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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
Una sceltissima selezione di opere di Macchiaioli, tra cui la splendida tavoletta di Fattori “Lega che dipinge sugli scogli”, non più esposta da oltre venti anni, e una esclusiva serie di vedute di Borrani, presentata qui integralmente per la prima volta, introduce all’evoluzione della pittura toscana verso il Naturalismo, significativamente rappresentata dall’ultimo Lega, da Adolfo e Angiolo Tommasi, da Francesco Gioli e da Niccolò Cannicci
Comunicato stampa
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Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio della Regione Toscana, dal 20 luglio al 2 novembre 2008, le sale del Castello Pasquini di Castiglioncello ospiteranno la mostra “Da Fattori a Corcos a Ghiglia.Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900”.
L’iniziativa, che il Comune di Rosignano Marittimo promuoverà attraverso il Centro per l’Arte “Diego Martelli”- Archivi dell’800 e del ‘900 e con la consueta collaborazione della Galleria d’arte moderna di Firenze, rappresenta un nuovo appuntamento espositivo finalizzato ad indagare gli ampi stimoli culturali che da questo angolo di Toscana continuarono ad intrecciarsi con la vita intellettuale italiana ed internazionale del tempo.
Curata da Francesca Dini, la mostra si propone di restituire, attraverso l’esposizione temporanea di oltre settanta dipinti di grande valore e pregnanza, il dialogo secolare stretto tra il territorio di Castiglioncello e la pittura.
Questa vocazione di Castiglioncello ad esser “culla delle arti” fu garantita nel tempo dalla presenza della villa di Diego Martelli che divenne il centro operativo dei Macchiaioli, punto di partenza per le esplorazioni del territorio ora in direzione della Maremma, ora verso l’immediato entroterra. Successivamente l’intelligente politica di urbanizzazione condotta dal barone Lazzaro Patrone, contribuì a garantire la presenza in loco di un vivace milieu artistico, capeggiato da Corcos e capace di far respirare l’atmosfera fin-de-siècle anche in questi luoghi apparentemente distanti dalla travolgente mondanità internazionale della Belle-Epoque. Dal 1912 l’inaugurazione dell’Hotel Miramare favorì il confluire a Castiglioncello di noti protagonisti del mondo della cultura e delle arti. Nasceva in quel contesto di amicizie e relazioni la passione collezionistica di Romolo Monti, orientata verso la contemporaneità, rappresentata allora dalle opere di Ghiglia, Puccini e Medardo Rosso.
Una sceltissima selezione di opere di Macchiaioli, tra cui la splendida tavoletta di Fattori “Lega che dipinge sugli scogli”, non più esposta da oltre venti anni, e una esclusiva serie di vedute di Borrani, presentata qui integralmente per la prima volta, introduce all’evoluzione della pittura toscana verso il Naturalismo, significativamente rappresentata dall’ultimo Lega, da Adolfo e Angiolo Tommasi, da Francesco Gioli e da Niccolò Cannicci.
La mostra presenta inoltre i bellissimi ritratti di fama internazionale di Vittorio Corcos, e ricompone un’eccezionale collezione d’arte, nata a Castiglioncello negli anni ’20 e ’30 del Novecento, costituita da un nucleo considerevole di opere inedite di Oscar Ghiglia, Mario Puccini e Medardo Rosso.
Proprio a questo contesto novecentesco si collega un ricco nucleo di fotografie e documenti d’epoca riferiti ai luoghi e ai personaggi evocati dai dipinti, volto ad illustrare le relazioni e le amicizie tra artisti, letterati, musicisti, uomini di teatro - da Pietro Mascagni a Arturo Toscanini, da Giovanni Papini a Silvio d’Amico, da Renato Fucini a Luigi Pirandello, e molti altri ancora - che lasciarono una traccia indelebile nella vita culturale di questo tratto di litorale e non solo.
La mostra si articola in quattro sezioni.
Sezione prima - I Macchiaioli: all’origine dell’identità culturale del territorio
Fino al 1860 Castiglioncello fu un luogo solitario alle porte della Maremma; fu Diego Martelli ad avviare una vera e propria colonizzazione di quella terra di primitiva e intatta bellezza, trasformandola nel principale teatro operativo dei Macchiaioli, e questo territorio divenne per loro, prima ancora che un luogo geografico, una sorta di “paesaggio morale” capace di incarnare nella sua purezza i valori risorgimentali della nascente Italia.
Quando il critico fiorentino lasciò definitivamente il territorio di Rosignano, nel 1889, molti degli abituali frequentatori di Castiglioncello ebbero la sensazione di un cambiamento epocale, sensazione perfettamente evocata da Vincenzo Cabianca nella nota lettera a Martelli, ove scrive: “…I primi giorni li passammo molto malinconici, giacché mancando te, la signora Teresa e i soliti componenti la colonia di bagnanti, più sparita la tua casa anzi rinchiusa sotto quel gran casone che sta costruendo il signor Patrone, a noi pareva Castiglioncello cosa morta”.
Sono esposte in questa sezione opere di Telemaco Signorini, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Nino Costa, Giovanni Fattori.
G. Fattori, “Lega che dipinge sugli scogli” (1866), collezione privata
G. Fattori, “Pineta a Castiglioncello” (1890 c.a.), collezione privata
G. Fattori, “Diego Martelli a Castiglioncello” (1867), collezione privata
G. Fattori, “Marina e pineta a Castiglioncello” (1867), collezione privata
G. Fattori, “Bifolco e buoi”, collezione privata
G. Fattori, “Viale dei pini”, collezione privata
G. Fattori, “Le Macchiaiole”, collezione privata
O. Borrani, “La Chiesina di sant’Andrea a Castiglioncello” (1862), collezione privata
O. Borrani, “Veduta della Punta di Castiglioncello con la Torre Medicea” (1862), collezione privata
O. Borrani, “Campagna di Castiglioncello con giovane contadino” (1862), collezione privata
O. Borrani, “Pagliai a Castiglioncello” (1862 c.a.), collezione privata
O. Borrani, “Orto a Castiglioncello” (1862 c.a), collezione privata
O. Borrani, “Casa e marina a Castiglioncello” (1862 c.a.), collezione privata
O. Borrani, “Case di Pannocchio a Castiglioncello” (1862 c.a.), Roma GNAM
O. Borrani, “Carro rosso a Castiglioncello” (1867), collezione privata
G. Abbati, “Bovi sulla spiaggia”, cm 28,5x40 (1864 c.a.), Roma GNAM
G. Abbati, “Bovi al carro”, cm 30x36 (1867), collezione privata
G. Abbati, “Veduta di Castiglioncello” (1867 c.a.), Firenze GAM
G. Abbati, “Bimbi a Castiglioncello” (1862-64), collezione privata
G. Abbati, “Scogli” (1863 c.a.), collezione privata
T. Signorini, “Pascoli a Castiglioncello” (1861), collezione privata
R. Sernesi, “Marina a Castiglioncello” (1864), collezione privata
Sezione seconda - Lega al Gabbro, i Tommasi a Crespina, i Gioli a Fauglia, Cannicci alla Cinquantina
Gli stretti legami di amicizia e di consuetudine che legarono alla Villa Martelli di Castiglioncello i cenacoli culturali rappresentati dalla Villa Bandini al Gabbro (ove operò Silvestro Lega), dalla villa dei Tommasi a Crespina e dalla villa Gioli a Fauglia disegnarono una sorta di tracciato geografico-culturale, perfettamente evocato dalle opere dei pittori macchiaioli e tardo macchiaioli, opere attraverso le quali si condusse l’evoluzione del linguaggio espressivo dei toscani verso il Naturalismo. Sono esposte in questa sezione dipinti realizzati al Gabbro da Silvestro Lega e opere di Francesco Gioli, Eugenio Cecconi, Angiolo e Adolfo Tommasi. Ospite della Villa Guerrazzi alla Cinquantina, Niccolò Cannicci lavorava verso il 1896 a due dei suoi più importanti dipinti “Estate” e “Gramignaie al fiume”, opere caratterizzate da una pennellata abbreviata e vibrante, in sintonia con i modi dell’impressionismo internazionale.
