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Firenze e gli antichi Paesi Bassi (1430-1530). Dialoghi tra artisti da Jan van Eyck a Ghirlandaio, da Memling a Raffaello…
La mostra mette a confronto capolavori delle scuole pittoriche fiorentine e degli antichi Paesi Bassi, presenti a Firenze nel periodo 1430 – 1530, a testimonianza della stretta relazione fra le due culture. Per la prima volta è possibile vedere ricomposti i trittici eseguiti per Benedetto Pagagnotti dal grande Hans Memling e dal Maestro della Leggenda di Sant’Orsola, le cui tavole sono oggi divise tra diversi musei a Cherbourg, Fiesole, Firenze, Londra e New York
Comunicato stampa
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Entra nel vivo dell’arte la seconda edizione di Olandiamo?, con due importanti e differenti mostre sull’arte figurativa neerlandese, da giugno a ottobre a Firenze.
Olandiamo? è il festival dedicato alle arti ed alla creatività olandese, organizzato dall’Istituto Universitario Olandese di Storia dell'Arte (NIKI) di Firenze e dalla Sezione Culturale dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi per festeggiare i cinquant’anni di attività dell’Istituto.
Il Festival si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e di Sua Maestà la Regina Beatrix.
Giovedì 19 giugno 2008 alle ore 18.00 nella suggestiva cornice di Palazzo Pitti (Galleria Palatina -Sala Bianca, Piazza Pitti, Firenze) alla presenza del Ministro olandese all’Istruzione, Cultura e Scienza Ronald Plasterk, si inaugura con una cerimonia ufficiale Firenze e gli antichi Paesi Bassi (1430-1530). Dialoghi tra artisti da Jan van Eyck a Ghirlandaio, da Memling a Raffaello…, con la direzione di Serena Padovani e a cura di Bert W. Meijer (per l’inaugurazione, ingresso ad invito. Apertura al pubblico dal 20).
Grazie agli intensi rapporti commerciali ed artistici con gli antichi Paesi Bassi, e all’importanza delle scuole pittoriche di quelle regioni, nel Quattrocento è grande in Italia, e in particolare nella Firenze dei Medici, l’interesse per i dipinti fiamminghi. L’adozione, nella tecnica pittorica, dell’olio come legante dei colori, assume larga diffusione sotto l’influsso degli innovativi e brillantissimi risultati della pittura di Jan van Eyck e dei suoi numerosi imitatori e seguaci, promuovendo anche a Firenze una domanda assai significativa, attestata dalla presenza di molte opere provenienti dal Nord. Membri di importanti famiglie fiorentine come i Portinari, i Baroncelli, i Pagagnotti, i Tani, accreditati a Bruges come rappresentanti di imprese commerciali e bancarie, agirono, nel campo artistico, come elementi di congiunzione tra il mercato locale e la richiesta dall’Italia, facendosi intermediari o acquirenti di opere destinate a dar lustro alle chiese, ai palazzi, alle ville fiorentine, o alle loro proprie abitazioni e cappelle a Firenze e al Nord.
La mostra, che prosegue fino al 26 ottobre, mette a confronto capolavori delle scuole pittoriche fiorentine e degli antichi Paesi Bassi, presenti a Firenze nel periodo 1430 – 1530, con il duplice scopo di verificare l’effettiva realtà dei reciproci influssi, ma anche la sostanziale autonomia stilistica delle due scuole, e di sottolineare la stretta relazione fra le due culture.
Le opere neerlandesi in mostra, scelte attraverso una selezione mirata dei grandi maestri - da Jan van Eyck a Luca di Leida - commissionati e acquistati dai banchieri e mercanti fiorentini, attestano il ruolo fondamentale di quegli artisti come modelli di stile, di iconografia e di tecnica pittorica per i maestri fiorentini e per le loro botteghe.
Le opere, vendute poi dai discendenti delle famiglie che li possedevano, smembrate e disperse sul mercato antiquario, vengono per la prima volta dopo vari secoli in parte ricomposte e presentate integralmente.
E’ possibile quindi vedere ricomposti i trittici eseguiti per Benedetto Pagagnotti dal grande Hans Memling e dal Maestro della Leggenda di Sant’Orsola, le cui tavole sono oggi divise tra diversi musei a Cherbourg, Fiesole, Firenze, Londra e New York.
Oltre alle opere pittoriche di Fra Angelico, di Raffaello e Andrea del Sarto, la fortuna degli esempi nordici viene documentata anche da una scelta di incisioni, a testimonianza della larghissima diffusione di tipologie, soggetti, e soluzioni formali inediti per il tempo.
Una serie di miniature e dipinti fiorentini illustrano le risposte degli artisti locali contemporanei; con accostamenti a volte straordinariamente stimolanti, viene evidenziata l’attenzione ai modelli, ma anche la radicale diversità della concezione spaziale e la piena indipendenza delle soluzioni pittoriche, nei temi sacri e nei ritratti di Andrea del Castagno, del Ghirlandaio, del Botticelli, del Perugino e di Raffaello.
