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Alexandru Niculescu – Times New Român I
L’alfabeto romeno è basato sull’alfabeto latino, con cinque lettere ulteriori: ă, â, î, ş, ţ. Il progetto indaga lo scontro tra culture e gli equilibri socio-politici tra l’Italia e la Romania che hanno la stessa base linguistica pur ritenendosi completamente diversi.
Comunicato stampa
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Român = Romeno (arcaicamente scritto anche come Rumeno e Roumeno)
1. Una persona appartenente alla popolazione di base della Romania, o originario della Romania, paese del sud-est Europeo.
Il Romeno è una lingua romanza parlata dai 24 ai 28 milioni di persone circa. L’alfabeto romeno è basato sull’alfabeto latino, con cinque lettere ulteriori: ă, â, î, ş, ţ (queste non sono segni diacritici, ma lettere vere e proprie).
É specificamente sulle differenze linguistiche tra il romeno ed altre lingue latine che Alexandru Niculescu basa il suo discorso in Times New Român I. Nato in Romania, Niculescu parte dalla premessa che anche se il romeno ha cinque lettere in più che lo dotano di un suono diverso ed un’apparente struttura differente, non rimane lontano dall’italiano. Inoltre, è fondamentalmente la stessa lingua, lustrata con diversi decori.
Debuttando da questo discorso, il progetto presente indaga lo scontro tra culture e gli equilibri socio-politici tra due paesi, l’Italia e la Romania, che hanno la stessa base linguistica pur ritenendosi completamente diversi. Nel mezzo dei dibattiti sull’immigrazione attualmente riguardanti sia l’Italia che la Romania, tendiamo a sorvolare le similarità e la storia condivisa (dei Romani che formarono quella che oggi è la Romania conquistando la Dacia nel 106 AD). Le tensioni presenti sono basate sulle politiche di diversità e paradossalmente, in tali momenti, è la differenza infinitesimale tra due culture che accende dibattiti stigmatizzanti. Pur non rivolgendosi direttamente alla politica, Niculescu tratta metaforicamente un discorso sulle differenze e sull’alterità, la diversità mimetizzata da stigmatizzazione e sull’inclusione /esclusione.
Usando la pittura come il suo strumento, Niculescu analizza la coesistenza di differenze identitarie confrontando le particolarità della lingua romena allo sfondo standardizzato del font Times New Roman usato universalmente nel mondo. Nei suoi ultimi dipinti, le vocali insolite ă ed â si mostrano come delicati inserimenti su uno sfondo dominato dall’uniformità del Times New Roman. Le lettere diventano addizioni ma anche discendenti di un alfabeto che è ora globalmente accessibile. Pur essendo percepite come strane o diverse sono frequenti e normali come tanti segni diacritici stranieri. Perciò Niculescu propone un’immagine dove le due lingue si fondono l’un l’altra, mentre le differenze scivolano dall’essere in primo piano allo stare fuori fuoco, dentro e fuori dallo sfondo comune.
testo di Mirela Pribac
1. Una persona appartenente alla popolazione di base della Romania, o originario della Romania, paese del sud-est Europeo.
Il Romeno è una lingua romanza parlata dai 24 ai 28 milioni di persone circa. L’alfabeto romeno è basato sull’alfabeto latino, con cinque lettere ulteriori: ă, â, î, ş, ţ (queste non sono segni diacritici, ma lettere vere e proprie).
É specificamente sulle differenze linguistiche tra il romeno ed altre lingue latine che Alexandru Niculescu basa il suo discorso in Times New Român I. Nato in Romania, Niculescu parte dalla premessa che anche se il romeno ha cinque lettere in più che lo dotano di un suono diverso ed un’apparente struttura differente, non rimane lontano dall’italiano. Inoltre, è fondamentalmente la stessa lingua, lustrata con diversi decori.
Debuttando da questo discorso, il progetto presente indaga lo scontro tra culture e gli equilibri socio-politici tra due paesi, l’Italia e la Romania, che hanno la stessa base linguistica pur ritenendosi completamente diversi. Nel mezzo dei dibattiti sull’immigrazione attualmente riguardanti sia l’Italia che la Romania, tendiamo a sorvolare le similarità e la storia condivisa (dei Romani che formarono quella che oggi è la Romania conquistando la Dacia nel 106 AD). Le tensioni presenti sono basate sulle politiche di diversità e paradossalmente, in tali momenti, è la differenza infinitesimale tra due culture che accende dibattiti stigmatizzanti. Pur non rivolgendosi direttamente alla politica, Niculescu tratta metaforicamente un discorso sulle differenze e sull’alterità, la diversità mimetizzata da stigmatizzazione e sull’inclusione /esclusione.
Usando la pittura come il suo strumento, Niculescu analizza la coesistenza di differenze identitarie confrontando le particolarità della lingua romena allo sfondo standardizzato del font Times New Roman usato universalmente nel mondo. Nei suoi ultimi dipinti, le vocali insolite ă ed â si mostrano come delicati inserimenti su uno sfondo dominato dall’uniformità del Times New Roman. Le lettere diventano addizioni ma anche discendenti di un alfabeto che è ora globalmente accessibile. Pur essendo percepite come strane o diverse sono frequenti e normali come tanti segni diacritici stranieri. Perciò Niculescu propone un’immagine dove le due lingue si fondono l’un l’altra, mentre le differenze scivolano dall’essere in primo piano allo stare fuori fuoco, dentro e fuori dallo sfondo comune.
testo di Mirela Pribac
25
settembre 2008
Alexandru Niculescu – Times New Român I
Dal 25 settembre al primo dicembre 2008
arte contemporanea
Location
NEXTDOOR… ARTGALLERIA
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Orario di apertura
Dal Lunedì al Venerdì dalle ore 13.30 alle ore 19.30, la mattina ed il Sabato: su appuntamento
Vernissage
25 Settembre 2008, ore 19.00
Autore