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XIII Biennale Donna : Mona Hatoum – Undercurrents
Nell’ambito di una riflessione sulla nozione di mobilità, che sempre più sta orientando e obbligando il vivere della società contemporanea, la scelta di Mona Hatoum per rappresentare la Biennale si dimostra quindi perfettamente coerente per concludere, senza pretese di esaustività, un’indagine tematica così rivelatrice dell’essere artiste oggi.
Comunicato stampa
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Mona Hatoum è l’artista scelta per rappresentare la XIII edizione della Biennale Donna, organizzata dall’UDI - Unione Donne in Italia di Ferrara in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara, in un’importante mostra personale dal titolo “Undercurrents” che si terrà al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara dal 6 aprile al 1 giugno 2008.
Con una carriera che abbraccia più di venticinque anni, Mona Hatoum è una personalità artistica di primo piano a livello internazionale. Le sue opere sono state esposte in molte personali e mostre collettive nelle gallerie e nei musei più prestigiosi di Europa, Stati Uniti, Canada e Australia.
Si tratta di una scelta importante e qualificante che prosegue e conclude una precisa indagine culturale svolta nelle ultime due edizioni della Biennale Donna, orientata a rappresentare una produzione di artiste donne incentrata sui temi del nomadismo geografico e dell’identità culturale, coinvolgendo artiste diverse per origine geografica, formazione socio-culturale e generazione – dalle giovani emergenti a quelle affermate a livello internazionale.
Nell’ambito di una riflessione sulla nozione di mobilità, che sempre più sta orientando e obbligando il vivere della società contemporanea, la scelta di Mona Hatoum si dimostra quindi perfettamente coerente per concludere, senza pretese di esaustività, un’indagine tematica così rivelatrice dell’essere artiste oggi.
Mona Hatoum è nata a Beirut da una famiglia palestinese ed è stata costretta all’esilio nel 1975 quando, in concomitanza con un viaggio a Londra, in Libano scoppia la guerra civile, impedendole di ritornare nel suo paese d’origine. Dopo aver frequentato scuole d’arte a Londra, diventa celebre alla metà degli anni Ottanta per una serie di performance e video che, con grande intensità, si concentrano su tema del corpo in situazioni di conflitto. L’artista ha poi trasportato la riflessione su queste tematiche anche nelle installazioni di grandi dimensioni e nelle sculture, che diventano il suo principale mezzo espressivo dall’inizio degli anni Novanta. Hatoum ha sviluppato un linguaggio in cui oggetti familiari, domestici, come sedie, letti, culle e utensili da cucina, si trasformano in entità estranee e minacciose nelle quali scorre una vena, nascosta ma sempre presente, di ostilità e pericolo. Persino il corpo umano diviene sconosciuto in Corps étranger (1994), un’installazione video che mostra un viaggio attraverso il paesaggio interiore del corpo dell’artista stessa.
La rassegna, che si apre con alcuni esempi dei primi video e performance, presenta una selezione di oltre 50 opere di tecniche diverse, incluse grandi installazioni, sculture, fotografie e lavori su carta, la maggior parte delle quali non sono mai state esposte in Italia. Inoltre saranno in mostra alcune opere recenti del tutto inedite.
Le opere della Hatoum, influenzate dalla poetica minimalista e dall’esperienza concettuale, risentono fortemente di una eleganza formale frutto di una consapevole ricerca estetica, raffinata e puntuale, che certamente affascina e seduce ma al tempo stesso sconcerta e disorienta, trasmettendo un senso di insicurezza e di inquietudine che deriva da un vissuto dominato dalla paura intesa come condizione esistenziale.
Accogliere l’esperienza artistica di Mona Hatoum, così profondamente calata nelle conflittualità che angosciano l’umanità, rappresenta dunque un forte segno di impegno e coerenza da parte dell’Unione Donne in Italia nel seguire un percorso di ricerca che evidenzi il valore delle donne artiste e dell’espressione estetica come simbolo di autorappresentazione, capace di coinvolgere il pubblico annullando ogni differenza generazionale e culturale.
La mostra è curata da Lola Bonora e si avvale di un comitato scientifico composto da Lola Bonora, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Dida Spano, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Antonia Trasforini, Liviana Zagagnoni, con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il contributo del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara, dell’Ufficio della Consigliera Provinciale di Parità e della Regione Emilia-Romagna.
Nel catalogo bilingue italiano e inglese sono riprodotte tutte le opere esposte, unitamente a contributi critici di Lola Bonora, Whitney Chadwick e Alix Ohlin ed apparati biografici.
Numerose iniziative collaterali legate alle tematiche sviluppate dall’artista sono previste nel periodo di apertura della mostra, tra le quali una tavola rotonda in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, una rassegna cinematografica con opere di registe provenienti dall’area mediterranea, workshop di studenti dell’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara e In Tensione, un’installazione di Maria Vittoria Perrelli dedicata a Mona Hatoum presso Zuni Arte Contemporanea.
La mostra è stata organizzata con la collaborazione di Galleria Continua, San Gimignano – Beijing.
