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Enigma Helvetia. Arti, riti e miti della Svizzera moderna
La mostra è dedicata al complesso rapporto che, dalla fine dell’Ottocento a oggi, ha caratterizzato la produzione artistica, la storia, la cultura e l’immaginario di quel laboratorio unico e singolare che è la Svizzera.
Comunicato stampa
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Enigma Helvetia. Arti, riti e miti della Svizzera moderna.
Museo Cantonale d’Arte e Museo d’Arte Moderna, Lugano
27 aprile – 17 agosto 2008
a cura di Pietro Bellasi (Professore di Sociologia, Università di Bologna), Marco Franciolli (Direttore Museo Cantonale d’Arte, Lugano), Carlo Piccardi (Musicologo) e Cristina Sonderegger (Conservatrice Museo d’Arte Moderna, Lugano)
Dal 27 aprile al 17 agosto 2008, il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte Moderna di Lugano presentano, nelle due sedi espositive, una mostra di respiro internazionale dal titolo Enigma Helvetia. Arti, riti e miti della Svizzera moderna dedicata al complesso rapporto che, dalla fine dell’Ottocento a oggi, ha caratterizzato la produzione artistica, la storia, la cultura e l’immaginario di quel laboratorio unico e singolare che è la Svizzera.
A cura di Pietro Bellasi, Marco Franciolli, Carlo Piccardi e Cristina Sonderegger, la mostra intende indagare le particolarità del mondo culturale elvetico offrendo una lettura interdisciplinare di quest’ultimo attraverso opere e testimonianze di arte, architettura, design, fotografia, video e installazioni. Allo stesso tempo l’esposizione luganese vuole evidenziare lo straordinario numero di artisti che lungo tutto il XX secolo hanno saputo affermarsi quali protagonisti in ambito internazionale, fra questi Cuno Amiet, Albert Anker, Jean Arp, Max Bill, Fischli&Weiss, Franz Gertsch, Alberto, Augusto e Giovanni Giacometti, Ferdinand Hodler, Paul Klee, Markus Raetz, Hermann Scherer, Roman Signer, Daniel Spoerri, Sophie Taeuber-Arp, Jean Tinguely, Ben Vautier, Not Vital e numerosi altri.
Enigma Helvetia prende avvio idealmente dalle sale del Museo Cantonale d’Arte per proseguire all’interno del Museo d’Arte Moderna proponendo lungo il percorso espositivo alcuni dei grandi temi presenti nella caleidoscopica realtà culturale svizzera in un’esplorazione curiosa, sorprendente e a tratti anche divertente dentro l’enigma elvetico.
Nel secolo appena trascorso, sullo sfondo del susseguirsi di tragedie, chiusure, aperture, conflitti e profondi cambiamenti socio-politici, la Svizzera ha profilato la propria identità e la propria posizione internazionale, condizionando inevitabilmente, per reazione o identificazione, rottura o assimilazione, anche le espressioni di creatività. L’arte, o meglio, le arti e gli artisti che per nascita, origine, elezione, eventi della grande storia e vicende personali si sono trovati a confronto con la Svizzera e con la ‘Swiss way of life’, sono stati protagonisti nel mondo lungo tutto il XX secolo.
Alle straordinarie opere d’arte provenienti dai più importanti musei svizzeri e non solo, il percorso espositivo affianca immagini e oggetti del quotidiano, delle tradizioni e della produzione industriale svizzera, riuniti con un approccio frutto al contempo di considerazioni di ordine estetico-artistico e antropologico che mettono in luce i processi di miniaturizzazione, di ritualizzazione ed estetizzazione della vita quotidiana, riflessi anche di quella precisione, perfezione, efficienza e di quell’ordine che per molti aspetti caratterizzano il mondo elvetico.
Tra gli elementi fondanti dell’immaginario elvetico e dell’identità nazionale vi è evidentemente la montagna raffigurata nelle sue diverse declinazioni, ora romantiche, ora mistiche, oppure ancora nelle conquiste ‘ascensionali’ tipiche del turismo che si sviluppa nel periodo della Belle Epoque. Ma la montagna si presta quale soggetto artistico anche nelle sue note drammatiche e ostili, metafora espressionista di una dimensione esistenziale influenzata dagli sviluppi della storia, oppure ancora come luogo paradisiaco e come rifugio, fulcro dei valori autentici da difendere contro ogni aggressione.
