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Luce³
Tre grandi maestre della porcellana e del vetro che con la loro arte danno corpo alla luce. Una luce che emana dalla materia come anima viva elevata al cubo.
Comunicato stampa
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LUCE 3
La “Ab Ovo Gallery” è orgogliosa di presentare l'arte di Dorothy Feibleman, Gabriele Hain e Freia Schulze, tre artiste europee che con il loro lavoro hanno nobilitato il vetro e la porcellana elevandoli a livelli di assoluto rilievo internazionale.
Attraversare la porta che conduce nel loro mondo artistico è un po' come entrare in una sorta di scatola magica nella quale l'elemento che, su tutti predomina, è la luce. Una luce che irradia attraverso trasparenze, tagli, contrasti di volumi e forme, che la purezza di una porcellana lavorata con tecniche raffinatissime esalta ulteriormente o che, folletto spiritato, si rifrange nei mille colori che il vetro è capace di creare e ricreare.
DOROTHY FEIBLEMAN
Artista di origini statunitensi ma da tempo ormai britannica d'adozione, che è riuscita nella prometeica impresa di creare porcellana che sembra vetro. Dopo anni di ricerca e studio si è artisticamente accomodata sul confine tra queste due materie e da lì realizza opere che suggeriscono il segreto rapporto alchemico che esiste tra questi due mondi. Il continuo studio ed approfondimento, la ricerca e la sperimentazione sono alla base di tanta maestria che, messa al servizio della massima libertà espressiva, le permette di improvvisare “come un ballerino o un musicista” su una materia che si lascia plasmare solo da chi, come lei, ne ha afferrato l'anima. Le sue porcellane hanno la delicatezza di un origami o di un cristallo di neve, e la luce che le attraversa dice di tutta la fatica accumulata per farla sorgere da una materia così difficile da domare. Ma anche della gioia di chi è riuscita a farlo. Da studiosa appassionata ha analizzato le influenze che, intorno alla porcellana, reciprocamente si sono scambiati Oriente ed Occidente e ne sta, ora, scrivendo un libro che sarà editato prossimamente.
GABRIELE HAIN
L'opera di Gabriele Hain, pur realizzata da un'artista di cultura e formazione europee (è nata, vive e lavora in Austria), ha in sé alcuni caratteri che rimandano inevitabilmente all'Oriente, non solo per la millenaria tradizione lì sedimentatasi nel corso dei secoli intorno alla porcellana, ma anche e soprattutto per lo spirito che informa gran parte della cultura orientale. I suoi, infatti, sono lavori che non nascono per addizione, per aggiunta, ma per sottrazione togliendo alla materia tutto il superfluo, per fermarsi sulla soglia tra pieno e vuoto che rappresenta il perfetto equilibrio di ogni opera d'arte. Le forme sono essenziali, di una semplicità che, come avviene per i grandi artisti, non è elementare punto di partenza ma faticoso traguardo raggiunto dopo percorsi tecnici e culturali di enorme complessità elaborativa. Proviamo ad entrare fisicamente in uno dei lavori della serie “Transform” o “Seto” e, come per incanto, ci ritroveremo seduti su una stuoia in una tipica stanza da thè dove armonia e semplicità delle forme esterne ci restituiscono serenità e gioia. Apriamo le porte del cuore e, come luce che illumina, lasciamole entrare in noi.
FREIA SCHULZE
Il breve tour europeo iniziato con la statunitense/inglese Feibleman e proseguito con l'austriaca Hain si conclude in Germania dove Freia Schulze è nata e lavora. Col suo lavoro attraversiamo quel confine sul quale abbiamo incontrato la Feibleman per entrare nel misterioso e fantasmagorico mondo del vetro. Qui la Schulze, mescolando le tradizionali tecniche di lavorazione con l'uso di smalti, va alla ricerca di un equilibrio tra luminescenza e colore che, alla visione dei lavori finiti, sembra un vero gioco di prestigio. Nelle sue opere la luce regna incontrastata. Una luce che, giocando con le ombre che essa stessa genera, ci conduce in un mondo fantastico contrassegnato da piccoli tracce colorate che ne rappresentano una sorta di mappa. E' un percorso fatto di segni primigeni, di fantasiosi graffiti, lungo il quale possiamo ritrovarci a nuotare in un fondale marino tropicale o essere catapultati in un orto botanico tra luci e colori che, come una poesia, ci nutrono con leggerezza.
Iniziamo quindi questo misterioso viaggio nel quale le similitudini, le assonanze, i rimandi tra due materie così profondamente legate ci conducono fuori dal tempo e dallo spazio in una dimensione “altra” che solo la profonda corrispondenza con l'anima di un'artista ci consente di attraversare.
E così, come lievemente trasportati su un tappeto volante, con l'animo candido ed innocente di un bambino, attraversiamo sterminate distese di neve o campi fioriti di primavera. Oppure ritroviamoci a volare dentro nuvole lattee o a sederci tra le macchie di colore di un quadro impressionista, in un vagabondaggio di emozioni dal quale si esce storditi da tanta bellezza ed armonia.
