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Tonia Copertino – Oltre le parole
Silenzi, spazi, scritture, pagine, libri composti, dipinti, costruiti, proiettati in una dimensione di piccolo cabotaggio archeologico, di disvelamento del testo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Tonia Copertino mi comunica subito, con la voce, con le mani, con lo
sguardo, la tensione dei
sensitivi: si avverte, accanto a lei, una quieta apparenza e una
carica interna satura, prossima al punto critico di esplosione, che
però non avviene mai, che non avverrà mai.
Forse perchè Tonia si ritrae e si rifugia nel suo mondo di sinestesie
delicate, di voci, di colori, di contatti, materie, lacerazioni,
velature, parole lette e pronunciate, intraviste e riascoltate
nell'eco intimo di una memoria ricca e feconda.
Opera in una condizione di costante ascolto, quasi sognante; parla
con toni bassi e dolci, con un soffio di voce, come se stentasse a
rompere il silenzio che la trattiene, che la " vela": silenzi, spazi,
scritture, pagine, libri, libri composti, dipinti, costruiti,
proiettati in una dimensione di piccolo cabotaggio archeologico, di
"disvelamento" di un testo tenuto sepolto con tutti i suoi riverberi,
le eco, le suggestioni visive e sonore, gli affondi e le emergenze,
le risonanze. E accompagna tutto con una manualità piena di
discrezione, senza mai sfoggio di particolari abilità tecniche o
invenzioni stilistiche, ma con l'amore "sensitivo" (e sensuale) di
chi esplora, "tasta il testo" velandolo e svelandolo, ricordandolo e
intravedendolo, richiamando alla memoria altri testi, e
cancellazioni, smarrimenti, svegliando e distendendo i sensi sui
ritmi, sui significati, sui segni che complica con interventi a
colore, con lacerazioni, sovrapposizioni, stratificazioni, coperture
ed aperture.
Il suo testo, così, appartiene compiutamente e sempre di più si
dilata a un "contesto" ricco di modulazioni diverse che liberano la
sensibilità, la percezione, la fantasia, la conoscenza e
l'immaginazione, la facoltà di prefigurazione, di presentimento e di
previsione, in virtù non della lettura ma dell'adesione a una
scrittura che diventa codice magico di empatia.
In questo senso, Tonia Copertino non và "oltre" la parola, ma ritrova
ed esalta la parola "dentro" le cose, in una sorta di scavo dei
giacimenti intimi, dei tesoretti del dire e dello scrivere, dei
depositi, anche occasionali e casuali, ma soprattutto di quelli
fortemente cercati, a volte vagliati e selezionati nelle risonanze
della memoria, tra le pieghe di un'emotività calda, generosa, ricca
di slanci, di abbandoni e di attenzioni percettive, che rendono le
sue "letture" e le sue particolarissime "tessiture" di materie e di
riverberi di suoni, di scritture, di visioni, ricordi di
immaginazioni e di sogni, eventi, momenti larghi e campi, luoghi di
ascolto delle più alte risonanze poetiche.
Giorgio Segato
sguardo, la tensione dei
sensitivi: si avverte, accanto a lei, una quieta apparenza e una
carica interna satura, prossima al punto critico di esplosione, che
però non avviene mai, che non avverrà mai.
Forse perchè Tonia si ritrae e si rifugia nel suo mondo di sinestesie
delicate, di voci, di colori, di contatti, materie, lacerazioni,
velature, parole lette e pronunciate, intraviste e riascoltate
nell'eco intimo di una memoria ricca e feconda.
Opera in una condizione di costante ascolto, quasi sognante; parla
con toni bassi e dolci, con un soffio di voce, come se stentasse a
rompere il silenzio che la trattiene, che la " vela": silenzi, spazi,
scritture, pagine, libri, libri composti, dipinti, costruiti,
proiettati in una dimensione di piccolo cabotaggio archeologico, di
"disvelamento" di un testo tenuto sepolto con tutti i suoi riverberi,
le eco, le suggestioni visive e sonore, gli affondi e le emergenze,
le risonanze. E accompagna tutto con una manualità piena di
discrezione, senza mai sfoggio di particolari abilità tecniche o
invenzioni stilistiche, ma con l'amore "sensitivo" (e sensuale) di
chi esplora, "tasta il testo" velandolo e svelandolo, ricordandolo e
intravedendolo, richiamando alla memoria altri testi, e
cancellazioni, smarrimenti, svegliando e distendendo i sensi sui
ritmi, sui significati, sui segni che complica con interventi a
colore, con lacerazioni, sovrapposizioni, stratificazioni, coperture
ed aperture.
Il suo testo, così, appartiene compiutamente e sempre di più si
dilata a un "contesto" ricco di modulazioni diverse che liberano la
sensibilità, la percezione, la fantasia, la conoscenza e
l'immaginazione, la facoltà di prefigurazione, di presentimento e di
previsione, in virtù non della lettura ma dell'adesione a una
scrittura che diventa codice magico di empatia.
In questo senso, Tonia Copertino non và "oltre" la parola, ma ritrova
ed esalta la parola "dentro" le cose, in una sorta di scavo dei
giacimenti intimi, dei tesoretti del dire e dello scrivere, dei
depositi, anche occasionali e casuali, ma soprattutto di quelli
fortemente cercati, a volte vagliati e selezionati nelle risonanze
della memoria, tra le pieghe di un'emotività calda, generosa, ricca
di slanci, di abbandoni e di attenzioni percettive, che rendono le
sue "letture" e le sue particolarissime "tessiture" di materie e di
riverberi di suoni, di scritture, di visioni, ricordi di
immaginazioni e di sogni, eventi, momenti larghi e campi, luoghi di
ascolto delle più alte risonanze poetiche.
Giorgio Segato
06
maggio 2008
Tonia Copertino – Oltre le parole
Dal 06 al 30 maggio 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO MINIMO
Napoli, Via Detta San Vincenzo, 3, (Napoli)
Napoli, Via Detta San Vincenzo, 3, (Napoli)
Orario di apertura
lunedì e mercoledì 15/18, martedì, giovedì e venerdì 9/12
Vernissage
6 Maggio 2008, ore 18
Autore
Curatore