Emerge, sino ai giorni nostri, la tensione fra tradizione e modernità, tra localismo e cosmopolitismo, tra realtà urbane e realtà rurali custodi di importanti e autentiche tradizioni spesso in contrasto con le ambizioni internazionali dei centri cittadini. Questi contrasti si riflettono anche in ambito artistico e culturale dove, sino alla metà del Novecento, all’arte ‘ufficiale’, caratterizzata da una figurazione di impostazione tradizionale, sostenuta dalle istituzioni e dalla maggioranza della critica e del pubblico, si contrappone un’arte nata dal confronto con le esperienze delle avanguardie. Emblematica in tal senso è l’esperienza del Dadaismo: nato a Zurigo dalla creatività di artisti principalmente stranieri rifugiatisi in Svizzera durante la prima guerra mondiale, il movimento si propagherà in tutta Europa ma per la realtà artistica e culturale svizzera si rivelerà come un’esperienza estemporanea, la cui eredità e in particolar modo l’approccio ironico alla realtà, si ritrovano nella produzione artistica contemporanea.
Catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato edito da Silvana Editoriale con numerosi contributi di storici, studiosi e critici d’arte quali: Pietro Bellasi, Iso Camartin, Marco Franciolli, Christoph Hänngi, Georg Kreis, Domenico Lucchini, Daniel Maggetti, Roberta Mazzola, Carlo Piccardi, Lucienne Peiry, Chasper Pult, Fabio Pusterla, Bruno Reichlin, Anna Ruchat, Peter Rüedi, Pascal Ruedin, Cristina Sonderegger.
Testi in italiano, tedesco, francese e rumantsch con traduzione in inglese.
Proposte didattiche
Per un approfondimento dei temi sviluppati nell’ambito dell’esposizione, il Museo d’Arte Moderna e il Museo Cantonale d’Arte prevedono una serie di attività didattiche ed educative che consistono in visite guidate, percorsi tematici, visite-conferenza e atelier creativi, appositamente studiati per le diverse fasce d’età e per le diverse esigenze del pubblico. Sarà possibile seguire visite guidate in italiano, francese, tedesco e inglese nei singoli Musei o partecipare a percorsi più impegnativi che prevedono una visita che si sussegue nelle due sedi espositive. Per maggiori informazioni si prega di contattare il numero: +41 (0)58 866 72 14 o scrivere all’indirizzo e-mail: info@mdam.ch
Museo Cantonale d’Arte e Museo d’Arte Moderna, Lugano
27 aprile – 17 agosto 2008
a cura di Pietro Bellasi (Professore di Sociologia, Università di Bologna), Marco Franciolli (Direttore Museo Cantonale d’Arte, Lugano), Carlo Piccardi (Musicologo) e Cristina Sonderegger (Conservatrice Museo d’Arte Moderna, Lugano)
Dal 27 aprile al 17 agosto 2008, il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte Moderna di Lugano presentano, nelle due sedi espositive, una mostra di respiro internazionale dal titolo Enigma Helvetia. Arti, riti e miti della Svizzera moderna dedicata al complesso rapporto che, dalla fine dell’Ottocento a oggi, ha caratterizzato la produzione artistica, la storia, la cultura e l’immaginario di quel laboratorio unico e singolare che è la Svizzera.
A cura di Pietro Bellasi, Marco Franciolli, Carlo Piccardi e Cristina Sonderegger, la mostra intende indagare le particolarità del mondo culturale elvetico offrendo una lettura interdisciplinare di quest’ultimo attraverso opere e testimonianze di arte, architettura, design, fotografia, video e installazioni. Allo stesso tempo l’esposizione luganese vuole evidenziare lo straordinario numero di artisti che lungo tutto il XX secolo hanno saputo affermarsi quali protagonisti in ambito internazionale, fra questi Cuno Amiet, Albert Anker, Jean Arp, Max Bill, Fischli&Weiss, Franz Gertsch, Alberto, Augusto e Giovanni Giacometti, Ferdinand Hodler, Paul Klee, Markus Raetz, Hermann Scherer, Roman Signer, Daniel Spoerri, Sophie Taeuber-Arp, Jean Tinguely, Ben Vautier, Not Vital e numerosi altri.
Enigma Helvetia prende avvio idealmente dalle sale del Museo Cantonale d’Arte per proseguire all’interno del Museo d’Arte Moderna proponendo lungo il percorso espositivo alcuni dei grandi temi presenti nella caleidoscopica realtà culturale svizzera in un’esplorazione curiosa, sorprendente e a tratti anche divertente dentro l’enigma elvetico.
