Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giro del mondo dell’arte in 80 artisti. Tappa 1
La Galleria 911 inaugura la prima tappa di un particolarissimo viaggio, ispirato a quello del famosissimo libro di Jules Verne. Se nel romanzo si scandiva un il giro del mondo in 80 giorni, il proposito della rassegna estiva della galleria è quello di presentare 80 artisti…
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria 911 inaugura Venerdì 27 Giugno la prima tappa di un particolarissimo viaggio, ispirato a quello del famosissimo libro di Jules Verne. Se nel romanzo si scandiva un il giro del mondo in 80 giorni, il proposito della rassegna estiva della galleria è quello di presentare 80 artisti in un percorso a suo modo avventuroso, tra stili, tecniche, livelli di esperienza, filosofie e provenienze geografiche diverse per un percorso ampio e articolato di un sotto-mondo: quello dell'arte.
Il progetto è ideato e curato da Carolina Lio e si svilupperà in cinque mostre collettive di dieci giorni ciascuna in cui conviveranno appositamente aspetti molto diversi del panorama artistico nazionale: ricerche già fortunatamente intraprese, scenari underground, nuove tendenze, anticipazioni probabili dell'arte di domani e uno sguardo a quegli stili che sembrano essere lì lì per essere abbandonati all'inseguimento di nuovi slanci.
La prima tappa comprende tredici artisti selezionati proprio in base alla loro diversità reciproca, così come sarà fatto per le rimanenti quattro mostre che si susseguiranno, in modo da rendere ogni evento un microcosmo che già comprende in sé quante più tracce e indizi dell'arte contemporanea di oggi. Oltre che per il visitatore, la rassegna è un processo di quasi apprendimento anche per la stessa galleria, che esce in questo modo dal proprio percorso di coerenza intrapreso finora per un esperimento coraggioso. Una vera e propria missione esplorativa alla scoperta di nuovi territori.
PRESENTAZIONE ARTISTI
Alessandro Anemona è nato a Torino nel 1977. Vive e lavora a Roma. Si occupa di fotografia, concentrandosi soprattutto sulla figura umana. In mostra troviamo due foto di nudi quasi glamour, ma “sporcati” e resi più contemporanei da un'aura quasi maledetta simboleggiata una volta da macchie scure dal contorno indefinito sullo sfondo e, in una seconda foto, dal contrasto tra un sofà elegante, chiaro, sobrio, morbido e lussuoso e la modella che vi si siede con sguardo sfrontato e indolente, decorata di piercing, tatuaggi e una pesante e geometrica collana di metallo. L'artista ha esposto presso “Incontrarte” e “Human Circus” di Brancaleone (RM).
Daniela Baldo è nata a Susa (TO) nel 1955. Vive e lavora a Bussoleno. Conduce diverse ricerche in campo astratto o nella zona franca tra informale e figurativo, terreno che esplora con colori chiarissimi e, a volte, tracciando segni con il fumo. Il risultato sono forme quasi spettrali che ricreano figure di una dimensione passata che resta attaccata alla nostra quotidianità come un'impressione, una nostalgia, un'orma sbiadita su cui il tempo ha creato graffi e lesioni. Tra le ultime personali ricordiamo quella alla Galleria Europa di Torino nel 2006 e quella alla Cascina Roland a Villarfocchiardo (TO). Tra le sedi che l'hanno ospitata in eventi collettive ricordiamo, tra le altre: Galleria Schubert di Milano, Palazzo dei principi Guarnaschelli di Palermo, Spazio eventi Mondadori a Venezia, Quintocortile a Milano, Galleria ZeroUno a Barletta.