La “Ab Ovo Gallery” è orgogliosa di presentare l'arte di Dorothy Feibleman, Gabriele Hain e Freia Schulze, tre artiste europee che con il loro lavoro hanno nobilitato il vetro e la porcellana elevandoli a livelli di assoluto rilievo internazionale.
Attraversare la porta che conduce nel loro mondo artistico è un po' come entrare in una sorta di scatola magica nella quale l'elemento che, su tutti predomina, è la luce. Una luce che irradia attraverso trasparenze, tagli, contrasti di volumi e forme, che la purezza di una porcellana lavorata con tecniche raffinatissime esalta ulteriormente o che, folletto spiritato, si rifrange nei mille colori che il vetro è capace di creare e ricreare.
DOROTHY FEIBLEMAN
Artista di origini statunitensi ma da tempo ormai britannica d'adozione, che è riuscita nella prometeica impresa di creare porcellana che sembra vetro. Dopo anni di ricerca e studio si è artisticamente accomodata sul confine tra queste due materie e da lì realizza opere che suggeriscono il segreto rapporto alchemico che esiste tra questi due mondi. Il continuo studio ed approfondimento, la ricerca e la sperimentazione sono alla base di tanta maestria che, messa al servizio della massima libertà espressiva, le permette di improvvisare “come un ballerino o un musicista” su una materia che si lascia plasmare solo da chi, come lei, ne ha afferrato l'anima. Le sue porcellane hanno la delicatezza di un origami o di un cristallo di neve, e la luce che le attraversa dice di tutta la fatica accumulata per farla sorgere da una materia così difficile da domare. Ma anche della gioia di chi è riuscita a farlo. Da studiosa appassionata ha analizzato le influenze che, intorno alla porcellana, reciprocamente si sono scambiati Oriente ed Occidente e ne sta, ora, scrivendo un libro che sarà editato prossimamente.
GABRIELE HAIN
L'opera di Gabriele Hain, pur realizzata da un'artista di cultura e formazione europee (è nata, vive e lavora in Austria), ha in sé alcuni caratteri che rimandano inevitabilmente all'Oriente, non solo per la millenaria tradizione lì sedimentatasi nel corso dei secoli intorno alla porcellana, ma anche e soprattutto per lo spirito che informa gran parte della cultura orientale. I suoi, infatti, sono lavori che non nascono per addizione, per aggiunta, ma per sottrazione togliendo alla materia tutto il superfluo, per fermarsi sulla soglia tra pieno e vuoto che rappresenta il perfetto equilibrio di ogni opera d'arte. Le forme sono essenziali, di una semplicità che, come avviene per i grandi artisti, non è elementare punto di partenza ma faticoso traguardo raggiunto dopo percorsi tecnici e culturali di enorme complessità elaborativa. Proviamo ad entrare fisicamente in uno dei lavori della serie “Transform” o “Seto” e, come per incanto, ci ritroveremo seduti su una stuoia in una tipica stanza da thè dove armonia e semplicità delle forme esterne ci restituiscono serenità e gioia. Apriamo le porte del cuore e, come luce che illumina, lasciamole entrare in noi.
FREIA SCHULZE
Il breve tour europeo iniziato con la statunitense/inglese Feibleman e proseguito con l'austriaca Hain si conclude in Germania dove Freia Schulze è nata e lavora. Col suo lavoro attraversiamo quel confine sul quale abbiamo incontrato la Feibleman per entrare nel misterioso e fantasmagorico mondo del vetro. Qui la Schulze, mescolando le tradizionali tecniche di lavorazione con l'uso di smalti, va alla ricerca di un equilibrio tra luminescenza e colore che, alla visione dei lavori finiti, sembra un vero gioco di prestigio. Nelle sue opere la luce regna incontrastata. Una luce che, giocando con le ombre che essa stessa genera, ci conduce in un mondo fantastico contrassegnato da piccoli tracce colorate che ne rappresentano una sorta di mappa. E' un percorso fatto di segni primigeni, di fantasiosi graffiti, lungo il quale possiamo ritrovarci a nuotare in un fondale marino tropicale o essere catapultati in un orto botanico tra luci e colori che, come una poesia, ci nutrono con leggerezza.
Iniziamo quindi questo misterioso viaggio nel quale le similitudini, le assonanze, i rimandi tra due materie così profondamente legate ci conducono fuori dal tempo e dallo spazio in una dimensione “altra” che solo la profonda corrispondenza con l'anima di un'artista ci consente di attraversare.
E così, come lievemente trasportati su un tappeto volante, con l'animo candido ed innocente di un bambino, attraversiamo sterminate distese di neve o campi fioriti di primavera. Oppure ritroviamoci a volare dentro nuvole lattee o a sederci tra le macchie di colore di un quadro impressionista, in un vagabondaggio di emozioni dal quale si esce storditi da tanta bellezza ed armonia.
07
settembre 2008
Luce³
Dal 07 settembre al 02 novembre 2008
arte contemporanea
Location
AB OVO GALLERY
Todi, Via Del Forno, 4, (Perugia)
Todi, Via Del Forno, 4, (Perugia)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10,30-13,30/15,30-19,30
Vernissage
7 Settembre 2008, 10,30 - 13,30
Autore