente inquietante. Il progetto trae spunto da "Absence of myth. Writing on Surrealism", raccolta di saggi, articoli e testi di Georges Bataille. Nei lavori recenti Kent Henricksen focalizza la sua attenzione sull'iconografia cattolica, evocando la violenza che e' paradossalmente una costante dei racconti biblici, cosi' come nella società contemporanea.
L'artista usa il metodo dell'appropriamento, che dai collage cubisti e dai ready-made duchampiani e' stato utilizzato dagli artisti fino ad oggi assumendo sempre nuove forme. Le immagini che usa sono estrapolate dalle fonti piu' svariate, come stampe antiche o libri illustrati, manuali di storia o opere d'arte di diverse epoche, che conserva in un archivio da lui definito "banca della memoria". Cosi', nei suoi lavori, cherubini di Durer possono convivere con ninfe Liberty, scheletri dell'iconografia popolare messicana danzare durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, Maria Maddalena e le sirene volare insieme a uno yorkshire e serpenti rituali da tattoo incorniciare una mostruosa figura mitologica del XVI secolo. Tutte queste figure diventano parte di un pattern decorativo, tipico di arti minori come la tappezzeria. L'artista trasforma i personaggi tramite interventi minimi di ricamo, aggiungendo particolari inquietanti come maschere, cappucci o corde che sovvertono il significato di partenza. Le figure cosi' agghindate e mascherate potrebbero essere percepite come preti o fantasmi, ladri o torturatori, ma nessuna indicazione precisa e' data dall'artista verso una o l'altra interpretazione.
Per la prima volta Kent Henricksen si misura con la tecnica della ceramica. Le sue sculture mantengono l'ironia e la metodologia delle opere bidimensionali. "Up from below", per esempio, e' ispirata a un collage di Max Ernst, tratto da "Une semaine de bonte'", uno dei suoi romanzi surrealisti ed evoca le punizioni dei Simoniaci nella III Bolgia dell'Inferno dantesco. Le gambe che spuntano dalla terra parlano di morte, di sepoltura, ma anche di vita, infatti insieme a esse sta crescendo dell'erba. In un'altra, appese a un ramo di un albero si vedono delle mutande: un'immagine, tratta da un particolare di un quadro di Goya, che potrebbe essere post-bellica, ma anche idilliaca, erotica o festosa. Nelle opere di Kent Henricksen fonti di cultura alta si mescolano con altre di discendenza popolare, il sacro col profano, il glamour con il grottesco, la storia con il contemporaneo, creando un affresco in cui sotto l'apparente piacevolezza si nascondono riflessioni sulle varie forme di devianza sociale, culturale, politica e psicologica.
Norma Mangione
Kent Henricksen (1974, New Haven) vive e lavora a New York.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, come "The Gold Standard" (2006) e "Greater New York" (2005) al PS1 Museum of Contemporary Art, New York; ARS 06, Museum of Contemporary Art KIASMA, Helsinki, Finlandia; "Crafty", al Massachusetts College of Art, Boston; "Pricked: Extreme Embroidery", al Museum of Art and Design, New York e "Art in the Parks Celebrating 40 Years: 1967-2007".
Ha avuto mostre personali da John Connelly, New York, da Mario Diacono, Boston e da Atle Gerhardsen, Berlino. A ottobre si terrà la sua seconda personale nella galleria Hiromi Yoshii, Tokyo e nel novembre 2009 esporrà per la prima volta a Seoul nella galleria Arario.
La galleria Glance inaugura la sua seconda mostra personale.
Il suo lavoro e' nelle collezioni permanenti del Hirshhorn Museum, Washington DC e dell'Harvard University Fogg Museum.
In galleria sarà disponibile "A Season of Delight" la monografia su Kent Henricksen (The Bookmakers Ed., 2007)
In mostra saranno esposte le sue opere piu' recenti, che includono alcuni lavori su tela in foglia d'oro, altri con stoffe serigrafate e ricamate e, infine, cinque sculture in ceramica. Per l'occasione l'artista trasformerà lo spazio della galleria realizzando un wall-painting di stencil che permetterà al visitatore di entrare nel suo mondo ironico e allo stesso tempo sottilmente inquietante. Il progetto trae spunto da "Absence of myth. Writing on Surrealism", raccolta di saggi, articoli e testi di Georges Bataille. Nei lavori recenti Kent Henricksen focalizza la sua attenzione sull'iconografia cattolica, evocando la violenza che e' paradossalmente una costante dei racconti biblici, cosi' come nella società contemporanea.
