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Sergio Fasciani – Tutta un altra vita, forse tutto un altro mondo
L’obiettivo dell’autore gioca con oggetti ai quali egli dona una vita propria ed un comportamento tipico dell’essere umano, al fine di esprimere la propria visione critica del mondo
Comunicato stampa
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L'obiettivo dell'autore gioca con oggetti ai quali egli dona una vita propria ed un comportamento tipico dell'essere umano, al fine di esprimere la propria visione critica del mondo. Gli oggetti inconsciamente prescelti dell'autore, sono tutti di vetro, alludendo forse alla fragilità dell'essere umano. Attraverso tredici immagini, recanti una didascalia alla maniera di un fotoromanzo, Fasciani narra una storia, che non ha nulla di straordinario (se non una "resurrezione") giungendo però, inaspettatamente e non senza una sorta di incanto, ad una feroce critica - assolutamente puntuale, consapevole e univoca - al comportamento umano.
Valerio de Filippis
Questa Vita, morte e reinvetrazione di un bicchiere, narrata/fotografata da Sergio Fasciani mette in movimento, dunque in pericolo, ciò che, per esempio nei quadri di Giorgio Morandi e nelle foto di Herbert List era immobile, al sicuro. E’ un gioco duro e comune quello in cui Fasciani getta il suo bicchiere: lo espone ai desideri, alle tentazioni, al suo inesorabile Karma, visualizzando i tredici “atti”, i rintocchi della sua passione con un senso del colore, della luce e delle invenzioni formali purissimo e sontuoso. Da quella vita breve estrae tutti i bagliori che può una caccia alla bellezza futile, e una saturazione di toni che corrisponde alla sollecitazione psichica e sensuale delle situazioni e delle attrazioni. Piccolo apologo, concentratissima parabola. Ci sintonizza fulmineamente con il richiamo dell’esistenza, con la sua (vitrea?) trasparenza e fragilità, con l’inevitabile ma così transitorio e mutevole attaccamento alle cose, alle passioni. E anche con la consapevolezza che mai tutto è perduto. Lo fa con precisione e leggerezza. Il finale di partita è esemplare: dopo la caduta, dalle stesse schegge e sostanze della fine, da quello splendore in frantumi (e qui il pensiero orientale segnalerebbe quanto una semplice brocca rotta sia preziosa nel rendere chiare l’impermanenza e la vacuità del mondo) un residuo di esperienza, una specie di invisibile campo magnetico, un’energia non distrutta passa in una forma nuova. Quel bicchiere non era mica così trasparente in fondo: rifletteva innumerevoli immagini, un mucchio di storie. Era il nostro specchio.
Marco Di Capua
Note biografiche Sergio Fasciani
Sergio Fasciani (Roma 1956). Vive e lavora a Roma. Nel 1981 inizia a dedicarsi alla fotografia realizzando book per attori e modelle. Successivamente collabora con numerosi artisti per la realizzazione dei loro cataloghi d’arte. Nel 1991 inizia a collaborare con l’agenzia pubblicitaria Studio Antigone. Realizza foto pubblicitarie per la casa di moda giovane ONYX. Collabora con lo Studio Del Prato per realizzare il book per attori di cinema e teatro. Nel 1996 realizza la mostra FOTOGRAFFITI invitando 50 artisti a realizzare una loro opera con la luce e ritraendoli all’interno della stessa opera di cui ne diventano parte. A tutto oggi continua a lavorare presso il suo studio di via Muzio Attendolo, 41 - Roma
Valerio de Filippis
Questa Vita, morte e reinvetrazione di un bicchiere, narrata/fotografata da Sergio Fasciani mette in movimento, dunque in pericolo, ciò che, per esempio nei quadri di Giorgio Morandi e nelle foto di Herbert List era immobile, al sicuro. E’ un gioco duro e comune quello in cui Fasciani getta il suo bicchiere: lo espone ai desideri, alle tentazioni, al suo inesorabile Karma, visualizzando i tredici “atti”, i rintocchi della sua passione con un senso del colore, della luce e delle invenzioni formali purissimo e sontuoso. Da quella vita breve estrae tutti i bagliori che può una caccia alla bellezza futile, e una saturazione di toni che corrisponde alla sollecitazione psichica e sensuale delle situazioni e delle attrazioni. Piccolo apologo, concentratissima parabola. Ci sintonizza fulmineamente con il richiamo dell’esistenza, con la sua (vitrea?) trasparenza e fragilità, con l’inevitabile ma così transitorio e mutevole attaccamento alle cose, alle passioni. E anche con la consapevolezza che mai tutto è perduto. Lo fa con precisione e leggerezza. Il finale di partita è esemplare: dopo la caduta, dalle stesse schegge e sostanze della fine, da quello splendore in frantumi (e qui il pensiero orientale segnalerebbe quanto una semplice brocca rotta sia preziosa nel rendere chiare l’impermanenza e la vacuità del mondo) un residuo di esperienza, una specie di invisibile campo magnetico, un’energia non distrutta passa in una forma nuova. Quel bicchiere non era mica così trasparente in fondo: rifletteva innumerevoli immagini, un mucchio di storie. Era il nostro specchio.
Marco Di Capua
Note biografiche Sergio Fasciani
Sergio Fasciani (Roma 1956). Vive e lavora a Roma. Nel 1981 inizia a dedicarsi alla fotografia realizzando book per attori e modelle. Successivamente collabora con numerosi artisti per la realizzazione dei loro cataloghi d’arte. Nel 1991 inizia a collaborare con l’agenzia pubblicitaria Studio Antigone. Realizza foto pubblicitarie per la casa di moda giovane ONYX. Collabora con lo Studio Del Prato per realizzare il book per attori di cinema e teatro. Nel 1996 realizza la mostra FOTOGRAFFITI invitando 50 artisti a realizzare una loro opera con la luce e ritraendoli all’interno della stessa opera di cui ne diventano parte. A tutto oggi continua a lavorare presso il suo studio di via Muzio Attendolo, 41 - Roma
17
aprile 2008
Sergio Fasciani – Tutta un altra vita, forse tutto un altro mondo
Dal 17 al 30 aprile 2008
fotografia
Location
STUDIO E.M.P.
Roma, Via Del Conservatorio, 69, (Roma)
Roma, Via Del Conservatorio, 69, (Roma)
Orario di apertura
dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Chiuso domenica e lunedì
Vernissage
17 Aprile 2008, ore 20.30
Autore