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Cornelia Petruta Badelita – Riscritto
La forza evocativa della parola che si fa immagine, opera d’arte. Un’idea, uno stato d’animo, una condizione dell’uomo e dell’artista che si rivela nella drammatica semplicità del nero imperfetto di un timbro. E’ questo oggetto, all’apparenza così asettico e prosaico, a diventare un pennello nelle mani di Cornelia Petruta Badelita
Comunicato stampa
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La forza evocativa della parola che si fa immagine, opera d’arte. Un’idea, uno stato d’animo, una condizione dell’uomo e dell’artista che si rivela nella drammatica semplicità del nero imperfetto di un timbro. E’ questo oggetto, all’apparenza così asettico e prosaico, a diventare un pennello nelle mani di Cornelia Petruţa Badeliţa, giovane artista romena che si sta imponendo sulla scena torinese e italiana con i suoi lavori realizzati proprio utilizzando piccole frasi o parole isolate che, impresse sulla tela con un timbro, diventano figure piene di vita. Con ‘RISCRITTO’, la sua seconda personale che sarà ospitata dalla Galleria Porta Palatina 13, Cornelia Badeliţa presenta una quindicina di lavori inediti in cui la parola-timbro viene usata per riscrivere il passato in chiave attuale.
Come si legge nell’introduzione di Franco Fanelli al catalogo della mostra, ‘’ben presto è parso chiaro che Cornelia stesse praticando un versante della ‘conservazione della memoria’ legato non tanto all’esibizione manuale del proprio indiscutibile talento di disegnatrice, quanto all’evocazione e alla trasmissione di un proprio intimo ‘teatro’ di simboli, figure, apologhi e allegorie’’. E allora ecco tele che affondano le loro radici nell’esperienza personale, come le due cartine dell’Italia e della Romania unite dalla linea rossa del percorso fatto a piedi dal padre dell’artista, e quadri che riscrivono temi della tradizione pittorica, come un San Giorgio e il drago in cui il santo sembra soccombere a un drago che ha assunto le sembianze di un serpente, o le tre teste di maiale che osservano una Madonna con Bambino dipinta con la più classica tecnica dell’icona. Lavori in cui l’artista esprime non solo i due lati del suo carattere ma anche la vita e il suo contrario, il bene e il male, l’antico e il moderno, la forza e la dolcezza, il positivo e negativo che saranno fisicamente visibili nella lastra di zinco realizzata per la mostra e che sarà esposta accanto al suo positivo, ossia la stampa. Da qui l’uso del timbro in bianco e nero con inserti di colore, spesso piccolissimi.
Per questo evento Cornelia Badeliţa avrà al suo fianco un’artista con la quale condivide il gusto e l’interesse per la parola che si fa arte, Laura Ambrosi, che si unisce a lei in un progetto in cui le due artiste, di generazioni ed esperienze differenti, indagano il tema della ‘riscrittura’, appunto, di una parte, di un ruolo. Come se nel lavorare insieme fosse loro concessa la possibilità di riscatto rispetto al passato o, più nostalgicamente, di rivivere un ricordo piacevole che vorrebbero reiterare. I loro lavori si incontrano proprio sulle modalità espressive, sugli elementi che caratterizzano le loro ultime ricerche: le parole e i segni. Che siano, infatti, le parole materialmente fissate nei lavori in plexiglass di Laura Ambrosi o le frasi ormai illeggibili nella sovrapposizione dei timbri di Cornelia Badeliţa, il linguaggio del verbo diventa il filtro più efficace per comunicare, per trasferire immediatamente, senza mediatori, l’intensità del loro messaggio. In mostra sarà presente un inedito lavoro di Laura Ambrosi, pensato, vissuto e creato per accompagnare nel loro cammino quelli di Cornelia Badeliţa.
