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Mattia Battistini – Amore mio … ti odio
Amore mio…ti odio di Mattia Battistini è una mostra che rappresenta un episodio di amore importate e di legame affettivo che ha segnato se stesso e la sua arte. Una sorta di rituale psico sciamanico col quale sembra riesca a ridimensionare gioie e dolori. Opere piene d’intensità e bellezza.
Comunicato stampa
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Mattia Battistini è nato a Ravenna nel 1968, dal 1992 partecipa a numerose esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero, illustra diverse pubblicazioni, realizza inoltre testi d'artista e alcuni cortometraggi di animazioni. Attualmente vive e lavora tra Firenze e Ravenna. Artista irrequieto e espontaneo che ama cambiare continuamente la propria dimora per conoscere e convivere con realtà diverse, ci racconta nelle sue mostre le sue esperienze di vita. Memorabile la mostra Dimenticare Parigi ( 2005) nata, come lui stesso dichiara nella presentazione del catalogo, dall'intento di dimenticare la sua vita a Parigi ma anche a Roma e anche gli ultimi dieci – dodici anni della sua vita . Ora con Amore mio...ti odio Mattia racconta il suo sentire, illustra un episodio di amore importate e di legame affettivo che ha segnato se stesso e la sua arte. Una sorta di rituale psico sciamanico col quale sembra riesca a ridimensionare gioie e dolori facendo apparire sulla tela il soggetto del suo desiderio nelle forme più inverosimili ma dove è facile distinguere il tipo di sentimento che desidera esorcizzare. Mattia Battistini ci parla della sua donna e del loro personale rapporto di amore ma, anche se ogni uno di noi è assolutamente un essere unico e irripetibile con originali esperienze e percorsi di vita, troveremo analogie è chiari segnali di avere vissuto qualcosa di simile. Con grande semplicità e forza, Mattia Battistini butta sui diversi supporti (lignei, tessuti, tappetti ed altri per la maggior parte ricuperati o riciclati) i suoi sentimenti e lo fa con una tecnica mista dove colori e materie diverse si costituiscono in un'opera artistica originale e armonica. Tutto il campo visivo racchiuso nella cornice mostra una sostanziale ribellione delle cose alla razionalità e all’ordine. Prospettive squadernate, piani di profondità non rispettati. Nelle sue opere tutto galleggia volutamente in una impossibile coesistenza di situazioni statiche e cinetiche. Le figure femminili raffigurate vengono estremamente semplificate da una resa naif per diventare inoffensive, lontane, leggere e in alcuni casi anche mostruose. Il mondo creativo di Mattia Battistini è privo di azione e scevro di intenzionalità maligna. La sua è una febbrile e visionaria ricerca, sul filo di un fragile equilibrio su cui ricucire effetti immaginati. Molto intensa la sua espressione e soprattutto l’originalità del suo linguaggio.
Meglio far riferimento alle parole scritte in una personale lettera a Mattia Battistini da Claudio Spadoni: …la vicinanza più plausibile con qualche fatto artistico non saprei indicarla, a prima vista, se non con certo neoespressionismo e magari la estemporaneità di certo graffitismo. Con la precisazione perfino ovvia che c’è poca America in questo tuo lavoro, da cui traspaiono, piuttosto, umori europei. Forse nella tua memoria inconscia potrebbe agitarsi ancora qualche sparuto e disarticolato fantasma del Dubuffet dell’”Art Brut”, pronto a ibridarsi con lontani frammenti di immagini urbane alla Groz, per intenderci, un pizzico patetico-grottesco da primitivismo in versione anni Ottanta, messo magari in salsa “bad painting”, come usa ancora in questi giorni….
Dalla fine del 2007 un'opera di Mattia Battistini forma parte della collezione Guguenheim.
Meglio far riferimento alle parole scritte in una personale lettera a Mattia Battistini da Claudio Spadoni: …la vicinanza più plausibile con qualche fatto artistico non saprei indicarla, a prima vista, se non con certo neoespressionismo e magari la estemporaneità di certo graffitismo. Con la precisazione perfino ovvia che c’è poca America in questo tuo lavoro, da cui traspaiono, piuttosto, umori europei. Forse nella tua memoria inconscia potrebbe agitarsi ancora qualche sparuto e disarticolato fantasma del Dubuffet dell’”Art Brut”, pronto a ibridarsi con lontani frammenti di immagini urbane alla Groz, per intenderci, un pizzico patetico-grottesco da primitivismo in versione anni Ottanta, messo magari in salsa “bad painting”, come usa ancora in questi giorni….
Dalla fine del 2007 un'opera di Mattia Battistini forma parte della collezione Guguenheim.
19
giugno 2008
Mattia Battistini – Amore mio … ti odio
Dal 19 giugno al 20 luglio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA CATUS
Bologna, Via Antonio Zanolini, 7B, (Bologna)
Bologna, Via Antonio Zanolini, 7B, (Bologna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16 alle 20
Vernissage
19 Giugno 2008, ore 19
Autore
Curatore