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Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2008: Vanessa Beecroft – VB61 e VB South Sudan
Vanessa Beecroft presenta il suo ultimo lavoro sul Darfur, le fotografie della performance fatta lo scorso anno alla Pescheria di Rialto in occasione della 52a Biennale di Venezia ed una serie di fotografie realizzate in Sudan.
Comunicato stampa
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"In qualche parte del mondo" è il tema scelto per la Biennale Internazionale di Fotografia che si terrà a Brescia dal 12 giugno al 14 settembre 2008 in prestigiosi spazi pubblici della città. Tra i principali appuntamenti dell'edizione 2008 si colloca la mostra personale di Vanessa Beecroft al Piccolo e Grande Miglio del Castello, in collaborazione con la Galleria Massimo Minini e la Galleria Lia Rumma. Vanessa Beecroft presenta il suo ultimo lavoro sul Darfur, le fotografie della performance fatta lo scorso anno alla Pescheria di Rialto in occasione della 52a Biennale di Venezia ed una serie di fotografie realizzate in Sudan.
In Darfur la guerra non è mai finita. Il numero delle morti causate dalla guerra civile hanno legittimato le peggiori previsioni e Vanessa Beecroft ha voluto occuparsene sin da vari anni, ritenendo giusto sollevare l'attenzione su una crisi che è paradigmatica del disequilibrio insito nell'apparente ordine mondiale.
Sovente si è usato il termine "tableau vivant" per definire le immagini delle performance ideate dall'artista. A Venezia Vanessa Beecroft ha approfondito tale concetto, dandogli forma in modo letterale: dipingendo una tela enorme con il simulacro del sangue, schizzato sul corpo di trenta donne africane, stese sulla tela stessa. Si possono intravedere riferimenti a Jackson Pollock e ai suoi dripping, ma anche a Hermann Nitsch e all'Azionismo. E' comunque un lavoro paradigmatico dello statement dell'artista di affrontare la situazione posa e shooting cercandone il limite, anche per evidenziare le criticità nel rapporto con il corpo di ognuno di noi, e del soggetto modella in particolare. Prendendo le mosse dai sit-in di protesta di quarant'anni fa - e svolgendosi nel clima mondano dell'apertura della Biennale di Venezia - questa performance ha evidenziato il lato sociale e volutamente controverso del lavoro di una protagonista nella creazione dell'idea di immagine, in questi anni.
VB South Sudan è un progetto iniziato nel 2005 nel corso di un viaggio compiuto dall'artista in Sudan. Rispetto alle algide e impassibili modelle, i soggetti di queste immagini presentano molte corrispondenze con l'iconografia cristiana del passato. In alcune foto l'artista stessa è ritratta come una Madonna bianca, con al seno due piccoli gemelli. L'immagine riprende un repertorio iconografico popolare ed è riferita all'esperienza diretta di Beecroft che, nel corso dei tre soggiorni in Sudan, ha trascorso la maggior parte del suo tempo all'orfanotrofio locale, dove ha allattato i due gemelli neri. Le altre immagini presentano ugualmente una tipologia rappresentativa di matrice cristiana, una donna nera con i due bambini in grembo e un Gesù nero crocifisso. In questi lavori, come del resto nei precedenti progetti, è riconoscibile una costante ricerca verso la perfezione dell'immagine. Le foto hanno tutte un grande equilibrio formale e dimostrano un'insistente attenzione per la disposizione delle figure. L'immagine della Madonna bianca con due figli neri, infatti, se da un lato può essere considerata come l'emblema di una supremazia etnica, dall'altro lato, in virtù del gesto d'amore che compie, si pone anche come il simbolo dell'unione universale tra due popoli.
La Biennale è promossa dal Comune di Brescia, Civici Musei d'arte e storia, Fondazione Brescia Musei, Bresciatourism e organizzata dal Museo Ken Damy, con il contributo di Fondazione CAB, Banco di Brescia, Fondazione ASM.