Bonifacio Castello è nato a Matera nel 1973. Vive e lavora tra Matera e Firenze. Costruisce sui suoi oli su legno delle atmosfere surrealiste e oniriche, viaggi dentro una materia non identificabile, in un turbinio di simboli che sembrano quasi l'evoluzione di una biologia animale o vegetale. Ricostruita in grandi dimensioni, ci permette di viaggiarci dentro, all'esplorazione di un organismo caotico e ingarbugliato, fitto, pieno di anfratti dove nascondersi al passaggio di quella o quell'altra particella, elementi che ricordano tutti il funzionamento della vita e dei corpi, il vortice della vita e la complessità dell'esistenza. Sue personali sono state allestite in tutta Italia tra cui al Dolce Vita di Firenze, in collaborazione con Tinto Brass. Da sottolineare gli interventi di land art presso S. Maria de Idris e S. Giovanni in Monterrone. Tra le collettive ricordiamo quelle al Laboratorio emozionale di Roma.
Mimmo Ceccarelli è nato a Taranto nel 1963. Vive e lavora a La Spezia. La sua è una neofigurazione che si sviluppa su tre tipi di soggetto. Il primo, classico, è il ritratto di persone colte in atteggiamenti comuni, rappresentati da se stessi quanto da un gesto. Il secondo è una prospettiva dal retro dei suoi personaggi che ci danno la schiena ritrovandosi nella nostra stessa posizione, accanto a noi e davanti a un orizzonte posizionato liberamente sulla linea che unisce reale e fantastico, più o meno vicino a ciascuno dei due. La terza ricerca è quella che abbiamo scelto per le opere in mostra e si tratta di una sua predilezione per il ritratto in primissimo piano di donne di colore, legate all'abbigliamento o al particolare bianchissimo.
Edoardo Codalli è nato a Bergamo nel 1982, dove vive e lavora. I suoi personaggi escono fuori, si stagliano, da uno sfondo uniforme, materializzandosi quasi da esso, raccogliendo materia dal mondo e condensandola in se stessi. Li cogliamo nel momento di transizione, quando l'accorpamento delle varie parti è ancora non completo e i contorni si mescolano al retro, i colori colano giù per la tela, e le varie sfumature cromatiche sono confuse, mischiate, sbavate. Le stesse espressioni dei soggetti sono stupite o addirittura “stupide”, colte in un momento in cui non si aspettavano di avere visite, nella loro trasformazione intesa come gesto intimo, processo personale, azione che non prevedeva testimoni. L'artista ha esposto presso il Castello Colleoni di Solza (BG), allo Spazio Eventi Mondadori a Venezia e al CTR, Teatro dell'Arte di Milano.
Angelo De Boni nasce a Limbiate (MI) nel 1955. Vive e lavora a Cusano Milanino. La sua è una pittura di sottrazione, che si è depurata via via di tutti gli elementi - materici, geometrici, cromatici – per un minimalismo estremo dove a troneggiare è un colore bianco, riscoperta di quello che sta sotto la tela, sepolto dalle teorie e dalle filosofie sull'arte e che l'artista sente di dover riscattare, riportare alla luce, ridandogli respiro. Tra le ultime mostre personali: 795 Giudecca Art Gallery di Venezia, Palazzo Pallavicino a Parma, Palazzo Spinola a Genova, Palazzo Rubichi a Lecce e Fondazione Mantovani a Milano. E' inoltre stato invitato in numerose collettive in vari spazi tra cui Spazio Eventi Mondadori di Venezia, Museo d'Arte Contemporanea Sciortino di Monreale (PA), Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina (ME), Maschio Angioino a Napoli, Museo Correale di Sorrento, Palazzo Doria a Napoli, Galleria Pinna a Berlino.
