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Yael Davids – A Line, a Word, a Sentence
La galleria Enrico Fornello presenta la prima personale in Italia dell’artista Israeliana Yael Davids. Utilizzando il corpo umano o, meglio, le sue componenti, l’artista riesce a creare situazioni particolarmente espressive e dense di significato, definibili come veri e propri linguaggi “silenti”.
Comunicato stampa
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Yael Davids
“A Line, a Word, a Sentence”
SPAZIO P21 Galleria Enrico Fornello Prato
Inaugurazione: Sabato 24 Maggio 2008 ore 18.00
Durata dell’esposizione: 27 Maggio – 26 Luglio 2008
Orario di apertura: Martedì-Sabato10-13; 15-19
La galleria Enrico Fornello presenta la prima personale in Italia dell’artista Israeliana Yael Davids.
Yael Davids lavora utilizzando il corpo umano o, meglio, le sue diverse componenti (quali gambe, braccia, piedi, mani etc) come elementi di un nuovo alfabeto teso ad investigare le possibilità espressive e, soprattutto, comunicative di tali componenti, ogni volta isolate tramite intelaiature o pannelli. Attraverso la creazione di situazioni di conflitto o tensione tra il corpo (alcune sue parti) e lo spazio circostante, l’artista israeliana riesce a creare situazioni particolarmente espressive e dense di significato, definibili come veri e propri linguaggi “silenti”.
Per la mostra pratese l’artista presenta il suo progetto intitolato A Line, a Word, a Sentence che si costituisce come un complesso evento performativo. La sera dell’inaugurazione, infatti, lo spazio P21 della galleria diventerà palcoscenico per vari performers che sorreggeranno dei pannelli, ognuno dei quali avrà due fenditure in corrispondenza delle labbra della persona. I partecipanti, con le labbra imprigionate nelle fenditure, seguiranno una coreografia stabilita dall’artista. Durante la performance, e poi per tutta la durata della mostra, saranno proiettate una serie di immagni di altri eventi analoghi realizzati dall’artista in diverse città europee nell’ultimo anno. Completeranno l’installazione, appesi alla parete, sei disegni (che riproducono alcune possibili posizioni dei pannelli della performance all’interno di uno spazio chiuso), due immagini e un testo esplicativo.
A Line, a Word, a Sentence è, dunque, un tipo di performance che si presta a più interpretazioni: da un lato le labbra serrate nelle fenditure, che creano strane “maschere” o, se si vuole, inedite anatomie sui pannelli bianchi. Dall’altro lato i performers, avvitati in posizioni innaturali dietro il “muro” costituito dai pannelli, impossibilitati a vedere oltre e, soprattutto, a comunicare allo spettatore un senso compiuto. Un altro lavoro, complementare al primo, è Learning to Talk: un collage composto da due fogli appesi che costituiscono l’uno il negativo dell’altro. Il testo che è stato ritagliato dal primo dei due fogli costituisce, in sintesi, una dichiarazione dell’artista sulle possibilità della comunicazione nella quale, più specificatamente, si problematizzano alcuni aspetti del linguaggio teatrale e della sua sintassi che, da Jerzy Grotowski a Peter Brook, costituisce da sempre uno dei principali campi di ricerca dell’artista. Questo testo contiene, inoltre, una domanda illuminante per una rilettura e comprensione di tutto il lavoro di Yael Davids: “Un muro può essere come una maschera? (...) può un linguaggio mutare se stesso, diventando maschera?” .
Yael Davids (Gerusalemme, 1968) vive e lavora ad Amsterdam. Tra le sue esposizioni personali più recenti ricordiamo: nel 2007 The Israeli Center of Digital Art, di Holona (IS) e presso la Galleria Akinci di Amsterdam; nel 2005 presso il Den Bosch (NL) e presso la Fabrica Galeria, a Madrid; sempre nel 2005 ha partecipato alla Biennale di Venezia (nella sezione dedicata alla performance). I lavori di Yael Davids sono stati esposti in molte istituzioni importanti a livello internazionale come la Tate Modern (2008), Palazzo Fortuny durante la Biennale di Venezia (2007), e il Reina Sofia (2003). Per i suoi primi lavori l’artista si è anche aggiudicata il Prix Nouvelles Images (nel 1999) e il Charlotte Köhler Award (nel 1997).
