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Vincenzo Morlotti – Il tempo non perduto
Le dodici tele, inedite e di grandi dimensioni, rappresentano una ricerca monotematica e conclusa che si è snodata lungo tutto il 2007, una rivisitazione ed un ritrovarsi, da parte dell’autore, nelle sue radici lavenesi così legate alla ceramica, alle storie di lavoro, alle sagome degli stabilimenti che hanno tanto fortemente marcato la fisionomia del paese
Comunicato stampa
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Sabato 28 giugno alle ore 11 nel chiostro del Palazzo Perabò di Cerro (Laveno Mombello) sarà inaugurata la mostra “Il tempo non perduto” del pittore Vincenzo Morlotti.
Correda l’esposizione un bel catalogo su progetto di Moskito Design, con testo e note critiche di Romano Morlotti e fotografie di Angelo Gargaglione.
Le dodici tele, inedite e di grandi dimensioni, rappresentano una ricerca monotematica e conclusa che si è snodata lungo tutto il 2007, una rivisitazione ed un ritrovarsi, da parte dell’autore, nelle sue radici lavenesi così legate alla ceramica, alle storie di lavoro, alle sagome degli stabilimenti che hanno tanto fortemente marcato la fisionomia del paese.
“Le sue tele riaccendono la memoria per farci ricordare che le nostre fabbriche avevano anche un’anima, erano vissute con passione, erano insomma amate o non amate per le soddisfazioni e le sofferenze che procuravano.”
Così scrive Ercole Ielmini, Sindaco di Laveno Mombello, e aggiunge:
“Di questa storia ceramica, Vincenzo Morlotti ci ri-propone (…) di ri-visitare gli spazi, gli ingombri, i volumi degli edifici dentro ai quali scorreva a fiumi la barbottina per trasformarsi in piatti, in sanitari, in refrattari, in isolatori, in opere d’arte.”
segue/..
note biografiche sull’artista:
Vincenzo Morlotti nasce a Vedano Olona nel 1949 e, dopo un periodo lavenese, si trasferisce a Gemonio.
A soli 14 anni collabora con lo scultore Egidio Casarotti alla realizzazione degli altorilievi per la chiesa parrocchiale di Laveno. Il maestro, complice dell’esordio artistico del giovane Morlotti, gli trasmette un’impronta significativa che più tardi emergerà nei lavori di scultura e nella tridimensionalità delle forme sulla tela.
Anche l’incoraggiamento del fratello maggiore Romano è fondamentale. Con lui, Vincenzo soggiorna in Olanda studiando e ammirando le opere dei maestri olandesi e fiamminghi.
Si diploma al liceo artistico di Busto Arsizio. Nel 1970 frequenta un corso di discipline pittoriche avanzate presso l’istituto d’arte “Cimabue” di Milano. L’anno successivo si iscrive all’Accademia di Belle arti di Brera.
Seguono anni di studio e di ricerca caratterizzati dalle lezioni e dagli insegnamenti di professori quali Raffaele De Grada per la storia dell’arte, Pietro Diana per la tecnica dell’incisione e anatomia artistica, Luigi Veronesi per lo studio della cromatologia. In questi anni frequenta Domenico Purificato e lavora nel suo studio.
Dal 1974 al 1976 fa parte del “Centro documentazione arte” di Gianfranco Maffina di Varese.
Nel 1982 riceve in Campidoglio a Roma l’onorificenza “Leader europeo dell’arte” per il trittico “Funerale di un eroe” dedicato alla figura di Aldo Moro.
Nel 1996 lascia il “Circolo degli artisti di Varese” di cui era socio e, in solitudine, continua nella sua ricerca e sperimentazione.
Numerose le mostre personali e collettive cui ha partecipato.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Vive e lavora a Gemonio.
Correda l’esposizione un bel catalogo su progetto di Moskito Design, con testo e note critiche di Romano Morlotti e fotografie di Angelo Gargaglione.
Le dodici tele, inedite e di grandi dimensioni, rappresentano una ricerca monotematica e conclusa che si è snodata lungo tutto il 2007, una rivisitazione ed un ritrovarsi, da parte dell’autore, nelle sue radici lavenesi così legate alla ceramica, alle storie di lavoro, alle sagome degli stabilimenti che hanno tanto fortemente marcato la fisionomia del paese.
“Le sue tele riaccendono la memoria per farci ricordare che le nostre fabbriche avevano anche un’anima, erano vissute con passione, erano insomma amate o non amate per le soddisfazioni e le sofferenze che procuravano.”
Così scrive Ercole Ielmini, Sindaco di Laveno Mombello, e aggiunge:
“Di questa storia ceramica, Vincenzo Morlotti ci ri-propone (…) di ri-visitare gli spazi, gli ingombri, i volumi degli edifici dentro ai quali scorreva a fiumi la barbottina per trasformarsi in piatti, in sanitari, in refrattari, in isolatori, in opere d’arte.”
segue/..
note biografiche sull’artista:
Vincenzo Morlotti nasce a Vedano Olona nel 1949 e, dopo un periodo lavenese, si trasferisce a Gemonio.
A soli 14 anni collabora con lo scultore Egidio Casarotti alla realizzazione degli altorilievi per la chiesa parrocchiale di Laveno. Il maestro, complice dell’esordio artistico del giovane Morlotti, gli trasmette un’impronta significativa che più tardi emergerà nei lavori di scultura e nella tridimensionalità delle forme sulla tela.
Anche l’incoraggiamento del fratello maggiore Romano è fondamentale. Con lui, Vincenzo soggiorna in Olanda studiando e ammirando le opere dei maestri olandesi e fiamminghi.
Si diploma al liceo artistico di Busto Arsizio. Nel 1970 frequenta un corso di discipline pittoriche avanzate presso l’istituto d’arte “Cimabue” di Milano. L’anno successivo si iscrive all’Accademia di Belle arti di Brera.
Seguono anni di studio e di ricerca caratterizzati dalle lezioni e dagli insegnamenti di professori quali Raffaele De Grada per la storia dell’arte, Pietro Diana per la tecnica dell’incisione e anatomia artistica, Luigi Veronesi per lo studio della cromatologia. In questi anni frequenta Domenico Purificato e lavora nel suo studio.
Dal 1974 al 1976 fa parte del “Centro documentazione arte” di Gianfranco Maffina di Varese.
Nel 1982 riceve in Campidoglio a Roma l’onorificenza “Leader europeo dell’arte” per il trittico “Funerale di un eroe” dedicato alla figura di Aldo Moro.
Nel 1996 lascia il “Circolo degli artisti di Varese” di cui era socio e, in solitudine, continua nella sua ricerca e sperimentazione.
Numerose le mostre personali e collettive cui ha partecipato.
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Italia e all’estero.
Vive e lavora a Gemonio.
28
giugno 2008
Vincenzo Morlotti – Il tempo non perduto
Dal 28 giugno al 14 settembre 2008
arte contemporanea
Location
MIDEC – MUSEO INTERNAZIONALE DESIGN CERAMICO – CIVICA RACCOLTA DI TERRAGLIA
Laveno Mombello, Lungolago Perabò, 5, (Varese)
Laveno Mombello, Lungolago Perabò, 5, (Varese)
Vernissage
28 Giugno 2008, ore 11
Sito web
www.vincenzomorlotti.it
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