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Giorgio Mondolfo – Luci(di)Sensi
Nel quarantennale del ’68 uno dei testimoni più originali e talentuosi dell’epoca si scopre artista e prende consapevolezza della propria crescita creativa. Si tratta di Giorgio Mondolfo, fotografo e regista di fama internazionale, i cui lavori sono soliti affollare riviste, magazines, cartelloni pubblicitari ed emittenti televisive.
Comunicato stampa
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Nel quarantennale del '68 uno dei testimoni più originali e talentuosi dell'epoca si scopre artista e prende consapevolezza della propria crescita creativa. Si tratta di Giorgio Mondolfo, fotografo e regista di fama internazionale, i cui lavori sono soliti affollare riviste, magazines, cartelloni pubblicitari ed emittenti televisive.
Nel trionfo della carta patinata e della bellezza femminile assunta come assoluto parametro di riferimento l'artista da sempre milanese, ma livornese e afro-cubano nel cuore, ha applicato alle sue creazioni un continuum di sensibilità e di emozioni dettate dalla ricerca quasi affannosa di evi infantili e di ambientazioni presahariane. Un mix di cognizioni che a prima vista servivano soltanto per propagare messaggi puramente commerciali e destinati a svanire con la scadenza del magazine di turno. Luce, vento, fluidità di masse e movimenti sono alcuni degli ingredienti che costellano le sapienti ricostruzioni estetiche di Mondolfo. Eppure essi dipendono in gran parte dalle sue reminiscenze dei quartieri del Cairo, laddove nacque e visse in gioventù, o dai riscontri nostalgici nella ritrovata simbiosi con l'isola di Cuba. Per lui, allora comunista fervente, il primo sbarco nell'Isla bonita fu memorabile per l'aver ritrovato le ambientazioni natìe più che per utopiche promesse cheguevariane o castriste.
Il cambiamento di cielo e la ricorrente ascesi artistica ('i buchi', come lui stesso chiama le pause della vita) ne hanno fatto un inquieto interprete della natura umana, un degno discepolo del senecano pensiero. Mondolfo subisce la fascinazione della sofferenza interiore tanto da sviare anche il più attento osservatore dalla reale condizione del suo essere. Il tormento che accompagna ogni sua produzione, seppur apparentemente fashionable o 'perfetta', è invece pari al talento artistico che gli permette naturalmente di individuare composizioni, stilemi di figura, effetti, che vengono consacrati in un risultato che oserei definire classico. E nel titolo stesso della prima mostra antologica dedicata in Italia e nel mondo a Giorgio Mondolfo si intende ribadire un processo di approfondimento e maturazione, che da una grande istintività tecnica e compositiva (Luci di sensi) con la capace modulazione delle scale emozionali è passato ad una connaturata consapevolezza nell'artista di obiettivi speculativi e di consapevoli affondi introspettivi (Lucidi sensi). Al pubblico che affollerà le sale dell'Ecomuseo dell'alabastro è delegata la compartecipazione empatica ad una bellissima e coinvolgente esperienza ai limiti di una soprannaturale coscienza del bello.
Luglio 2008, Roberto Russo
Giorgio Mondolfo nasce al Cairo (Egitto) nel 1952.
Laureatosi in Estetica all'Università di Milano, comincia a lavorare per le grandi riviste di moda nazionali ed internazionali.
Realizza campagne promozionali e servizi di beauty per l'isola di Cuba, il cui governo lo incarica di rilanciare il turismo locale.
Durante i soggiorni cubani conosce e ritrae il fotografo di Che Guevara, Alberto Korda, e il premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcìa Màrquez.
E' anche regista di documentari che lo hanno portato in molte parti del mondo.
Di lui sono famose grandi campagne pubblicitarie per marchi come Brancamenta, Danone, Atkinsons o servizi fotografici realizzati per top model, cantanti e attrici.
Nel trionfo della carta patinata e della bellezza femminile assunta come assoluto parametro di riferimento l'artista da sempre milanese, ma livornese e afro-cubano nel cuore, ha applicato alle sue creazioni un continuum di sensibilità e di emozioni dettate dalla ricerca quasi affannosa di evi infantili e di ambientazioni presahariane. Un mix di cognizioni che a prima vista servivano soltanto per propagare messaggi puramente commerciali e destinati a svanire con la scadenza del magazine di turno. Luce, vento, fluidità di masse e movimenti sono alcuni degli ingredienti che costellano le sapienti ricostruzioni estetiche di Mondolfo. Eppure essi dipendono in gran parte dalle sue reminiscenze dei quartieri del Cairo, laddove nacque e visse in gioventù, o dai riscontri nostalgici nella ritrovata simbiosi con l'isola di Cuba. Per lui, allora comunista fervente, il primo sbarco nell'Isla bonita fu memorabile per l'aver ritrovato le ambientazioni natìe più che per utopiche promesse cheguevariane o castriste.
Il cambiamento di cielo e la ricorrente ascesi artistica ('i buchi', come lui stesso chiama le pause della vita) ne hanno fatto un inquieto interprete della natura umana, un degno discepolo del senecano pensiero. Mondolfo subisce la fascinazione della sofferenza interiore tanto da sviare anche il più attento osservatore dalla reale condizione del suo essere. Il tormento che accompagna ogni sua produzione, seppur apparentemente fashionable o 'perfetta', è invece pari al talento artistico che gli permette naturalmente di individuare composizioni, stilemi di figura, effetti, che vengono consacrati in un risultato che oserei definire classico. E nel titolo stesso della prima mostra antologica dedicata in Italia e nel mondo a Giorgio Mondolfo si intende ribadire un processo di approfondimento e maturazione, che da una grande istintività tecnica e compositiva (Luci di sensi) con la capace modulazione delle scale emozionali è passato ad una connaturata consapevolezza nell'artista di obiettivi speculativi e di consapevoli affondi introspettivi (Lucidi sensi). Al pubblico che affollerà le sale dell'Ecomuseo dell'alabastro è delegata la compartecipazione empatica ad una bellissima e coinvolgente esperienza ai limiti di una soprannaturale coscienza del bello.
Luglio 2008, Roberto Russo
Giorgio Mondolfo nasce al Cairo (Egitto) nel 1952.
Laureatosi in Estetica all'Università di Milano, comincia a lavorare per le grandi riviste di moda nazionali ed internazionali.
Realizza campagne promozionali e servizi di beauty per l'isola di Cuba, il cui governo lo incarica di rilanciare il turismo locale.
Durante i soggiorni cubani conosce e ritrae il fotografo di Che Guevara, Alberto Korda, e il premio Nobel per la letteratura Gabriel Garcìa Màrquez.
E' anche regista di documentari che lo hanno portato in molte parti del mondo.
Di lui sono famose grandi campagne pubblicitarie per marchi come Brancamenta, Danone, Atkinsons o servizi fotografici realizzati per top model, cantanti e attrici.
03
agosto 2008
Giorgio Mondolfo – Luci(di)Sensi
Dal 03 agosto al 28 settembre 2008
fotografia
Location
ECOMUSEO DELL’ALABASTRO
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Castellina Marittima, Via Fratelli Rosselli, (Pisa)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica, ore 16,30-20,00
Vernissage
3 Agosto 2008, Ore 18,00
Autore
Curatore