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Arturo Ghergo – L’immagine della bellezza
L’esposizione ripercorre, attraverso 350 opere, la carriera di uno dei protagonisti della fotografia del XX secolo che ha reso immortali dive del cinema e della moda, celebrità politiche e religiose, ed esponenti dell’alta società della metà del Novecento.
Comunicato stampa
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L’iniziativa, promossa dal Comune di Milano – Assessorato alla Cultura, prodotta da Palazzo Reale, si avvale del contributo di BNL (main sponsor), Tod’s, Alfa Romeo e Combi Line. Sponsor tecnico: Epson. Catalogo Silvana Editoriale.
Il percorso espositivo, curato da Claudio Domini, Giuseppe Pinna e Cristina Ghergo, presenterà 350 fotografie che documentano trent’anni di lavoro, dai primi anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta.
Le immagini testimonieranno la grandezza di questo fotografo che, con i suoi scatti, ha reso immortali dive del cinema e della moda, celebrità politiche e religiose, ed esponenti dell’alta società della metà del secolo scorso.
Davanti al suo obiettivo sono sfilati personaggi dell’alta borghesia, della nobiltà nonché personaggi famosi in campi diversi: l’Aga Khan, Agnelli, Pietro Badoglio, Galeazzo Ciano, Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi, Leonor Fini, Hussein di Giordania, Donatella Pecci Blunt, Mario Scelba...
E poi attrici come Alida Valli, Isa Miranda, Sofia Loren, Ingrid Bergman, Valentina Cortese, Marina Berti, Doris Duranti, Assia Noris, Isa Pola, Mariella Lotti, Clara Calamai, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Silva Koscina, Silvana Pampanini, Rossella Falck, e attori quali Vittorio Gassman, Massimo Girotti, Amedeo Nazzari, per citarne solo alcuni.
Il visitatore potrà ripercorrere le tappe salienti della sua carriera, iniziata nel 1929 quando si trasferisce a Roma dalle Marche. Nonostante la sua totale mancanza di mezzi, decide di dedicarsi unicamente a ritratti di formato non inferiore al 18 x 24 cm e riesce ad aprire uno studio in pieno centro città, il famoso Studio Ghergo di via Condotti – che per decenni sarà crocevia di personaggi famosi provenienti da tutt’Italia. Dalla metà degli anni Trenta allo studio inizia a lavorare Alice Barciska che, dieci anni più tardi, diventerà la moglie di Ghergo. Prima di Arturo Ghergo, in Italia non esisteva ancora uno stile fotografico che si proponesse di comunicare fascino. La glamour photography era nata negli anni Venti fra i major movie studios di Hollywood, accompagnando il passaggio dal cinema muto al sonoro. È la fotografia il mezzo principale con il quale divismo cinematografico viene diffuso al di fuori dei grandi schermi, principalmente attraverso la stampa dei rotocalchi, proponendo nuovi modelli estetici, in linea con una più generale evoluzione del gusto modernista internazionale che dall’Art Nouveau era giunto al Deco. La glamour photography ricorre frequentemente a pose scultoree e coreutiche, abbigliamenti eleganti, espressioni distaccate, gesti sofisticati, forme sensuali esaltate da marcati contrasti di luce, tutti elementi che concorrono a stabilire un’aura con cui si segna una distanza insormontabile fra il divo, oggetto di ammirazione, e i comuni mortali. Parallelamente, iniziava ad assumere un’identità più connotata la fotografia di moda (fashion photography), non solo attraverso le riviste specializzate (“Harpers’s Bazaar”, “Vogue”), ma anche presso la stampa più popolare in cui compare con frequenza crescente, non definendo una precisa linea di distinzione dalla glamour, di cui condivide molti caratteri.
Il percorso espositivo, curato da Claudio Domini, Giuseppe Pinna e Cristina Ghergo, presenterà 350 fotografie che documentano trent’anni di lavoro, dai primi anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta.
Le immagini testimonieranno la grandezza di questo fotografo che, con i suoi scatti, ha reso immortali dive del cinema e della moda, celebrità politiche e religiose, ed esponenti dell’alta società della metà del secolo scorso.
Davanti al suo obiettivo sono sfilati personaggi dell’alta borghesia, della nobiltà nonché personaggi famosi in campi diversi: l’Aga Khan, Agnelli, Pietro Badoglio, Galeazzo Ciano, Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi, Leonor Fini, Hussein di Giordania, Donatella Pecci Blunt, Mario Scelba...
E poi attrici come Alida Valli, Isa Miranda, Sofia Loren, Ingrid Bergman, Valentina Cortese, Marina Berti, Doris Duranti, Assia Noris, Isa Pola, Mariella Lotti, Clara Calamai, Gina Lollobrigida, Silvana Mangano, Silva Koscina, Silvana Pampanini, Rossella Falck, e attori quali Vittorio Gassman, Massimo Girotti, Amedeo Nazzari, per citarne solo alcuni.
Il visitatore potrà ripercorrere le tappe salienti della sua carriera, iniziata nel 1929 quando si trasferisce a Roma dalle Marche. Nonostante la sua totale mancanza di mezzi, decide di dedicarsi unicamente a ritratti di formato non inferiore al 18 x 24 cm e riesce ad aprire uno studio in pieno centro città, il famoso Studio Ghergo di via Condotti – che per decenni sarà crocevia di personaggi famosi provenienti da tutt’Italia. Dalla metà degli anni Trenta allo studio inizia a lavorare Alice Barciska che, dieci anni più tardi, diventerà la moglie di Ghergo. Prima di Arturo Ghergo, in Italia non esisteva ancora uno stile fotografico che si proponesse di comunicare fascino. La glamour photography era nata negli anni Venti fra i major movie studios di Hollywood, accompagnando il passaggio dal cinema muto al sonoro. È la fotografia il mezzo principale con il quale divismo cinematografico viene diffuso al di fuori dei grandi schermi, principalmente attraverso la stampa dei rotocalchi, proponendo nuovi modelli estetici, in linea con una più generale evoluzione del gusto modernista internazionale che dall’Art Nouveau era giunto al Deco. La glamour photography ricorre frequentemente a pose scultoree e coreutiche, abbigliamenti eleganti, espressioni distaccate, gesti sofisticati, forme sensuali esaltate da marcati contrasti di luce, tutti elementi che concorrono a stabilire un’aura con cui si segna una distanza insormontabile fra il divo, oggetto di ammirazione, e i comuni mortali. Parallelamente, iniziava ad assumere un’identità più connotata la fotografia di moda (fashion photography), non solo attraverso le riviste specializzate (“Harpers’s Bazaar”, “Vogue”), ma anche presso la stampa più popolare in cui compare con frequenza crescente, non definendo una precisa linea di distinzione dalla glamour, di cui condivide molti caratteri.
20
maggio 2008
Arturo Ghergo – L’immagine della bellezza
Dal 20 maggio al 29 giugno 2008
fotografia
Location
PALAZZO REALE DI MILANO
Milano, Piazza Del Duomo, 12, (Milano)
Milano, Piazza Del Duomo, 12, (Milano)
Orario di apertura
martedì – mercoledì – venerdì – sabato – domenica 9.30 – 19.30; Giovedì 9.30 – 22.30; Lunedì 14.30 – 19.30
Vernissage
20 Maggio 2008, ore 18.30 su invito
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore