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Check In Architecture
Immagini, testimonianze, suoni e video-installazioni a rappresentare l’immaginario, gli sguardi, gli spazi, le persone e le forme di interazione che sono alla base delle nuove generazioni urbane e che Check in Architecture ha indagato attraverso 300 domande e altrettanti viaggi, 100 a bordo della Mini Clubman, dedicati alla realizzazione di videodocumentari nei luoghi che stanno segnando l’Europa Contemporanea. Evento collaterale della 11. Mostra Internazionale di Architettura
Comunicato stampa
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Check-In Architecture va in mostra a Venezia tra gli eventi collaterali della 11. Mostra Internazionale di Architettura (14 Settembre – 23 Novembre) nello spazio scenografico dell’Arsenale Nord (Tesa 94) con un percorso espositivo che fa il punto sulla ricerca dedicata agli universi urbani europei. Immagini, testimonianze, suoni e video-installazioni a rappresentare l’immaginario, gli sguardi, gli spazi, le persone e le forme di interazione che sono alla base delle nuove generazioni urbane e che Check in Architecture ha indagato attraverso 300 domande e altrettanti viaggi, 100 a bordo della Mini Clubman, dedicati alla realizzazione di videodocumentari nei luoghi che stanno segnando l’Europa Contemporanea.
Check-In Architecture a Venezia presenta una mostra tra arte e architettura che - come spiega Andrea Lissoni - “è un tentativo di dare corpo all’intero progetto. Lo fa attraverso le opere di due autori di punta nel panorama europeo dell’audiovisivo sperimentale e del live media, Invernomuto e Claudio Sinatti, che sono vere e proprie rielaborazioni del materiale prodotto da Check-in Architecture. Le installazioni condividono non solo lo spazio ma anche, sperimentando una forma espositiva inedita, la colonna sonora e musicale realizzata da Invernomuto con il prezioso contributo di Bose e del sound designer Fulvio Pallotto”.
Il progetto espositivo è completato dall’auterovole testimonianza di cinque degli studi di architettura più all’avanguardia del panorama nazionale e internazionale, chiamati a raccolta da Luca Molinari.
“Ecosistema Urbano (Madrid), Cherubino Gambardella (Napoli), Ma0 (Roma), Metrogramma (Milano), NL Architets (Rotterdam) rappresentano, interpretano, riflettono - attraverso una formula originale, fruibile come una trasmissione radiofonica - ciascuno su uno dei quesiti chiave di Check-in Architecture”, spiega Molinari.
“Check-in Architecture in pochi mesi ha dato vita a un vero e proprio viaggio crossmediale e concettuale che ha attraversato tutti i canali e i linguaggi della comunicazione da Internet alla stampa, dagli eventi ai luoghi, dai mezzi di trasporto all’etere, dagli spoke person alle aziende: a partire da MINI e Google con Youtube. Obiettivo: provare a interpretare nuovi modelli di mobilità e di consumo degli spazi, così come verificare la presenza di nuove personalità o di nuove comunità generazionali che stanno macinando forzando, ma forse anche ridisegnando, le geografie degli immaginari in Europa”, commenta Mario Flavio Benini, che continua “A Venezia per fare il punto su questa esperienza oltre alla mostra presentiamo CHECK IN ARCHITECTURE BOOK, libro-catalogo che completa il lavoro di sintesi ed elaborazione della ricerca”.
Il libro-catalogo in due volumi (edito da Check in Architecture. Autori: Mario Flavio Benini, Luca Molinari, Luca Martinazzoli, Andrea Lissoni) spiega Luca Martinazzoli, “raccoglie l'esperienza sul campo di Check-in Architecture ma restituisce al lettore anche una costellazione di riferimenti teorici cruciali per inquadrare l'esperienza di ricerca. Il libro vuole essere un oggetto prezioso per tutti quelli che provano a interpretare le città europee oggi, cosi come una guida pratica e concettuale ai luoghi che stanno segnando l'Europa. Lo fa attraverso una selezione di testi che rispondono alle molte domande su cui si fonda il progetto (primo volume) e attraverso una raccolta critica delle missioni (secondo volume). L'apparato iconografico del libro è composto da materiale originale raccolto durante il lavoro di ricerca, vi sono inoltre le mappe disegnate da Canedicoda che rappresentano una sintesi del materiale analitico e concettuale rielaborato dal gruppo di ricerca. Il libro diventa dunque una guida all'immaginario che forse sta all'orizzonte della generazione low cost nel 2008”.
