Cantava l’Ape Regina. Il canto è un sol diesis o un la naturale. Il richiamo intenso, quasi doloroso. Feromone reale. Vecchia, presto potrebbe essere uccisa dalle operaie. Avvolgono la regina formando una massa compatta che porta alla morte. Ma ecco un nuovo esercito di reginelle. Ornano il manto imperiale circondate dall’azzurro del cielo, della saggezza e della speranza, o dagli stemmi blu Cina, blu Samarcanda, blu Klein. L’impero al femminile. I fuchi non ce la fanno più. Neanche a morire da Trovatore. Le nuove regine danzano. Linguaggio di danza è l’antico modo di comunicare delle api. Ogni passo di danza ha un significato.
Il nuovo sciame reale volava via dalla landa desolata, senza più fiori né maschi. Volava inseguendo il raggio pungente dell’astro lontano, Regina Madre del creato. Lì, da qualche parte, potrebbero esserci ancora i fiori, i profumi, i maschi che sentono il richiamo dei feromoni e sanno cantar aperto.
Lo sciame allo sbando in cerca del Bello se ne va in cielo come un accampamento di tzigani. Rizoma interplanetario, nuovo nomadismo, musica di lautari. Vi ricordate l’inconsueto film moldavo del sensuale Loteanu?
Evelina Schatz