Giovanna Garbuio è nata a Trieste nel 1967. Vive e lavora a Montebelluna (TV). Il suo è uno stile che mutua ironia, stile, colore e soprattutto i soggetti dall'immaginario dell'illustrazione e dei fumetti, specialmente quelli dedicati a un target infantile, dove gli animali sono personificati in soggetti caratterialmente eccentrici ed esagerati. Molto spesso li riporta in “ritratti di famiglia”, dove ognuno mostra diversità ma anche somiglianze con gli altri, e dove possiamo quindi cogliere meglio i tratti contraddistintivi della mano dell'artista, come la forma degli occhi, sempre quadrata e “doppia”, quasi degli occhiali, e un sorriso alto, che mostra dei lunghissimi incisivi. Altro lato importante della sua produzione è poi il rifacimento in termini di tributo di famosi quadri della storia dell'arte ripopolati dai suoi soliti personaggi. Tra le sue esposizioni ricordiamo quella presso Villa Correr Pisani a Montebelluna (TV) e presso Kronos, sempre a Montebelluna.
Samatha Miozzo è nata nel 1977 a Padova, dove vive e lavora. La sua è una ricerca sul tema del doppio. Un doppio di se stessa che le si muove in modo quasi speculare e verso cui agisce con una sorta di attrazione/repulsione. Questo gioco si manifesta quasi sempre in interni, o in esterni isolati, immersi nella natura, per esprimere meglio l'atmosfera metaforica della doppia presenza di una se stessa in rapporto amore/odio, accettazione/rifiuto. Le due figure sono inoltre trasparenti, quasi prive di materia, spettrali. Nelle foto in mostra giocano con al centro una più materiale riproduzione della Gioconda, per riflettere sul rapporto tra l'artista e la storia dell'arte, ma anche tra la spiritualità e la sua traccia nell'opera dell'uomo. L'artista collabora con lo studio fotografico di Paolo Poli di Padova e con la Heart Gallery di Verona. Ha inoltre esposto presso il Primo Piano Livingallery di Lecce, Imagina cafè a Venezia e Barlume a Padova.
Davide Pacini è nato nel 1974 a Lucca, dove vive e lavora. I suoi ritratti sono costruiti quasi come un assemblaggio di spazi, porzioni di colore unite in modo approssimativo come sfondo, su cui viene rappresentata la figura umana con segni quasi spigolosi, ma allo stesso tempo indulgenti, veloci, che si perdonano la propria approssimazione e sopravvivono nell'opera d'arte nonostante non ricerchino nessuna forma di armonia. La stessa modella delle tre opere in mostra non è bella, e l'artista non cerca di nasconderne i difetti, ma anzi, questi emergono quasi in maniera più precisa che il resto, e sono messi in rilievo dalla carnagione chiara, eterea, che viene sbalzata in avanti dal contrasto con lo sfondo cromaticamente ricco e vistoso, quasi pop. Tra le sedi dove ha esposto ricordiamo la Galleria Il quadrato di Viareggio, APT di Massa e la Galleria Nazionale di Cortona (AR).
Irina Poenaru è nata nel 1982 a Iasi, in Romania. Vive e lavora a Roma. Dipinge parti del corpo femminile, che mutila di volta in volta di qualche elemento. Nelle due opere in galleria sono le teste a sparire, non tagliate via o tranciate di netto, ma sfumate, dissolte, sciolte nello sfondo color oro che la caratterizza. Il color oro, in due diverse tonalità, ricopre totalmente sia la superficie piatta, senza profondità, su cui viene dipinta la figura, sia il corpo umano. Il tutto viene arricchito da una sorta di pattern, di elementi geometrici o con effetti di stropicciatura o graffi circolari che aiutano a dare forza a quell'effetto “divorante” che risucchia verso se stesso la bellezza, attirandola all'interno dell'opera come un tornado.
Anna Santilli è nata nel 1973 a Roma, dove vive e lavora. Nei suoi dipinti il corpo umano assume varie tonalità di grigio, e sopravvive come puro effetto tra la luce per eccellenza, quella bianca, e l'ombra scura, quasi corposa nella sua impenetrabilità. Sono soggetti in movimento, in agitazione, come quelli delle due opere in mostra: una coppia che fa l'amore e una donna che urla. E così, questa umanità in bianco e nero, che sembra incollata, come un collage, su uno sfondo rosso sangue, è un'umanità fatta di istinto, che cerca disperatamente il proprio colore perduto e represso. Tra le varie mostre a cui ha partecipato, ricordiamo: Galleria Borghese - Accademie delle Belle Arti di Roma, Libreria Off Book Shop a Roma, Galleria Virtuart a Barcellona, Galleria Crispi a Roma, Fiera internazionale d'arte moderna di Istanbul, Galleria Il tempo ritrovato a Roma, Castello Carlo V a Lecce, Neo Art Gallery a Roma.
Claudio Traietti è nato nel 1974 a Roma, dove vive e lavora. Il suo è un astratto d'azione, molto gestuale, che si ispira all'action painting, all'all-over, dipingendo come un Pollock dei suoi tempi, ma con una maggiore ricerca di controllo, con più cerebralità, ricerca dell'equilibrio. Sono quasi tutte opere di grandi dimensioni e solo eccezionalmente in galleria sarà esposta anche un'opera piccola. Questo perchè si tratta di una tecnica ad ampio respiro, che deve spaziare, che deve essere testimone della libertà dell'arte, del gesto come protagonista, di un'opera dove il corpo umano può misurarsi nella sua interezza, in modo fisico e mentale, in un rapporto paritario. L'artista ha esposto presso la Galleria Il Poliedro di Trieste.
Milena Vignali, in arte Magenta, è nata nel 1975 a La Spezia, dove vive e lavora. Si occupa di arte digitale seguendo parallelamente diversi filoni ispirati al mondo dell'horror, della fantascienza, del fumetto, rimischiandoli in una pop art digitalizzata, che è forse la vera sola anima possibile ai nostri tempi per parlare propriamente di pop. Le opere più ispirate al fumetto discendono direttamente da una tradizione alla Roy Lichtenstein, tanto che per sottolinearlo viene prodotto con il digitale un effetto simil pittorico. Le opere in mostra in galleria fanno invece parte della ricerca sul mondo della fantascienza, e si tratta di una rielaborazione di un'immagine della stessa artista che si trasforma, forse evolve, in un alieno dalla pelle candida e dalle sfumature rosate.
Testo di Carolina Lio
Treviso, 23 Giugno 2008
Il progetto è ideato e curato da Carolina Lio e si svilupperà in cinque mostre collettive di dieci giorni ciascuna in cui conviveranno appositamente aspetti molto diversi del panorama artistico nazionale: ricerche già fortunatamente intraprese, scenari underground, nuove tendenze, anticipazioni probabili dell'arte di domani e uno sguardo a quegli stili che sembrano essere lì lì per essere abbandonati all'inseguimento di nuovi slanci.
La prima tappa comprende tredici artisti selezionati proprio in base alla loro diversità reciproca, così come sarà fatto per le rimanenti quattro mostre che si susseguiranno, in modo da rendere ogni evento un microcosmo che già comprende in sé quante più tracce e indizi dell'arte contemporanea di oggi. Oltre che per il visitatore, la rassegna è un processo di quasi apprendimento anche per la stessa galleria, che esce in questo modo dal proprio percorso di coerenza intrapreso finora per un esperimento coraggioso. Una vera e propria missione esplorativa alla scoperta di nuovi territori.
PRESENTAZIONE ARTISTI
Alessandro Anemona è nato a Torino nel 1977. Vive e lavora a Roma. Si occupa di fotografia, concentrandosi soprattutto sulla figura umana. In mostra troviamo due foto di nudi quasi glamour, ma “sporcati” e resi più contemporanei da un'aura quasi maledetta simboleggiata una volta da macchie scure dal contorno indefinito sullo sfondo e, in una seconda foto, dal contrasto tra un sofà elegante, chiaro, sobrio, morbido e lussuoso e la modella che vi si siede con sguardo sfrontato e indolente, decorata di piercing, tatuaggi e una pesante e geometrica collana di metallo. L'artista ha esposto presso “Incontrarte” e “Human Circus” di Brancaleone (RM).
Daniela Baldo è nata a Susa (TO) nel 1955. Vive e lavora a Bussoleno. Conduce diverse ricerche in campo astratto o nella zona franca tra informale e figurativo, terreno che esplora con colori chiarissimi e, a volte, tracciando segni con il fumo. Il risultato sono forme quasi spettrali che ricreano figure di una dimensione passata che resta attaccata alla nostra quotidianità come un'impressione, una nostalgia, un'orma sbiadita su cui il tempo ha creato graffi e lesioni. Tra le ultime personali ricordiamo quella alla Galleria Europa di Torino nel 2006 e quella alla Cascina Roland a Villarfocchiardo (TO). Tra le sedi che l'hanno ospitata in eventi collettive ricordiamo, tra le altre: Galleria Schubert di Milano, Palazzo dei principi Guarnaschelli di Palermo, Spazio eventi Mondadori a Venezia, Quintocortile a Milano, Galleria ZeroUno a Barletta.
Bonifacio Castello è nato a Matera nel 1973. Vive e lavora tra Matera e Firenze. Costruisce sui suoi oli su legno delle atmosfere surrealiste e oniriche, viaggi dentro una materia non identificabile, in un turbinio di simboli che sembrano quasi l'evoluzione di una biologia animale o vegetale. Ricostruita in grandi dimensioni, ci permette di viaggiarci dentro, all'esplorazione di un organismo caotico e ingarbugliato, fitto, pieno di anfratti dove nascondersi al passaggio di quella o quell'altra particella, elementi che ricordano tutti il funzionamento della vita e dei corpi, il vortice della vita e la complessità dell'esistenza. Sue personali sono state allestite in tutta Italia tra cui al Dolce Vita di Firenze, in collaborazione con Tinto Brass. Da sottolineare gli interventi di land art presso S. Maria de Idris e S. Giovanni in Monterrone. Tra le collettive ricordiamo quelle al Laboratorio emozionale di Roma.
Mimmo Ceccarelli è nato a Taranto nel 1963. Vive e lavora a La Spezia. La sua è una neofigurazione che si sviluppa su tre tipi di soggetto. Il primo, classico, è il ritratto di persone colte in atteggiamenti comuni, rappresentati da se stessi quanto da un gesto. Il secondo è una prospettiva dal retro dei suoi personaggi che ci danno la schiena ritrovandosi nella nostra stessa posizione, accanto a noi e davanti a un orizzonte posizionato liberamente sulla linea che unisce reale e fantastico, più o meno vicino a ciascuno dei due. La terza ricerca è quella che abbiamo scelto per le opere in mostra e si tratta di una sua predilezione per il ritratto in primissimo piano di donne di colore, legate all'abbigliamento o al particolare bianchissimo.
Edoardo Codalli è nato a Bergamo nel 1982, dove vive e lavora. I suoi personaggi escono fuori, si stagliano, da uno sfondo uniforme, materializzandosi quasi da esso, raccogliendo materia dal mondo e condensandola in se stessi. Li cogliamo nel momento di transizione, quando l'accorpamento delle varie parti è ancora non completo e i contorni si mescolano al retro, i colori colano giù per la tela, e le varie sfumature cromatiche sono confuse, mischiate, sbavate. Le stesse espressioni dei soggetti sono stupite o addirittura “stupide”, colte in un momento in cui non si aspettavano di avere visite, nella loro trasformazione intesa come gesto intimo, processo personale, azione che non prevedeva testimoni. L'artista ha esposto presso il Castello Colleoni di Solza (BG), allo Spazio Eventi Mondadori a Venezia e al CTR, Teatro dell'Arte di Milano.
