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Alpi da scoprire. Arte, Paesaggio e Architettura per progettare il futuro
Un innovativo itinerario espositivo per la conoscenza e la riscoperta delle Alpi quale patrimonio dell’uomo e quale base su cui impostare delle riflessioni per trovare dei modelli di sviluppo compatibili, da un lato con i futuri scenari climatici, ambientali e sociali, dall’altro con la loro salvaguardia come patrimonio dell’umanità
Comunicato stampa
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Alpi da scoprire. Arte, Paesaggio e Architettura per progettare il futuro è un evento espositivo realizzato dalla Regione Piemonte, dal Comune di Bardonecchia, dal Museo Nazionale della Montagna di Torino e dal Centro Culturale Diocesano di Susa, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione Unicredit.
La mostra sarà curata dal Professor Giuseppe Sergi, con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi, del Politecnico di Torino e della Società Meteorologica Italiana.
A partire dal 7 luglio e fino al 26 ottobre 2008 nelle tre sedi del Museo Diocesano di Susa, del Forte di Exilles e del Palazzo delle Feste di Bardonecchia, sarà possibile percorrere un innovativo itinerario espositivo per la conoscenza e la riscoperta delle Alpi quale patrimonio dell'uomo e quale base su cui impostare delle riflessioni per trovare dei modelli di sviluppo compatibili, da un lato con i futuri scenari climatici, ambientali e sociali, dall’altro con la loro salvaguardia come patrimonio dell’umanità.
Il titolo “Alpi da scoprire” è la chiave interpretativa comune a tutte le sedi della mostra.
L’Arte costituirà la parte centrale della sezione di Susa dove saranno rappresentati la grande circolazione di modelli artistici nel basso Medioevo, gli aspetti della storia politico-religiosa e sociale dell’epoca, fino all’utilizzo contemporaneo delle Alpi come palestra per la formazione della coscienza civile e spirituale dei giovani.
Ma il termine Scoperta coincide anche con la conoscenza del Paesaggio, che nella sezione di Exilles sarà ricostruita, prevalentemente mediante strumenti multimediali,attraverso componenti cartografiche e scientifiche; mentre la sede di Bardonecchia offrirà uno spunto di riflessione, a partire dall’’uso sportivo dell’ambiente alpino, sulla trasformazione Architettonica e urbanistica che dal secolo scorso ha inciso profondamente sull’insediamento e sulla percezione esterna delle Alpi.
La trama narrativa di tutto il percorso espositivo trarrà spunto da tre anniversari
il 650° del Trittico del Rocciamelone e della prima scalata alpina documentata;
il 300° della conquista del Forte di Exilles e dell’alta Valle di Susa da parte dell’esercito sabaudo;
il 100° della fondazione dello Ski Club di Bardonecchia
attraverso i quali sarà richiamato il concetto di limite/confine con cui l’uomo si è continuamente confrontato nello spazio alpino in modo diverso e con diverse estensioni: la conquista delle vette, la delimitazione degli spazi, la trasformazione fisica del territorio.
Il clima percorrerà come un ideale fil rouge tutte le sezioni della mostra e costituirà l’esempio più immediato e tangibile del variare dell’ambiente alpino e dei suoi confini.
SEZIONE ESPOSITIVA DI SUSA – MUSEO DIOCESANO
650° del Trittico del Rocciamelone e della prima scalata alpina documentata
La sezione di Susa sarà ricollegata al 650° anniversario del Trittico del Rocciamelone, straordinaria opera di oreficeria fiamminga, e approfondirà le radici bibliche della spiritualità legata alle vette, l’ambito della religiosità del basso Medioevo e gli aspetti storico-artistici legati alle Alpi.
Lo spazio del sacro colloca da sempre le vette fuori dell’ambito umano: sono le dimore inviolabili della divinità. La letteratura biblica le rende luoghi della rivelazione di Dio, le porte del cielo. In epoche più recenti, poi, con lo sviluppo dei pellegrinaggi locali, vengono addomesticate fino a farle diventare, nei secoli XIX e XX, la palestra per forgiare la coscienza dei giovani.
Il Rocciamelone, il Trittico, e la figura di Bonifacio Rotario d’Asti rimandano ad un confine culturale e religioso da affrontare e superare.
SEZIONE ESPOSITIVA DEL FORTE DI EXILLES
300° anniversario della presa del Forte di Exilles
La sezione di Exilles prende le mosse dal 300° anniversario della conquista del Forte e sarà rivolta prevalentemente all’evoluzione e rappresentazione del paesaggio, al suo uso ai mutamenti del clima e al domani che attende il sistema alpino.
Il Forte di Exilles, la cartografia, le rappresentazioni dei viaggiatori, i toponimi alpini, richiamano l'idea di un confine che delimita e interpreta gli spazi e le attività degli uomini, usando il diverso metro della politica del governo centrale, di quello locale, dei residenti e dei forestieri.
