Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Katharina Dieckhoff – Mani d’Oro
Tempo come sinonimo di attesa.Attesa che il tempo passi.Passatempo.I lavori di Katharina Dieckhoff sono un gioco ironico che lega la vecchia tradizione del ricamo,dell’uncinetto e della maglia con il concetto contemporaneo del passare il tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il ricamo ha assunto nelle diverse epoche funzioni e significati diversi. Attività prettamente femminile, spesso praticata dalle monache e considerata requisito necessario nella formazione e educazione della giovane donna, il ricamo ha perso la sua importanza culturale soprattutto nel XX secolo, in particolare nel mezzo di trasformazioni sociali come il femminismo che ha individuato nella tradizione un fattore declassante. Vissuto più che altro come hobby, attività artigianale e folkloristica, negli ultimi anni il ricamo è diventato uno dei linguaggi più praticati nell’arte contemporanea, oggetto di studi e di mostre specifiche.
Katharina Dieckhoff, nata a Maastricht, Olanda nel 1976, formatasi in Germania e da alcuni anni residente a Bologna, presenta nella sua città d’adozione la prima mostra personale Mani d’oro presso la Galleria Spazia. Al centro della riflessione, appunto il ricamo, declinato attraverso tre filoni distinti: la provocazione, il passatempo e la rivalutazione del manufatto.
“Mani d’oro”, ironico titolo che cita una tipica rivista femminile pubblicata in Italia, funziona da trait-d’union tra i diversi usi “sociali” del cucito. Nella prima sezione della mostra riproduce immagini pornografiche con il ricamo a mezzo punto o gobelin su cuscini, poggiapiedi o quadretti da ricamo. Per tradizione il cucito aveva la funzione di distrarre le donne dai pensieri impuri; oggi invece l’artista raffigura scene di giovani donne in pose che lasciano poco all’immaginazione.
Nella seconda sala la Dieckhoff sottolinea l’aspetto di passatempo del ricamo, utilizzandolo per puntare il dito contro gli “hobby” maschili della società contemporanea – il calcio, l’overdose di tv, in particolare – che riflettono l’adeguamento acritico verso i prodotti dei massmedia, soffermandosi sull’aspetto rituale, gestuale e meditativo del ricamo. L’immagine infatti tende alla sintesi estrema, in motivi quasi monocromi o astratti.
Nella terza sala della Galleria Spazia, infine, l’artista concentra la sua attenzione sulla tecnica d’esecuzione, sulla qualità del manufatto. Installa una grande composizione di centrini assemblati l’uno all’altro - quasi a costituire una tenda - e una fotografia che ingrandisce il particolare di un lavoro a punto croce. Katharina Dieckhoff mette a fuoco il processo, spostando l’oggetto ricamato dalla sfera del kitsch - in cui è stato relegato - a quella, ormai rara, dell’unicità e del valore.
Katharina Dieckhoff, nata a Maastricht, Olanda nel 1976, formatasi in Germania e da alcuni anni residente a Bologna, presenta nella sua città d’adozione la prima mostra personale Mani d’oro presso la Galleria Spazia. Al centro della riflessione, appunto il ricamo, declinato attraverso tre filoni distinti: la provocazione, il passatempo e la rivalutazione del manufatto.
“Mani d’oro”, ironico titolo che cita una tipica rivista femminile pubblicata in Italia, funziona da trait-d’union tra i diversi usi “sociali” del cucito. Nella prima sezione della mostra riproduce immagini pornografiche con il ricamo a mezzo punto o gobelin su cuscini, poggiapiedi o quadretti da ricamo. Per tradizione il cucito aveva la funzione di distrarre le donne dai pensieri impuri; oggi invece l’artista raffigura scene di giovani donne in pose che lasciano poco all’immaginazione.
Nella seconda sala la Dieckhoff sottolinea l’aspetto di passatempo del ricamo, utilizzandolo per puntare il dito contro gli “hobby” maschili della società contemporanea – il calcio, l’overdose di tv, in particolare – che riflettono l’adeguamento acritico verso i prodotti dei massmedia, soffermandosi sull’aspetto rituale, gestuale e meditativo del ricamo. L’immagine infatti tende alla sintesi estrema, in motivi quasi monocromi o astratti.
Nella terza sala della Galleria Spazia, infine, l’artista concentra la sua attenzione sulla tecnica d’esecuzione, sulla qualità del manufatto. Installa una grande composizione di centrini assemblati l’uno all’altro - quasi a costituire una tenda - e una fotografia che ingrandisce il particolare di un lavoro a punto croce. Katharina Dieckhoff mette a fuoco il processo, spostando l’oggetto ricamato dalla sfera del kitsch - in cui è stato relegato - a quella, ormai rara, dell’unicità e del valore.
10
maggio 2008
Katharina Dieckhoff – Mani d’Oro
Dal 10 maggio al 21 giugno 2008
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
GALLERIA SPAZIA
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Bologna, Via Dell'inferno, 5, (Bologna)
Orario di apertura
martedi-sabato
10.00-12.30
15.30-19.30
Vernissage
10 Maggio 2008, 18.00-21.00
Autore
Curatore