(testo critico di Enzo Dall’Ara)

L’evento inaugurale, Gemme d’arte, intende valorizzare, tra le varie espressioni artistiche considerate, l’arte di Roberto Paolini, personaggio avulso dai clamori sonori contemporanei e impegnato in una fervida indagine che sviluppa un mirabile, originale percorso, indirizzato ad un amplissimo ventaglio esecutivo e ad un’inedita diversificazione di materiali privilegiati. Tale ricca realtà operativa, unita all’elevato e singolare spessore iconografico e semantico, ha indirizzato la scelta incontrovertibile dell’autore.

Se la poetica dell’artista si volge eminentemente all’espressione oggettiva dell’interiorità umana, ai suoi anfratti e segreti, ad un colloquio intimo e universale, la meta concreta degli esiti creativi si distende in undici selezionati campi di intesa artistica (i dipinti con fusione, i riquadri, i complementi, il tempo, il vetro, le terre, le meteore, loro, lei per lui, gli altri, i multipli), sollecitando il senso del tempo che scorre negli spazi della vita. L’uomo e la sua esistenza sono indagati a livello conscio ed inconscio, seguendo la parabola dell’enigma e della consapevolezza, della riflessione e della coscienza.

Così si enuncia la narrazione artistica di Roberto Paolini, autore di opere che, nell’armonia di forme rapide ed eloquenti, modellate nel vissuto e pregnanti di meditazione, effondono messaggi a contenuto incisivo e profondo, potente e dialettico.

La materia, eletto campo di ricerca dialogica ed intima, si nutre di molteplici componenti ed interventi e si tinge di cromatismi intensi ed introspettivi, per donare respiri di vita all’idea e all’espressione, nel rispetto di un’euritmia estetica che alla voluttà dell’agire giunga a coniugare l’emozione dell’osservare.

Non vi è linguaggio artistico che l’autore non abbia indagato e osservato con sguardo emozionato e vigile, sollecitato da una brama creativa a tutto campo. Un’intensa commozione dell’anima pervade l’intero percorso artistico, dai Dipinti con fusione ai Multipli, transitando per i vari linguaggi, seguiti con la coerenza di un “filo rosso” che scorre sull’anima dell’arte e unisce progettualità ed esiti tematici nello scavo introspettivo dell’essere e dell’esistere, del divenire e del creare. Dalla pittura alla scultura, dal design alla fotografia, Roberto Paolini svolge un’operazione artistica duttile e fervida, che si dilata come sottesa, vibratile autobiografia e universale biografia dell’umanità.


Enzo Dall’Ara