Per il percorso espositivo sono state selezionate alcune carte topografiche elaborate tra il 17° e il 19° secolo, e realizzate grazie all’osservazione diretta e di dettaglio dello spazio raffigurato, che hanno il vantaggio di essere spesso poco conosciute dal grande pubblico e di forte impatto visivo.
L’elemento di comunicazione e studio più significativo dell’esposizione sarà un plastico metavisuale della Valle di Susa, l’adozione cioè di una innovativa tecnologia di videoproiezione di immagini e filmati che utilizzerà come modalità narrativa il confronto tra la cartografia storica e la situazione attuale della valle.
La linea del tempo avanzerà in assolvenze progressive dal passato remoto fino ai nostri giorni e rievocherà la battaglia che condusse alla presa del Forte di Exilles, per riflettere successivamente la scoperta estetica e scientifica della montagna nel 18° e 19° secolo, fino a quella sportiva e turistica del XX°. Con una scansione visiva altamente spettacolare sarà ricostruita la Valle attraverso un ideale percorso cronologico che avanzerà dal passato remoto verso il futuro prossimo.
SEZIONE ESPOSITIVA DI BARDONECCHIA – PALAZZO DELLE FESTE
100° anniversario della nascita dello Ski Club Bardonecchia
Qui sarà affrontato il tema della modernità come soglia del mutamento della montagna: partendo dalla storia dello ski-club di Bardonecchia la narrazione si sposterà verso la scoperta, l’invenzione e la conquista di nuove dimensioni dello spazio alpino, verso il rapporto tra città e montagna, verso la trasformazione fisica del territorio alpino e, infine, verso l’ecosostenibilità dei progetti di sviluppo futuro.
I prodotti multimediali qui ospitati prenderanno le mosse dai molti materiali filmici e video disponibili, arricchiti da altri materiali espositivi tradizionali come foto, cartoline, manifesti.
Il fulcro della sezione espositiva sarà una multivisione immersiva, allestita nella sala principale del Palazzo delle Feste, che racconterà, in un viaggio virtuale spazio-temporale e con una narrazione visiva densa, i luoghi i personaggi e gli avvenimenti della storia e dell’evoluzione di Bardonecchia.
L’ultima sezione della mostra, sarà curata dalla Società Meteorologica Italiana. Saranno descritte le caratteristiche e l’evoluzione del clima in alta Valle di Susa nel corso dell’ultimo secolo, il periodo in cui si è sviluppato intensamente il turismo invernale legato alla neve.
La mostra sarà curata dal Professor Giuseppe Sergi, con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi, del Politecnico di Torino e della Società Meteorologica Italiana.
A partire dal 7 luglio e fino al 26 ottobre 2008 nelle tre sedi del Museo Diocesano di Susa, del Forte di Exilles e del Palazzo delle Feste di Bardonecchia, sarà possibile percorrere un innovativo itinerario espositivo per la conoscenza e la riscoperta delle Alpi quale patrimonio dell'uomo e quale base su cui impostare delle riflessioni per trovare dei modelli di sviluppo compatibili, da un lato con i futuri scenari climatici, ambientali e sociali, dall’altro con la loro salvaguardia come patrimonio dell’umanità.
Il titolo “Alpi da scoprire” è la chiave interpretativa comune a tutte le sedi della mostra.
L’Arte costituirà la parte centrale della sezione di Susa dove saranno rappresentati la grande circolazione di modelli artistici nel basso Medioevo, gli aspetti della storia politico-religiosa e sociale dell’epoca, fino all’utilizzo contemporaneo delle Alpi come palestra per la formazione della coscienza civile e spirituale dei giovani.
Ma il termine Scoperta coincide anche con la conoscenza del Paesaggio, che nella sezione di Exilles sarà ricostruita, prevalentemente mediante strumenti multimediali,attraverso componenti cartografiche e scientifiche; mentre la sede di Bardonecchia offrirà uno spunto di riflessione, a partire dall’’uso sportivo dell’ambiente alpino, sulla trasformazione Architettonica e urbanistica che dal secolo scorso ha inciso profondamente sull’insediamento e sulla percezione esterna delle Alpi.
La trama narrativa di tutto il percorso espositivo trarrà spunto da tre anniversari
il 650° del Trittico del Rocciamelone e della prima scalata alpina documentata;
il 300° della conquista del Forte di Exilles e dell’alta Valle di Susa da parte dell’esercito sabaudo;
il 100° della fondazione dello Ski Club di Bardonecchia
attraverso i quali sarà richiamato il concetto di limite/confine con cui l’uomo si è continuamente confrontato nello spazio alpino in modo diverso e con diverse estensioni: la conquista delle vette, la delimitazione degli spazi, la trasformazione fisica del territorio.
Il clima percorrerà come un ideale fil rouge tutte le sezioni della mostra e costituirà l’esempio più immediato e tangibile del variare dell’ambiente alpino e dei suoi confini.
SEZIONE ESPOSITIVA DI SUSA – MUSEO DIOCESANO
650° del Trittico del Rocciamelone e della prima scalata alpina documentata
La sezione di Susa sarà ricollegata al 650° anniversario del Trittico del Rocciamelone, straordinaria opera di oreficeria fiamminga, e approfondirà le radici bibliche della spiritualità legata alle vette, l’ambito della religiosità del basso Medioevo e gli aspetti storico-artistici legati alle Alpi.
Lo spazio del sacro colloca da sempre le vette fuori dell’ambito umano: sono le dimore inviolabili della divinità. La letteratura biblica le rende luoghi della rivelazione di Dio, le porte del cielo. In epoche più recenti, poi, con lo sviluppo dei pellegrinaggi locali, vengono addomesticate fino a farle diventare, nei secoli XIX e XX, la palestra per forgiare la coscienza dei giovani.
Il Rocciamelone, il Trittico, e la figura di Bonifacio Rotario d’Asti rimandano ad un confine culturale e religioso da affrontare e superare.
SEZIONE ESPOSITIVA DEL FORTE DI EXILLES
300° anniversario della presa del Forte di Exilles
La sezione di Exilles prende le mosse dal 300° anniversario della conquista del Forte e sarà rivolta prevalentemente all’evoluzione e rappresentazione del paesaggio, al suo uso ai mutamenti del clima e al domani che attende il sistema alpino.
Il Forte di Exilles, la cartografia, le rappresentazioni dei viaggiatori, i toponimi alpini, richiamano l'idea di un confine che delimita e interpreta gli spazi e le attività degli uomini, usando il diverso metro della politica del governo centrale, di quello locale, dei residenti e dei forestieri.
Per il percorso espositivo sono state selezionate alcune carte topografiche elaborate tra il 17° e il 19° secolo, e realizzate grazie all’osservazione diretta e di dettaglio dello spazio raffigurato, che hanno il vantaggio di essere spesso poco conosciute dal grande pubblico e di forte impatto visivo.
L’elemento di comunicazione e studio più significativo dell’esposizione sarà un plastico metavisuale della Valle di Susa, l’adozione cioè di una innovativa tecnologia di videoproiezione di immagini e filmati che utilizzerà come modalità narrativa il confronto tra la cartografia storica e la situazione attuale della valle.
La linea del tempo avanzerà in assolvenze progressive dal passato remoto fino ai nostri giorni e rievocherà la battaglia che condusse alla presa del Forte di Exilles, per riflettere successivamente la scoperta estetica e scientifica della montagna nel 18° e 19° secolo, fino a quella sportiva e turistica del XX°. Con una scansione visiva altamente spettacolare sarà ricostruita la Valle attraverso un ideale percorso cronologico che avanzerà dal passato remoto verso il futuro prossimo.
SEZIONE ESPOSITIVA DI BARDONECCHIA – PALAZZO DELLE FESTE
100° anniversario della nascita dello Ski Club Bardonecchia
Qui sarà affrontato il tema della modernità come soglia del mutamento della montagna: partendo dalla storia dello ski-club di Bardonecchia la narrazione si sposterà verso la scoperta, l’invenzione e la conquista di nuove dimensioni dello spazio alpino, verso il rapporto tra città e montagna, verso la trasformazione fisica del territorio alpino e, infine, verso l’ecosostenibilità dei progetti di sviluppo futuro.
I prodotti multimediali qui ospitati prenderanno le mosse dai molti materiali filmici e video disponibili, arricchiti da altri materiali espositivi tradizionali come foto, cartoline, manifesti.
Il fulcro della sezione espositiva sarà una multivisione immersiva, allestita nella sala principale del Palazzo delle Feste, che racconterà, in un viaggio virtuale spazio-temporale e con una narrazione visiva densa, i luoghi i personaggi e gli avvenimenti della storia e dell’evoluzione di Bardonecchia.
L’ultima sezione della mostra, sarà curata dalla Società Meteorologica Italiana. Saranno descritte le caratteristiche e l’evoluzione del clima in alta Valle di Susa nel corso dell’ultimo secolo, il periodo in cui si è sviluppato intensamente il turismo invernale legato alla neve.
07
luglio 2008
Alpi da scoprire. Arte, Paesaggio e Architettura per progettare il futuro
Dal 07 luglio al 26 ottobre 2008
Location
MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA
Susa, Via Giuseppe Mazzini, 1, (Torino)
Susa, Via Giuseppe Mazzini, 1, (Torino)
Ufficio stampa
STILEMA
Curatore