Con una carriera che abbraccia più di venticinque anni, Mona Hatoum è una personalità artistica di primo piano a livello internazionale. Le sue opere sono state esposte in molte personali e mostre collettive nelle gallerie e nei musei più prestigiosi di Europa, Stati Uniti, Canada e Australia.
Si tratta di una scelta importante e qualificante che prosegue e conclude una precisa indagine culturale svolta nelle ultime due edizioni della Biennale Donna, orientata a rappresentare una produzione di artiste donne incentrata sui temi del nomadismo geografico e dell’identità culturale, coinvolgendo artiste diverse per origine geografica, formazione socio-culturale e generazione – dalle giovani emergenti a quelle affermate a livello internazionale.
Nell’ambito di una riflessione sulla nozione di mobilità, che sempre più sta orientando e obbligando il vivere della società contemporanea, la scelta di Mona Hatoum si dimostra quindi perfettamente coerente per concludere, senza pretese di esaustività, un’indagine tematica così rivelatrice dell’essere artiste oggi.
Mona Hatoum è nata a Beirut da una famiglia palestinese ed è stata costretta all’esilio nel 1975 quando, in concomitanza con un viaggio a Londra, in Libano scoppia la guerra civile, impedendole di ritornare nel suo paese d’origine. Dopo aver frequentato scuole d’arte a Londra, diventa celebre alla metà degli anni Ottanta per una serie di performance e video che, con grande intensità, si concentrano su tema del corpo in situazioni di conflitto. L’artista ha poi trasportato la riflessione su queste tematiche anche nelle installazioni di grandi dimensioni e nelle sculture, che diventano il suo principale mezzo espressivo dall’inizio degli anni Novanta. Hatoum ha sviluppato un linguaggio in cui oggetti familiari, domestici, come sedie, letti, culle e utensili da cucina, si trasformano in entità estranee e minacciose nelle quali scorre una vena, nascosta ma sempre presente, di ostilità e pericolo. Persino il corpo umano diviene sconosciuto in Corps étranger (1994), un’installazione video che mostra un viaggio attraverso il paesaggio interiore del corpo dell’artista stessa.
La rassegna, che si apre con alcuni esempi dei primi video e performance, presenta una selezione di oltre 50 opere di tecniche diverse, incluse grandi installazioni, sculture, fotografie e lavori su carta, la maggior parte delle quali non sono mai state esposte in Italia. Inoltre saranno in mostra alcune opere recenti del tutto inedite.
Le opere della Hatoum, influenzate dalla poetica minimalista e dall’esperienza concettuale, risentono fortemente di una eleganza formale frutto di una consapevole ricerca estetica, raffinata e puntuale, che certamente affascina e seduce ma al tempo stesso sconcerta e disorienta, trasmettendo un senso di insicurezza e di inquietudine che deriva da un vissuto dominato dalla paura intesa come condizione esistenziale.
Accogliere l’esperienza artistica di Mona Hatoum, così profondamente calata nelle conflittualità che angosciano l’umanità, rappresenta dunque un forte segno di impegno e coerenza da parte dell’Unione Donne in Italia nel seguire un percorso di ricerca che evidenzi il valore delle donne artiste e dell’espressione estetica come simbolo di autorappresentazione, capace di coinvolgere il pubblico annullando ogni differenza generazionale e culturale.
La mostra è curata da Lola Bonora e si avvale di un comitato scientifico composto da Lola Bonora, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Dida Spano, Anna Quarzi, Ansalda Siroli, Antonia Trasforini, Liviana Zagagnoni, con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il contributo del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara, dell’Ufficio della Consigliera Provinciale di Parità e della Regione Emilia-Romagna.
Nel catalogo bilingue italiano e inglese sono riprodotte tutte le opere esposte, unitamente a contributi critici di Lola Bonora, Whitney Chadwick e Alix Ohlin ed apparati biografici.
Numerose iniziative collaterali legate alle tematiche sviluppate dall’artista sono previste nel periodo di apertura della mostra, tra le quali una tavola rotonda in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, una rassegna cinematografica con opere di registe provenienti dall’area mediterranea, workshop di studenti dell’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara e In Tensione, un’installazione di Maria Vittoria Perrelli dedicata a Mona Hatoum presso Zuni Arte Contemporanea.
La mostra è stata organizzata con la collaborazione di Galleria Continua, San Gimignano – Beijing.
05
aprile 2008
XIII Biennale Donna : Mona Hatoum – Undercurrents
Dal 05 aprile al primo giugno 2008
Location
PAC – PALAZZO MASSARI
Ferrara, Corso Porta Mare, 5, (Ferrara)
Ferrara, Corso Porta Mare, 5, (Ferrara)
Biglietti
intero € 3,00
ridotto € 2,00 (giovani dai 18 ai 30 anni titolari della Carta Giovani, over 65 anni, studenti universitari, categorie convenzionate)
€ 2,00 per i gruppi (almeno 10 persone, gratuito per un accompagnatore)
gratuito per i gruppi scolastici
Orario di apertura
da martedì a domenica 9.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00; lunedì chiuso
Aperto anche 23 e 25 aprile, 1 maggio
Vernissage
5 Aprile 2008, ore 18.00
Sito web
www.artecultura.fe.it
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore