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Asta
Arti decorative e design del XX secolo
Comunicato stampa
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I MOBILI
Un escursus nella storia del design dal primissimo ‘900 fino agli anni ’70.
Si parte con una “toccata e fuga” negli albori con un importante mobile - vetrina di Carlo Zen: modello identico (ma con decoro differente) a quello esposto nel 1902 all’ Esposizione delle Arti decorative di Torino.
La sezione dedicata al ventennio ’30-’40, vede, tra gli altri, un’ importante consolle in legno di mogano di Guglielmo Ulrich, variante del modello originale disegnato per la residenza della famiglia Mondadori di Milano.
Rara e ricercata, la poltrona “Digamma” disegnata da Ignazio Gardella (che in questo momento sta registrando risultati assai significativi) nel 1957 per Gavina.
Tra i lotti degli anni ’50 sono da segnalare gli arredi provenienti dall’ Hotel Royal di Napoli e da Il Parco dei Principi di Sorrento eseguiti da Giò Ponti, oltre ad un altro nucleo proveniente dall’ Albergo Lorena di Grosseto che porta la firma dello studio La Ruota di Ico e Luisa Parisi.
Dopo il successo della scorsa vendita (più di diecimila euro per la coppia), vengono presentate altre due poltroncine provenienti dall’ elettrotreno Etr 300 disegnate da Giulio Minoletti per le officine Breda.
Arriviamo così agli anni ’70 con una serie di mobili dell’ eclettico Willy Rizzo (del quale è particolarmente curioso un mobile bar). Non mancano Claudio Salocchi (per Sormani) e Vittorio Introini (per Saporiti), designer precursori dei gusti attuali grazie all’utilizzo di materiali innovativi come l’acciaio, il marmo, il cristallo: tavoli, tavolini, credenze e mobili contenitori presentati riflettono in pieno il loro stile minimal.
L’ ILLUMINAZIONE
Per gli inizi del secolo, una coppia di applique di Alessandro Mazzucotelli, uno dei più significativi artisti che lavorano il ferro battuto nei primi del novecento.
Importante la serie di lampade di Fontana Arte, dalle piantane e i lampadari firmati da Pietro Chiesa negli anni ’30 - ’40, fino all’ illuminazione degli anni ’60 – ’70 (tra cui una lampada da terra di Max Ingrand, mod. n° 1692).
La coppia di lampade da terra “Giunone” di Vico Magistretti per Artemide, 1970, torna nella collezione autunnale: nel corso dell’ultima asta un singolo esemplare dello stesso modello (ma di dimensioni maggiori) è stato aggiudicato a 2.783 euro.
Tutti presenti i grandi nomi: Stilnovo, Lumi, Oluce, Gino Sarfatti per Arteluce, Arredoluce e New Lamp (“Meridiana” e “Luna”). Quest’ultima, con Lamperti (“Psyco” e “Serie Elmo”), fa parte di un gruppo attentamente selezionato di apparati di illuminazione, scelti per un mercato e un collezionismo di nicchia.
L’interesse del mercato sull’ illuminazione di design si sta spostando sempre più verso i manufatti degli anni ‘50, fatto dimostrato anche dai risultati registrati nelle ultime aste. La Wannenes presenterà quindi una selezione accurata di luci, tra le quali “Sasso”: lampada da terra di Luigi Caccia Dominioni per Azucena.
Un escursus nella storia del design dal primissimo ‘900 fino agli anni ’70.
Si parte con una “toccata e fuga” negli albori con un importante mobile - vetrina di Carlo Zen: modello identico (ma con decoro differente) a quello esposto nel 1902 all’ Esposizione delle Arti decorative di Torino.
La sezione dedicata al ventennio ’30-’40, vede, tra gli altri, un’ importante consolle in legno di mogano di Guglielmo Ulrich, variante del modello originale disegnato per la residenza della famiglia Mondadori di Milano.
Rara e ricercata, la poltrona “Digamma” disegnata da Ignazio Gardella (che in questo momento sta registrando risultati assai significativi) nel 1957 per Gavina.
Tra i lotti degli anni ’50 sono da segnalare gli arredi provenienti dall’ Hotel Royal di Napoli e da Il Parco dei Principi di Sorrento eseguiti da Giò Ponti, oltre ad un altro nucleo proveniente dall’ Albergo Lorena di Grosseto che porta la firma dello studio La Ruota di Ico e Luisa Parisi.
Dopo il successo della scorsa vendita (più di diecimila euro per la coppia), vengono presentate altre due poltroncine provenienti dall’ elettrotreno Etr 300 disegnate da Giulio Minoletti per le officine Breda.
Arriviamo così agli anni ’70 con una serie di mobili dell’ eclettico Willy Rizzo (del quale è particolarmente curioso un mobile bar). Non mancano Claudio Salocchi (per Sormani) e Vittorio Introini (per Saporiti), designer precursori dei gusti attuali grazie all’utilizzo di materiali innovativi come l’acciaio, il marmo, il cristallo: tavoli, tavolini, credenze e mobili contenitori presentati riflettono in pieno il loro stile minimal.
L’ ILLUMINAZIONE
Per gli inizi del secolo, una coppia di applique di Alessandro Mazzucotelli, uno dei più significativi artisti che lavorano il ferro battuto nei primi del novecento.
Importante la serie di lampade di Fontana Arte, dalle piantane e i lampadari firmati da Pietro Chiesa negli anni ’30 - ’40, fino all’ illuminazione degli anni ’60 – ’70 (tra cui una lampada da terra di Max Ingrand, mod. n° 1692).
La coppia di lampade da terra “Giunone” di Vico Magistretti per Artemide, 1970, torna nella collezione autunnale: nel corso dell’ultima asta un singolo esemplare dello stesso modello (ma di dimensioni maggiori) è stato aggiudicato a 2.783 euro.
Tutti presenti i grandi nomi: Stilnovo, Lumi, Oluce, Gino Sarfatti per Arteluce, Arredoluce e New Lamp (“Meridiana” e “Luna”). Quest’ultima, con Lamperti (“Psyco” e “Serie Elmo”), fa parte di un gruppo attentamente selezionato di apparati di illuminazione, scelti per un mercato e un collezionismo di nicchia.
L’interesse del mercato sull’ illuminazione di design si sta spostando sempre più verso i manufatti degli anni ‘50, fatto dimostrato anche dai risultati registrati nelle ultime aste. La Wannenes presenterà quindi una selezione accurata di luci, tra le quali “Sasso”: lampada da terra di Luigi Caccia Dominioni per Azucena.
29
settembre 2008
Asta
29 settembre 2008
design
arte contemporanea
arti decorative e industriali
asta
arte contemporanea
arti decorative e industriali
asta
Location
CASA D’ASTE WANNENES ART – PALAZZO DEL MELOGRANO
Genova, Piazza Campetto, 2, (Genova)
Genova, Piazza Campetto, 2, (Genova)