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Walter Trecchi – Linee di fuga
Il fittissimo reticolato delle linee di fuga, regolari e modulate in direzione verticale ed orizzontale, disegna delle compatte gabbie grigie che si inseriscono nel paesaggio urbano in forma di solidi e volumetrie geometriche, circoscrivendo gli spazi liberi e rosicchiando la vista del cielo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Del Tasso Arte Contemporanea è lieta di presentare l’ultimo progetto personale dell’artista Walter Trecchi dal titolo “Linee di Fuga”.
L’artista, di origini comasche, in questi ultimi anni si è distinto sulla scena artistica nazionale e internazionale per una ricerca focalizzata sulla rappresentazione dello scenario della città e della metropoli contemporanea, organismo dorato di una vita autonoma, in continua crescita e trasformazione.
Una ricognizione geometrica ed architettonica condotta con lo strumento di una pittura rigorosa e al tempo stesso fluida, che si costruisce attraverso la sovrapposizione di strati di stucchi e brandelli di colore e si definisce mediante la delineazione di linee prospettiche che escono dal confine separatore della tela per prolungarsi nella realtà.
Il fittissimo reticolato delle linee di fuga, regolari e modulate in direzione verticale ed orizzontale, disegna delle compatte gabbie grigie che si inseriscono nel paesaggio urbano in forma di solidi e volumetrie geometriche, circoscrivendo gli spazi liberi e rosicchiando la vista del cielo.
In un gioco incessante di profondità vorticose e di audaci tagli prospettici, il lavoro di Walter Trecchi comunica un’immagine dinamica, in movimento, della città che nelle inquadrature dal basso e verso l’alto, come nelle anamorfosi oblique, incombe sullo spettatore incutendogli un senso di spaesamento e di estensione indefinita.
La sparizione del vuoto, assieme alla percezione di claustrofobia e di vertigine che si avverte nello slancio dei palazzi isolati, denota un sentimento di disagio profondo dell’uomo contemporaneo di fronte all’impossibilità di condividere una dimensione sociale e relazione della città.
Non si tratta solamente di attrazione e repulsione nei confronti della metropoli, quello che ci trasmette Walter Trecchi, ma anche della volontà di recupero memoriale di un vissuto che si sviluppa a partire dalle inquadrature di città conosciute come New York, Rotterdam e Milano, e approda infine alla definizione di una città irreale e utopica, proiezione visiva di una elucubrazione mentale.
L’artista, di origini comasche, in questi ultimi anni si è distinto sulla scena artistica nazionale e internazionale per una ricerca focalizzata sulla rappresentazione dello scenario della città e della metropoli contemporanea, organismo dorato di una vita autonoma, in continua crescita e trasformazione.
Una ricognizione geometrica ed architettonica condotta con lo strumento di una pittura rigorosa e al tempo stesso fluida, che si costruisce attraverso la sovrapposizione di strati di stucchi e brandelli di colore e si definisce mediante la delineazione di linee prospettiche che escono dal confine separatore della tela per prolungarsi nella realtà.
Il fittissimo reticolato delle linee di fuga, regolari e modulate in direzione verticale ed orizzontale, disegna delle compatte gabbie grigie che si inseriscono nel paesaggio urbano in forma di solidi e volumetrie geometriche, circoscrivendo gli spazi liberi e rosicchiando la vista del cielo.
In un gioco incessante di profondità vorticose e di audaci tagli prospettici, il lavoro di Walter Trecchi comunica un’immagine dinamica, in movimento, della città che nelle inquadrature dal basso e verso l’alto, come nelle anamorfosi oblique, incombe sullo spettatore incutendogli un senso di spaesamento e di estensione indefinita.
La sparizione del vuoto, assieme alla percezione di claustrofobia e di vertigine che si avverte nello slancio dei palazzi isolati, denota un sentimento di disagio profondo dell’uomo contemporaneo di fronte all’impossibilità di condividere una dimensione sociale e relazione della città.
Non si tratta solamente di attrazione e repulsione nei confronti della metropoli, quello che ci trasmette Walter Trecchi, ma anche della volontà di recupero memoriale di un vissuto che si sviluppa a partire dalle inquadrature di città conosciute come New York, Rotterdam e Milano, e approda infine alla definizione di una città irreale e utopica, proiezione visiva di una elucubrazione mentale.
30
settembre 2008
Walter Trecchi – Linee di fuga
Dal 30 settembre al 22 novembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL TASSO
Bergamo, Via San Tomaso, 72, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 72, (Bergamo)
Orario di apertura
mart – sab: 10-12.30 e 15-19
Vernissage
30 Settembre 2008, ore 18.30
Ufficio stampa
ANTONELLA ASNAGHI & ASSOCIATI
Autore
Curatore