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Mondo e terra. La collezione del FRAC Corsica
L’attenzione è questa volta puntata sul contemporaneo, con una rassegna che si configura come un approfondito e selettivo percorso nella collezione corsa che presenta una quarantina di opere di artisti internazionali, quattro delle quali interamente realizzate in Sardegna ed in Corsica
Comunicato stampa
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«Mondo e terra, apertura e chiusura – sebbene contrapposti in un conflitto essenziale – non sono mai separabili…»1
Il MAN in collaborazione con il Frac (Fondo regionale d’arte contemporanea di Corsica) propone una nuova grande mostra: l’attenzione è questa volta puntata sul contemporaneo, con una rassegna che si configura come un approfondito e selettivo percorso nella collezione corsa che presenta una quarantina di opere di artisti internazionali, quattro delle quali interamente realizzate in Sardegna ed in Corsica.
La collezione del FRAC, concepita sulla base di un progetto che associa alla visione storica quella prospettica, passando per l’idea della natura (ispirata da quella dell’isola) che ha consentito tutti gli sviluppi, sia annunciati che imprevisti, si presenta oggi così come la sua storia l’ha creata e come l’hanno voluta tutti coloro che hanno svolto un ruolo nel suo divenire: un’arborescenza vitale che una distruzione fisica (parziale)2 non ha intaccato. La sua re-invenzione si è realizzata come una reazione del suo stesso organismo, nato dai gesti e dalle intenzioni degli artisti che lo costituiscono, riaffermando il concetto che le opere non possono scomparire dopo la loro creazione, ma continuano a crescere.
L’esposizione delle opere del FRAC al MAN di Nuoro, offre alla collezione un periodo di grande visibilità, e consolida al contempo le relazioni artistiche tra Corsica e Sardegna e tra due istituzioni museali internazionali che svolgono, ciascuna sul proprio territorio, funzioni analoghe, dando seguito a un progetto di collaborazione avviato nel 19993. Questo partenariato esprime molto di più della voglia o della necessità di creare scambi artistici. Si tratta, infatti, di condividere e rendere evidente, a partire dall’area geografica che vede le due isole contigue, ciò che situazioni, storia, volontà e interessi rivelano: a parte l’individualità di ciascuna, che esiste ed è percepita come tale dall’esterno e dagli altri, spiccano le similitudini dei punti di vista e la medesima indelebile esperienza del vivere entrambe la condizione di insularità. L’isola è un concetto che ha una forma, che diventa segno. Ma il segno non definisce l’isola, non la contiene totalmente. È, al contrario, simbolo della sua complessità, traccia i contorni dell’enigma partecipando al quale l’isolano si riconosce e ottiene, in tal modo, una collocazione nel mondo, cosciente di non aver trovato risposta all’angoscia dell’essere.
Per questo motivo, le questioni relative ai territori, spesso molto sentite e concrete, non sono sempre cruciali, anche se possono avere una risonanza infinita quando diventano strumento per introdurne altre di più vasta portata. È l’effetto prodotto da quelle opere la cui «vicinanza trasporta in un luogo altro rispetto a quello in cui abitualmente stiamo»4 per dirlo con le parole di Heidegger. Questo altrove, questo luogo diverso non è un qualcosa di ben definito: è vasto, indicibile, diverso, ma allo stesso tempo legato alle nostre esperienze e riflessioni (talvolta inespresse). Quando i riferimenti espliciti a spazi, forme, fatti precisi si incontrano, non si isolano in una sola realtà, ma aprono il particolare all’universale: l’idea della mostra nasce da questo, a cui non è certo estraneo il contesto insulare nel quale si sviluppa concettualmente e materialmente il dualismo “mondo/terra”.
La mostra Mondo e Terra riunisce opere che sono altrettante aperture verso l’esterno: altre regioni geografiche o mentali, paesaggi scoperti, inventati o composti, nuova percezione del mondo e dello spazio. Gli artisti propongono esperienze da condividere, sollevano problematiche ambientali. Lontano dai luoghi comuni, creano luoghi di dibattito, dispositivi che suscitano prese di coscienza delle realtà e degli universi possibili, azioni e posture che rivelano i legami dell’arte con la società, la storia e la cultura.
Attraverso un linguaggio grave, buffo o poetico, questi artisti, che non forniscono lezioni né modelli, risvegliano il senso critico da un pericoloso sopore: nel dialogo che si instaura tra di esse, e tra esse e l’esterno, le opere producono un’energia condivisa col visitatore.
