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Arte diffusa. Affisioni d’arte a Trento
10 affissioni in diversi luoghi di Trento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con il progetto “ARTE DIFFUSA” l’associazione Aspart – Associazione Galleristi del Trentino intende avviare un percorso di interazione concreta con la città attraverso il linguaggio universale dell'arte che per l’occasione si apre verso l’esterno.
Per innescare un dialogo diretto con la città le creazioni degli artisti saranno inserite concretamente nel tessuto urbano: saranno poste su grandi cartelloni in modo da invadere attivamente l’intero tessuto della città. Le affissioni campeggieranno in posizioni significative, di passaggio e di transito, una sorta di porte d’accesso contemporanee alla città poste a trecentosessanta gradi attorno al centro storico che rileggono le antiche porte romane: si tratta di Via Giusti, Via Paradisi, Via Perini, San Pio X, San Severino, Via Travai, Via Fersina, Località Ghiaie.
L'opera d'arte presentata attraverso questa modalità saprà infatti inserirsi in ciò che la circonda – un paesaggio cittadino lontano dalle graziose passeggiate del centro storico – e allo stesso tempo aggiungere un elemento nuovo e pregno di significati: non passeranno inosservate, ma entreranno nel campo visivo della gente per stimolare un sicuro momento di riflessione. In questo modo l’arte andrebbe in particolare a sostituirsi alla pura mercificazione e materialità della pubblicità, nella direzione della diffusione di una sensibilità estetica e di analisi.
Destinatario del progetto è infatti un pubblico ampio, costituito da chi in città ci vive, chi ci viene per lavoro e chi la incontra come turista.
Protagoniste saranno opere realizzate appositamente dagli artisti che collaborano abitualmente con le gallerie, ma per l'occasione la loro arte sarà portata fuori da questi spazi. In questo modo l'Aspart ha intenzione di farsi interprete della forte curiosità verso tutte le forme creative che caratterizza il nostro tempo – basta sfogliare un quotidiano o una rivista per rendersene conto e per cogliere questa necessità di non limitare i propri interessi, ma di cercare di vedere quello che sta succedendo nello specchio anticipatore dell’arte. Allo stesso tempo c’è anche l’intenzione di presentare un appuntamento che possa inserirsi a buon diritto in un'area eccezionalmente vocata ad una ricerca artistica di livello con la Civica, il Mart e l’avvento della biennale europea Manifesta. Idealmente, inoltre, questo progetto porta avanti un’idea di arte diffusa cara al trentino Fortunato Depero con, ad esempio, i suoi progetti di volantinaggio aereo.
LE OPERE DEL PERCORSO IN CITTA’
L’intenzione è di costruire un percorso concreto che si sviluppa attorno alla città e attorno alla vita attuale dell’individuo. Per penetrare infatti in modo tangibile nella realtà dei cittadini, le opere – una per ognuna delle cinque gallerie – si muovono sulla stessa lunghezza d'onda del pubblico: affrontando le tematiche, i problemi, il sentire del momento che stiamo vivendo. Il tutto risulterà mediato dalle modalità espressive proprie di ogni singolo artista, perché l'arte è il mezzo per antonomasia capace di comprendere e far comprendere ciò che ci circonda.
In particolare le opere, realizzate appositamente, sviluppano cinque argomenti che identificano questo percorso di opere nella città.
- Per Galleria d’Arte Argo: l’opera “Cottolengo dell’anima” di Paolo Dolzan
L’opera di Dolzan è originalmente un dipinto che in un paesaggio perfetto di fiori e sole condensa un immaginario mostruoso fatto di deformità e disperazione: una bambina con tre gambe, un vecchio in carrozzina, teschi e volti spaventosi.
E’ quel lato buio dell’esistenza che la nostra società attuale alla ricerca della perfezione fa finta di non vedere e che l’artista vuole mettere di fronte agli occhi di tutti.
