L'ARIETE artecontemporanea - nella sua sede di Via D'Azeglio 42 a Bologna - dal 10 al 30 Settembre 2008 dedica una personale a Massimo Paganini, che solo oggi emerge da un lungo lavoro di ricerca, con un esercizio tecnico continuo al servizio dello studio del corpo e delle sue piu' intime tensioni, con la mostra -Divina Carne- a cura di Pier Damiano Ori.

Le 13 opere in esposizione - 10 quadri e 3 installazioni intitolate -Volumi- - hanno in comune la forza e l'espressività del segno dato dalla tecnica della fusaggine, che Massimo Paganini utilizza in questa sua particolarissima ricerca estetica, per la rappresentazione di sogno, sessualità e poetica del corpo, nella sua solitudine e insieme condivisone carnale del piacere. Cio' che e' evidente nel lavoro di Massimo Paganini, e ne e' anche la sua specializzazione d'autore, e' l'eliminazione della distanza fra il soggetto del quadro e chi lo esegue, o meglio, chi lo sta eseguendo; perche' disegni e installazioni comunicano la certezza di essere eseguite nel tempo stesso in cui le scene sono state vissute. Attraverso la fascinazione del segno, il fine di questi lavori e' la trasfigurazione, cioe' la ricerca nella realtà di un senso nascosto che rappresenta alfine la sua natura autentica. Appunto come dice il titolo -Divina Carne-,in cui il divino e' reperito nello scontro fra gli arti, negli avvinghiamenti, nello sguardo perduto dei visi in primo piano, nella proposizione lenticolare dei corpi.

Le opere sono a fusaggine su carta, in dimensioni variabili e inserite in strutture plastiche
che compongono una sorta di diario, pagine aperte del nostro io profondo.