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Marco Querin – Intrecci e sovrapposizioni
In mostra vengono esposte opere recenti, tutte eseguite con la particolare tecnica, propria dell’artista, che consiste nel costruire immagini astratte – Querin, infatti, si inserisce nel grande filone dell’arte astratta contemporanea – con fili di lana, cotone, metallo, elastici, intrecciati e sovrapposti. I quadri possono essere monocromi o di colori multipli e variegati
Comunicato stampa
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In mostra vengono esposte opere recenti, tutte eseguite con la particolare tecnica, propria dell’artista, che consiste nel costruire immagini astratte – Querin, infatti, si inserisce nel grande filone dell’arte astratta contemporanea – con fili di lana, cotone, metallo, elastici, intrecciati e sovrapposti. I quadri possono essere monocromi o di colori multipli e variegati.
Marco Querin è un giovane artista “scoperto” dal giovane gallerista milanese Jerome Zodo e seguito criticamente da Giorgio Bonomi, noto critico d’arte che da anni segue con particolare attenzione la pittura aniconica.
Querin, milanese di nascita e formatosi negli Stati Uniti, è in arte un autodidatta con delle ottime qualità innate e spontanee.
Come molti protagonisti dell’arte contemporanea che mettono da parte colori e pennelli e usano materiali altri, il Nostro si serve di “fili”, soprattutto di lana, ma anche di cotone, di seta, di metallo, di elastici. Il filo è tirato, di preferenza, nelle due direzioni ortogonali, verticale ed orizzontale, ma anche in diagonale e in linea curva, a creare “figure” astratte suggestive, sia per i colori molteplici e severamente gioiosi sia per le monocromie delicate e silenziose.
Certamente Querin continua quel lungo percorso iniziato con le “compenetrazioni iridescenti” di Balla, con i “monocromi” di Malevič e le “composizioni” di Mondrian, e continuato con i “reticoli” di Dorazio e le astrazioni di molti altri: la novità, la “cifra” personale dell’artista milanese è proprio nell’uso di questo materiale che risulta nuovo ed originale nei territori dell’arte.
Sebbene le sue opere siano raffinate ed eleganti, nulla concedono alla “leziosità”, non a caso Querin lascia bene in vista i chiodi, sui lati del telaio, che servono a tenere in tensione i fili, rendendo
ancora più complessa la costruzione.
Come Mondrian con pochi colori e poche figure riuscì a creare moltissime opere sempre differenti, così Querin, con i suoi mezzi tecnici “limitati”, riesce sempre a creare, nuovi segni, nuove composizioni, nuove immagini, a testimonianza delle possibilità infinite dell’astrattismo geometrico.
Biografia
Marco Querin nasce a Milano, dove attualmente vive e lavora, nel 1978. A diciannove anni si trasferisce a Chicago ove compie studi di economia e inizia ad avvicinarsi all’arte realizzando le prime opere con elementi naturali.
Rientra a Milano, dopo sette anni, e comincia a lavorare con i materiali suoi propri (fili e colori, elastici, lane, sete, fili di metallo).Lavora con la Galleria J & G Art di Milano con cui ha esposto nel 2007 alla Venice Art Fair, alle fiere dell’arte di Shanghai, Dubai , Padova e, nel 2008, a quella di Genova.
Ha partecipato alla mostra, curata da Giorgio Bonomi Cristalli di Rocca. Giovani artisti a Rocca Grimalda, Rocca Grimalda (AL), agosto – settembre 2007, e sta organizzando una grande esposizione personale per il Palazzo dei Sette di Orvieto (TR).
Marco Querin è un giovane artista “scoperto” dal giovane gallerista milanese Jerome Zodo e seguito criticamente da Giorgio Bonomi, noto critico d’arte che da anni segue con particolare attenzione la pittura aniconica.
Querin, milanese di nascita e formatosi negli Stati Uniti, è in arte un autodidatta con delle ottime qualità innate e spontanee.
Come molti protagonisti dell’arte contemporanea che mettono da parte colori e pennelli e usano materiali altri, il Nostro si serve di “fili”, soprattutto di lana, ma anche di cotone, di seta, di metallo, di elastici. Il filo è tirato, di preferenza, nelle due direzioni ortogonali, verticale ed orizzontale, ma anche in diagonale e in linea curva, a creare “figure” astratte suggestive, sia per i colori molteplici e severamente gioiosi sia per le monocromie delicate e silenziose.
Certamente Querin continua quel lungo percorso iniziato con le “compenetrazioni iridescenti” di Balla, con i “monocromi” di Malevič e le “composizioni” di Mondrian, e continuato con i “reticoli” di Dorazio e le astrazioni di molti altri: la novità, la “cifra” personale dell’artista milanese è proprio nell’uso di questo materiale che risulta nuovo ed originale nei territori dell’arte.
Sebbene le sue opere siano raffinate ed eleganti, nulla concedono alla “leziosità”, non a caso Querin lascia bene in vista i chiodi, sui lati del telaio, che servono a tenere in tensione i fili, rendendo
ancora più complessa la costruzione.
Come Mondrian con pochi colori e poche figure riuscì a creare moltissime opere sempre differenti, così Querin, con i suoi mezzi tecnici “limitati”, riesce sempre a creare, nuovi segni, nuove composizioni, nuove immagini, a testimonianza delle possibilità infinite dell’astrattismo geometrico.
Biografia
Marco Querin nasce a Milano, dove attualmente vive e lavora, nel 1978. A diciannove anni si trasferisce a Chicago ove compie studi di economia e inizia ad avvicinarsi all’arte realizzando le prime opere con elementi naturali.
Rientra a Milano, dopo sette anni, e comincia a lavorare con i materiali suoi propri (fili e colori, elastici, lane, sete, fili di metallo).Lavora con la Galleria J & G Art di Milano con cui ha esposto nel 2007 alla Venice Art Fair, alle fiere dell’arte di Shanghai, Dubai , Padova e, nel 2008, a quella di Genova.
Ha partecipato alla mostra, curata da Giorgio Bonomi Cristalli di Rocca. Giovani artisti a Rocca Grimalda, Rocca Grimalda (AL), agosto – settembre 2007, e sta organizzando una grande esposizione personale per il Palazzo dei Sette di Orvieto (TR).
31
marzo 2008
Marco Querin – Intrecci e sovrapposizioni
Dal 31 marzo al 06 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MAGNA PARS
Milano, Via Tortona, 15, (Milano)
Milano, Via Tortona, 15, (Milano)
Autore
Curatore