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Bagliori d’Oriente
Si tratta di un evento di rilievo internazionale che fornisce un contributo alla discussione sul ruolo che l’arte nordcoreana riveste nell’ambito dell’attuale arte contemporanea della quale, come osserva il critico Pier Luigi Tazzi “è sua ineliminabile componente”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Corea del Nord e le arti figurative: nel mondo occidentale le testimonianze di questo aspetto, non secondario, della vita culturale del paese, sono state rare, quasi inesistenti, in particolare per quanto riguarda la grafica.
Per la prima volta in Europa, e non solo, la Galleria "Il Bisonte" espone, a partire da giovedì 15 maggio, una raccolta di 38 xilografie a colori realizzate da artisti nord-coreani del Mansudae Art Studium di Pyongyang, grande centro di arti figurative fondato nel 1959.
Si tratta di un evento destinato a suscitare l'interesse internazionale e ad aprire una discussione non marginale sul ruolo svolto dell'arte nord-coreana nell'ambito del "realismo socialista" ispirato all'Unione Sovietica.
I soggetti scelti dagli artisti in questione sono in gran parte legati al mondo politico e sociale com'era indicato dalla propaganda di regime negli anni 80, periodo al quale risale la maggior parte delle opere esposte, ma non mancano le raffigurazioni di paesaggio, tema caro alla tradizione locale proprio nel nord del paese, in contrapposizione agli esperimenti astratti e concettuali che invece hanno trovato ampia applicazione nella Corea del Sud.
Come ben si vede, le riflessioni che l'esposizione del Bisonte sollecita sono molteplici. I rapporti fra le diverse realtà socialiste come si configuravano anche sul piano artistico fino alla fine degli anni ottanta , potranno essere meglio indagati , soprattutto per quanto riguarda le peculiarità, che distinguevano i diversi paesi anche nelle scelte tecniche e non solo concettuali.
La xilografia ( incisione su legno ) ad esempio, è profondamente radicata nella tradizione orientale, che non pratica, o addirittura non conosce, la calcografia. Le opere esposte , tuttavia, pur richiamandosi alla tradizione russa e dell'est europeo, si distinguono per la loro luminosità. Sono impresse con colori lucidi, quasi smaltati, su carta patinata anch'essa lucida, e rivelano la necessità di rispondere alla richiesta di un'arte di immediata e chiara comprensibilità, di narrazione d'effetto, specialmente per quanto riguarda la raffigurazione del paesaggio.
La mostra – curata da Rodolfo Ceccotti e da Simone Guaita – è realizzata in collaborazione con i fratelli Pier Luigi e Eugenio Cecioni che, attraverso l’Associazione Culturale Studi Nordcoreani di Firenze, stanno presentando in occidente l’arte della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Nel periodo di apertura – dal 16 maggio al 18 luglio - la Galleria si offre come luogo d'incontro e di dibattito per l'approfondimento di temi collegati alla conoscenza di un mondo artistico rimasto finora per noi avvolto in nell'ombra.
Per la prima volta in Europa, e non solo, la Galleria "Il Bisonte" espone, a partire da giovedì 15 maggio, una raccolta di 38 xilografie a colori realizzate da artisti nord-coreani del Mansudae Art Studium di Pyongyang, grande centro di arti figurative fondato nel 1959.
Si tratta di un evento destinato a suscitare l'interesse internazionale e ad aprire una discussione non marginale sul ruolo svolto dell'arte nord-coreana nell'ambito del "realismo socialista" ispirato all'Unione Sovietica.
I soggetti scelti dagli artisti in questione sono in gran parte legati al mondo politico e sociale com'era indicato dalla propaganda di regime negli anni 80, periodo al quale risale la maggior parte delle opere esposte, ma non mancano le raffigurazioni di paesaggio, tema caro alla tradizione locale proprio nel nord del paese, in contrapposizione agli esperimenti astratti e concettuali che invece hanno trovato ampia applicazione nella Corea del Sud.
Come ben si vede, le riflessioni che l'esposizione del Bisonte sollecita sono molteplici. I rapporti fra le diverse realtà socialiste come si configuravano anche sul piano artistico fino alla fine degli anni ottanta , potranno essere meglio indagati , soprattutto per quanto riguarda le peculiarità, che distinguevano i diversi paesi anche nelle scelte tecniche e non solo concettuali.
La xilografia ( incisione su legno ) ad esempio, è profondamente radicata nella tradizione orientale, che non pratica, o addirittura non conosce, la calcografia. Le opere esposte , tuttavia, pur richiamandosi alla tradizione russa e dell'est europeo, si distinguono per la loro luminosità. Sono impresse con colori lucidi, quasi smaltati, su carta patinata anch'essa lucida, e rivelano la necessità di rispondere alla richiesta di un'arte di immediata e chiara comprensibilità, di narrazione d'effetto, specialmente per quanto riguarda la raffigurazione del paesaggio.
La mostra – curata da Rodolfo Ceccotti e da Simone Guaita – è realizzata in collaborazione con i fratelli Pier Luigi e Eugenio Cecioni che, attraverso l’Associazione Culturale Studi Nordcoreani di Firenze, stanno presentando in occidente l’arte della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Nel periodo di apertura – dal 16 maggio al 18 luglio - la Galleria si offre come luogo d'incontro e di dibattito per l'approfondimento di temi collegati alla conoscenza di un mondo artistico rimasto finora per noi avvolto in nell'ombra.
15
maggio 2008
Bagliori d’Oriente
Dal 15 maggio al 18 luglio 2008
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA IL BISONTE – VIA DI SAN NICCOLO’
Firenze, Via Di San Niccolò, 24R, (Firenze)
Firenze, Via Di San Niccolò, 24R, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 9-13 e 15-19 sabato e domenica chiuso
Vernissage
15 Maggio 2008, ore 18.00