S. Lega, “Vallata tra i monti del Gabbro” (1888 c.a.), collezione privata
S. Lega, “La villa Tommasi a Crespina” (1883), collezione privata
S. Lega, “Sotto l’arco” (1889 c.a.), collezione privata
S. Lega, “Contadina seduta sulla proda del campo” (1894), collezione privata
A. Torchi, “Il Gabbro (o Verso Sera)” (1886), collezione privata
E. Cecconi, “Autunno”, collezione privata
Adolfo Tommasi, “La strada per Castiglioncello” (1885 c.a.), collezione privata
Adolfo Tommasi, “Spannocchiatrici”, collezione privata
Angiolo Tommasi, “Riposo delle Gabbrigiane”, collezione privata
Niccolò Cannicci, “Estate” (1896), Roma, GNAM
Niccolò Cannicci, “Gramignaie”, Firenze, Ente Cassa di Risparmio
Francesco Gioli, “Passa il viatico” (1876), collezione privata
Sezione terza - Suggestioni artistiche internazionali nella Castiglioncello fin-de-siècle: Corcos, Faldi e Gordigiani
Nel 1889 il Barone Fausto Lazzaro Patrone, discendente di una famiglia di emigranti che aveva fatto fortuna in sud-America, acquistava le proprietà di Martelli e dava inizio alla costruzione del castello medievaleggiante, oggi noto come Castello Pasquini. Desideroso di fare di Castiglioncello una florida località turistica, Patrone contribuì a disegnare il volto della cittadina. Tra coloro che acquisirono dal Barone appezzamenti di terreno sottostando alla clausola di edificarvi una villa ci fu il ricco pittore Vittorio Corcos che, reduce dai suoi successi di ritrattista di fama internazionale, era solito trascorrere lunghi periodi di riposo a Castiglioncello. Numerosi dipinti, anche di grande dimensione e impegno, rivelano il profilo primo-novecentesco della costa e il riaffermarsi di una ritrovata saldezza formale e disegnativa, secondo il gusto imperante nei circuiti espositivi internazionali. I Corcos frequentavano a Castiglioncello la villa di Renato Fucini, non diversamente da Michele Gordigiani che a Castiglioncello possedeva la splendida dimora affacciata sul Porticciolo.
A. Faldi, “Signore a Castiglioncello”, collezione privata
M. Gordigiani, “Capanna grande a Castiglioncello”, collezione privata
V. Corcos, “In lettura sul mare”, collezione privata
V. Corcos, “Castiglioncello” (1910), collezione privata
V. Corcos, “La figlia di Jack La Bolina” (1888), Firenze, Galleria d’arte moderna
V. Corcos, “Signora in abito nero (Terrazza Mascagni)”, collezione privata
V. Corcos, “Inverno a Castiglioncello”, collezione privata
V. Corcos, “Ritratto di Renato Fucini” (1897), collezione privata
V. Corcos, “Ritratto di Silvestro Lega”, Milano, Museo dell’Ottocento - Villa Belgjoioso Bonaparte
V. Corcos, “Marina”, collezione privata
V. Corcos, “La Coccolì”, collezione privata
Sezione quarta - Oscar Ghiglia e Mario Puccini nella collezione di Romolo Monti
Nel 1910 Romolo Monti conobbe il Barone Patrone ed acquistò da lui alcuni terreni in prossimità del Porticciolo. Nel 1912 edificò l’hotel Miramare e l’anno successivo conobbe Oscar Ghiglia e strinse amicizia con Mario Puccini. Nel corso del primo conflitto mondiale si rafforzò l’amicizia con Ghiglia e Monti cominciò a collezionare le opere di entrambi i pittori, nonché le sculture dell’amico Medardo Rosso. In larga parte inedita, la collezione Monti, dispersa nel corso dei decenni, viene nuovamente riunita in occasione di questa esposizione e offerta al pubblico e agli studi come una preziosa opportunità di conoscenza.
