09 marzo 2012

fino al 24.III.2012 Giovanni Termini Bari, Galleria ARTcore

 
Macerie, frammenti, pareti segnate da un’esplosione? Uno scontro? Una collisione? Tra i negozi di via De Rossi c’è uno spazio provato da una guerra -

di

“Pull”, letteralmente “colpo, tiro, forza” o “tirare”, è il nome scelto per questa mostra di Giovanni Termini, oltre che il nome dato all’opera protagonista.
Appena entrati un video “Pull” racconta ogni cosa: l’artista ha azionato una macchina spara-piattelli (che non compare in mostra), puntandola contro le pareti della galleria in modo da danneggiarle lasciando per terra un campo di macerie. Lo spazio espositivo, bianco, stretto e lungo, appare scosso, devastato e pieno di piattelli frantumati, come se ci fosse stata una guerra, ma una guerra per gioco. Il tiro al piattello è una disciplina sportiva che prevede di sparare al piattello lanciato in aria al richiamo “pull” del tiratore. L’azione di Termini rende un oggetto da vittima della distruzione ad artefice della stessa. Si percepisce il residuo di questo sprigionamento d’energia e l’appagamento del piattello che, divenuto oggetto non solo passivo, si erge a totem, dal titolo “Disarmata da se stessa”, come a sancire l’avvenuta rivendicazione e la vittoria, seppur a caro prezzo. Sentimenti umani troppo umani nutre questa macchina che lascia segni e colore su un foglio, quasi fosse capace di disegnare.

Altre opere in mostra sono “Zona Limitata”, un puntale doppio circondato da una lastra protettiva; “Girogiromondo”, una catena di bicicletta arrotolata su se stessa; e “Inclinata”, lastre di legno e marmo appoggiate obliquamente alla parete e tenute assieme da nastro adesivo. Rispetto alle precedenti opere, qui resta una simile concezione nella relazione con lo spazio inteso come cantiere, luogo precario in divenire, e una simile strutturazione per coppie oppositive: interno/esterno, fragile/resistente, precario/stabile, vero/falso.
Andrea Bruciati, che redige il saggio critico d’accompagnamento alla mostra, sottolinea come il lavoro di Giovanni Termini sia “un tentativo di ridefinire la scultura non più come un ordine di volumi statici ma come assemblaggio di forme in espansione e dei rapporti fra queste forme”. Dispiace solo, una volta usciti dalla galleria, d’aver avvertito il sentore dell’azione ma di non averla vissuta poiché relegata alla fase d’allestimento.

 

yamuna j. s. illuzzi
mostra visitata il 28.II.2012
 
 
dal 24 febbraio al 24 marzo 2012
Giovanni Termini
Pull
testo critico a cura di Andrea Bruciati
Galleria ARTcore
Via De Rossi 94, Bari
orario: lunedì dalle 17.00/20.30, dal martedì al sabato 10.00/13.00 e 17.00/20.30, domenica su appuntamento
info: Mara Nitti 0039 347657441- 
info@artcore.itwww.artcore.it 
 
 

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