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Faïence. Cento anni del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
La mostra intende rappresentare, attraverso la campionatura di oltre cento opere, l’identità di un museo originale quanto potentemente dotato come il Museo Internazionale della Ceramiche in Faenza, nato nel 1908 e istituito nel 1913 per volontà di Gaetano Ballardini che ne fu direttore fino al 1953
Comunicato stampa
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La mostra intende rappresentare, attraverso la campionatura di oltre cento opere, l'identità di un museo originale quanto potentemente dotato come il Museo Internazionale della Ceramiche in Faenza, nato nel 1908 e istituito nel 1913 per volontà di Gaetano Ballardini che ne fu direttore fino al 1953. L'occasione offerta dal suo centenario nel 2008 non e' ovviamente solo celebrativa. Basterebbe il suo carattere unico di grande museo mondiale dedicato alla ceramica, dall'antichità alla contemporaneità fra Occidente e Oriente per costituire materiale di per se' singolare.
Sarà invece una rievocazione della storia della sua origine e dei suoi progressivi arricchimenti fino all'oggi, finalizzata alla valorizzazione della ceramica come linguaggio espressivo dell'arte di tutti i tempi e di tutti i popoli. Se fino al secolo XIX essa e' stata produzione funzionale ad usi disparati, dal decorativo alla pompa, dall'arredo al sacro, dal Novecento si e' fatto sempre piu' intenso il suo carattere di mezzo espressivo al pari di altre materie e materiali tradizionalmente connessi al fare artistico, e cio' con la tecnica e la tecnologia specifiche che le appartengono.
La mostra sarà quindi un viaggio che ripropone, attraverso la scelta di oggetti e opere di grandissima qualità, la produzione dell'arte della terra e del fuoco conosciuta come ceramica, ma declinata in formule specifiche a seconda della loro costituzione e del loro uso: maiolica, terraglia, porcellana, gre's ecc.
Piccoli e grandi capolavori, dal Rinascimento ad oggi, attesteranno la vitalità della ceramica e degli artisti che l'hanno realizzata, nella catena produttiva del loro farsi come nelle aree manifatturiere di appartenenza, in primis quella faentina che ha dato il nome universalmente accolto a definire la maiolica: -faїence-.
Storia di un museo unico, storia di una tradizione che da artigianato artistico si fa arte a tutti gli effetti, storia di un lavoro che da manuale e di gruppo ristretto si fa industriale e allargato ad applicazioni diverse: queste le coordinate della esposizione la cui realizzazione e' un'occasione che viene offerta dal Comune di Milano, dopo l'edizione romana allestita presso la Biblioteca della Camera dei deputati nel Palazzo del Seminario. Essere ospitati con questa mostra antologica nelle Sale Viscontee del Castello Sforzesco e' per il MIC un altro motivo d'orgoglio, un segno di ulteriore riconoscimento di un lungo lavoro sulla salvaguardia di una memoria e di una pratica rilanciate per un secolo in chiavi di persistenza e di attualità.
A Milano la mostra assume poi una valenza diversa, in quanto testimone di un'arte e di un patrimonio storico assai vicino alle raccolte ceramiche medioevali e moderne del Castello Sforzesco, che conta su di uno dei nuclei piu' prestigiosi in tal senso, non solo in Italia, ma in Europa.
Non dimentichiamo che l'allestimento Feltrami del 1904, con quell'allineamento rigoroso e pulito di ceramiche arcaiche e rinascimentali sotto le volte del Castello, gioco' un peso determinante anche per le scelte del faentino Ballardini, dapprima di pura aspirazione indi di emulazione per il -suo- Museo che doveva inaugurare i primi percorsi espositivi. A distanza di un secolo i due musei di arte applicata, ciascuno con la sua propria identità, si rincontrano mettendosi a confronto con l'obiettivo di valorizzare nella reciprocità delle proposte i patrimoni ceramici acquisiti fino ad oggi. E' quindi questa un'opportunità da vivere con particolare attenzione e con gratitudine poiche' si tratta di una proiezione fuori confine e insieme di un riallacciamento fra opere e contesti di analoga natura.
