Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ajenos. Arte Emergente en España
Un atto di estraneitá e complicitá verso gli accadimenti del pianeta racconta l’arte emergente en España attraverso fotografia, video, scultura e pittura di carattere installativo per rendere omaggio alla parola duende, ampiamente percorsa nel passato e qui rivisitata
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ajenos
Arte Emergente en España
A cura di Raffaella Guidobono
L’esposizione riflette sul fatto di essere quasi diventati estranei al nostro pianeta. Le opere denunciano la perdita dei valori in atto ovunque e l’avanzamento verso la presa di coscienza di un mondo sotto nuove lenti. Autenticità e lotta per l’affermazione consegnano nuovi contenuti all’arte contemporanea composta da giovani artisti provenienti da diverse esperienze e regioni della Spagna, presentata nel Palazzo della Vicaria di Trapani, non lontano della vicina esposizione retrospettiva España 1957-2007, organizzata fino al mese di settembre nel Palazzo Sant'Elia di Palermo.
La presenza di un nuovo scenario consente di creare sulla realtà tangibile uno sguardo atipico, non familiare, poco frequente e dai risvolti sorprendenti. Materiali e frammenti di vita quotidiana modificano i paesaggi comuni piu’ scontati e spesso anonimi in qualcosa di speciale. Alla fine la cultura visuale funziona come antidoto contro l’isolamento, la perdita e l’assenza. L’artista sembra essere protetto dal proprio punto di vista, riafferma i principi che lo muovono attraverso i risultati, esorcizza l’azzeramento della cultura, produce bellezza formale e la offre allo spettatore.
La parola Ajenos significa estraneo, che non ci appartiene, e ora più che mai evoca ampliamente tutti i casi in cui preferiamo non partecipare alla storia che ci circonda. Eventi politici e sociali inclusi, facilmente conducibili all’indeterminazione degli intenti e pertanto a un ideale ripensamento dei nostri desideri. La mostra porta alla memoria le parole di A. Huxley "La mappa non è il territorio". La mappa è quello che decidiamo per noi giorno dopo giorno. Possiamo trovare nuove strade soltanto reagendo, collezionando ricordi illuminati, eliminando i rifiuti del passato.
Miguel Oliver (1968 Madrid) con la sua opera tenta di esplorare le regioni piú oscure dell’incanto e la struggente ricerca della luminosità dell’anima porta alla inesplicabile tristezza della parola duende, vibrante e "misteriosa forza che tutto il mondo arriva a sentire e nessun filosofo mai e’ stato in grado di spiegare", come diceva García Lorca tentando di restituire un significato preciso. Oliver presenta due ritratti di Frida Kahlo provenienti da uno scatto del padre quando era giovane e un ritratto di Tuli che in Bangladesh significa pennello. Sempre aperto ad una maggiore esplorazione dell’ambiente Maider López (Donostia-San Sebastián, 1975) gioca con la visualizzazione quasi astratta di macchine, persone, case, oggetti nell’intento di veicolare una espressione del comportamento sociale come gesto di risposta ai parametri restrittivi di alcuni gesti obbligati della collettivita, camminare, non camminare, parcheggiare, fermarsi, proseguire. La serie sui parcheggi racconta la visione generale di essere una moltitudine di numeri aleatori nel territorio.
Con il suo lavoro Carlos Irijalba (Pamplona 1979),esplora il significato di annullamento dell’identità e delle scelte personali quale reazione generata da globalizzazione e consumismo. Benchè utilizzi diversi media, l’artista riflette sui vincoli le dinamiche del comportamento abituale e la forma delle relazioni con il proprio ambiente al punto da omologare paesaggi, parcheggi, mercati, spazi e mezzi pubblici di consumo urbano.
María Gimeno (1970, Zamora), lavora nella creazione di una mappa personale nel tentativo di conoscere se stessa. Il suo lavoro é sempre un’analisi delle esperienze vissute in prima persona. La scultura di Lana “Continuous Wave” agganciata a un’altezza di 2metri e mezzo disperde il diametro sul basolato e forma una scultura che pare infinita quale parte di un progetto piu’ ampio la cui destinazione finale e’ disfarsi.
In modo diverso, anche il duo Aggtelek ( Jema Perales Barcellona 1982, Xandro Vallés Barcellona 1978) ragiona sull’idea di azzerare quanto creato e interviene con decisione dopo aver costruito una scultura di cartone per riportarla ai minimi termini. Il video accelerato di tale costruzione e decostruzione é un loop infinito che ragiona sulla precarietà delle cose e la loro conservazione.