“A Line, a Word, a Sentence”
SPAZIO P21 Galleria Enrico Fornello Prato
Inaugurazione: Sabato 24 Maggio 2008 ore 18.00
Durata dell’esposizione: 27 Maggio – 26 Luglio 2008
Orario di apertura: Martedì-Sabato10-13; 15-19
La galleria Enrico Fornello presenta la prima personale in Italia dell’artista Israeliana Yael Davids.
Yael Davids lavora utilizzando il corpo umano o, meglio, le sue diverse componenti (quali gambe, braccia, piedi, mani etc) come elementi di un nuovo alfabeto teso ad investigare le possibilità espressive e, soprattutto, comunicative di tali componenti, ogni volta isolate tramite intelaiature o pannelli. Attraverso la creazione di situazioni di conflitto o tensione tra il corpo (alcune sue parti) e lo spazio circostante, l’artista israeliana riesce a creare situazioni particolarmente espressive e dense di significato, definibili come veri e propri linguaggi “silenti”.
Per la mostra pratese l’artista presenta il suo progetto intitolato A Line, a Word, a Sentence che si costituisce come un complesso evento performativo. La sera dell’inaugurazione, infatti, lo spazio P21 della galleria diventerà palcoscenico per vari performers che sorreggeranno dei pannelli, ognuno dei quali avrà due fenditure in corrispondenza delle labbra della persona. I partecipanti, con le labbra imprigionate nelle fenditure, seguiranno una coreografia stabilita dall’artista. Durante la performance, e poi per tutta la durata della mostra, saranno proiettate una serie di immagni di altri eventi analoghi realizzati dall’artista in diverse città europee nell’ultimo anno. Completeranno l’installazione, appesi alla parete, sei disegni (che riproducono alcune possibili posizioni dei pannelli della performance all’interno di uno spazio chiuso), due immagini e un testo esplicativo.
A Line, a Word, a Sentence è, dunque, un tipo di performance che si presta a più interpretazioni: da un lato le labbra serrate nelle fenditure, che creano strane “maschere” o, se si vuole, inedite anatomie sui pannelli bianchi. Dall’altro lato i performers, avvitati in posizioni innaturali dietro il “muro” costituito dai pannelli, impossibilitati a vedere oltre e, soprattutto, a comunicare allo spettatore un senso compiuto. Un altro lavoro, complementare al primo, è Learning to Talk: un collage composto da due fogli appesi che costituiscono l’uno il negativo dell’altro. Il testo che è stato ritagliato dal primo dei due fogli costituisce, in sintesi, una dichiarazione dell’artista sulle possibilità della comunicazione nella quale, più specificatamente, si problematizzano alcuni aspetti del linguaggio teatrale e della sua sintassi che, da Jerzy Grotowski a Peter Brook, costituisce da sempre uno dei principali campi di ricerca dell’artista. Questo testo contiene, inoltre, una domanda illuminante per una rilettura e comprensione di tutto il lavoro di Yael Davids: “Un muro può essere come una maschera? (...) può un linguaggio mutare se stesso, diventando maschera?” .
Yael Davids (Gerusalemme, 1968) vive e lavora ad Amsterdam. Tra le sue esposizioni personali più recenti ricordiamo: nel 2007 The Israeli Center of Digital Art, di Holona (IS) e presso la Galleria Akinci di Amsterdam; nel 2005 presso il Den Bosch (NL) e presso la Fabrica Galeria, a Madrid; sempre nel 2005 ha partecipato alla Biennale di Venezia (nella sezione dedicata alla performance). I lavori di Yael Davids sono stati esposti in molte istituzioni importanti a livello internazionale come la Tate Modern (2008), Palazzo Fortuny durante la Biennale di Venezia (2007), e il Reina Sofia (2003). Per i suoi primi lavori l’artista si è anche aggiudicata il Prix Nouvelles Images (nel 1999) e il Charlotte Köhler Award (nel 1997).
24
maggio 2008
Yael Davids – A Line, a Word, a Sentence
Dal 24 maggio al 26 luglio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ENRICOFORNELLO
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19
Vernissage
24 Maggio 2008, ore 18.00
Autore