Check-in Architecture è un progetto unico, autorevole, un network la cui direzione creativa è affidata a Mario Flavio Benini con la collaborazione di un comitato scientifico composto da Andrea Lissoni, Luca Martinazzoli e Luca Molinari, e che si avvale del sostegno di partner istituzionali come La Biennale di Venezia, UIA-International Union Of Architects, WORLD DESIGN CAPITAL Torino 2008, XXIII WORLD CONGRESS OF ARCHITECTURE TORINO 2008, il Comune di Milano.
Check-in Architecture è online su www.checkinarchitecture.com, su YouTube (youtube.com/checkinarchitecture), on line su www.checkinarchitecture.com, youtube.com/checkinarchitecture, su Picasa Web Albums (picasaweb.google.com /checkinarchitecture, sul blog (checkinarchitecture.blogspot.com), su www.minispace.it
Title partner: MINI
Partner: Google, Tratto.
Technical partner: Zanotta, TUIfly, Jet2.com, Zurich, Bose e Moleskine®, Art Book e Gruppo Centroedile.
Ufficio Stampa Check In Architecture
Agenzia OTTO – Sara Resnati, Milena Camparada, Enrico Zilli
Tel. 02 89.41.03.20 s.resnati@ottoidee.it; e.zilli@ottoidee.it
LE OPERE IN MOSTRA
(Andrea Lissoni)
La scelta di Invernomuto e Sinatti è profondamente connessa a Check-in Architecture stesso: ciascuno di loro, nella propria ricerca lungo gli ultimi anni, ha dimostrato un interesse speciale, quasi un’ossessione, verso la rappresentazione dello spazio urbano ed extraurbano.
Claudio Sinatti ha realizzato un´imponente installazione video di grande impatto, un corpus audiovisivo che ritrasmette tutti i video del progetto Check-in Architecture. I video sono "disarticolati" e "smembrati" secondo classificazioni di riprese come volti, edifici, paesaggi, ma anche per inquadrature e movimenti di camera. L´opera di Sinatti presenta, con una nuova veste, l´intera mole di "missioni video" realizzate per Check-in Architecture e pubblicate su Youtube che raccoglie in un unico corpus multimediale l´immagine complessiva di un´unica architettura audiovisiva in rivoluzione.
Invernomuto, collettivo interessato alla rappresentazione dello spazio urbano e suburbano, all´interazione con artisti e musicisti sulla base di affinità elettive e alla profondità dei livelli sonori e visuali del paesaggio, ha invece realizzato una lunga suite video, selezionando e reinquadrando sequenze da tutti i materiali girati e rimasti "esclusi" dai montaggi delle "missioni" realizzate da studenti e autori del progetto Check-in. Sorta di lenta e progressiva planata nella zona dell´apparentemente non necessario e funzionale - ma proprio per questo dell´ineludibile - il video di Invernomuto è uno spaccato di tutto ciò che in modo periferico la nostra coda dell´occhio registra, producendo così una percezione dello spazio urbano come uno sfondo apparentemente fuori tempo. Ne nasce un´opera in cui emerge una rappresentazione dell´"indistinto" europeo, delle piccole performance degli spazi, con strati di suoni sovrapposti, come ad assecondare, accompagnare ed evidenziare il lento ed inesorabile processo di formazione dell´immaginario del presente.
La colonna sonora di entrambe le installazioni, a cura di Invernomuto, è in effetti realizzata secondo un processo di "campionamento" di frammenti sonori - come fossero dei field recording, delle registrazioni sul campo - dai "girati" di ogni missione video. L´insieme, montato e riassemblato, produce due diverse colonne audio, una per installazione. Le due colonne sonore, invece di essere tradizionalmente "isolate" e protette per evitare conflitti e cacofonie, intraprendono un vero e proprio dialogo musicale. L´intero spazio è così apparentemente abitato da un unico suono che, avvicinandosi a ciascuna installazione video, si dissolve in due specifici e diversi mondi sonori che sfumano uno nell´altro.
Tratto da Check in Architecture BOOK
C'è un nuovo immaginario che si sta forse cristallizzando nelle città europee. E' quello di una generazione che frequenta youtube e i voli low cost. E che sta raccontando trasformazioni evidenti e suture inaspettate. Può essere sia stata la rete a cambiare la percezione degli spazi urbani. Di certo ha pesato la possibilità di muoversi velocemente, e a basso costo.
Check-in Architecture è partito da questa ipotesi. E' una piattaforma sviluppata per costruire un progetto di ricerca partecipativa. Abbiamo invitato artisti, architetti, designer, sociologi che studiano in varie Università Europee. Insieme a loro, anche gran parte della nuova scena creativa italiana. Seicento persone in tutto. Raccontano pezzi di città attraverso la produzione di a volte improbabili documentari di più o meno tre minuti. I documentari alla fine possono apparire sghembi, a volte scentrati, fuori fuoco o maldestri. Ma anche eccessivi, splendenti, illuminanti come ballate e narrazioni che inseguono l'immaginario di quei luoghi, di quegli spazi, di quei brani di città e di quelle altre architetture che, forse inaspettatamente e nel silenzio, stanno ridisegnando la geografia dell'Europa presente.
Check-in Architecture è crossmediale. Potenziale, innescato e probabilmente ancora neppure del tutto esploso. E' nato sulla rete, dove ha dialogato con i partecipanti, ha visti raccolti e organizzati i documentari con youtube e google map, e prodotto un blog dove sedimentare riflessioni. Ma è stato molto altro ancora, ambiziosamente debordante: una pubblicazione free-press periodica, un pezzo di palinsesto dei circuito europeo degli UrbanScreen e infine un progetto espositivo e mostra. Per tre mesi sono state pubblicate in rete le cosiddette "missioni". Dentro stava un luogo, uno script e una forse una un po' bizzarra "travel bag", con suggestioni e riferimenti culturali che potevano essere assorbiti quanto rigettati. Ma dentro, più di tutto, stava una domanda. Assistiti da una redazione e da un team di produzione a loro coetanei, gli studenti sono stati invitati settimanalmente a scegliere una fra le 300 missioni. Con nient'altro che un biglietto aereo garantito o un'auto per interpretarla in video. Quel che hanno filmato, alla fine, è finito su youtube.
Tracce, fraintendimenti, fallimenti e geniali interpretazioni. La mostra propone risposte - in forma più o meno evocativa o metaforica - alle molte domande su cui si fonda il progetto di ricerca. Fra le varie: in quali luoghi si identifica la generazione low-cost? Come prova a rappresentarsi?
Lo scopo? Provare a interpretare - con lo spirito consapevole del rischio e dell'errore dell'intero progetto Check-in Architecture - nuovi modelli di mobilità e di consumo degli spazi, cosi come la presenza di nuove personalità o di nuove comunità generazionali che stanno macinando, forzando ma forse anche ridisegnando, le geografie degli immaginari in Europa.
Mario Flavio Benini, Andrea Lissoni, Luca Martinazzoli, Luca Molinari
Check-In Architecture a Venezia presenta una mostra tra arte e architettura che - come spiega Andrea Lissoni - “è un tentativo di dare corpo all’intero progetto. Lo fa attraverso le opere di due autori di punta nel panorama europeo dell’audiovisivo sperimentale e del live media, Invernomuto e Claudio Sinatti, che sono vere e proprie rielaborazioni del materiale prodotto da Check-in Architecture. Le installazioni condividono non solo lo spazio ma anche, sperimentando una forma espositiva inedita, la colonna sonora e musicale realizzata da Invernomuto con il prezioso contributo di Bose e del sound designer Fulvio Pallotto”.
Il progetto espositivo è completato dall’auterovole testimonianza di cinque degli studi di architettura più all’avanguardia del panorama nazionale e internazionale, chiamati a raccolta da Luca Molinari.
“Ecosistema Urbano (Madrid), Cherubino Gambardella (Napoli), Ma0 (Roma), Metrogramma (Milano), NL Architets (Rotterdam) rappresentano, interpretano, riflettono - attraverso una formula originale, fruibile come una trasmissione radiofonica - ciascuno su uno dei quesiti chiave di Check-in Architecture”, spiega Molinari.
“Check-in Architecture in pochi mesi ha dato vita a un vero e proprio viaggio crossmediale e concettuale che ha attraversato tutti i canali e i linguaggi della comunicazione da Internet alla stampa, dagli eventi ai luoghi, dai mezzi di trasporto all’etere, dagli spoke person alle aziende: a partire da MINI e Google con Youtube. Obiettivo: provare a interpretare nuovi modelli di mobilità e di consumo degli spazi, così come verificare la presenza di nuove personalità o di nuove comunità generazionali che stanno macinando forzando, ma forse anche ridisegnando, le geografie degli immaginari in Europa”, commenta Mario Flavio Benini, che continua “A Venezia per fare il punto su questa esperienza oltre alla mostra presentiamo CHECK IN ARCHITECTURE BOOK, libro-catalogo che completa il lavoro di sintesi ed elaborazione della ricerca”.
Il libro-catalogo in due volumi (edito da Check in Architecture. Autori: Mario Flavio Benini, Luca Molinari, Luca Martinazzoli, Andrea Lissoni) spiega Luca Martinazzoli, “raccoglie l'esperienza sul campo di Check-in Architecture ma restituisce al lettore anche una costellazione di riferimenti teorici cruciali per inquadrare l'esperienza di ricerca. Il libro vuole essere un oggetto prezioso per tutti quelli che provano a interpretare le città europee oggi, cosi come una guida pratica e concettuale ai luoghi che stanno segnando l'Europa. Lo fa attraverso una selezione di testi che rispondono alle molte domande su cui si fonda il progetto (primo volume) e attraverso una raccolta critica delle missioni (secondo volume). L'apparato iconografico del libro è composto da materiale originale raccolto durante il lavoro di ricerca, vi sono inoltre le mappe disegnate da Canedicoda che rappresentano una sintesi del materiale analitico e concettuale rielaborato dal gruppo di ricerca. Il libro diventa dunque una guida all'immaginario che forse sta all'orizzonte della generazione low cost nel 2008”.
Check-in Architecture è un progetto unico, autorevole, un network la cui direzione creativa è affidata a Mario Flavio Benini con la collaborazione di un comitato scientifico composto da Andrea Lissoni, Luca Martinazzoli e Luca Molinari, e che si avvale del sostegno di partner istituzionali come La Biennale di Venezia, UIA-International Union Of Architects, WORLD DESIGN CAPITAL Torino 2008, XXIII WORLD CONGRESS OF ARCHITECTURE TORINO 2008, il Comune di Milano.
Check-in Architecture è online su www.checkinarchitecture.com, su YouTube (youtube.com/checkinarchitecture), on line su www.checkinarchitecture.com, youtube.com/checkinarchitecture, su Picasa Web Albums (picasaweb.google.com /checkinarchitecture, sul blog (checkinarchitecture.blogspot.com), su www.minispace.it
Title partner: MINI
Partner: Google, Tratto.
Technical partner: Zanotta, TUIfly, Jet2.com, Zurich, Bose e Moleskine®, Art Book e Gruppo Centroedile.
Ufficio Stampa Check In Architecture
Agenzia OTTO – Sara Resnati, Milena Camparada, Enrico Zilli
Tel. 02 89.41.03.20 s.resnati@ottoidee.it; e.zilli@ottoidee.it
LE OPERE IN MOSTRA
(Andrea Lissoni)
La scelta di Invernomuto e Sinatti è profondamente connessa a Check-in Architecture stesso: ciascuno di loro, nella propria ricerca lungo gli ultimi anni, ha dimostrato un interesse speciale, quasi un’ossessione, verso la rappresentazione dello spazio urbano ed extraurbano.
Claudio Sinatti ha realizzato un´imponente installazione video di grande impatto, un corpus audiovisivo che ritrasmette tutti i video del progetto Check-in Architecture. I video sono "disarticolati" e "smembrati" secondo classificazioni di riprese come volti, edifici, paesaggi, ma anche per inquadrature e movimenti di camera. L´opera di Sinatti presenta, con una nuova veste, l´intera mole di "missioni video" realizzate per Check-in Architecture e pubblicate su Youtube che raccoglie in un unico corpus multimediale l´immagine complessiva di un´unica architettura audiovisiva in rivoluzione.
Invernomuto, collettivo interessato alla rappresentazione dello spazio urbano e suburbano, all´interazione con artisti e musicisti sulla base di affinità elettive e alla profondità dei livelli sonori e visuali del paesaggio, ha invece realizzato una lunga suite video, selezionando e reinquadrando sequenze da tutti i materiali girati e rimasti "esclusi" dai montaggi delle "missioni" realizzate da studenti e autori del progetto Check-in. Sorta di lenta e progressiva planata nella zona dell´apparentemente non necessario e funzionale - ma proprio per questo dell´ineludibile - il video di Invernomuto è uno spaccato di tutto ciò che in modo periferico la nostra coda dell´occhio registra, producendo così una percezione dello spazio urbano come uno sfondo apparentemente fuori tempo. Ne nasce un´opera in cui emerge una rappresentazione dell´"indistinto" europeo, delle piccole performance degli spazi, con strati di suoni sovrapposti, come ad assecondare, accompagnare ed evidenziare il lento ed inesorabile processo di formazione dell´immaginario del presente.
