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Caterina Saban – Un grado dopo l’altro: riflessi, riflessioni e mutazioni climatiche
Nell’installazione lo spazio e l’architettura sono intesi come luoghi di traduzione visiva di un rapporto interlocutorio con la realtà in cui la luce e la trasparenza condensano e dispongono dolcemente lo spazio, senza calcolo di progetto, secondo percorsi più intuitivi che geometrici.
Comunicato stampa
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Il lavoro di Caterina Saban evidenzia un’idea dell’arte come forma di conoscenza, in cui l’esibizione dell’oggetto materiale diventa sollecitazione a nuove formulazioni del pensiero.
La sua prassi artistica appartiene al regno della metafora e non a quello dell’immediatezza della realtà percepita nei suoi “accidenti” e nelle sue contingenze. Piuttosto, proprio grazie a questa capacità metaforica, il senso delle sue opere - sia esso quello di una foto o di un’installazione complessa - è talmente isolato dal resto dei fenomeni casuali, che si presenta con tutta la forza del concetto e la preziosa fragilità dell’immagine che non può “chiedere aiuto” alla eventuale ricchezza del contesto da cui è ripresa, ma unicamente alla propria capacità evocativa.
Nell’installazione che presenta presso White Star, lo spazio e l’architettura sono intesi come luoghi di traduzione visiva di un rapporto interlocutorio con la realtà in cui la luce e la trasparenza, costanti del suo lavoro, condensano e dispongono dolcemente lo spazio, senza calcolo di progetto, secondo percorsi più intuitivi che geometrici.
Nata a Milano, dove frequenta la Facoltà di Filosofia all’Università Statale, Caterina Saban indirizza in seguito i suoi interessi al reportage fotografico, alla programmazione e alla critica cinematografica collaborando con la rivista Scena, a ricerche sulla decorazione con lo Studio Alchimia.
Nell’89 si trasferisce a Londra dove frequenta prima il Chelsea College of Art e si laurea poi in Belle Arti alla Middlesex University. Sempre a Londra realizza a partire dal ’95 le sue prime installazioni spesso caratterizzate dalla selezione di spazi non istituzionali. Nel ’98 si stabilisce nuovamente a Milano.
La sua prassi artistica appartiene al regno della metafora e non a quello dell’immediatezza della realtà percepita nei suoi “accidenti” e nelle sue contingenze. Piuttosto, proprio grazie a questa capacità metaforica, il senso delle sue opere - sia esso quello di una foto o di un’installazione complessa - è talmente isolato dal resto dei fenomeni casuali, che si presenta con tutta la forza del concetto e la preziosa fragilità dell’immagine che non può “chiedere aiuto” alla eventuale ricchezza del contesto da cui è ripresa, ma unicamente alla propria capacità evocativa.
Nell’installazione che presenta presso White Star, lo spazio e l’architettura sono intesi come luoghi di traduzione visiva di un rapporto interlocutorio con la realtà in cui la luce e la trasparenza, costanti del suo lavoro, condensano e dispongono dolcemente lo spazio, senza calcolo di progetto, secondo percorsi più intuitivi che geometrici.
Nata a Milano, dove frequenta la Facoltà di Filosofia all’Università Statale, Caterina Saban indirizza in seguito i suoi interessi al reportage fotografico, alla programmazione e alla critica cinematografica collaborando con la rivista Scena, a ricerche sulla decorazione con lo Studio Alchimia.
Nell’89 si trasferisce a Londra dove frequenta prima il Chelsea College of Art e si laurea poi in Belle Arti alla Middlesex University. Sempre a Londra realizza a partire dal ’95 le sue prime installazioni spesso caratterizzate dalla selezione di spazi non istituzionali. Nel ’98 si stabilisce nuovamente a Milano.
17
aprile 2008
Caterina Saban – Un grado dopo l’altro: riflessi, riflessioni e mutazioni climatiche
Dal 17 al 21 aprile 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIO WHITE STAR ADVENTURE
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Milano, Piazza Filippo Meda, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 10.00-20.30
Vernissage
17 Aprile 2008, ore 18.00
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