Angelo De Boni nasce a Limbiate (MI) nel 1955. Vive e lavora a Cusano Milanino. La sua è una pittura di sottrazione, che si è depurata via via di tutti gli elementi - materici, geometrici, cromatici – per un minimalismo estremo dove a troneggiare è un colore bianco, riscoperta di quello che sta sotto la tela, sepolto dalle teorie e dalle filosofie sull'arte e che l'artista sente di dover riscattare, riportare alla luce, ridandogli respiro. Tra le ultime mostre personali: 795 Giudecca Art Gallery di Venezia, Palazzo Pallavicino a Parma, Palazzo Spinola a Genova, Palazzo Rubichi a Lecce e Fondazione Mantovani a Milano. E' inoltre stato invitato in numerose collettive in vari spazi tra cui Spazio Eventi Mondadori di Venezia, Museo d'Arte Contemporanea Sciortino di Monreale (PA), Palazzo Duchi di Santo Stefano a Taormina (ME), Maschio Angioino a Napoli, Museo Correale di Sorrento, Palazzo Doria a Napoli, Galleria Pinna a Berlino.
Giovanna Garbuio è nata a Trieste nel 1967. Vive e lavora a Montebelluna (TV). Il suo è uno stile che mutua ironia, stile, colore e soprattutto i soggetti dall'immaginario dell'illustrazione e dei fumetti, specialmente quelli dedicati a un target infantile, dove gli animali sono personificati in soggetti caratterialmente eccentrici ed esagerati. Molto spesso li riporta in “ritratti di famiglia”, dove ognuno mostra diversità ma anche somiglianze con gli altri, e dove possiamo quindi cogliere meglio i tratti contraddistintivi della mano dell'artista, come la forma degli occhi, sempre quadrata e “doppia”, quasi degli occhiali, e un sorriso alto, che mostra dei lunghissimi incisivi. Altro lato importante della sua produzione è poi il rifacimento in termini di tributo di famosi quadri della storia dell'arte ripopolati dai suoi soliti personaggi. Tra le sue esposizioni ricordiamo quella presso Villa Correr Pisani a Montebelluna (TV) e presso Kronos, sempre a Montebelluna.
Samatha Miozzo è nata nel 1977 a Padova, dove vive e lavora. La sua è una ricerca sul tema del doppio. Un doppio di se stessa che le si muove in modo quasi speculare e verso cui agisce con una sorta di attrazione/repulsione. Questo gioco si manifesta quasi sempre in interni, o in esterni isolati, immersi nella natura, per esprimere meglio l'atmosfera metaforica della doppia presenza di una se stessa in rapporto amore/odio, accettazione/rifiuto. Le due figure sono inoltre trasparenti, quasi prive di materia, spettrali. Nelle foto in mostra giocano con al centro una più materiale riproduzione della Gioconda, per riflettere sul rapporto tra l'artista e la storia dell'arte, ma anche tra la spiritualità e la sua traccia nell'opera dell'uomo. L'artista collabora con lo studio fotografico di Paolo Poli di Padova e con la Heart Gallery di Verona. Ha inoltre esposto presso il Primo Piano Livingallery di Lecce, Imagina cafè a Venezia e Barlume a Padova.
Davide Pacini è nato nel 1974 a Lucca, dove vive e lavora. I suoi ritratti sono costruiti quasi come un assemblaggio di spazi, porzioni di colore unite in modo approssimativo come sfondo, su cui viene rappresentata la figura umana con segni quasi spigolosi, ma allo stesso tempo indulgenti, veloci, che si perdonano la propria approssimazione e sopravvivono nell'opera d'arte nonostante non ricerchino nessuna forma di armonia. La stessa modella delle tre opere in mostra non è bella, e l'artista non cerca di nasconderne i difetti, ma anzi, questi emergono quasi in maniera più precisa che il resto, e sono messi in rilievo dalla carnagione chiara, eterea, che viene sbalzata in avanti dal contrasto con lo sfondo cromaticamente ricco e vistoso, quasi pop. Tra le sedi dove ha esposto ricordiamo la Galleria Il quadrato di Viareggio, APT di Massa e la Galleria Nazionale di Cortona (AR).