La mostra sarà anche su Secondlife
Il catalogo della mostra sarà realizzato da Truly Design con i contributi critici di Franco Fanelli e Claudio Cravero
***
Cornelia Petruţa Badeliţa è nata 26 anni fa a Radauti, in Romania. Nel suo Paese ha frequentato il liceo artistico Ciprian Porumbescu e il primo anno di Accademia di Belle Arti G.Enescu, da cinque anni vive e lavora a Torino, dove sta per completare gli studi all’Accademia Albertina delle Belle Arti con la laurea specialistica. Fra i numerosi riconoscimenti che ha già ricevuto, sia in Romania che in Italia, ci sono il ‘Premio per innovazione Pittura di icone bizantine sull'uovo di oca, Concorso Nazionale di Tecniche artistiche tradizionali’, a Sibiu e il Terzo premio alla mostra collettiva ‘Segni 20x20’ alla Cavallerizza Reale di Torino.Nel Giugno del 2006 la sua prima personale di incisione presso la galleria Elena Salamoi e nel 2007 ha partecipato alla terza edizione di ‘Paratissima’ all'interno delle ex carceri Le Nuove di Torino, alla Fusion Art Gallery con la collettiva Laboratorio Torino e alla collettiva ‘L’arte, il Natale e due palle’ alla galleria Porta Palatina 13. Un suo lavoro è stato selezionato per il concorso internazionale ‘Arte Ingenua’ di Brescia e sarà esposto in maggio presso il Castello di Brescia.
‘ ‘’Il bianco e nero e il colore – spiega Cornelia – rappresentano per me la carne e lo spirito, il terreno e lo spirituale, ecco il perché dei maiali insieme a un’immagine sacra. E lo stesso è per la mescolanza della tecnica a timbro, grezzo, impulsivo, che rappresenta il livello fisico, con la raffinatezza e la ricercatezza dell’icona’’. Soggetti ricorrenti dei suoi lavori sono gli animali perché, come spiega lei stessa ‘’dopo aver lavorato tanto con il ritratto, soprattutto nelle incisioni, sentivo il bisogno di una ricerca diversa e la mia scelta si è spostata sugli animali in particolare quelli che rimandano al carattere dell’uomo, che sono a noi più vicini e che vengono sempre visti e interpretati dal nostro occhio’’. Per i suoi primi lavori le parole, le frasi che sotto forma di timbro si fanno arte, Cornelia ha scelto l’italiano, andando a prendere in prestito anche citazioni di libri, mentre ultimamente è tornata anche alla sua lingua madre, scelta ad esempio per realizzare San Giorgio e il drago.
Come si legge nell’introduzione di Franco Fanelli al catalogo della mostra, ‘’ben presto è parso chiaro che Cornelia stesse praticando un versante della ‘conservazione della memoria’ legato non tanto all’esibizione manuale del proprio indiscutibile talento di disegnatrice, quanto all’evocazione e alla trasmissione di un proprio intimo ‘teatro’ di simboli, figure, apologhi e allegorie’’. E allora ecco tele che affondano le loro radici nell’esperienza personale, come le due cartine dell’Italia e della Romania unite dalla linea rossa del percorso fatto a piedi dal padre dell’artista, e quadri che riscrivono temi della tradizione pittorica, come un San Giorgio e il drago in cui il santo sembra soccombere a un drago che ha assunto le sembianze di un serpente, o le tre teste di maiale che osservano una Madonna con Bambino dipinta con la più classica tecnica dell’icona. Lavori in cui l’artista esprime non solo i due lati del suo carattere ma anche la vita e il suo contrario, il bene e il male, l’antico e il moderno, la forza e la dolcezza, il positivo e negativo che saranno fisicamente visibili nella lastra di zinco realizzata per la mostra e che sarà esposta accanto al suo positivo, ossia la stampa. Da qui l’uso del timbro in bianco e nero con inserti di colore, spesso piccolissimi.