Olga Adelantado (Valencia, 1970) offre una visione della luna totalmente ipnotica attraverso una installazione video che colma una stanza intera del palazzo.
Regina de Miguel (Malaga, 1977) riporta una riflessione personale sulle condizioni metereologiche e le influenze sul territorio dei momenti di passaggio climatico quali i solstizi stagionali. La rappresentazione in forma di disegni digitali stampati Lambda su metacrilato restituiscono un’ideale “Mapa del Autonauta” simile a una tabella di storia naturale con influssi meteo in percentuali e casistiche del comportamento umano e sociale.
Ruben Garcia Guerrero (Sevilla, 1976 ) utilizza un linguaggio street risolto dentro tele di grande formato dove assomma visioni oniriche e dettagli di vita quotidiana, sentenze mai casuali, figure accennate e non finite, capovolte e specchianti un sottobosco di elementi simbolici dove la realtà si fonde con un mondo ideale.
Diego Santomé (Vigo 1969) fin dagli esordi esplora la valenza dell’effimero e la fragilità dell’esistenza e lavora con materiali diversi. “El Huevo de Oro” è una scultura di porcellana smaltata oro, destinata a riflettere il mondo in una forma evocante la nascita di nuove possibilità auree per il nostro futuro e determina una volta tanto una visione piu’ incoraggiante di quanto ci aspetta.
Raffaella Guidobono
Courtesy: Galeria Joan Prats, PepeCobo, Galería Helga de Alvear, Galeria des Angels, Luis Adelantado, Pilar Parra&Romero, Galería Distrito Cu4tro, MaisterraValbuena, Nogueras Blanchard, 1/9 .
Ajenos
Arte Emergente en España
Curada por Raffaella Guidobono
Reuniendo un conjunto de artistas españoles, la exposición se sostiene ideologicamente en el hecho de estar convertidos casi en extranjeros en nuestro propio planeta. Las obras desentrañan la devolución de la vida cotidiana y el avance del acercarse a tomar conciencia a otro nivel, a veces transformando materiales accesibles y su imagen en nuevos, no familiares con formas poco frecuentes y sorprendentes inflexiones.
Finalmente la cultura visual funciona como un antídoto contra el aislamiento, la pérdida y la ausencia. El artista parece estar protegido gracias a su propio punto de vista, fuertemente afirmado a través de los resultados. Autenticidad y lucha brindando nuevos contenidos al arte contemporáneo y compuesta por jóvenes artistas procedentes de diferentes experiencias y regiones de España, presentada en el Palacio de Cavallerizza Reale Sambuca, no lejos de la impresionante exposición retrospectiva de España 1957-2007, organizada hasta el mes de septiembre en Palazzo Sant'Elia en Palermo.
La palabra Ajenos significa extraños, y más que nunca ella reevoca ampliamente todos los casos en los que preferimos no participar en la historia que nos rodea. Eventos políticos y sociales incluidos, que conducen a la indeterminación y, por ende, a un ideal de remodelación de nuestros deseos.
Esta muestra trae a la mente las palabras de A `Huxley "El mapa no es el territorio". El mapa es lo que deciden por nosotros día a día, pero por otro lado podemos encontrar nuevos caminos sólo reaccionando, coleccionando recuerdos iluminados, eliminando los desechos y la insidia.
Ajenos
Emerging Artists from Spain
Curated by Raffaella Guidobono
Drawing together a set of Spanish artists, the exhibition holds a range of practices under the idea of becoming almost aliens in our own planet. The works unravel the devolution of everyday life and the advancement of the approach to become aware on another level, sometimes transforming accessible materials and landscape into new unfamiliar shapes with uncommon and surprising inflections.
Eventually the visual culture functions as an antidote against isolation, loss and absence. The artist seems to fell protected thanks to his own point of view, strongly asserted throughout the results. Authenticity and struggle bring new contents in contemporary art made up by 11 young artists coming from different experience and regions of Spain, presented in the Palazzo della Vicaria in Trapani, not far from the impressive exposición España 1957-2007, hosted until September at Palazzo Sant’Elia in Palermo.
The word ajenos means strangers, and more than ever it recalls extensively all the cases in which we rather prefer not to be involved in the history around us. Political and social issues included, which lead to indeterminacy and therefore to an ideal refurbishment of our desires. This show brings to mind the words of A. Huxley “The map is not the territory”. The map is what we decide for us on a daily basis, while on the other hand we can trace new paths just reacting, collecting illuminated memories, getting rid of the debris and insidiousness.