O. Ghiglia, “Ritratto di Romolo Monti”, collezione privata
O. Ghiglia, “Ritratto della Signora Milani”, collezione privata
O. Ghiglia, “Il pipi, pescatore di Castiglioncello” (1921), collezione privata
O. Ghiglia, “Paulo sugli scogli” (1919), collezione privata
O. Ghiglia, “La barca della morte” (1916), collezione privata
O. Ghiglia, “Oscar e Isa Ghiglia” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “La casa al sole (Pannocchia)” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “I pagliai a Castiglioncello” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “Ritratto di Mario Galli” (1915 circa), collezione privata
O. Ghiglia, “Ritratto della signora Gina Monti” (1917), collezione privata
O. Ghiglia, “La Cecchi” (1916), collezione privata
O. Ghiglia, “Caletta, tempo piovoso” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “Brocca di rame e aranci”, (1918.20), collezione privata
O. Ghiglia, “Paulo e Erasmo”, collezione privata
O. Ghiglia, “Natura morta e violino” (1922), collezione privata
O. Ghiglia, “La modella” (1920 c.a.), collezione privata
O. Ghiglia, “Pupa Fabbrini con il broncio” (1920), collezione privata
O. Ghiglia, “La Boccina, popolana di Castiglioncello” (1917), collezione privata
L.Lloyd, “La baia del Quercetano” (1933), collezione privata
M. Puccini, “Romolo Monti”, collezione privata
M. Puccini, “Il cicio rosso”, collezione privata
M. Puccini, “Vele al sole”, collezione privata
M. Puccini, “Marzo in Suese - Il sole dopo la tempesta”, collezione privata
M. Puccini, “Rose e garofani rossi”, collezione privata
M. Puccini, “Calle, camelie e giunchiglie”, collezione privata
M. Puccini, “Vele al vento”, collezione privata
M. Puccini, “Tamerici in fiore - vecchia che fila”, collezione privata
M. Puccini, “Fiori nel bricco”, collezione privata
M. Puccini, “Autoritratto”, collezione privata
M. Puccini, “Il Lazzaretto dopo la tempesta” (1911), collezione privata
M. Rosso, “Bambino malato”, Roma, GNAM
M. Rosso, “Aetas aurea”, Roma, GNAM
M. Rosso, “Bambino ebreo”, Roma, GNAM
M. Rosso, “Portinaia”, Roma, GNAM
Il catalogo
Il catalogo, edito da Skira, conterrà gli interventi della curatrice e dei componenti il comitato scientifico del Centro Diego Martelli, oltre a indispensabili schede critiche delle opere redatte da Silvestra Bietoletti, Rossella Campana e Ilaria Taddei; nonché due saggi di carattere letterario l’uno dedicato a Renato Fucini, l’altro a Silvio D’Amico, Sabatino Lopez e ad altri esponenti del mondo teatrale frequentatori di Castiglioncello.
L’iniziativa, che il Comune di Rosignano Marittimo promuoverà attraverso il Centro per l’Arte “Diego Martelli”- Archivi dell’800 e del ‘900 e con la consueta collaborazione della Galleria d’arte moderna di Firenze, rappresenta un nuovo appuntamento espositivo finalizzato ad indagare gli ampi stimoli culturali che da questo angolo di Toscana continuarono ad intrecciarsi con la vita intellettuale italiana ed internazionale del tempo.
Curata da Francesca Dini, la mostra si propone di restituire, attraverso l’esposizione temporanea di oltre settanta dipinti di grande valore e pregnanza, il dialogo secolare stretto tra il territorio di Castiglioncello e la pittura.
Questa vocazione di Castiglioncello ad esser “culla delle arti” fu garantita nel tempo dalla presenza della villa di Diego Martelli che divenne il centro operativo dei Macchiaioli, punto di partenza per le esplorazioni del territorio ora in direzione della Maremma, ora verso l’immediato entroterra. Successivamente l’intelligente politica di urbanizzazione condotta dal barone Lazzaro Patrone, contribuì a garantire la presenza in loco di un vivace milieu artistico, capeggiato da Corcos e capace di far respirare l’atmosfera fin-de-siècle anche in questi luoghi apparentemente distanti dalla travolgente mondanità internazionale della Belle-Epoque. Dal 1912 l’inaugurazione dell’Hotel Miramare favorì il confluire a Castiglioncello di noti protagonisti del mondo della cultura e delle arti. Nasceva in quel contesto di amicizie e relazioni la passione collezionistica di Romolo Monti, orientata verso la contemporaneità, rappresentata allora dalle opere di Ghiglia, Puccini e Medardo Rosso.
Una sceltissima selezione di opere di Macchiaioli, tra cui la splendida tavoletta di Fattori “Lega che dipinge sugli scogli”, non più esposta da oltre venti anni, e una esclusiva serie di vedute di Borrani, presentata qui integralmente per la prima volta, introduce all’evoluzione della pittura toscana verso il Naturalismo, significativamente rappresentata dall’ultimo Lega, da Adolfo e Angiolo Tommasi, da Francesco Gioli e da Niccolò Cannicci.
