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Eleonora Siffredi
Un insolito percorso tra piccole opere materiche, ricami su cartone e grandi istallazioni oscillanti ‘districa’ i segreti dell’artista
Comunicato stampa
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“La mia pittura – dice Eleonora Siffredi – tende al decorativo. Ne sento i rischi”. Da questa consapevolezza, così rara negli artisti, stracolmi come sono di convinzioni assolute, nasce la sua poesia, fatta di intermittenze del cuore, di vibrazioni appena accennate, di tremiti e di sussulti. Fu Guido Ballo, suo insegnante negli anni di Brera, a convincerla che la decorazione non era il diavolo, ad uscire dall’atteggiamento amletico che rischia, come sappiamo di condurre all’inazione. Poi la materia stessa – una foglia, un grumo di terra, un lembo di stoffa – la convinse a partire per l’ignoto, come voleva Paul Valéry: “ Il faut tenter di vivre”. Ed eccola partire dalle piccole realtà per realizzare sogni, che sono di volta in volta piccole opere materiche dove vibra una piumetta, quadri su cartone, dove si muovono lembi di tela sbatacchiati da un vento insensibile, o leggerissimi in tulle, dove si annida l’anima della danza. Ultima fase, e acme forse del sogno, i drappi fatti di filo di ferro e di ricami di cotone o corda: qui oggetto è l’aria (materia anch’essa) che vi passa attraverso, ed è l’anima di Eleonora che dice una cosa per dirne un’altra.
Sandro Bajini (febbraio 2008)
Parrebbe che l’operare di Eleonora Siffredi, consista nel mettere in atto una mimesi dei processi creativi naturali. E’ come una tessitura, un ordito che nel tempo, e con il tempo, prende forma. E’ una pittura che ha la preziosità dalle scaglie, dei miceli, delle meduse... Anzi, non è più una pittura. Non è dentro una cornice. E’ uno spazio, una strada che attraversa il mondo, un diario.
Ci sono pagine minime, corsive, come quelle definite un po’ giocosamente ex voto. E ci sono opere gigantesche, ampie campiture, pulsanti di sottili emozioni, di suoni impercettibili, di memorie. Forse sono stendardi, o forse vele, le grandi istallazioni oscillanti che l’artista prepara, confondendo apporti del caso ed estrema meticolosità artigianale. Forse sono sipari che si aprono su “realtà altre”. Forse sono pareti, diagrammi, geologiche stratificazioni.
Attraverso processi di assemblaggio, sedimentazione, composizione, scomposizione le micro e le macro strutture si rapprendono, appaiono, quasi si fossero formate da sole, come misteriosi vegetali, come galassie. Sono tessiture diafane e cangianti, tappeti erbosi pulsanti di vita. Ma non c’è palpitare di fronde, non c’è poesia della natura: vive, in queste narrazioni, il segreto di un’ardua operazione mentale.
Marco Innocenti (febbraio 2008)
Eleonora Siffredi, nata a San Remo nel 1944, dopo la maturità artistica si è diplomata a Milano in Decorazione Pittorica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha svolto attività di insegnamento presso i Licei Artistici di Milano, Treviso, Venezia.
Del suo lavoro hanno scritto: S. Bajini, G. Beringheli, F.Biamonti, F. Cervini, C. Claudiano, S. Delfino, A. Dragone, W. Gorni, M. Innocenti, E. Maiolino, G. Strazza, B. Tarozzi, M. Zanelli.
Mostre personali: Mantova 1994, galleria Giulio Romano; Ventimiglia 1995, Chiesa San Francesco; Bordighera 1997, Biblioteca Internazionale; Venezia 1998, Fondazione Querini Stampalia; Bassano del Grappa 1998, Chiesa dell’Angelo; San Remo 2001, Biblioteca Civica; Venezia 2003, Galleria Laurens, San Remo 2005, Chiesa San Germano.
Sandro Bajini (febbraio 2008)
Parrebbe che l’operare di Eleonora Siffredi, consista nel mettere in atto una mimesi dei processi creativi naturali. E’ come una tessitura, un ordito che nel tempo, e con il tempo, prende forma. E’ una pittura che ha la preziosità dalle scaglie, dei miceli, delle meduse... Anzi, non è più una pittura. Non è dentro una cornice. E’ uno spazio, una strada che attraversa il mondo, un diario.
Ci sono pagine minime, corsive, come quelle definite un po’ giocosamente ex voto. E ci sono opere gigantesche, ampie campiture, pulsanti di sottili emozioni, di suoni impercettibili, di memorie. Forse sono stendardi, o forse vele, le grandi istallazioni oscillanti che l’artista prepara, confondendo apporti del caso ed estrema meticolosità artigianale. Forse sono sipari che si aprono su “realtà altre”. Forse sono pareti, diagrammi, geologiche stratificazioni.
Attraverso processi di assemblaggio, sedimentazione, composizione, scomposizione le micro e le macro strutture si rapprendono, appaiono, quasi si fossero formate da sole, come misteriosi vegetali, come galassie. Sono tessiture diafane e cangianti, tappeti erbosi pulsanti di vita. Ma non c’è palpitare di fronde, non c’è poesia della natura: vive, in queste narrazioni, il segreto di un’ardua operazione mentale.
Marco Innocenti (febbraio 2008)
Eleonora Siffredi, nata a San Remo nel 1944, dopo la maturità artistica si è diplomata a Milano in Decorazione Pittorica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha svolto attività di insegnamento presso i Licei Artistici di Milano, Treviso, Venezia.
Del suo lavoro hanno scritto: S. Bajini, G. Beringheli, F.Biamonti, F. Cervini, C. Claudiano, S. Delfino, A. Dragone, W. Gorni, M. Innocenti, E. Maiolino, G. Strazza, B. Tarozzi, M. Zanelli.
Mostre personali: Mantova 1994, galleria Giulio Romano; Ventimiglia 1995, Chiesa San Francesco; Bordighera 1997, Biblioteca Internazionale; Venezia 1998, Fondazione Querini Stampalia; Bassano del Grappa 1998, Chiesa dell’Angelo; San Remo 2001, Biblioteca Civica; Venezia 2003, Galleria Laurens, San Remo 2005, Chiesa San Germano.
15
marzo 2008
Eleonora Siffredi
Dal 15 al 30 marzo 2008
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DEI FIORI BALBO
Bordighera, Via I Maggio, (Imperia)
Bordighera, Via I Maggio, (Imperia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 16.30 alle ore 19.30
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 18
Autore