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Elena Candeo / Ermanno Zanotti – Evocamondi 2008
La ricerca pittorica di Elena Candeo (Cologna Veneta, 1979) propone immagini di corpi maschili: corpi studiati, indagati, messi a nudo delle loro più intime debolezze. Questa scelta iconografica nell’ambito di una manifestazione culturale dedicata alla femminilità, permette di avere una visione del corpo maschile attraverso lo sguardo attento ed indagatore di una pittrice donna
Comunicato stampa
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Evocamondi 2008 - Elena Candeo
La ricerca pittorica di Elena Candeo (Cologna Veneta, 1979) propone immagini di corpi maschili: corpi studiati, indagati, messi a nudo delle loro più intime debolezze. Questa scelta iconografica nell’ambito di una manifestazione culturale dedicata alla femminilità, permette di avere una visione del corpo maschile attraverso lo sguardo attento ed indagatore di una pittrice donna.
Attraverso la sua pittura Elena perviene ad un superamento dei corpi concepiti come forma, carne, materia, per giungere a coglierne la fusione e integrazione con lo sfondo che è, allo stesso tempo, limite, contorno, confine naturale per la definizione dei corpi e paesaggio in cui l’anima si specchia. Il superamento dei limiti materiali e di contorno è reso possibile dalle tonalità cangianti e dal riverbero dei colori dei corpi sullo spazio circostante, Elena non separa con una cesura netta forme e sfondi; la sua è un’attenta scelta tecnica che risponde alla volontà dei moti compiuti dal corpo al fine di armonizzarsi con il mondo .
Lo sguardo femminile si lascia guidare nel percorso tortuoso offerto dai muscoli di questi corpi, è un cammino fatto di salite e oscuri vortici profondi in cui, abbandonando la visione della forma d’insieme e muovendosi a piccoli passi lo sguardo vive il corpo come luogo; come metafora di paure e di luoghi tenebrosi per poi tornare ad essere vita nelle zone corporee illuminate da forti accensioni cromatiche. Sono queste le naturali opposizioni della vita, un eterno chiaroscuro in cui la distinzione tra uomo e donna non conta più; la donna riconosce nell’uomo le sue più intime debolezze, in lui può finalmente perdersi, trasportarlo e lasciarsi trasportare verso l’armonia dell’etereo mondo atmosferico e in questo modo salvarlo. Non è un caso che in uno delle sue opere Elena dipinga all’uomo delle ali di farfalla, farfalla come psiche, anima e bellezza salvatrice femminile tout court.
....e allora l'anima ragiona perfettamente, quando per nulla non l'annebbiano la vista e l'udito, nè il piacere e il dolore; ma sola rimanendo, accomiatato il corpo, sdegnosa d'aver che fare con lui e toccarlo, con tutto il suo potere a quello che è s'indirizza. (Platone, Fedone)
Di Eva Besazza
La ricerca pittorica di Elena Candeo (Cologna Veneta, 1979) propone immagini di corpi maschili: corpi studiati, indagati, messi a nudo delle loro più intime debolezze. Questa scelta iconografica nell’ambito di una manifestazione culturale dedicata alla femminilità, permette di avere una visione del corpo maschile attraverso lo sguardo attento ed indagatore di una pittrice donna.
Attraverso la sua pittura Elena perviene ad un superamento dei corpi concepiti come forma, carne, materia, per giungere a coglierne la fusione e integrazione con lo sfondo che è, allo stesso tempo, limite, contorno, confine naturale per la definizione dei corpi e paesaggio in cui l’anima si specchia. Il superamento dei limiti materiali e di contorno è reso possibile dalle tonalità cangianti e dal riverbero dei colori dei corpi sullo spazio circostante, Elena non separa con una cesura netta forme e sfondi; la sua è un’attenta scelta tecnica che risponde alla volontà dei moti compiuti dal corpo al fine di armonizzarsi con il mondo .
Lo sguardo femminile si lascia guidare nel percorso tortuoso offerto dai muscoli di questi corpi, è un cammino fatto di salite e oscuri vortici profondi in cui, abbandonando la visione della forma d’insieme e muovendosi a piccoli passi lo sguardo vive il corpo come luogo; come metafora di paure e di luoghi tenebrosi per poi tornare ad essere vita nelle zone corporee illuminate da forti accensioni cromatiche. Sono queste le naturali opposizioni della vita, un eterno chiaroscuro in cui la distinzione tra uomo e donna non conta più; la donna riconosce nell’uomo le sue più intime debolezze, in lui può finalmente perdersi, trasportarlo e lasciarsi trasportare verso l’armonia dell’etereo mondo atmosferico e in questo modo salvarlo. Non è un caso che in uno delle sue opere Elena dipinga all’uomo delle ali di farfalla, farfalla come psiche, anima e bellezza salvatrice femminile tout court.
....e allora l'anima ragiona perfettamente, quando per nulla non l'annebbiano la vista e l'udito, nè il piacere e il dolore; ma sola rimanendo, accomiatato il corpo, sdegnosa d'aver che fare con lui e toccarlo, con tutto il suo potere a quello che è s'indirizza. (Platone, Fedone)
Di Eva Besazza
20
giugno 2008
Elena Candeo / Ermanno Zanotti – Evocamondi 2008
Dal 20 al 22 giugno 2008
arte contemporanea
Location
VILLA SMERALDI
Bentivoglio, Via Sammarina, 35, (Bologna)
Bentivoglio, Via Sammarina, 35, (Bologna)
Vernissage
20 Giugno 2008, ore 18
Sito web
www.evocamondi.it
Ufficio stampa
PEPITA PROMOTERS
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