Arte Emergente en España
A cura di Raffaella Guidobono
L’esposizione riflette sul fatto di essere quasi diventati estranei al nostro pianeta. Le opere denunciano la perdita dei valori in atto ovunque e l’avanzamento verso la presa di coscienza di un mondo sotto nuove lenti. Autenticità e lotta per l’affermazione consegnano nuovi contenuti all’arte contemporanea composta da giovani artisti provenienti da diverse esperienze e regioni della Spagna, presentata nel Palazzo della Vicaria di Trapani, non lontano della vicina esposizione retrospettiva España 1957-2007, organizzata fino al mese di settembre nel Palazzo Sant'Elia di Palermo.
La presenza di un nuovo scenario consente di creare sulla realtà tangibile uno sguardo atipico, non familiare, poco frequente e dai risvolti sorprendenti. Materiali e frammenti di vita quotidiana modificano i paesaggi comuni piu’ scontati e spesso anonimi in qualcosa di speciale. Alla fine la cultura visuale funziona come antidoto contro l’isolamento, la perdita e l’assenza. L’artista sembra essere protetto dal proprio punto di vista, riafferma i principi che lo muovono attraverso i risultati, esorcizza l’azzeramento della cultura, produce bellezza formale e la offre allo spettatore.
La parola Ajenos significa estraneo, che non ci appartiene, e ora più che mai evoca ampliamente tutti i casi in cui preferiamo non partecipare alla storia che ci circonda. Eventi politici e sociali inclusi, facilmente conducibili all’indeterminazione degli intenti e pertanto a un ideale ripensamento dei nostri desideri. La mostra porta alla memoria le parole di A. Huxley "La mappa non è il territorio". La mappa è quello che decidiamo per noi giorno dopo giorno. Possiamo trovare nuove strade soltanto reagendo, collezionando ricordi illuminati, eliminando i rifiuti del passato.
Miguel Oliver (1968 Madrid) con la sua opera tenta di esplorare le regioni piú oscure dell’incanto e la struggente ricerca della luminosità dell’anima porta alla inesplicabile tristezza della parola duende, vibrante e "misteriosa forza che tutto il mondo arriva a sentire e nessun filosofo mai e’ stato in grado di spiegare", come diceva García Lorca tentando di restituire un significato preciso. Oliver presenta due ritratti di Frida Kahlo provenienti da uno scatto del padre quando era giovane e un ritratto di Tuli che in Bangladesh significa pennello. Sempre aperto ad una maggiore esplorazione dell’ambiente Maider López (Donostia-San Sebastián, 1975) gioca con la visualizzazione quasi astratta di macchine, persone, case, oggetti nell’intento di veicolare una espressione del comportamento sociale come gesto di risposta ai parametri restrittivi di alcuni gesti obbligati della collettivita, camminare, non camminare, parcheggiare, fermarsi, proseguire. La serie sui parcheggi racconta la visione generale di essere una moltitudine di numeri aleatori nel territorio.
Con il suo lavoro Carlos Irijalba (Pamplona 1979),esplora il significato di annullamento dell’identità e delle scelte personali quale reazione generata da globalizzazione e consumismo. Benchè utilizzi diversi media, l’artista riflette sui vincoli le dinamiche del comportamento abituale e la forma delle relazioni con il proprio ambiente al punto da omologare paesaggi, parcheggi, mercati, spazi e mezzi pubblici di consumo urbano.
María Gimeno (1970, Zamora), lavora nella creazione di una mappa personale nel tentativo di conoscere se stessa. Il suo lavoro é sempre un’analisi delle esperienze vissute in prima persona. La scultura di Lana “Continuous Wave” agganciata a un’altezza di 2metri e mezzo disperde il diametro sul basolato e forma una scultura che pare infinita quale parte di un progetto piu’ ampio la cui destinazione finale e’ disfarsi.
In modo diverso, anche il duo Aggtelek ( Jema Perales Barcellona 1982, Xandro Vallés Barcellona 1978) ragiona sull’idea di azzerare quanto creato e interviene con decisione dopo aver costruito una scultura di cartone per riportarla ai minimi termini. Il video accelerato di tale costruzione e decostruzione é un loop infinito che ragiona sulla precarietà delle cose e la loro conservazione.
Olga Adelantado (Valencia, 1970) offre una visione della luna totalmente ipnotica attraverso una installazione video che colma una stanza intera del palazzo.
Regina de Miguel (Malaga, 1977) riporta una riflessione personale sulle condizioni metereologiche e le influenze sul territorio dei momenti di passaggio climatico quali i solstizi stagionali. La rappresentazione in forma di disegni digitali stampati Lambda su metacrilato restituiscono un’ideale “Mapa del Autonauta” simile a una tabella di storia naturale con influssi meteo in percentuali e casistiche del comportamento umano e sociale.