Nel secolo appena trascorso, sullo sfondo del susseguirsi di tragedie, chiusure, aperture, conflitti e profondi cambiamenti socio-politici, la Svizzera ha profilato la propria identità e la propria posizione internazionale, condizionando inevitabilmente, per reazione o identificazione, rottura o assimilazione, anche le espressioni di creatività. L’arte, o meglio, le arti e gli artisti che per nascita, origine, elezione, eventi della grande storia e vicende personali si sono trovati a confronto con la Svizzera e con la ‘Swiss way of life’, sono stati protagonisti nel mondo lungo tutto il XX secolo.
Alle straordinarie opere d’arte provenienti dai più importanti musei svizzeri e non solo, il percorso espositivo affianca immagini e oggetti del quotidiano, delle tradizioni e della produzione industriale svizzera, riuniti con un approccio frutto al contempo di considerazioni di ordine estetico-artistico e antropologico che mettono in luce i processi di miniaturizzazione, di ritualizzazione ed estetizzazione della vita quotidiana, riflessi anche di quella precisione, perfezione, efficienza e di quell’ordine che per molti aspetti caratterizzano il mondo elvetico.
Tra gli elementi fondanti dell’immaginario elvetico e dell’identità nazionale vi è evidentemente la montagna raffigurata nelle sue diverse declinazioni, ora romantiche, ora mistiche, oppure ancora nelle conquiste ‘ascensionali’ tipiche del turismo che si sviluppa nel periodo della Belle Epoque. Ma la montagna si presta quale soggetto artistico anche nelle sue note drammatiche e ostili, metafora espressionista di una dimensione esistenziale influenzata dagli sviluppi della storia, oppure ancora come luogo paradisiaco e come rifugio, fulcro dei valori autentici da difendere contro ogni aggressione.
Emerge, sino ai giorni nostri, la tensione fra tradizione e modernità, tra localismo e cosmopolitismo, tra realtà urbane e realtà rurali custodi di importanti e autentiche tradizioni spesso in contrasto con le ambizioni internazionali dei centri cittadini. Questi contrasti si riflettono anche in ambito artistico e culturale dove, sino alla metà del Novecento, all’arte ‘ufficiale’, caratterizzata da una figurazione di impostazione tradizionale, sostenuta dalle istituzioni e dalla maggioranza della critica e del pubblico, si contrappone un’arte nata dal confronto con le esperienze delle avanguardie. Emblematica in tal senso è l’esperienza del Dadaismo: nato a Zurigo dalla creatività di artisti principalmente stranieri rifugiatisi in Svizzera durante la prima guerra mondiale, il movimento si propagherà in tutta Europa ma per la realtà artistica e culturale svizzera si rivelerà come un’esperienza estemporanea, la cui eredità e in particolar modo l’approccio ironico alla realtà, si ritrovano nella produzione artistica contemporanea.
Catalogo
La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato edito da Silvana Editoriale con numerosi contributi di storici, studiosi e critici d’arte quali: Pietro Bellasi, Iso Camartin, Marco Franciolli, Christoph Hänngi, Georg Kreis, Domenico Lucchini, Daniel Maggetti, Roberta Mazzola, Carlo Piccardi, Lucienne Peiry, Chasper Pult, Fabio Pusterla, Bruno Reichlin, Anna Ruchat, Peter Rüedi, Pascal Ruedin, Cristina Sonderegger.
Testi in italiano, tedesco, francese e rumantsch con traduzione in inglese.
Proposte didattiche
Per un approfondimento dei temi sviluppati nell’ambito dell’esposizione, il Museo d’Arte Moderna e il Museo Cantonale d’Arte prevedono una serie di attività didattiche ed educative che consistono in visite guidate, percorsi tematici, visite-conferenza e atelier creativi, appositamente studiati per le diverse fasce d’età e per le diverse esigenze del pubblico. Sarà possibile seguire visite guidate in italiano, francese, tedesco e inglese nei singoli Musei o partecipare a percorsi più impegnativi che prevedono una visita che si sussegue nelle due sedi espositive. Per maggiori informazioni si prega di contattare il numero: +41 (0)58 866 72 14 o scrivere all’indirizzo e-mail: info@mdam.ch
26
aprile 2008
Enigma Helvetia. Arti, riti e miti della Svizzera moderna
Dal 26 aprile al 17 agosto 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE
Lugano, Riva Antonio Caccia, 5, (Lugano)
Lugano, Riva Antonio Caccia, 5, (Lugano)
Vernissage
26 Aprile 2008, ore 17.30, Sala B1 Palazzo dei Congressi
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO BATTAGE
Autore
Curatore