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Luca Lumaca – Control Alt Delete
Il lavoro di Luca Lumaca si piazza, come quello di molti altri artisti della sua generazione, ad un crocevia che vede le arti visive incontrare la cultura popolare, l’immaginario collettivo e i riferimenti alla storia più o meno recente.
Comunicato stampa
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Control Alt Delete
Il lavoro di Luca Lumaca si piazza, come quello di molti altri artisti della sua generazione, ad un crocevia che vede le arti visive incontrare la cultura popolare, l'immaginario collettivo e i riferimenti alla storia più o meno recente.
Le opere esposte – una serie di stampe lambda su alluminio create appositamente per la mostra Control Alt Delete, ma affini alla ricerca che l'artista porta avanti da alcuni anni - raccontano una realtà allo stesso tempo familiare e straniante, attraverso una serie di spostamenti di senso che coinvolgono sia il contenuto delle immagini rappresentate che l'estetica scelta per raffigurarle.
L'immaginario utilizzato per costruire questi tableaux è infatti riconducibile a quello dei videogiochi anni Ottanta, inconfondibile non solo per la generazione di Luca che è cresciuta giocandoci, ma anche per le generazioni immediatamente precedenti e successive.
Gli avvenimenti che l'artista ha poi scelto di ricostruire attraverso l'estetica del videogame appartengono a due ambiti radicalmente diversi: da un lato la storia a noi contemporanea, avvenimenti di cui abbiamo avuto esperienza diretta negli ultimi anni attraverso i media più disparati (si pensi alla spettacolarizzazione dell'attentato alle Torri Gemelle, presentato in una delle stampe esposte in mostra).
Dall'altro scene che appartengono al nostro patrimonio culturale, in particolare quello religioso, rielaborate in chiave critica e irriverente, spesso con chiari riferimenti alla società contemporanea.
Un primo elemento straniante si evidenzia già nella scelta di tale semantica: quegli stessi scenari costruiti da pixel simili a mattoncini di Lego sembravano incredibilmente avveniristici per la generazione che è cresciuta negli anni Ottanta, e appariranno sicuramente obsoleti per quella che è invece cresciuta nel decennio immediatamente successivo.
Allo stesso modo, nel caso degli avvenimenti storici il videogame diviene involucro a suo modo fin troppo moderno per la rappresentazione di tali eventi, mentre nel caso della storia contemporanea il mezzo sembra immediatamente inadeguato al racconto di tali avvenimenti perché troppo datato.
In entrambi i casi l'artista fornisce una propria critica rielaborazione della storia, talvolta così palese da sfiorare l'assurdo, talvolta invece più sottile. Nelle sue immagini, anche in quelle apparentemente più ironiche, trovano sempre spazio riflessioni legate a temi quali la globalizzazione e la corruzione della società attuale. Il videogioco non rappresenta più quindi una fuga o isolamento dal reale, valenza che spesso esso assume durante l'infanzia, ma anzi una presa di coscienza a volte piuttosto dura, sebbene filtrata attraverso un mondo colorato e ostentatamente pop.
La produzione artistica di Luca Lumaca si compone anche di una proficua attività di videomaker per alcune tra le band più interessanti sulla scena indie rock italiana.
La mostra presenta anche una selezione di video creati dall'artista per alcuni brani musicali, tra cui quelli creati per il gruppo Julie's Haircut e il video nato dalla collaborazione con i Subsonica.
Proprio i Julie's Haircut saranno protagonisti di una performance live all'interno dello spazio NoLoco creata appositamente per la mostra di Luca Lumaca.
Teresa Iannotta
Il lavoro di Luca Lumaca si piazza, come quello di molti altri artisti della sua generazione, ad un crocevia che vede le arti visive incontrare la cultura popolare, l'immaginario collettivo e i riferimenti alla storia più o meno recente.
Le opere esposte – una serie di stampe lambda su alluminio create appositamente per la mostra Control Alt Delete, ma affini alla ricerca che l'artista porta avanti da alcuni anni - raccontano una realtà allo stesso tempo familiare e straniante, attraverso una serie di spostamenti di senso che coinvolgono sia il contenuto delle immagini rappresentate che l'estetica scelta per raffigurarle.
L'immaginario utilizzato per costruire questi tableaux è infatti riconducibile a quello dei videogiochi anni Ottanta, inconfondibile non solo per la generazione di Luca che è cresciuta giocandoci, ma anche per le generazioni immediatamente precedenti e successive.
Gli avvenimenti che l'artista ha poi scelto di ricostruire attraverso l'estetica del videogame appartengono a due ambiti radicalmente diversi: da un lato la storia a noi contemporanea, avvenimenti di cui abbiamo avuto esperienza diretta negli ultimi anni attraverso i media più disparati (si pensi alla spettacolarizzazione dell'attentato alle Torri Gemelle, presentato in una delle stampe esposte in mostra).
Dall'altro scene che appartengono al nostro patrimonio culturale, in particolare quello religioso, rielaborate in chiave critica e irriverente, spesso con chiari riferimenti alla società contemporanea.
Un primo elemento straniante si evidenzia già nella scelta di tale semantica: quegli stessi scenari costruiti da pixel simili a mattoncini di Lego sembravano incredibilmente avveniristici per la generazione che è cresciuta negli anni Ottanta, e appariranno sicuramente obsoleti per quella che è invece cresciuta nel decennio immediatamente successivo.
Allo stesso modo, nel caso degli avvenimenti storici il videogame diviene involucro a suo modo fin troppo moderno per la rappresentazione di tali eventi, mentre nel caso della storia contemporanea il mezzo sembra immediatamente inadeguato al racconto di tali avvenimenti perché troppo datato.
In entrambi i casi l'artista fornisce una propria critica rielaborazione della storia, talvolta così palese da sfiorare l'assurdo, talvolta invece più sottile. Nelle sue immagini, anche in quelle apparentemente più ironiche, trovano sempre spazio riflessioni legate a temi quali la globalizzazione e la corruzione della società attuale. Il videogioco non rappresenta più quindi una fuga o isolamento dal reale, valenza che spesso esso assume durante l'infanzia, ma anzi una presa di coscienza a volte piuttosto dura, sebbene filtrata attraverso un mondo colorato e ostentatamente pop.
La produzione artistica di Luca Lumaca si compone anche di una proficua attività di videomaker per alcune tra le band più interessanti sulla scena indie rock italiana.
La mostra presenta anche una selezione di video creati dall'artista per alcuni brani musicali, tra cui quelli creati per il gruppo Julie's Haircut e il video nato dalla collaborazione con i Subsonica.
Proprio i Julie's Haircut saranno protagonisti di una performance live all'interno dello spazio NoLoco creata appositamente per la mostra di Luca Lumaca.
Teresa Iannotta
12
aprile 2008
Luca Lumaca – Control Alt Delete
Dal 12 aprile al 04 maggio 2008
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
NOLOCO STUDIO
Padova, Volto Dell'orologio, 29, (Padova)
Padova, Volto Dell'orologio, 29, (Padova)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato 16.00-20.00
Vernissage
12 Aprile 2008, 18.30
Autore
Curatore