Ruben Garcia Guerrero (Sevilla, 1976 ) utilizza un linguaggio street risolto dentro tele di grande formato dove assomma visioni oniriche e dettagli di vita quotidiana, sentenze mai casuali, figure accennate e non finite, capovolte e specchianti un sottobosco di elementi simbolici dove la realtà si fonde con un mondo ideale.
Diego Santomé (Vigo 1969) fin dagli esordi esplora la valenza dell’effimero e la fragilità dell’esistenza e lavora con materiali diversi. “El Huevo de Oro” è una scultura di porcellana smaltata oro, destinata a riflettere il mondo in una forma evocante la nascita di nuove possibilità auree per il nostro futuro e determina una volta tanto una visione piu’ incoraggiante di quanto ci aspetta.
Raffaella Guidobono
Courtesy: Galeria Joan Prats, PepeCobo, Galería Helga de Alvear, Galeria des Angels, Luis Adelantado, Pilar Parra&Romero, Galería Distrito Cu4tro, MaisterraValbuena, Nogueras Blanchard, 1/9 .
Ajenos
Arte Emergente en España
Curada por Raffaella Guidobono
Reuniendo un conjunto de artistas españoles, la exposición se sostiene ideologicamente en el hecho de estar convertidos casi en extranjeros en nuestro propio planeta. Las obras desentrañan la devolución de la vida cotidiana y el avance del acercarse a tomar conciencia a otro nivel, a veces transformando materiales accesibles y su imagen en nuevos, no familiares con formas poco frecuentes y sorprendentes inflexiones.
Finalmente la cultura visual funciona como un antídoto contra el aislamiento, la pérdida y la ausencia. El artista parece estar protegido gracias a su propio punto de vista, fuertemente afirmado a través de los resultados. Autenticidad y lucha brindando nuevos contenidos al arte contemporáneo y compuesta por jóvenes artistas procedentes de diferentes experiencias y regiones de España, presentada en el Palacio de Cavallerizza Reale Sambuca, no lejos de la impresionante exposición retrospectiva de España 1957-2007, organizada hasta el mes de septiembre en Palazzo Sant'Elia en Palermo.
La palabra Ajenos significa extraños, y más que nunca ella reevoca ampliamente todos los casos en los que preferimos no participar en la historia que nos rodea. Eventos políticos y sociales incluidos, que conducen a la indeterminación y, por ende, a un ideal de remodelación de nuestros deseos.
Esta muestra trae a la mente las palabras de A `Huxley "El mapa no es el territorio". El mapa es lo que deciden por nosotros día a día, pero por otro lado podemos encontrar nuevos caminos sólo reaccionando, coleccionando recuerdos iluminados, eliminando los desechos y la insidia.
Ajenos
Emerging Artists from Spain
Curated by Raffaella Guidobono
Drawing together a set of Spanish artists, the exhibition holds a range of practices under the idea of becoming almost aliens in our own planet. The works unravel the devolution of everyday life and the advancement of the approach to become aware on another level, sometimes transforming accessible materials and landscape into new unfamiliar shapes with uncommon and surprising inflections.
Eventually the visual culture functions as an antidote against isolation, loss and absence. The artist seems to fell protected thanks to his own point of view, strongly asserted throughout the results. Authenticity and struggle bring new contents in contemporary art made up by 11 young artists coming from different experience and regions of Spain, presented in the Palazzo della Vicaria in Trapani, not far from the impressive exposición España 1957-2007, hosted until September at Palazzo Sant’Elia in Palermo.
The word ajenos means strangers, and more than ever it recalls extensively all the cases in which we rather prefer not to be involved in the history around us. Political and social issues included, which lead to indeterminacy and therefore to an ideal refurbishment of our desires. This show brings to mind the words of A. Huxley “The map is not the territory”. The map is what we decide for us on a daily basis, while on the other hand we can trace new paths just reacting, collecting illuminated memories, getting rid of the debris and insidiousness.
03
maggio 2008
Ajenos. Arte Emergente en España
Dal 03 al 21 maggio 2008
arte contemporanea
Location
PALAZZO DELLA VICARIA
Trapani, Via San Francesco D'assisi, (Trapani)
Trapani, Via San Francesco D'assisi, (Trapani)
Orario di apertura
Da martedì a venerdì ore 10-19
Sabato ore 12-19
Vernissage
3 Maggio 2008, ore 19
Autore
Curatore