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Mona Lisa Tina – Anamnesi
Molteplici piani di conoscenza, dal linguaggio visivo all’alchemico, che in “Anamnesi” danno vita a un percorso di iniziazione: dai sensi all’anima
Comunicato stampa
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Fuorizona artecontemporanea presenta, per il quarto e ultimo appuntamento stagionale, la personale di Mona Lisa Tina. L’artista, bolognese d’adozione, presenta un lavoro complesso, che culmina con l’azione performativa “Obscuratio”.
performance sabato 17 maggio 2008
ore 19:30
Risaltano nel buio della galleria le superfici taglienti degli strumenti chirurgici, illuminati da un fascio di luce bianca. Una figura immobile è seduta su una poltrona da studio medico. L’artista compie movimenti impercettibili, nel suo mantenere una posizione dalla forte valenza simbolica: quella della “melancolia” dureriana. Un lavoro di resistenza fisica e psicologica in cui lo spettatore viene coinvolto.
Un lavoro performativo con cui Mona Lisa Tina mette in atto una trasformazione. Scegliendo la luce quale medium l’artista altera la percezione dello spazio, generando un’atmosfera d’attesa. Orecchie, unghie, colore della pelle; il suo stesso corpo si modifica e assume una tonalità nera. Un cambiamento che coinvolge anche gli oggetti, che appaiono come nobilitati. L’uso del rosso e dell’oro, nella poltrona da studio medico e negli strumenti chirurgici, indica un processo di purificazione, che muta la natura stessa della materia. Molteplici piani di conoscenza, dal linguaggio visivo all’alchemico, che in “Anamnesi” danno vita a un percorso di iniziazione: dai sensi all’anima.
Mona Lisa Tina (Francavilla Fontana, BR, 1977) si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2007 è iscritta al corso di arte terapia dell’Istituto Art Therapy Italiana di Bologna. Nell’ambito del progetto Magische Zaubereien Project (2005-2007), con Anna Maria Tina, , ha realizzato la mostra collettiva Water Project e la mostra personale Fluidus Ignis, all’interno dello spazio Orfeo Hotel contemporary art project. Tra le collettive: Emersione (Bologna) e Art for Art’s Shake (Arte Fiera Off, Bologna) nel 2007; Reality (Monteprandone, AP) e Giardini dell’Illusione (Firenze) nel 2005. Tra le mostre personali: Karyatis (Galleria La Pillola, Bologna) nel 2007; Senza Spine (Villa Serena, Bologna) nel 2005 e Magische Zaubereien Project (Bologna) nel 2004. Vive e lavora a Bologna.
Tutto intorno è buio. La riduzione delle capacità percettive genera uno stato di allarme, una condizione di attesa. Al centro dello spazio una figura nera sta immobile. La sua posizione cita esplicitamente quella della “melancolia” dureriana. La sorta di trono dov’è seduta, in realtà, è una poltrona da studio medico e appoggiati ai suoi piedi si trovano una serie di strumenti chirurgici. Illuminati da un fascio di luce bianca, questi oggetti rivelano una superficie ricoperta d’oro.
Mona Lisa Tina in “Anamnesi” sviluppa una sorta di percorso di iniziazione che dal buio procede verso la luce, dalla malattia alla guarigione, dal decadimento alla sublimazione. Depone in due teche, su un piano a specchio, bisturi, pinze, forbici. Strumenti ad uso chirurgico, nati per tagliare e incidere, che improvvisamente attraggono lo sguardo. La colorazione, rossa in una teca e oro nell’altra, e la superficie, che appare come vellutata, invitano all’osservazione e al tatto. Attraverso un processo lento e accurato l’artista trasforma la materia, mutandone la stessa natura, nobilitandola. In “Obscuratio” questo processo viene reso evidente, mediante l’azione performativa, cogliendolo nel suo divenire. L’imprevedibilità dell’esito determina una tensione che consente di ricondurre tutti gli elementi utilizzati dall’artista in un’ottica post-moderna. Il suo stesso corpo perde identità, trasformandosi in un essere post-umano, nudo, asessuato, con orecchie appuntite e unghie lunghe, dalla colorazione completamente nera. Lo spazio appare alterato, a livello impalpabile, mediante l’uso della luce (medium prediletto dall’artista). I colori conducono oltre l’apparenza permeando l’ambiente. Il riferimento è alle fasi di trasmutazione della materia proprie del linguaggio alchemico: nero (putrefazione), bianco (sublimazione), rosso (stadio finale). L’oro, allo stesso modo, esprime l’aspirazione alla purezza e all’incorruttibilità. Molteplici sfere di conoscenza che in “Anamnesi” generano un processo di conoscenza del se in costante divenire.
performance sabato 17 maggio 2008
ore 19:30
Risaltano nel buio della galleria le superfici taglienti degli strumenti chirurgici, illuminati da un fascio di luce bianca. Una figura immobile è seduta su una poltrona da studio medico. L’artista compie movimenti impercettibili, nel suo mantenere una posizione dalla forte valenza simbolica: quella della “melancolia” dureriana. Un lavoro di resistenza fisica e psicologica in cui lo spettatore viene coinvolto.