La mostra presenta inoltre i bellissimi ritratti di fama internazionale di Vittorio Corcos, e ricompone un’eccezionale collezione d’arte, nata a Castiglioncello negli anni ’20 e ’30 del Novecento, costituita da un nucleo considerevole di opere inedite di Oscar Ghiglia, Mario Puccini e Medardo Rosso.
Proprio a questo contesto novecentesco si collega un ricco nucleo di fotografie e documenti d’epoca riferiti ai luoghi e ai personaggi evocati dai dipinti, volto ad illustrare le relazioni e le amicizie tra artisti, letterati, musicisti, uomini di teatro - da Pietro Mascagni a Arturo Toscanini, da Giovanni Papini a Silvio d’Amico, da Renato Fucini a Luigi Pirandello, e molti altri ancora - che lasciarono una traccia indelebile nella vita culturale di questo tratto di litorale e non solo.
La mostra si articola in quattro sezioni.
Sezione prima - I Macchiaioli: all’origine dell’identità culturale del territorio
Fino al 1860 Castiglioncello fu un luogo solitario alle porte della Maremma; fu Diego Martelli ad avviare una vera e propria colonizzazione di quella terra di primitiva e intatta bellezza, trasformandola nel principale teatro operativo dei Macchiaioli, e questo territorio divenne per loro, prima ancora che un luogo geografico, una sorta di “paesaggio morale” capace di incarnare nella sua purezza i valori risorgimentali della nascente Italia.
Quando il critico fiorentino lasciò definitivamente il territorio di Rosignano, nel 1889, molti degli abituali frequentatori di Castiglioncello ebbero la sensazione di un cambiamento epocale, sensazione perfettamente evocata da Vincenzo Cabianca nella nota lettera a Martelli, ove scrive: “…I primi giorni li passammo molto malinconici, giacché mancando te, la signora Teresa e i soliti componenti la colonia di bagnanti, più sparita la tua casa anzi rinchiusa sotto quel gran casone che sta costruendo il signor Patrone, a noi pareva Castiglioncello cosa morta”.
Sono esposte in questa sezione opere di Telemaco Signorini, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Nino Costa, Giovanni Fattori.
G. Fattori, “Lega che dipinge sugli scogli” (1866), collezione privata
G. Fattori, “Pineta a Castiglioncello” (1890 c.a.), collezione privata
G. Fattori, “Diego Martelli a Castiglioncello” (1867), collezione privata
G. Fattori, “Marina e pineta a Castiglioncello” (1867), collezione privata
G. Fattori, “Bifolco e buoi”, collezione privata
G. Fattori, “Viale dei pini”, collezione privata
G. Fattori, “Le Macchiaiole”, collezione privata
O. Borrani, “La Chiesina di sant’Andrea a Castiglioncello” (1862), collezione privata
O. Borrani, “Veduta della Punta di Castiglioncello con la Torre Medicea” (1862), collezione privata
O. Borrani, “Campagna di Castiglioncello con giovane contadino” (1862), collezione privata
O. Borrani, “Pagliai a Castiglioncello” (1862 c.a.), collezione privata
O. Borrani, “Orto a Castiglioncello” (1862 c.a), collezione privata
O. Borrani, “Casa e marina a Castiglioncello” (1862 c.a.), collezione privata
O. Borrani, “Case di Pannocchio a Castiglioncello” (1862 c.a.), Roma GNAM
O. Borrani, “Carro rosso a Castiglioncello” (1867), collezione privata
G. Abbati, “Bovi sulla spiaggia”, cm 28,5x40 (1864 c.a.), Roma GNAM
G. Abbati, “Bovi al carro”, cm 30x36 (1867), collezione privata
G. Abbati, “Veduta di Castiglioncello” (1867 c.a.), Firenze GAM
G. Abbati, “Bimbi a Castiglioncello” (1862-64), collezione privata
G. Abbati, “Scogli” (1863 c.a.), collezione privata
T. Signorini, “Pascoli a Castiglioncello” (1861), collezione privata
R. Sernesi, “Marina a Castiglioncello” (1864), collezione privata
Sezione seconda - Lega al Gabbro, i Tommasi a Crespina, i Gioli a Fauglia, Cannicci alla Cinquantina
Gli stretti legami di amicizia e di consuetudine che legarono alla Villa Martelli di Castiglioncello i cenacoli culturali rappresentati dalla Villa Bandini al Gabbro (ove operò Silvestro Lega), dalla villa dei Tommasi a Crespina e dalla villa Gioli a Fauglia disegnarono una sorta di tracciato geografico-culturale, perfettamente evocato dalle opere dei pittori macchiaioli e tardo macchiaioli, opere attraverso le quali si condusse l’evoluzione del linguaggio espressivo dei toscani verso il Naturalismo. Sono esposte in questa sezione dipinti realizzati al Gabbro da Silvestro Lega e opere di Francesco Gioli, Eugenio Cecconi, Angiolo e Adolfo Tommasi. Ospite della Villa Guerrazzi alla Cinquantina, Niccolò Cannicci lavorava verso il 1896 a due dei suoi più importanti dipinti “Estate” e “Gramignaie al fiume”, opere caratterizzate da una pennellata abbreviata e vibrante, in sintonia con i modi dell’impressionismo internazionale.