L'iniziativa sarà realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della SACMI.
Sarà invece una rievocazione della storia della sua origine e dei suoi progressivi arricchimenti fino all'oggi, finalizzata alla valorizzazione della ceramica come linguaggio espressivo dell'arte di tutti i tempi e di tutti i popoli. Se fino al secolo XIX essa e' stata produzione funzionale ad usi disparati, dal decorativo alla pompa, dall'arredo al sacro, dal Novecento si e' fatto sempre piu' intenso il suo carattere di mezzo espressivo al pari di altre materie e materiali tradizionalmente connessi al fare artistico, e cio' con la tecnica e la tecnologia specifiche che le appartengono.
La mostra sarà quindi un viaggio che ripropone, attraverso la scelta di oggetti e opere di grandissima qualità, la produzione dell'arte della terra e del fuoco conosciuta come ceramica, ma declinata in formule specifiche a seconda della loro costituzione e del loro uso: maiolica, terraglia, porcellana, gre's ecc.
Piccoli e grandi capolavori, dal Rinascimento ad oggi, attesteranno la vitalità della ceramica e degli artisti che l'hanno realizzata, nella catena produttiva del loro farsi come nelle aree manifatturiere di appartenenza, in primis quella faentina che ha dato il nome universalmente accolto a definire la maiolica: -faїence-.
Storia di un museo unico, storia di una tradizione che da artigianato artistico si fa arte a tutti gli effetti, storia di un lavoro che da manuale e di gruppo ristretto si fa industriale e allargato ad applicazioni diverse: queste le coordinate della esposizione la cui realizzazione e' un'occasione che viene offerta dal Comune di Milano, dopo l'edizione romana allestita presso la Biblioteca della Camera dei deputati nel Palazzo del Seminario. Essere ospitati con questa mostra antologica nelle Sale Viscontee del Castello Sforzesco e' per il MIC un altro motivo d'orgoglio, un segno di ulteriore riconoscimento di un lungo lavoro sulla salvaguardia di una memoria e di una pratica rilanciate per un secolo in chiavi di persistenza e di attualità.
A Milano la mostra assume poi una valenza diversa, in quanto testimone di un'arte e di un patrimonio storico assai vicino alle raccolte ceramiche medioevali e moderne del Castello Sforzesco, che conta su di uno dei nuclei piu' prestigiosi in tal senso, non solo in Italia, ma in Europa.
Non dimentichiamo che l'allestimento Feltrami del 1904, con quell'allineamento rigoroso e pulito di ceramiche arcaiche e rinascimentali sotto le volte del Castello, gioco' un peso determinante anche per le scelte del faentino Ballardini, dapprima di pura aspirazione indi di emulazione per il -suo- Museo che doveva inaugurare i primi percorsi espositivi. A distanza di un secolo i due musei di arte applicata, ciascuno con la sua propria identità, si rincontrano mettendosi a confronto con l'obiettivo di valorizzare nella reciprocità delle proposte i patrimoni ceramici acquisiti fino ad oggi. E' quindi questa un'opportunità da vivere con particolare attenzione e con gratitudine poiche' si tratta di una proiezione fuori confine e insieme di un riallacciamento fra opere e contesti di analoga natura.
L'iniziativa sarà realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e della SACMI.
04
luglio 2008
Faïence. Cento anni del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Dal 04 luglio al 02 settembre 2008
arti decorative e industriali
Location
CASTELLO SFORZESCO
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Milano, Piazza Castello, (Milano)
Vernissage
4 Luglio 2008, ore 18.30
Sito web
www.micfaenza.org
Editore
ALLEMANDI
Ufficio stampa
ALEPH
Ufficio stampa
CLP
Curatore