Con questa tri-personale s'inaugura il secondo spazio espositivo della Next Art Gallery. La Galleria, diretta dai fratelli Macrì, ha aperto la prima sede in Toscana (Arezzo) nel 2005, ma inaugura oggi lo spazio di Bergamo per dare continuità all'azione divulgatrice intrapresa mediante organizzazioni di mostre, personali e collettive, di artisti italiani ed internazionali scelti in ragione della portata innovativa delle loro opere, senza schemi estetici precostituiti.
La figura e l'astratto in pittura, in fotografia, in video, in installazione, in performance troveranno idonea collocazione nelle due sedi espositive della Next Art Gallery...
Le opere di Lidia Bachis, di Klaus Karl Mehrkens, di Serge Mendjisky non intendono, qui, dirimere questioni, bensì considerare la percezione di tre mondi in due modi, nel paragone vero/falso della narrazione mimetica: senza dover necessariamente fornirne definizioni, ossia stabilirne l'identità. Ovvio che si valuta ancora l'arte di Bachis, di Mehrkens, di Mendjisky per l'impatto con la proposta tematica, reagendo a mani piene di giudizi cui la storiografia (purtroppo?) abitua, ma proprio questa è la minaccia o la tentazione: impugnare la portata invasiva dello storicismo, per poter chiamare una cosa con un nome. Esitando a procedere per questa via, occorre addentare criticamente le carni dell'espressione, fino al midollo, per giocare all'interpretazione e non alla traduzione: residuo storicamente destinato all'abbandono, come osso poi recuperato.
Verità del vero significa indagine dell'arte; una ricerca che contempla variamente il finito e l'infinito: dall'interno o dall'esterno, nell'uomo o nel mondo. Verità che vuol dire uso: mezzo per conoscere l'ignoto delle cose; in una spinta oltre la percezione, ai piedi d'una (im)possibile comprensione.