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E.P.Zone. Zone di equilibrio precario
Gli otto artisti invitati a confrontarsi sul tema scottante della precarietà, daranno vita per un’intera settimana ad una serie di interventi, performance, installazioni che avranno come principale obiettivo quello di cogliere il “qui e ora”, di rendere “un’istantanea” della realtà guardando e osservando quegli aspetti che apparentemente appartengono all’ambito più pratico e terreno della quotidianità sociale e politica
Comunicato stampa
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L’arte e tutto ciò che ne fa parte, costituisce l’arteria pulsante di uno straordinario universo che connota l’autenticità del mondo reale. Artisti, curatori, galleristi, collezionisti o semplici amatori, compongono il codice genetico di un organismo complesso e in continua evoluzione che definisce le linee guida del pensiero, del gusto, dell’etica e dell’estetica della contemporaneità. Il presente si rispecchia lungo lo svolgersi del processo creativo seguendo l’andamento diacronico del tempo; l’artista, dunque, non è altro che il veicolo privilegiato attraverso cui il mondo restituisce l’immagine vera dei nostri giorni. Ma qual è la realtà di oggi? Lontano da sterili polemiche, l’unico dato sicuramente riscontrabile è che l’epoca odierna è satura di un diffuso sentimento di smarrimento, confusione, frustrazione che riflette una sorta di non-senso esistenziale comprovato dalla mancanza di equilibrio ed armonia della realtà esperienziale. In poche parole la vita è diventata precaria. L’analisi puramente Estetica dello stato delle cose desume, però, che le condizioni attuali menzionate siano i fattori necessari da cui scaturisce il Sublime. Un forte cortocircuito emotivo che mette in disaccordo ragione ed intelletto rendendo impossibile l’identità tra la realtà empirica e quella immaginifica. Ne consegue che allo stato attuale, l’uomo della società contemporanea si ritrova diviso tra sentimenti contrastanti ora di timore ora di estremo, ma anche ambiguo, godimento. Così l’artista (per dirla alla Pseudo Longino), è in realtà un ”invasato” che ha il privilegio di percepire il sublime attraverso la sua anima in modo tale da restituire al mondo una visione più autentica della realtà.
Sulla base di queste riflessioni, gli otto artisti invitati a confrontarsi sul tema scottante della precarietà, daranno vita per un’intera settimana ad una serie di interventi, performance, installazioni che avranno come principale obiettivo quello di cogliere il “qui e ora”, di rendere “un’istantanea” della realtà guardando e osservando quegli aspetti che apparentemente appartengono all’ambito più pratico e terreno della quotidianità sociale e politica. Le pantomime del “gioco precario” di Lorenzo Buffo, la “casa del vento” di Alessandra Abbruzzese, la ricerca di nuovi fulcri di Serena Colucci e Frida K, i “proclami cittadini” di Max Licci Martinez, il “comitato nazionale raccomandazioni” di Sandro Marasco, le “B-Barbie” di Fabrizio Fontana ed infine i “nuovi eroi” di Remo Spada, riempiranno i veri e propri ambienti domestici della location scelta per l’evento, reinventando gli spazi abitativi e dando vita a quelle che possono essere definite come le zone di equilibrio precario.
Gli ambienti adibiti all’allestimento dell’evento, gentilmente concessi dall’Associazione Culturale ProItalia, appartengono ad un’antica villa degli inizi del secolo scorso, sita al limitare del centro storico della città. La scelta è caduta non a caso su un edificio del genere. La dimensione domestica, intima, dell’interno come dell’esterno dello stabile, semplifica l’approccio con la realtà, con la quotidianità della vita vissuta, attivando lo sviluppo creativo dei suoi abitanti che come “api operaie” aguzzano l’ingegno e si tuffano con entusiasmo nel ritmo frenetico della produttività. L’immobile, dunque, più che amena cornice della manifestazione, si presenta meglio come sede naturale del susseguirsi degli interventi.
Sulla base di queste riflessioni, gli otto artisti invitati a confrontarsi sul tema scottante della precarietà, daranno vita per un’intera settimana ad una serie di interventi, performance, installazioni che avranno come principale obiettivo quello di cogliere il “qui e ora”, di rendere “un’istantanea” della realtà guardando e osservando quegli aspetti che apparentemente appartengono all’ambito più pratico e terreno della quotidianità sociale e politica. Le pantomime del “gioco precario” di Lorenzo Buffo, la “casa del vento” di Alessandra Abbruzzese, la ricerca di nuovi fulcri di Serena Colucci e Frida K, i “proclami cittadini” di Max Licci Martinez, il “comitato nazionale raccomandazioni” di Sandro Marasco, le “B-Barbie” di Fabrizio Fontana ed infine i “nuovi eroi” di Remo Spada, riempiranno i veri e propri ambienti domestici della location scelta per l’evento, reinventando gli spazi abitativi e dando vita a quelle che possono essere definite come le zone di equilibrio precario.
Gli ambienti adibiti all’allestimento dell’evento, gentilmente concessi dall’Associazione Culturale ProItalia, appartengono ad un’antica villa degli inizi del secolo scorso, sita al limitare del centro storico della città. La scelta è caduta non a caso su un edificio del genere. La dimensione domestica, intima, dell’interno come dell’esterno dello stabile, semplifica l’approccio con la realtà, con la quotidianità della vita vissuta, attivando lo sviluppo creativo dei suoi abitanti che come “api operaie” aguzzano l’ingegno e si tuffano con entusiasmo nel ritmo frenetico della produttività. L’immobile, dunque, più che amena cornice della manifestazione, si presenta meglio come sede naturale del susseguirsi degli interventi.
06
aprile 2008
E.P.Zone. Zone di equilibrio precario
Dal 06 al 12 aprile 2008
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE PROITALIA
Lecce, Viale Francesco Lo Re, 109, (Lecce)
Lecce, Viale Francesco Lo Re, 109, (Lecce)
Vernissage
6 Aprile 2008, ore 21
Autore
Curatore