L'artista usa il metodo dell'appropriamento, che dai collage cubisti e dai ready-made duchampiani e' stato utilizzato dagli artisti fino ad oggi assumendo sempre nuove forme. Le immagini che usa sono estrapolate dalle fonti piu' svariate, come stampe antiche o libri illustrati, manuali di storia o opere d'arte di diverse epoche, che conserva in un archivio da lui definito "banca della memoria". Cosi', nei suoi lavori, cherubini di Durer possono convivere con ninfe Liberty, scheletri dell'iconografia popolare messicana danzare durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, Maria Maddalena e le sirene volare insieme a uno yorkshire e serpenti rituali da tattoo incorniciare una mostruosa figura mitologica del XVI secolo. Tutte queste figure diventano parte di un pattern decorativo, tipico di arti minori come la tappezzeria. L'artista trasforma i personaggi tramite interventi minimi di ricamo, aggiungendo particolari inquietanti come maschere, cappucci o corde che sovvertono il significato di partenza. Le figure cosi' agghindate e mascherate potrebbero essere percepite come preti o fantasmi, ladri o torturatori, ma nessuna indicazione precisa e' data dall'artista verso una o l'altra interpretazione.
Per la prima volta Kent Henricksen si misura con la tecnica della ceramica. Le sue sculture mantengono l'ironia e la metodologia delle opere bidimensionali. "Up from below", per esempio, e' ispirata a un collage di Max Ernst, tratto da "Une semaine de bonte'", uno dei suoi romanzi surrealisti ed evoca le punizioni dei Simoniaci nella III Bolgia dell'Inferno dantesco. Le gambe che spuntano dalla terra parlano di morte, di sepoltura, ma anche di vita, infatti insieme a esse sta crescendo dell'erba. In un'altra, appese a un ramo di un albero si vedono delle mutande: un'immagine, tratta da un particolare di un quadro di Goya, che potrebbe essere post-bellica, ma anche idilliaca, erotica o festosa. Nelle opere di Kent Henricksen fonti di cultura alta si mescolano con altre di discendenza popolare, il sacro col profano, il glamour con il grottesco, la storia con il contemporaneo, creando un affresco in cui sotto l'apparente piacevolezza si nascondono riflessioni sulle varie forme di devianza sociale, culturale, politica e psicologica.
Norma Mangione
Kent Henricksen (1974, New Haven) vive e lavora a New York.
Ha partecipato a numerose mostre collettive, come "The Gold Standard" (2006) e "Greater New York" (2005) al PS1 Museum of Contemporary Art, New York; ARS 06, Museum of Contemporary Art KIASMA, Helsinki, Finlandia; "Crafty", al Massachusetts College of Art, Boston; "Pricked: Extreme Embroidery", al Museum of Art and Design, New York e "Art in the Parks Celebrating 40 Years: 1967-2007".
Ha avuto mostre personali da John Connelly, New York, da Mario Diacono, Boston e da Atle Gerhardsen, Berlino. A ottobre si terrà la sua seconda personale nella galleria Hiromi Yoshii, Tokyo e nel novembre 2009 esporrà per la prima volta a Seoul nella galleria Arario.
La galleria Glance inaugura la sua seconda mostra personale.
Il suo lavoro e' nelle collezioni permanenti del Hirshhorn Museum, Washington DC e dell'Harvard University Fogg Museum.
In galleria sarà disponibile "A Season of Delight" la monografia su Kent Henricksen (The Bookmakers Ed., 2007)
23
settembre 2008
Kent Henricksen – Absence of myth
Dal 23 settembre al 31 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA GLANCE
Torino, Via San Massimo, 45, (Torino)
Torino, Via San Massimo, 45, (Torino)
Vernissage
23 Settembre 2008, ore 18.30
Autore