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Stato di Famiglia – Full Mirror. Empty Mirror.
Il riflesso, come riproduzione reiterata della realtà, e lo sdoppiamento dell’immagine, come approfondimento ed estensione della conoscenza del soggetto ritratto, hanno fin da principio costituito le basi fondanti della ricerca di Stato di Famiglia.
Comunicato stampa
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Full Mirror. Empty Mirror.
C-print, vetro molato, legno
Il riflesso, come riproduzione reiterata della realtà, e lo sdoppiamento dell’immagine, come approfondimento ed estensione della conoscenza del soggetto ritratto (sia questo un volto o uno scorcio paesaggistico o metropolitano), hanno fin da principio costituito le basi fondanti della ricerca di Stato di Famiglia e caratterizzato i loro lavori come veri e propri esperimenti iconografici volti a decostruire la percezione del reale - pur mantenendo un’alta fedeltà nella resa realistica dell’immagine - e ad amplificare l’identità del soggetto coinvolto, conferendo alla superficie stampata la qualità volumetrica tridimensionale attraverso l’innesto simbiotico di moduli in cristallo sfaccettati e parzialmente schermanti.
Nella nuova serie di lavori (ritratti fotografici sotto vetro molato) questi principi guida, come anche l’escamotage estetico/funzionale dell’elemento schermate, assumono una ulteriore valenza, mirando non soltanto ad enfatizzare artificialmente il valore caleidoscopico della visione, ma a sottolineare, in un’estremizzazione mitologica, l’idea di simulacro e il valore ambiguo e ingannevole dell’immagine riprodotta.
L’aspetto formale della nuova galleria di ritratti rimanda volutamente all’idea di “sala degli specchi”.
Le opere, presentate come specchiere poste in sequenza, restituiscono ognuna un’immagine che in apparenza viene colta come riflesso cristallizzato. L’alternanza tra presenza (i soggetti umani ritratti) e assenza (gli scatti che ritraggono solamente il fondale di posa), induce al ragionamento su tematiche quali lo sdoppiamento simmetrico dell’immagine proiettata, la sua percezione ribaltata, la sua fugacità, l'illusionismo ottico, determinando la sensazione di confrontarsi con entità sospese in una dimensione temporale e spaziale rarefatta. Lo specchio, incarnando contemporaneamente la caducità del tempo e l’impossibilità di fermare le imprevedibili mutazioni che questo produce, crea una continuità quasi organica che lega l'uomo alla propria natura, transitoria, precaria.
Il potere illusorio e ammaliante dello specchio e l’investimento pulsionale che pone l’essere umano nelle condizioni di Narciso, sono i presupposti adottati dagli artisti per reiterare il riflesso fuggevole, temporaneo in un riflesso permanente, ovvero nella restituzione del sembiante attraverso l’effige ribaltata in cui veniamo oggettivamente riconosciuti e percepiti dall’esterno: la fotografia. Ma, paradossalmente, è attraverso l’oggetto-simbolo per eccellenza dell’effimero, attraverso il più antico dispositivo di catalizzazione dell’energia individuale (lo specchio), che il soggetto ritratto trova il modo di continuare a restituire al mondo, in modo perpetuo e straniante, il suo soffio vitale, ed è qui che lascia traccia delle sue sembianze, in forma di apparizione immutevole.
C-print, vetro molato, legno
Il riflesso, come riproduzione reiterata della realtà, e lo sdoppiamento dell’immagine, come approfondimento ed estensione della conoscenza del soggetto ritratto (sia questo un volto o uno scorcio paesaggistico o metropolitano), hanno fin da principio costituito le basi fondanti della ricerca di Stato di Famiglia e caratterizzato i loro lavori come veri e propri esperimenti iconografici volti a decostruire la percezione del reale - pur mantenendo un’alta fedeltà nella resa realistica dell’immagine - e ad amplificare l’identità del soggetto coinvolto, conferendo alla superficie stampata la qualità volumetrica tridimensionale attraverso l’innesto simbiotico di moduli in cristallo sfaccettati e parzialmente schermanti.
Nella nuova serie di lavori (ritratti fotografici sotto vetro molato) questi principi guida, come anche l’escamotage estetico/funzionale dell’elemento schermate, assumono una ulteriore valenza, mirando non soltanto ad enfatizzare artificialmente il valore caleidoscopico della visione, ma a sottolineare, in un’estremizzazione mitologica, l’idea di simulacro e il valore ambiguo e ingannevole dell’immagine riprodotta.
L’aspetto formale della nuova galleria di ritratti rimanda volutamente all’idea di “sala degli specchi”.
Le opere, presentate come specchiere poste in sequenza, restituiscono ognuna un’immagine che in apparenza viene colta come riflesso cristallizzato. L’alternanza tra presenza (i soggetti umani ritratti) e assenza (gli scatti che ritraggono solamente il fondale di posa), induce al ragionamento su tematiche quali lo sdoppiamento simmetrico dell’immagine proiettata, la sua percezione ribaltata, la sua fugacità, l'illusionismo ottico, determinando la sensazione di confrontarsi con entità sospese in una dimensione temporale e spaziale rarefatta. Lo specchio, incarnando contemporaneamente la caducità del tempo e l’impossibilità di fermare le imprevedibili mutazioni che questo produce, crea una continuità quasi organica che lega l'uomo alla propria natura, transitoria, precaria.
Il potere illusorio e ammaliante dello specchio e l’investimento pulsionale che pone l’essere umano nelle condizioni di Narciso, sono i presupposti adottati dagli artisti per reiterare il riflesso fuggevole, temporaneo in un riflesso permanente, ovvero nella restituzione del sembiante attraverso l’effige ribaltata in cui veniamo oggettivamente riconosciuti e percepiti dall’esterno: la fotografia. Ma, paradossalmente, è attraverso l’oggetto-simbolo per eccellenza dell’effimero, attraverso il più antico dispositivo di catalizzazione dell’energia individuale (lo specchio), che il soggetto ritratto trova il modo di continuare a restituire al mondo, in modo perpetuo e straniante, il suo soffio vitale, ed è qui che lascia traccia delle sue sembianze, in forma di apparizione immutevole.
08
ottobre 2008
Stato di Famiglia – Full Mirror. Empty Mirror.
Dall'otto ottobre al 28 novembre 2008
arte contemporanea
Location
MOTELSALIERI
Roma, Via Giovanni Lanza, 162, (Roma)
Roma, Via Giovanni Lanza, 162, (Roma)
Orario di apertura
Lunedì - Venerdì 14 - 19.30
Vernissage
8 Ottobre 2008, ore 19.30
Autore
Curatore