S. Lega, “Vallata tra i monti del Gabbro” (1888 c.a.), collezione privata
S. Lega, “La villa Tommasi a Crespina” (1883), collezione privata
S. Lega, “Sotto l’arco” (1889 c.a.), collezione privata
S. Lega, “Contadina seduta sulla proda del campo” (1894), collezione privata
A. Torchi, “Il Gabbro (o Verso Sera)” (1886), collezione privata
E. Cecconi, “Autunno”, collezione privata
Adolfo Tommasi, “La strada per Castiglioncello” (1885 c.a.), collezione privata
Adolfo Tommasi, “Spannocchiatrici”, collezione privata
Angiolo Tommasi, “Riposo delle Gabbrigiane”, collezione privata
Niccolò Cannicci, “Estate” (1896), Roma, GNAM
Niccolò Cannicci, “Gramignaie”, Firenze, Ente Cassa di Risparmio
Francesco Gioli, “Passa il viatico” (1876), collezione privata
Sezione terza - Suggestioni artistiche internazionali nella Castiglioncello fin-de-siècle: Corcos, Faldi e Gordigiani
Nel 1889 il Barone Fausto Lazzaro Patrone, discendente di una famiglia di emigranti che aveva fatto fortuna in sud-America, acquistava le proprietà di Martelli e dava inizio alla costruzione del castello medievaleggiante, oggi noto come Castello Pasquini. Desideroso di fare di Castiglioncello una florida località turistica, Patrone contribuì a disegnare il volto della cittadina. Tra coloro che acquisirono dal Barone appezzamenti di terreno sottostando alla clausola di edificarvi una villa ci fu il ricco pittore Vittorio Corcos che, reduce dai suoi successi di ritrattista di fama internazionale, era solito trascorrere lunghi periodi di riposo a Castiglioncello. Numerosi dipinti, anche di grande dimensione e impegno, rivelano il profilo primo-novecentesco della costa e il riaffermarsi di una ritrovata saldezza formale e disegnativa, secondo il gusto imperante nei circuiti espositivi internazionali. I Corcos frequentavano a Castiglioncello la villa di Renato Fucini, non diversamente da Michele Gordigiani che a Castiglioncello possedeva la splendida dimora affacciata sul Porticciolo.
A. Faldi, “Signore a Castiglioncello”, collezione privata
M. Gordigiani, “Capanna grande a Castiglioncello”, collezione privata
V. Corcos, “In lettura sul mare”, collezione privata
V. Corcos, “Castiglioncello” (1910), collezione privata
V. Corcos, “La figlia di Jack La Bolina” (1888), Firenze, Galleria d’arte moderna
V. Corcos, “Signora in abito nero (Terrazza Mascagni)”, collezione privata
V. Corcos, “Inverno a Castiglioncello”, collezione privata
V. Corcos, “Ritratto di Renato Fucini” (1897), collezione privata
V. Corcos, “Ritratto di Silvestro Lega”, Milano, Museo dell’Ottocento - Villa Belgjoioso Bonaparte
V. Corcos, “Marina”, collezione privata
V. Corcos, “La Coccolì”, collezione privata
Sezione quarta - Oscar Ghiglia e Mario Puccini nella collezione di Romolo Monti
Nel 1910 Romolo Monti conobbe il Barone Patrone ed acquistò da lui alcuni terreni in prossimità del Porticciolo. Nel 1912 edificò l’hotel Miramare e l’anno successivo conobbe Oscar Ghiglia e strinse amicizia con Mario Puccini. Nel corso del primo conflitto mondiale si rafforzò l’amicizia con Ghiglia e Monti cominciò a collezionare le opere di entrambi i pittori, nonché le sculture dell’amico Medardo Rosso. In larga parte inedita, la collezione Monti, dispersa nel corso dei decenni, viene nuovamente riunita in occasione di questa esposizione e offerta al pubblico e agli studi come una preziosa opportunità di conoscenza.