-Per Buonanno Arte Contemporanea: l’opera “Astrattizzazioni” di Leonida De Filippi sviluppa il tema “Conflitti lontani e vicini”
L’opera di De Filippi riporta una scena di guerra.
L’artista la scompone in grandi porzioni di colore, raccontando le immagini in una perfetta sintesi di pixel quadrettati. Una resa cromaticamente forte e priva di dettagli toglie all’immagine il proprio contenuto tragico proprio come fanno i media nel reiterare ogni giorno con indifferenza le immagini dei conflitti odierni.
- Per Galleria d’Arte Il Castello : l’opera “Disequilibri” di Willy Verginer
L’opera di Verginer è l’immagine di una sua scultura in cui un uomo è in ginocchio sulla groppa di un cane.
E’ una posizione impossibile e uno sconvolgimento di quell’amicizia dell’uomo col suo migliore amico. Sovvertito è l’equilibrio fra l’uomo e la natura che lo circonda proprio come avviene nella realtà attuale in cui siamo abituati a distruggere o a controllare e modificare ciò che ci circonda.
- Per Galleria Il Cenacolo: l’opera “Chiaroscuro” di Giuseppe Maraniello
L’opera di Maraniello dichiara la necessità di mantenere il contatto con ciò che ci circonda, ciò da cui dipendiamo: il passato e la natura.
Per questo reitera l’immagine stilizzata di un cavallo che evoca modalità espressive ataviche come fossero impresse indelebilmente sulla pietra di una caverna. E poi fa “appoggiare” tutto su un ramo levigato dal tempo e dall’acqua.
- Per Studio d’Arte Raffaelli: l’opera “In Art We Trust” di Stefano Cagol
L’opera inedita di Cagol parte da un’immagine entrata nell’immaginario collettivo per sovvertirla.
Il dollaro americano con la sua frase “In God we trust” (crediamo in Dio) diventa “In Art we trust”: un cambiamento minimo, quasi impercettibile anche sull’ingrandimento della banconota, ma che altera profondamente il significato della frase e modifica il significato di questo simbolo, delle scale di valori, dei credi individuali e dei poteri nazionali.
Per innescare un dialogo diretto con la città le creazioni degli artisti saranno inserite concretamente nel tessuto urbano: saranno poste su grandi cartelloni in modo da invadere attivamente l’intero tessuto della città. Le affissioni campeggieranno in posizioni significative, di passaggio e di transito, una sorta di porte d’accesso contemporanee alla città poste a trecentosessanta gradi attorno al centro storico che rileggono le antiche porte romane: si tratta di Via Giusti, Via Paradisi, Via Perini, San Pio X, San Severino, Via Travai, Via Fersina, Località Ghiaie.
L'opera d'arte presentata attraverso questa modalità saprà infatti inserirsi in ciò che la circonda – un paesaggio cittadino lontano dalle graziose passeggiate del centro storico – e allo stesso tempo aggiungere un elemento nuovo e pregno di significati: non passeranno inosservate, ma entreranno nel campo visivo della gente per stimolare un sicuro momento di riflessione. In questo modo l’arte andrebbe in particolare a sostituirsi alla pura mercificazione e materialità della pubblicità, nella direzione della diffusione di una sensibilità estetica e di analisi.
Destinatario del progetto è infatti un pubblico ampio, costituito da chi in città ci vive, chi ci viene per lavoro e chi la incontra come turista.
Protagoniste saranno opere realizzate appositamente dagli artisti che collaborano abitualmente con le gallerie, ma per l'occasione la loro arte sarà portata fuori da questi spazi. In questo modo l'Aspart ha intenzione di farsi interprete della forte curiosità verso tutte le forme creative che caratterizza il nostro tempo – basta sfogliare un quotidiano o una rivista per rendersene conto e per cogliere questa necessità di non limitare i propri interessi, ma di cercare di vedere quello che sta succedendo nello specchio anticipatore dell’arte. Allo stesso tempo c’è anche l’intenzione di presentare un appuntamento che possa inserirsi a buon diritto in un'area eccezionalmente vocata ad una ricerca artistica di livello con la Civica, il Mart e l’avvento della biennale europea Manifesta. Idealmente, inoltre, questo progetto porta avanti un’idea di arte diffusa cara al trentino Fortunato Depero con, ad esempio, i suoi progetti di volantinaggio aereo.