La colonna sonora di entrambe le installazioni, a cura di Invernomuto, è in effetti realizzata secondo un processo di "campionamento" di frammenti sonori - come fossero dei field recording, delle registrazioni sul campo - dai "girati" di ogni missione video. L´insieme, montato e riassemblato, produce due diverse colonne audio, una per installazione. Le due colonne sonore, invece di essere tradizionalmente "isolate" e protette per evitare conflitti e cacofonie, intraprendono un vero e proprio dialogo musicale. L´intero spazio è così apparentemente abitato da un unico suono che, avvicinandosi a ciascuna installazione video, si dissolve in due specifici e diversi mondi sonori che sfumano uno nell´altro.
Tratto da Check in Architecture BOOK
C'è un nuovo immaginario che si sta forse cristallizzando nelle città europee. E' quello di una generazione che frequenta youtube e i voli low cost. E che sta raccontando trasformazioni evidenti e suture inaspettate. Può essere sia stata la rete a cambiare la percezione degli spazi urbani. Di certo ha pesato la possibilità di muoversi velocemente, e a basso costo.
Check-in Architecture è partito da questa ipotesi. E' una piattaforma sviluppata per costruire un progetto di ricerca partecipativa. Abbiamo invitato artisti, architetti, designer, sociologi che studiano in varie Università Europee. Insieme a loro, anche gran parte della nuova scena creativa italiana. Seicento persone in tutto. Raccontano pezzi di città attraverso la produzione di a volte improbabili documentari di più o meno tre minuti. I documentari alla fine possono apparire sghembi, a volte scentrati, fuori fuoco o maldestri. Ma anche eccessivi, splendenti, illuminanti come ballate e narrazioni che inseguono l'immaginario di quei luoghi, di quegli spazi, di quei brani di città e di quelle altre architetture che, forse inaspettatamente e nel silenzio, stanno ridisegnando la geografia dell'Europa presente.
Check-in Architecture è crossmediale. Potenziale, innescato e probabilmente ancora neppure del tutto esploso. E' nato sulla rete, dove ha dialogato con i partecipanti, ha visti raccolti e organizzati i documentari con youtube e google map, e prodotto un blog dove sedimentare riflessioni. Ma è stato molto altro ancora, ambiziosamente debordante: una pubblicazione free-press periodica, un pezzo di palinsesto dei circuito europeo degli UrbanScreen e infine un progetto espositivo e mostra. Per tre mesi sono state pubblicate in rete le cosiddette "missioni". Dentro stava un luogo, uno script e una forse una un po' bizzarra "travel bag", con suggestioni e riferimenti culturali che potevano essere assorbiti quanto rigettati. Ma dentro, più di tutto, stava una domanda. Assistiti da una redazione e da un team di produzione a loro coetanei, gli studenti sono stati invitati settimanalmente a scegliere una fra le 300 missioni. Con nient'altro che un biglietto aereo garantito o un'auto per interpretarla in video. Quel che hanno filmato, alla fine, è finito su youtube.
Tracce, fraintendimenti, fallimenti e geniali interpretazioni. La mostra propone risposte - in forma più o meno evocativa o metaforica - alle molte domande su cui si fonda il progetto di ricerca. Fra le varie: in quali luoghi si identifica la generazione low-cost? Come prova a rappresentarsi?
Lo scopo? Provare a interpretare - con lo spirito consapevole del rischio e dell'errore dell'intero progetto Check-in Architecture - nuovi modelli di mobilità e di consumo degli spazi, cosi come la presenza di nuove personalità o di nuove comunità generazionali che stanno macinando, forzando ma forse anche ridisegnando, le geografie degli immaginari in Europa.
Mario Flavio Benini, Andrea Lissoni, Luca Martinazzoli, Luca Molinari
12
settembre 2008
Check In Architecture
Dal 12 settembre al 23 novembre 2008
architettura
Location
ARSENALE
Venezia, Campo Della Tana (Castello), (Venezia)
Venezia, Campo Della Tana (Castello), (Venezia)
Vernissage
12 Settembre 2008, ore 18.00
Ufficio stampa
OTTOIDEE
Autore
Curatore