12 marzo 2012

fino al 31.III.2012 Nunzio Verona, Galleria dello Scudo

 
Disegno su carta vs scultura? Le due anime dell’artista in un incontro-scontro, per capire che la soluzione è una sintesi tra la ponderosità della carta e la leggerezza dei volumi -

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“… per me il disegno e la scultura sono due mondi paralleli, assolutamente non collegati tra loro… il disegno ti rende più libero, ha il suo codice, una sua struttura… è da considerarsi una vera e propria opera, consiste cioè in uno spazio in cui il segno traccia una linea, una strada…”. Così, incalzato da Obrist, rispose Nunzio (Nunzio di Stefano, Cagnano Amiterno 1954; vive a Roma) in una celebre intervista per la personale “Ombre” alla Galleria dello Scudo. A sette anni di distanza, lo scultore torna in galleria a Verona con “Pentagramma”, terza prova espositiva dedicata esclusivamente al disegno come sperimentazione parallela alla scultura.
Undici esemplari, divisi in cinque sale, in cui la ricerca di Nunzio si rivela materica e visiva: materica per l’uso consapevole dei grandi fogli di carta bianchi proveniente dal Laos, dalla grammatura densa, quasi tattile, sgranata, ricca di infiniti passaggi tonali e dai bordi slabbrati “non-finiti”; visiva nei volumi netti e nelle linee vergate con il carbone nero (materiale naturale che richiama alla memoria le sue sculture di legni combusti), piombo, pece, ovvero materiali capaci di assorbire e annullare la luce fino a neutralizzarsi. 
Nell’ultima sala, quasi in un percorso a rebuois,  “Trabeazione” si differenzia per il diverso supporto (la carta giapponese, più sottile e regolare) e per i contorni dei rettangoli neri leggermente sbavati. Negli altri lavori – “Senza titolo” e “Pentagramma” (opera eponima dell’esposizione in cui un’emanazione di linee discendenti a raggiera ricorda un fluttuante spartito musicale) – il controllo delle linee nette e i calibrati volumi, tracciati manualmente, definiscono una precisazione formale del concetto di disegno.
Alcune composizioni nella prima sala presentano una successione di elementi geometrici ortogonali in una rapida successione di piani, quasi alla Sol Lewitt (e con un Mondrian in veste di lontano padre putativo), alle quali fanno da contrappunto il compatto spigolo di cubo in corridoio e la torsione spiraliforme delle barre sottoposte a forze implosive nella seconda sala. Il pezzo forte è la gran macchina prospettica nella quarta sala: un lungo rettangolo centrale con due ante laterali, in cui lo scultore porta all’estrema sintesi quella scenografia appresa da Toti Scialoja negli importanti anni della formazione accademica.
Artista meditativo e attento a non inflazionarsi nella produzione, Nunzio coglie quell’Abc essenziale delle forme fino ad arrivare a quel “grado zero”, punto di incontro tra scultura e disegno, grazie ai binomi di leggerezza e gravità, pieno e vuoto, superficiale e profondo. Del resto, non è Nunzio l’artista delle opposizioni? 
 
enrico padovani
mostra visitata il 29 febbraio 2012
 

dal 10 dicembre 2011 al 31 marzo 2012
Nunzio
Pentagramma. Opere su carta 2005-2011
Galleria dello Scudo
Via Scudo di Francia 2 (37121) Verona
Orario: da lunedì a sabato 10-13 / 15.30-19.30
Info: tel. +39 045 590144,
info@galleriadelloscudo.com, www.galleriadelloscudo.com

 
 
[exibart]

 

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