O. Ghiglia, “Ritratto di Romolo Monti”, collezione privata
O. Ghiglia, “Ritratto della Signora Milani”, collezione privata
O. Ghiglia, “Il pipi, pescatore di Castiglioncello” (1921), collezione privata
O. Ghiglia, “Paulo sugli scogli” (1919), collezione privata
O. Ghiglia, “La barca della morte” (1916), collezione privata
O. Ghiglia, “Oscar e Isa Ghiglia” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “La casa al sole (Pannocchia)” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “I pagliai a Castiglioncello” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “Ritratto di Mario Galli” (1915 circa), collezione privata
O. Ghiglia, “Ritratto della signora Gina Monti” (1917), collezione privata
O. Ghiglia, “La Cecchi” (1916), collezione privata
O. Ghiglia, “Caletta, tempo piovoso” (1918), collezione privata
O. Ghiglia, “Brocca di rame e aranci”, (1918.20), collezione privata
O. Ghiglia, “Paulo e Erasmo”, collezione privata
O. Ghiglia, “Natura morta e violino” (1922), collezione privata
O. Ghiglia, “La modella” (1920 c.a.), collezione privata
O. Ghiglia, “Pupa Fabbrini con il broncio” (1920), collezione privata
O. Ghiglia, “La Boccina, popolana di Castiglioncello” (1917), collezione privata
L.Lloyd, “La baia del Quercetano” (1933), collezione privata
M. Puccini, “Romolo Monti”, collezione privata
M. Puccini, “Il cicio rosso”, collezione privata
M. Puccini, “Vele al sole”, collezione privata
M. Puccini, “Marzo in Suese - Il sole dopo la tempesta”, collezione privata
M. Puccini, “Rose e garofani rossi”, collezione privata
M. Puccini, “Calle, camelie e giunchiglie”, collezione privata
M. Puccini, “Vele al vento”, collezione privata
M. Puccini, “Tamerici in fiore - vecchia che fila”, collezione privata
M. Puccini, “Fiori nel bricco”, collezione privata
M. Puccini, “Autoritratto”, collezione privata
M. Puccini, “Il Lazzaretto dopo la tempesta” (1911), collezione privata
M. Rosso, “Bambino malato”, Roma, GNAM
M. Rosso, “Aetas aurea”, Roma, GNAM
M. Rosso, “Bambino ebreo”, Roma, GNAM
M. Rosso, “Portinaia”, Roma, GNAM
Il catalogo
Il catalogo, edito da Skira, conterrà gli interventi della curatrice e dei componenti il comitato scientifico del Centro Diego Martelli, oltre a indispensabili schede critiche delle opere redatte da Silvestra Bietoletti, Rossella Campana e Ilaria Taddei; nonché due saggi di carattere letterario l’uno dedicato a Renato Fucini, l’altro a Silvio D’Amico, Sabatino Lopez e ad altri esponenti del mondo teatrale frequentatori di Castiglioncello.
19
luglio 2008
Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
Dal 19 luglio al 02 novembre 2008
arte moderna
Location
CASTELLO PASQUINI
Castiglioncello, Piazza Vittoria, 1, (Livorno)
Castiglioncello, Piazza Vittoria, 1, (Livorno)
Biglietti
intero € 6,00; ridotto € 4,00.
Gruppi di studenti € 2,50 Gruppi: minimo 10/massimo 25 persone
Orario di apertura
Dal 20 luglio al 7 settembre tutti i giorni: 16.00 – 24.00 Chiuso il Lunedì. Dal 9 settembre al 2 novembre tutti i giorni: 9.00 – 19.00 Chiuso il lunedì. La biglietteria chiuderà un’ora prima della mostra
Vernissage
19 Luglio 2008, ore 17.30
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore
Curatore