Irina Poenaru è nata nel 1982 a Iasi, in Romania. Vive e lavora a Roma. Dipinge parti del corpo femminile, che mutila di volta in volta di qualche elemento. Nelle due opere in galleria sono le teste a sparire, non tagliate via o tranciate di netto, ma sfumate, dissolte, sciolte nello sfondo color oro che la caratterizza. Il color oro, in due diverse tonalità, ricopre totalmente sia la superficie piatta, senza profondità, su cui viene dipinta la figura, sia il corpo umano. Il tutto viene arricchito da una sorta di pattern, di elementi geometrici o con effetti di stropicciatura o graffi circolari che aiutano a dare forza a quell'effetto “divorante” che risucchia verso se stesso la bellezza, attirandola all'interno dell'opera come un tornado.
Anna Santilli è nata nel 1973 a Roma, dove vive e lavora. Nei suoi dipinti il corpo umano assume varie tonalità di grigio, e sopravvive come puro effetto tra la luce per eccellenza, quella bianca, e l'ombra scura, quasi corposa nella sua impenetrabilità. Sono soggetti in movimento, in agitazione, come quelli delle due opere in mostra: una coppia che fa l'amore e una donna che urla. E così, questa umanità in bianco e nero, che sembra incollata, come un collage, su uno sfondo rosso sangue, è un'umanità fatta di istinto, che cerca disperatamente il proprio colore perduto e represso. Tra le varie mostre a cui ha partecipato, ricordiamo: Galleria Borghese - Accademie delle Belle Arti di Roma, Libreria Off Book Shop a Roma, Galleria Virtuart a Barcellona, Galleria Crispi a Roma, Fiera internazionale d'arte moderna di Istanbul, Galleria Il tempo ritrovato a Roma, Castello Carlo V a Lecce, Neo Art Gallery a Roma.
Claudio Traietti è nato nel 1974 a Roma, dove vive e lavora. Il suo è un astratto d'azione, molto gestuale, che si ispira all'action painting, all'all-over, dipingendo come un Pollock dei suoi tempi, ma con una maggiore ricerca di controllo, con più cerebralità, ricerca dell'equilibrio. Sono quasi tutte opere di grandi dimensioni e solo eccezionalmente in galleria sarà esposta anche un'opera piccola. Questo perchè si tratta di una tecnica ad ampio respiro, che deve spaziare, che deve essere testimone della libertà dell'arte, del gesto come protagonista, di un'opera dove il corpo umano può misurarsi nella sua interezza, in modo fisico e mentale, in un rapporto paritario. L'artista ha esposto presso la Galleria Il Poliedro di Trieste.
Milena Vignali, in arte Magenta, è nata nel 1975 a La Spezia, dove vive e lavora. Si occupa di arte digitale seguendo parallelamente diversi filoni ispirati al mondo dell'horror, della fantascienza, del fumetto, rimischiandoli in una pop art digitalizzata, che è forse la vera sola anima possibile ai nostri tempi per parlare propriamente di pop. Le opere più ispirate al fumetto discendono direttamente da una tradizione alla Roy Lichtenstein, tanto che per sottolinearlo viene prodotto con il digitale un effetto simil pittorico. Le opere in mostra in galleria fanno invece parte della ricerca sul mondo della fantascienza, e si tratta di una rielaborazione di un'immagine della stessa artista che si trasforma, forse evolve, in un alieno dalla pelle candida e dalle sfumature rosate.
Testo di Carolina Lio
Treviso, 23 Giugno 2008
27
giugno 2008
Giro del mondo dell’arte in 80 artisti. Tappa 1
Dal 27 giugno al 07 luglio 2008
arte contemporanea
Location
911 GALLERIA D’ARTE
La Spezia, Via Del Torretto, 48, (La Spezia)
La Spezia, Via Del Torretto, 48, (La Spezia)
Orario di apertura
dal Lunedì al Sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.30
Vernissage
27 Giugno 2008, ore 18.00
Autore
Curatore