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Intimo
In concomitanza con la settimana di MilanoModa un ironico e salutare contributo agli scontati rituali che si svolgono in questi periodi di dilaganti epidemie di febbri da moda.
‘Intimo’ ovvero biancheria toute-courte, ovvero i segreti, i sogni, il nostro profondo, o ….
Comunicato stampa
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Intimo
In concomitanza con la settimana di MilanoModa una mostra dal parodiante e significativo titolo ‘Intimo’.
Dopo le mostre ‘Svestiti’, ‘Travestiti’, ‘Scollati’, ‘Unisex’ che abbiamo realizzato sul tema un ulteriore ironico e salutare contributo agli scontati rituali che si svolgono in tali periodi di dilaganti epidemie di febbri da moda.
‘Intimo’ ovvero biancheria, di alta moda o di mercato, grossolana o chic, oppure l’ordine imperioso di chi possiede il potere, o ancora tutto ciò che ci appartiene, i segreti, i sogni, il nostro profondo ….
a cura di Donatella Airoldi
Nei lavori artistici il rigore, la sperimentazione, la continua visione e violazione delle superfici ci riporta a continue e insistenti interrogazioni, come se l’intimo rapporto degli elementi non svelasse verità assolute, ma volesse contribuire a nasconderle nel vuoto e nel pieno di una presenza sempre differita.
L’intimo c’è ma non si svela. Ogni artista offre la sua intimità incarnata nel quadro, o nella scultura, lascia intravedere le proprie sconfitte e vittorie, spalanca la stanza interiore alla luce collettiva e il fascino dell’opera è proprio in quella percezione che non trova mai il proprio nome perché sarebbe come cederne in parte il segreto. E le viscere spregiudicatamente incantano, forse sono la cosa più intima che ci sia, ma in questa mostra ci sono tutti i diversi aspetti del verbo-sostantivo intimo: ricordi, sogni, biancheria profumata, lercia, comando imperioso, cuore strabordante tenerezza, o assassino.
Intimo è scorgere nell’evoluzione di ciglia spente un calco di parole non proferite che imperversano nella ribellione di sensi soffocati e puniti per i tumulti cocenti. Sbadati atteggiamenti incuranti rassettano prigionieri colpevoli di risolvere l’abituale in disdicevole.
La moda ha scoperto che l’intimo suggerisce idee e sperpera quattrini. La moda godereccia e insaziabile, con l’eco di bigiotteria che sferraglia al vento, lambisce magri corpi scambiandoli per opulenza mentre piccole armate di cinesi cuciono notte e giorno lembi di pelle colorata. Spregiudicata perversione dei fatti, impercettibile tocco di svelate taciturne stole di volpi deambulanti. E’ quell’incoscio trattato da libidine che sbeffeggia a ogni piè sospinto le nostre ingorde membra anoressiche per negligenza sopita e il ricco uomo non bada a spese quando sniffa che il suo senso d’affermazione può essere continuamente applaudito.
Inverosimilmente è possibile errare in ogni stanza piena di quadri e sculture e capire che ogni elemento ha infinite altre intimità che non puoi leggere a tavolino o nei ricchi cataloghi illustrati.
Forse è questo l’intimo che stiamo perdendo, ci fermiamo all’immagine patinata ma non buchiamo la tela per capire che cosa intimamente essa comunichi. Viaggiamo inconsapevolmente nelle stringhe bucate di universi mai digeriti sperando che una controversa questione ci faccia finalmente capire. Le opere gridano il loro senso di disagio devastante in un mondo tritatutto dove impera il mercato di denaro e potere di pochi signori che si arricchiscono ogni volta che respirano.
Opere di Alberto Mari, Evelina Schatz, Giorgio Rastelli, Silvia Cibaldi, Giulia Comenduni, Roberto Sommariva, Nicoletta Crocella, Donatella Berra, Francesco Pizzo, Annalisa Mitrano, Stefano Soddu, Mavi Ferrando, Mario Palmieri. Dai loro lavori visioni di creativa e assoluta libertà e stigma a distanza dalle tante comparsate asservitive in giro. Intimamente comprendi che l’inverosimile balbettio degli stridori convulsi che ci attorniano si è fermato per servire con ben altro cibo occhi attenti che non hanno voglia di chinarsi. Sotterfugi di scampi appena sorseggiati non accettano inciabattii notturni. Questo è il racconto di storie che partono dal profondo, nobili o ignobili non ha importanza, vere o assurde, ma sicuramente incorrotte dai tintinnii dei compensi in platino.
Intimo è una ricchezza senza condizioni.
E sorprendi emozioni danneggiate da bombardamenti con suoni acustici afoni e scopri che il linguaggio delle parole non corrisponde agli incrinati movimenti del corpo cedente.
“…Degeneriamo in fantocci ripugnanti perseguitati dal ricordo delle passioni che abbiamo temuto troppo e delle squisite tentazioni cui non abbiamo avuto il coraggio di cedere. Il corpo pecca una volta e ha posto fine ai suoi peccati poiché l’azione è una sorta di purificazione... e non rimane altro, poi, che il ricordo di un piacere o il lusso di un rimpianto. Il solo modo di liberarsi di una tentazione è cedere? …” (Oscar Wilde)
E cedere è il privilegio principe dell’artista che sempre si lascia congiungere con il suo amante dannato.
Donatella Airoldi
artisti:
Donatella Berra, Silvia Cibaldi, Giulia Comenduni, Nicoletta Crocella, Mavi Ferrando, Alberto Mari, Annalisa Mitrano, Mario Palmieri, Francesco Pizzo, Giorgio Rastelli, Evelina Schatz, Stefano Soddu, Roberto Sommariva
23
settembre 2008
Intimo
Dal 23 al 30 settembre 2008
arte contemporanea
Location
QUINTOCORTILE
Milano, Viale Bligny, 42, (Milano)
Milano, Viale Bligny, 42, (Milano)
Orario di apertura
martedì - venerdì dalle 17,30 alle 10,30
Vernissage
23 Settembre 2008, ore 18
Autore
Curatore