LE OPERE DEL PERCORSO IN CITTA’
L’intenzione è di costruire un percorso concreto che si sviluppa attorno alla città e attorno alla vita attuale dell’individuo. Per penetrare infatti in modo tangibile nella realtà dei cittadini, le opere – una per ognuna delle cinque gallerie – si muovono sulla stessa lunghezza d'onda del pubblico: affrontando le tematiche, i problemi, il sentire del momento che stiamo vivendo. Il tutto risulterà mediato dalle modalità espressive proprie di ogni singolo artista, perché l'arte è il mezzo per antonomasia capace di comprendere e far comprendere ciò che ci circonda.
In particolare le opere, realizzate appositamente, sviluppano cinque argomenti che identificano questo percorso di opere nella città.
- Per Galleria d’Arte Argo: l’opera “Cottolengo dell’anima” di Paolo Dolzan
L’opera di Dolzan è originalmente un dipinto che in un paesaggio perfetto di fiori e sole condensa un immaginario mostruoso fatto di deformità e disperazione: una bambina con tre gambe, un vecchio in carrozzina, teschi e volti spaventosi.
E’ quel lato buio dell’esistenza che la nostra società attuale alla ricerca della perfezione fa finta di non vedere e che l’artista vuole mettere di fronte agli occhi di tutti.
-Per Buonanno Arte Contemporanea: l’opera “Astrattizzazioni” di Leonida De Filippi sviluppa il tema “Conflitti lontani e vicini”
L’opera di De Filippi riporta una scena di guerra.
L’artista la scompone in grandi porzioni di colore, raccontando le immagini in una perfetta sintesi di pixel quadrettati. Una resa cromaticamente forte e priva di dettagli toglie all’immagine il proprio contenuto tragico proprio come fanno i media nel reiterare ogni giorno con indifferenza le immagini dei conflitti odierni.
- Per Galleria d’Arte Il Castello : l’opera “Disequilibri” di Willy Verginer
L’opera di Verginer è l’immagine di una sua scultura in cui un uomo è in ginocchio sulla groppa di un cane.
E’ una posizione impossibile e uno sconvolgimento di quell’amicizia dell’uomo col suo migliore amico. Sovvertito è l’equilibrio fra l’uomo e la natura che lo circonda proprio come avviene nella realtà attuale in cui siamo abituati a distruggere o a controllare e modificare ciò che ci circonda.
- Per Galleria Il Cenacolo: l’opera “Chiaroscuro” di Giuseppe Maraniello
L’opera di Maraniello dichiara la necessità di mantenere il contatto con ciò che ci circonda, ciò da cui dipendiamo: il passato e la natura.
Per questo reitera l’immagine stilizzata di un cavallo che evoca modalità espressive ataviche come fossero impresse indelebilmente sulla pietra di una caverna. E poi fa “appoggiare” tutto su un ramo levigato dal tempo e dall’acqua.
- Per Studio d’Arte Raffaelli: l’opera “In Art We Trust” di Stefano Cagol
L’opera inedita di Cagol parte da un’immagine entrata nell’immaginario collettivo per sovvertirla.
Il dollaro americano con la sua frase “In God we trust” (crediamo in Dio) diventa “In Art we trust”: un cambiamento minimo, quasi impercettibile anche sull’ingrandimento della banconota, ma che altera profondamente il significato della frase e modifica il significato di questo simbolo, delle scale di valori, dei credi individuali e dei poteri nazionali.
07
luglio 2008
Arte diffusa. Affisioni d’arte a Trento
Dal 07 luglio al 17 agosto 2008
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
SEDI VARIE – Trento
Trento, (Trento)
Trento, (Trento)
Autore
Curatore