Olandiamo? è il festival dedicato alle arti ed alla creatività olandese, organizzato dall’Istituto Universitario Olandese di Storia dell'Arte (NIKI) di Firenze e dalla Sezione Culturale dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi per festeggiare i cinquant’anni di attività dell’Istituto.
Il Festival si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e di Sua Maestà la Regina Beatrix.
Giovedì 19 giugno 2008 alle ore 18.00 nella suggestiva cornice di Palazzo Pitti (Galleria Palatina -Sala Bianca, Piazza Pitti, Firenze) alla presenza del Ministro olandese all’Istruzione, Cultura e Scienza Ronald Plasterk, si inaugura con una cerimonia ufficiale Firenze e gli antichi Paesi Bassi (1430-1530). Dialoghi tra artisti da Jan van Eyck a Ghirlandaio, da Memling a Raffaello…, con la direzione di Serena Padovani e a cura di Bert W. Meijer (per l’inaugurazione, ingresso ad invito. Apertura al pubblico dal 20).
Grazie agli intensi rapporti commerciali ed artistici con gli antichi Paesi Bassi, e all’importanza delle scuole pittoriche di quelle regioni, nel Quattrocento è grande in Italia, e in particolare nella Firenze dei Medici, l’interesse per i dipinti fiamminghi. L’adozione, nella tecnica pittorica, dell’olio come legante dei colori, assume larga diffusione sotto l’influsso degli innovativi e brillantissimi risultati della pittura di Jan van Eyck e dei suoi numerosi imitatori e seguaci, promuovendo anche a Firenze una domanda assai significativa, attestata dalla presenza di molte opere provenienti dal Nord. Membri di importanti famiglie fiorentine come i Portinari, i Baroncelli, i Pagagnotti, i Tani, accreditati a Bruges come rappresentanti di imprese commerciali e bancarie, agirono, nel campo artistico, come elementi di congiunzione tra il mercato locale e la richiesta dall’Italia, facendosi intermediari o acquirenti di opere destinate a dar lustro alle chiese, ai palazzi, alle ville fiorentine, o alle loro proprie abitazioni e cappelle a Firenze e al Nord.
La mostra, che prosegue fino al 26 ottobre, mette a confronto capolavori delle scuole pittoriche fiorentine e degli antichi Paesi Bassi, presenti a Firenze nel periodo 1430 – 1530, con il duplice scopo di verificare l’effettiva realtà dei reciproci influssi, ma anche la sostanziale autonomia stilistica delle due scuole, e di sottolineare la stretta relazione fra le due culture.
Le opere neerlandesi in mostra, scelte attraverso una selezione mirata dei grandi maestri - da Jan van Eyck a Luca di Leida - commissionati e acquistati dai banchieri e mercanti fiorentini, attestano il ruolo fondamentale di quegli artisti come modelli di stile, di iconografia e di tecnica pittorica per i maestri fiorentini e per le loro botteghe.
Le opere, vendute poi dai discendenti delle famiglie che li possedevano, smembrate e disperse sul mercato antiquario, vengono per la prima volta dopo vari secoli in parte ricomposte e presentate integralmente.
E’ possibile quindi vedere ricomposti i trittici eseguiti per Benedetto Pagagnotti dal grande Hans Memling e dal Maestro della Leggenda di Sant’Orsola, le cui tavole sono oggi divise tra diversi musei a Cherbourg, Fiesole, Firenze, Londra e New York.
Oltre alle opere pittoriche di Fra Angelico, di Raffaello e Andrea del Sarto, la fortuna degli esempi nordici viene documentata anche da una scelta di incisioni, a testimonianza della larghissima diffusione di tipologie, soggetti, e soluzioni formali inediti per il tempo.
Una serie di miniature e dipinti fiorentini illustrano le risposte degli artisti locali contemporanei; con accostamenti a volte straordinariamente stimolanti, viene evidenziata l’attenzione ai modelli, ma anche la radicale diversità della concezione spaziale e la piena indipendenza delle soluzioni pittoriche, nei temi sacri e nei ritratti di Andrea del Castagno, del Ghirlandaio, del Botticelli, del Perugino e di Raffaello.
19
giugno 2008
Firenze e gli antichi Paesi Bassi (1430-1530). Dialoghi tra artisti da Jan van Eyck a Ghirlandaio, da Memling a Raffaello…
Dal 19 giugno al 26 ottobre 2008
arte antica
Location
PALAZZO PITTI
Firenze, Piazza Dei Pitti, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, (Firenze)
Orario di apertura
mar-dom 8.15-18.50, lunedì chiuso
Vernissage
19 Giugno 2008, ore 18 a inviti
Sito web
www.firenzeeipaesibassi2008.it
Editore
SILLABE
Ufficio stampa
PEPITA PROMOTERS
Ufficio stampa
SVEVA FEDE
Autore
Curatore