Un lavoro performativo con cui Mona Lisa Tina mette in atto una trasformazione. Scegliendo la luce quale medium l’artista altera la percezione dello spazio, generando un’atmosfera d’attesa. Orecchie, unghie, colore della pelle; il suo stesso corpo si modifica e assume una tonalità nera. Un cambiamento che coinvolge anche gli oggetti, che appaiono come nobilitati. L’uso del rosso e dell’oro, nella poltrona da studio medico e negli strumenti chirurgici, indica un processo di purificazione, che muta la natura stessa della materia. Molteplici piani di conoscenza, dal linguaggio visivo all’alchemico, che in “Anamnesi” danno vita a un percorso di iniziazione: dai sensi all’anima.
Mona Lisa Tina (Francavilla Fontana, BR, 1977) si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2007 è iscritta al corso di arte terapia dell’Istituto Art Therapy Italiana di Bologna. Nell’ambito del progetto Magische Zaubereien Project (2005-2007), con Anna Maria Tina, , ha realizzato la mostra collettiva Water Project e la mostra personale Fluidus Ignis, all’interno dello spazio Orfeo Hotel contemporary art project. Tra le collettive: Emersione (Bologna) e Art for Art’s Shake (Arte Fiera Off, Bologna) nel 2007; Reality (Monteprandone, AP) e Giardini dell’Illusione (Firenze) nel 2005. Tra le mostre personali: Karyatis (Galleria La Pillola, Bologna) nel 2007; Senza Spine (Villa Serena, Bologna) nel 2005 e Magische Zaubereien Project (Bologna) nel 2004. Vive e lavora a Bologna.
Tutto intorno è buio. La riduzione delle capacità percettive genera uno stato di allarme, una condizione di attesa. Al centro dello spazio una figura nera sta immobile. La sua posizione cita esplicitamente quella della “melancolia” dureriana. La sorta di trono dov’è seduta, in realtà, è una poltrona da studio medico e appoggiati ai suoi piedi si trovano una serie di strumenti chirurgici. Illuminati da un fascio di luce bianca, questi oggetti rivelano una superficie ricoperta d’oro.
Mona Lisa Tina in “Anamnesi” sviluppa una sorta di percorso di iniziazione che dal buio procede verso la luce, dalla malattia alla guarigione, dal decadimento alla sublimazione. Depone in due teche, su un piano a specchio, bisturi, pinze, forbici. Strumenti ad uso chirurgico, nati per tagliare e incidere, che improvvisamente attraggono lo sguardo. La colorazione, rossa in una teca e oro nell’altra, e la superficie, che appare come vellutata, invitano all’osservazione e al tatto. Attraverso un processo lento e accurato l’artista trasforma la materia, mutandone la stessa natura, nobilitandola. In “Obscuratio” questo processo viene reso evidente, mediante l’azione performativa, cogliendolo nel suo divenire. L’imprevedibilità dell’esito determina una tensione che consente di ricondurre tutti gli elementi utilizzati dall’artista in un’ottica post-moderna. Il suo stesso corpo perde identità, trasformandosi in un essere post-umano, nudo, asessuato, con orecchie appuntite e unghie lunghe, dalla colorazione completamente nera. Lo spazio appare alterato, a livello impalpabile, mediante l’uso della luce (medium prediletto dall’artista). I colori conducono oltre l’apparenza permeando l’ambiente. Il riferimento è alle fasi di trasmutazione della materia proprie del linguaggio alchemico: nero (putrefazione), bianco (sublimazione), rosso (stadio finale). L’oro, allo stesso modo, esprime l’aspirazione alla purezza e all’incorruttibilità. Molteplici sfere di conoscenza che in “Anamnesi” generano un processo di conoscenza del se in costante divenire.
17
maggio 2008
Mona Lisa Tina – Anamnesi
Dal 17 maggio al 28 giugno 2008
arte contemporanea
Location
FUORIZONA ARTECONTEMPORANEA
Macerata, Via Padre Matteo Ricci, 74, (Macerata)
Macerata, Via Padre Matteo Ricci, 74, (Macerata)
Orario di apertura
martedì – sabato 16/20
Vernissage
17 Maggio 2008, ore 19.30 con la performance dell'artista dal titolo Obscuratio
Autore
Curatore