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Davide Fantoni – L’estate rubata
Undici stampe monocolore che ritraggono la sensazione di essere stati privati del sole estivo (la possibilità di una felicità ideale e incodizionata, l’intuizione di una bellezza non maturata)
Comunicato stampa
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IL TEMPO RITROVATO DI DAVIDE FANTONI
Difficile definire le immagini di Davide Fantoni senza usare la categoria, indefinita, della poesia e, in particolare, della poesia zen giapponese o anche della prosa, ma quella lirica ed evocativa, di Proust. L’estate rubata è il titolo che raccoglie alcune fotografie in bianco e nero dell’artista fiorentino. E sono visioni fugaci di riflessi, silhouettes, ombre, come lacere ragnatele, le quali, divelte dalla violenza d’un temporale estivo, rimangono frammentarie reliquie, ricordi della perfezione di un presente ormai fattosi passato; ma pure il ricordo, incerto e malinconico, scheggia di un tempo rivissuto nell’emozione della memoria, diviene altro presente, acquisendo propria bellezza, una sua vitalità estetica e perfezione autonoma.
Intriga nelle opere di Fantoni il raffinato rapporto chiaroscurale, gioco di luce e d’ombra, soffuso e misterioso artificio di grigi; non vi sono figure nette, bensì accennate, intuite, ricordate, tranne la palma, stanca e straccata e l’intenso ritratto, altrettanto stanco e straccato, del vecchio “onnagata”: entrambi sono comunque lacerti, testimonianze di qualcosa ch’è irrimediabilmente stato. Le figure sfiorate dall’obiettivo del fotografo paiono abitare e muoversi in un limbo soffuso di penombra, nel costante riampianto del nitore d’una luce perduta. E il fotografo riesce ad evocare l’attimo “fluttuante” con leggerezza tutta nipponica, con una delicata percettività da pittura, appunto, “ukiyo-e”, cogliendo la malinconia del momento transeunte, fugace e irripetibile, ma al contempo l’eleganza grafica di oggetti e sagome e ombre su sfondi rarefatti di cieli piovosi e finestre.
V’è quindi, naturalmente, molto Giappone in queste opere di un artista sospeso tra le radici toscane e la vita a Tokyo; la rete che disegna una trama nel cielo e gioca con le ombre, fa riferimento ad una pratica della xilografia ukiyo-e, così come la sagoma della figura umana alla finestra contrastata sul disegno del tendaggio può essere considerata simile alla tecnica della “stampa di broccato” o “nishiki-e”. Tutti virtuosismi – mai comunque fini a se stessi – desunti dalla pittura giapponese settecentesca, che acquistano rinnovata vitalità e ragione in attuali immagini. E fra i rimandi e i ricordi letterari occidentali verrebbero almeno da citare alcune atmosfere tropicali di Somerset Maugham.
Infine, le reliquie naufragate del tempo in questi lavori si compongono sulla battigia, il tronco d’albero e lo scoglio scavato dalle onde si fanno forma, la pozza riflesso, l’ombra immagine, la rete motivo ornamentale… E il tempo perduto finalmente si ritrova nella nuova dimensione dell’arte, nella venustà dell’immagine, nella compiuta ed irrequieta indefinitezza della memoria.
Piergiacomo Petrioli
Università degli Studi di Firenze – Storia della Critica d’Arte
Difficile definire le immagini di Davide Fantoni senza usare la categoria, indefinita, della poesia e, in particolare, della poesia zen giapponese o anche della prosa, ma quella lirica ed evocativa, di Proust. L’estate rubata è il titolo che raccoglie alcune fotografie in bianco e nero dell’artista fiorentino. E sono visioni fugaci di riflessi, silhouettes, ombre, come lacere ragnatele, le quali, divelte dalla violenza d’un temporale estivo, rimangono frammentarie reliquie, ricordi della perfezione di un presente ormai fattosi passato; ma pure il ricordo, incerto e malinconico, scheggia di un tempo rivissuto nell’emozione della memoria, diviene altro presente, acquisendo propria bellezza, una sua vitalità estetica e perfezione autonoma.
Intriga nelle opere di Fantoni il raffinato rapporto chiaroscurale, gioco di luce e d’ombra, soffuso e misterioso artificio di grigi; non vi sono figure nette, bensì accennate, intuite, ricordate, tranne la palma, stanca e straccata e l’intenso ritratto, altrettanto stanco e straccato, del vecchio “onnagata”: entrambi sono comunque lacerti, testimonianze di qualcosa ch’è irrimediabilmente stato. Le figure sfiorate dall’obiettivo del fotografo paiono abitare e muoversi in un limbo soffuso di penombra, nel costante riampianto del nitore d’una luce perduta. E il fotografo riesce ad evocare l’attimo “fluttuante” con leggerezza tutta nipponica, con una delicata percettività da pittura, appunto, “ukiyo-e”, cogliendo la malinconia del momento transeunte, fugace e irripetibile, ma al contempo l’eleganza grafica di oggetti e sagome e ombre su sfondi rarefatti di cieli piovosi e finestre.
V’è quindi, naturalmente, molto Giappone in queste opere di un artista sospeso tra le radici toscane e la vita a Tokyo; la rete che disegna una trama nel cielo e gioca con le ombre, fa riferimento ad una pratica della xilografia ukiyo-e, così come la sagoma della figura umana alla finestra contrastata sul disegno del tendaggio può essere considerata simile alla tecnica della “stampa di broccato” o “nishiki-e”. Tutti virtuosismi – mai comunque fini a se stessi – desunti dalla pittura giapponese settecentesca, che acquistano rinnovata vitalità e ragione in attuali immagini. E fra i rimandi e i ricordi letterari occidentali verrebbero almeno da citare alcune atmosfere tropicali di Somerset Maugham.
Infine, le reliquie naufragate del tempo in questi lavori si compongono sulla battigia, il tronco d’albero e lo scoglio scavato dalle onde si fanno forma, la pozza riflesso, l’ombra immagine, la rete motivo ornamentale… E il tempo perduto finalmente si ritrova nella nuova dimensione dell’arte, nella venustà dell’immagine, nella compiuta ed irrequieta indefinitezza della memoria.
Piergiacomo Petrioli
Università degli Studi di Firenze – Storia della Critica d’Arte
31
luglio 2008
Davide Fantoni – L’estate rubata
Dal 31 luglio al 07 agosto 2008
fotografia
Location
ASSOCIAZIONE ARTE E CULTURA CHIOPPO DUE
Firenze, Via Della Mosca, 2r, (Firenze)
Firenze, Via Della Mosca, 2r, (Firenze)
Orario di apertura
lunedì, martedì, giovedì e sabato dalle 18.30 alle 20, venerdì dalle 17 alle 19, chiuso il mercoledì e la domenica
Vernissage
31 Luglio 2008, ore 18.30
Sito web
www.davidefantoni.com
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