Per questo evento Cornelia Badeliţa avrà al suo fianco un’artista con la quale condivide il gusto e l’interesse per la parola che si fa arte, Laura Ambrosi, che si unisce a lei in un progetto in cui le due artiste, di generazioni ed esperienze differenti, indagano il tema della ‘riscrittura’, appunto, di una parte, di un ruolo. Come se nel lavorare insieme fosse loro concessa la possibilità di riscatto rispetto al passato o, più nostalgicamente, di rivivere un ricordo piacevole che vorrebbero reiterare. I loro lavori si incontrano proprio sulle modalità espressive, sugli elementi che caratterizzano le loro ultime ricerche: le parole e i segni. Che siano, infatti, le parole materialmente fissate nei lavori in plexiglass di Laura Ambrosi o le frasi ormai illeggibili nella sovrapposizione dei timbri di Cornelia Badeliţa, il linguaggio del verbo diventa il filtro più efficace per comunicare, per trasferire immediatamente, senza mediatori, l’intensità del loro messaggio. In mostra sarà presente un inedito lavoro di Laura Ambrosi, pensato, vissuto e creato per accompagnare nel loro cammino quelli di Cornelia Badeliţa.
La mostra sarà anche su Secondlife
Il catalogo della mostra sarà realizzato da Truly Design con i contributi critici di Franco Fanelli e Claudio Cravero
***
Cornelia Petruţa Badeliţa è nata 26 anni fa a Radauti, in Romania. Nel suo Paese ha frequentato il liceo artistico Ciprian Porumbescu e il primo anno di Accademia di Belle Arti G.Enescu, da cinque anni vive e lavora a Torino, dove sta per completare gli studi all’Accademia Albertina delle Belle Arti con la laurea specialistica. Fra i numerosi riconoscimenti che ha già ricevuto, sia in Romania che in Italia, ci sono il ‘Premio per innovazione Pittura di icone bizantine sull'uovo di oca, Concorso Nazionale di Tecniche artistiche tradizionali’, a Sibiu e il Terzo premio alla mostra collettiva ‘Segni 20x20’ alla Cavallerizza Reale di Torino.Nel Giugno del 2006 la sua prima personale di incisione presso la galleria Elena Salamoi e nel 2007 ha partecipato alla terza edizione di ‘Paratissima’ all'interno delle ex carceri Le Nuove di Torino, alla Fusion Art Gallery con la collettiva Laboratorio Torino e alla collettiva ‘L’arte, il Natale e due palle’ alla galleria Porta Palatina 13. Un suo lavoro è stato selezionato per il concorso internazionale ‘Arte Ingenua’ di Brescia e sarà esposto in maggio presso il Castello di Brescia.
‘ ‘’Il bianco e nero e il colore – spiega Cornelia – rappresentano per me la carne e lo spirito, il terreno e lo spirituale, ecco il perché dei maiali insieme a un’immagine sacra. E lo stesso è per la mescolanza della tecnica a timbro, grezzo, impulsivo, che rappresenta il livello fisico, con la raffinatezza e la ricercatezza dell’icona’’. Soggetti ricorrenti dei suoi lavori sono gli animali perché, come spiega lei stessa ‘’dopo aver lavorato tanto con il ritratto, soprattutto nelle incisioni, sentivo il bisogno di una ricerca diversa e la mia scelta si è spostata sugli animali in particolare quelli che rimandano al carattere dell’uomo, che sono a noi più vicini e che vengono sempre visti e interpretati dal nostro occhio’’. Per i suoi primi lavori le parole, le frasi che sotto forma di timbro si fanno arte, Cornelia ha scelto l’italiano, andando a prendere in prestito anche citazioni di libri, mentre ultimamente è tornata anche alla sua lingua madre, scelta ad esempio per realizzare San Giorgio e il drago.
22
maggio 2008
Cornelia Petruta Badelita – Riscritto
Dal 22 maggio al 21 giugno 2008
giovane arte
Location
GALLERIA PORTA PALATINA 13
Torino, Via Porta Palatina, 13, (Torino)
Torino, Via Porta Palatina, 13, (Torino)
Orario di apertura
martedì – sabato 11.30 – 19.00
Vernissage
22 Maggio 2008, ore 18.30
Autore