La mostra di Vanessa Beecroft è realizzata in collaborazione con la Galleria Massimo Minini e Galleria Lia Rumma.
Giovedì 12 giugno apertura di tutte le gallerie che partecipano alla Biennale di Fotografia.
In Darfur la guerra non è mai finita. Il numero delle morti causate dalla guerra civile hanno legittimato le peggiori previsioni e Vanessa Beecroft ha voluto occuparsene sin da vari anni, ritenendo giusto sollevare l'attenzione su una crisi che è paradigmatica del disequilibrio insito nell'apparente ordine mondiale.
Sovente si è usato il termine "tableau vivant" per definire le immagini delle performance ideate dall'artista. A Venezia Vanessa Beecroft ha approfondito tale concetto, dandogli forma in modo letterale: dipingendo una tela enorme con il simulacro del sangue, schizzato sul corpo di trenta donne africane, stese sulla tela stessa. Si possono intravedere riferimenti a Jackson Pollock e ai suoi dripping, ma anche a Hermann Nitsch e all'Azionismo. E' comunque un lavoro paradigmatico dello statement dell'artista di affrontare la situazione posa e shooting cercandone il limite, anche per evidenziare le criticità nel rapporto con il corpo di ognuno di noi, e del soggetto modella in particolare. Prendendo le mosse dai sit-in di protesta di quarant'anni fa - e svolgendosi nel clima mondano dell'apertura della Biennale di Venezia - questa performance ha evidenziato il lato sociale e volutamente controverso del lavoro di una protagonista nella creazione dell'idea di immagine, in questi anni.
VB South Sudan è un progetto iniziato nel 2005 nel corso di un viaggio compiuto dall'artista in Sudan. Rispetto alle algide e impassibili modelle, i soggetti di queste immagini presentano molte corrispondenze con l'iconografia cristiana del passato. In alcune foto l'artista stessa è ritratta come una Madonna bianca, con al seno due piccoli gemelli. L'immagine riprende un repertorio iconografico popolare ed è riferita all'esperienza diretta di Beecroft che, nel corso dei tre soggiorni in Sudan, ha trascorso la maggior parte del suo tempo all'orfanotrofio locale, dove ha allattato i due gemelli neri. Le altre immagini presentano ugualmente una tipologia rappresentativa di matrice cristiana, una donna nera con i due bambini in grembo e un Gesù nero crocifisso. In questi lavori, come del resto nei precedenti progetti, è riconoscibile una costante ricerca verso la perfezione dell'immagine. Le foto hanno tutte un grande equilibrio formale e dimostrano un'insistente attenzione per la disposizione delle figure. L'immagine della Madonna bianca con due figli neri, infatti, se da un lato può essere considerata come l'emblema di una supremazia etnica, dall'altro lato, in virtù del gesto d'amore che compie, si pone anche come il simbolo dell'unione universale tra due popoli.
La Biennale è promossa dal Comune di Brescia, Civici Musei d'arte e storia, Fondazione Brescia Musei, Bresciatourism e organizzata dal Museo Ken Damy, con il contributo di Fondazione CAB, Banco di Brescia, Fondazione ASM.
La mostra di Vanessa Beecroft è realizzata in collaborazione con la Galleria Massimo Minini e Galleria Lia Rumma.
Giovedì 12 giugno apertura di tutte le gallerie che partecipano alla Biennale di Fotografia.
13
giugno 2008
Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia 2008: Vanessa Beecroft – VB61 e VB South Sudan
Dal 13 giugno al 14 settembre 2008
fotografia
Location
GRANDE MIGLIO IN CASTELLO
Brescia, Via Del Castello, 9, (Brescia)
Brescia, Via Del Castello, 9, (Brescia)
Orario di apertura
ore 10.30-19.30
Vernissage
13 Giugno 2008, ore 18
Autore