Il MAN in collaborazione con il Frac (Fondo regionale d’arte contemporanea di Corsica) propone una nuova grande mostra: l’attenzione è questa volta puntata sul contemporaneo, con una rassegna che si configura come un approfondito e selettivo percorso nella collezione corsa che presenta una quarantina di opere di artisti internazionali, quattro delle quali interamente realizzate in Sardegna ed in Corsica.
La collezione del FRAC, concepita sulla base di un progetto che associa alla visione storica quella prospettica, passando per l’idea della natura (ispirata da quella dell’isola) che ha consentito tutti gli sviluppi, sia annunciati che imprevisti, si presenta oggi così come la sua storia l’ha creata e come l’hanno voluta tutti coloro che hanno svolto un ruolo nel suo divenire: un’arborescenza vitale che una distruzione fisica (parziale)2 non ha intaccato. La sua re-invenzione si è realizzata come una reazione del suo stesso organismo, nato dai gesti e dalle intenzioni degli artisti che lo costituiscono, riaffermando il concetto che le opere non possono scomparire dopo la loro creazione, ma continuano a crescere.
L’esposizione delle opere del FRAC al MAN di Nuoro, offre alla collezione un periodo di grande visibilità, e consolida al contempo le relazioni artistiche tra Corsica e Sardegna e tra due istituzioni museali internazionali che svolgono, ciascuna sul proprio territorio, funzioni analoghe, dando seguito a un progetto di collaborazione avviato nel 19993. Questo partenariato esprime molto di più della voglia o della necessità di creare scambi artistici. Si tratta, infatti, di condividere e rendere evidente, a partire dall’area geografica che vede le due isole contigue, ciò che situazioni, storia, volontà e interessi rivelano: a parte l’individualità di ciascuna, che esiste ed è percepita come tale dall’esterno e dagli altri, spiccano le similitudini dei punti di vista e la medesima indelebile esperienza del vivere entrambe la condizione di insularità. L’isola è un concetto che ha una forma, che diventa segno. Ma il segno non definisce l’isola, non la contiene totalmente. È, al contrario, simbolo della sua complessità, traccia i contorni dell’enigma partecipando al quale l’isolano si riconosce e ottiene, in tal modo, una collocazione nel mondo, cosciente di non aver trovato risposta all’angoscia dell’essere.
Per questo motivo, le questioni relative ai territori, spesso molto sentite e concrete, non sono sempre cruciali, anche se possono avere una risonanza infinita quando diventano strumento per introdurne altre di più vasta portata. È l’effetto prodotto da quelle opere la cui «vicinanza trasporta in un luogo altro rispetto a quello in cui abitualmente stiamo»4 per dirlo con le parole di Heidegger. Questo altrove, questo luogo diverso non è un qualcosa di ben definito: è vasto, indicibile, diverso, ma allo stesso tempo legato alle nostre esperienze e riflessioni (talvolta inespresse). Quando i riferimenti espliciti a spazi, forme, fatti precisi si incontrano, non si isolano in una sola realtà, ma aprono il particolare all’universale: l’idea della mostra nasce da questo, a cui non è certo estraneo il contesto insulare nel quale si sviluppa concettualmente e materialmente il dualismo “mondo/terra”.
La mostra Mondo e Terra riunisce opere che sono altrettante aperture verso l’esterno: altre regioni geografiche o mentali, paesaggi scoperti, inventati o composti, nuova percezione del mondo e dello spazio. Gli artisti propongono esperienze da condividere, sollevano problematiche ambientali. Lontano dai luoghi comuni, creano luoghi di dibattito, dispositivi che suscitano prese di coscienza delle realtà e degli universi possibili, azioni e posture che rivelano i legami dell’arte con la società, la storia e la cultura.
Attraverso un linguaggio grave, buffo o poetico, questi artisti, che non forniscono lezioni né modelli, risvegliano il senso critico da un pericoloso sopore: nel dialogo che si instaura tra di esse, e tra esse e l’esterno, le opere producono un’energia condivisa col visitatore.
19
giugno 2008
Mondo e terra. La collezione del FRAC Corsica
Dal 19 giugno al 05 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
MAN – MUSEO D’ARTE DELLA PROVINCIA DI NUORO
Nuoro, Via Sebastiano Satta, 27, (Nuoro)
Nuoro, Via Sebastiano Satta, 27, (Nuoro)
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore