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Ray Smith – Small Changes
In esposizione opere su carta di uno dei più importanti artisti della scena americana nato in Texas nel 1959 e che torna in Italia con una mostra personale dopo alcuni anni
Comunicato stampa
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In esposizione opere su carta di uno dei più importanti artisti della scena americana nato in Texas nel 1959 e che torna in Italia con una mostra personale dopo alcuni anni.
(…) dopo uno sforzo pittorico di esempio ed effetto potenti, oltre che di ovvia eloquenza rappresentativa, Ray aveva bisogno di un dissenso, di una via di fuga e di una liberalizzazione delle idee e dei gesti. Dove ha trovato tutto ciò? Lo ha trovato nei suoi inizi, ossia nel disegno e in ciò che del disegno – come sistema di progettazione di uno schizzo, che rappresenta la sua pittura primaria – aveva maggiore lustro. (…)
È proprio lì dove Ray si può definire al meglio, nella libertà della mano che gli sfugge e nel suo gesticolare per tracciare una calligrafia che stigmatizza un ardire visivo, un prosaismo esplicativo e un’umanizzazione del quotidiano – caricaturale sì, ma schiacciante e di un dominio descrittivo inusitato. Egli si palpa e si fa imperatore del suo proprio universo … che talvolta è un universo che, capricciosamente, mi viene voglia di assimilare al melodramma da taverna, alle fantasie soprattutto sessuali dell’adolescenza o al sogno irrazionale di un mondo psicotropico, ma suo: un universo che, essendo apparentemente archetipico, simula una connessione con il nostro inconscio (che comunque è bene dimenticare). Solo Ray Smith ne è padrone e lo è solamente ed esclusivamente tramite la sua capricciosa simbologia, come se egli stesso si ricreasse a partire dal godimento, nella costruzione di una nuova mitologia post-umana di taglio letterario ed essenzialmente viscerale. (…)
È certo che, dal punto di vista formale, in questi “piccoli cambiamenti” che si retroalimentano del suo spirito primigenio, della sua dimenticanza della mezza misura, della sua leggerezza fattiva, del suo feticismo verbalizzante e del suo erotismo visto ora come sfida (…)
E così vediamo orologi acquosi, sbigottimenti, sonnambulismi, insonnie, sogni erotici, incubi, stregonerie, brandelli, candele, fantasmi, pugili, ballerine, maghi, ubriachi, osti, adolescenti, streghe, fate, infermiere e pazienti, cani e polpi e, continuando con la “p”, anche prostitute (o dobbiamo lasciare da parte il puritanesimo e dire “amanti”? …Ma sì, diciamo amanti!), animali umanizzati e uomini mezzi animali, riflessi, pezzetti di vita colti nelle stanze di un bordello o di un hotel … e tutto ciò che c’è prima, in un frammento. Solo un “frattale” di irrealtà, che davanti ai nostri occhi fa riflesso, brilla e seduce...
(dal testo del catalogo di Omar Pascual Castillo)
RAY SMITH
Note biografiche
Nasce a Brownsville, Texas, 1959.
Attualmente vive e lavora a New York, NY, e Cuernavaca, México.
I suoi lavori sono in alcuni fra i più importanti musei del mondo fra i quali ricordiamo:
Whitney Museum of American Art, New York
Metropolitan Museum of American Art, New York
Brooklyn Museum of Art, New York
Miami Art Museum, Florida
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Cemex, Monterrey, México
Museo de Arte Contemporáneo de Monterrey, México
Ultime mostre personali (selezione)
2008
Ray Smith: New Painting, Akira Ikeda Gallery, Taura, Japan.*
Ray Smith: Small Changes, Costantini Arte Contemporanea. Milano, Italia.*
RAY SMITH, Roebling Hall Gallery, Chelsea, New York.
RAY SMITH, Nickolas Robinson Gallery, Chelsea, New York.
Ray Smith: Nuevos Cadáveres Exquisitos y otros sueños, Galería Fernando Santos, Oporto-Lisboa, Portugal.*
2007
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Centro Cultural Instituto Cabrera Pinto, La Laguna (Santa Cruz de Tenerife, Islas Canarias), España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
Ray Smith: CARICATURA (Delirium Tremens), Galería Joan Prats, Barcelona, España.*
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Centro Cultural La Regenta (Las Palmas de Gran Canarias, Islas Canarias), España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
Ray Smith: Painting as territory, South Texas Museum of Arts, Corpus Christi, Texas.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
2006-2007
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Instituto de América/Centro Damián Bayón, Santa Fe, Granada, España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
Ray Smith: Smalls Texans Stories, Galería Sandunga, Granada, España.*
2006
Ray Smith, Akira Ikeda Gallery, Berlin, Germany.*
Ray Smith: Painting as territory, Brownsville Museum of Fine Arts, Brownsville, Texas.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Museo Extremeño e Iberoamericano de Arte Contemporáneo (Badajoz), España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
2003-2004
Ray Smith: Wheels & Longarms, Galeria Ramis Barquet, Chelsea & New York, NY.*
2003
La Casa de Hielo, Galería Joan Prats, Barcelona, España.*
2002
Catahoula Cur, Ray Smith, Babilonia 1808, Berkley, CA.
Ray Smith, The McNay Art Museum, San Antonio, Texas.
Ray Smith, Galeria Ramis Barquet, New York, NY.
2001
Ray Smith, Carrie Secrist Gallery, Chicago.
Persianas, Galeria Emma Molina, Monterrey, MX.
Ray Smith: Recent Paintings, John Berggruen Gallery, San Francisco, CA.
(…) dopo uno sforzo pittorico di esempio ed effetto potenti, oltre che di ovvia eloquenza rappresentativa, Ray aveva bisogno di un dissenso, di una via di fuga e di una liberalizzazione delle idee e dei gesti. Dove ha trovato tutto ciò? Lo ha trovato nei suoi inizi, ossia nel disegno e in ciò che del disegno – come sistema di progettazione di uno schizzo, che rappresenta la sua pittura primaria – aveva maggiore lustro. (…)
È proprio lì dove Ray si può definire al meglio, nella libertà della mano che gli sfugge e nel suo gesticolare per tracciare una calligrafia che stigmatizza un ardire visivo, un prosaismo esplicativo e un’umanizzazione del quotidiano – caricaturale sì, ma schiacciante e di un dominio descrittivo inusitato. Egli si palpa e si fa imperatore del suo proprio universo … che talvolta è un universo che, capricciosamente, mi viene voglia di assimilare al melodramma da taverna, alle fantasie soprattutto sessuali dell’adolescenza o al sogno irrazionale di un mondo psicotropico, ma suo: un universo che, essendo apparentemente archetipico, simula una connessione con il nostro inconscio (che comunque è bene dimenticare). Solo Ray Smith ne è padrone e lo è solamente ed esclusivamente tramite la sua capricciosa simbologia, come se egli stesso si ricreasse a partire dal godimento, nella costruzione di una nuova mitologia post-umana di taglio letterario ed essenzialmente viscerale. (…)
È certo che, dal punto di vista formale, in questi “piccoli cambiamenti” che si retroalimentano del suo spirito primigenio, della sua dimenticanza della mezza misura, della sua leggerezza fattiva, del suo feticismo verbalizzante e del suo erotismo visto ora come sfida (…)
E così vediamo orologi acquosi, sbigottimenti, sonnambulismi, insonnie, sogni erotici, incubi, stregonerie, brandelli, candele, fantasmi, pugili, ballerine, maghi, ubriachi, osti, adolescenti, streghe, fate, infermiere e pazienti, cani e polpi e, continuando con la “p”, anche prostitute (o dobbiamo lasciare da parte il puritanesimo e dire “amanti”? …Ma sì, diciamo amanti!), animali umanizzati e uomini mezzi animali, riflessi, pezzetti di vita colti nelle stanze di un bordello o di un hotel … e tutto ciò che c’è prima, in un frammento. Solo un “frattale” di irrealtà, che davanti ai nostri occhi fa riflesso, brilla e seduce...
(dal testo del catalogo di Omar Pascual Castillo)
RAY SMITH
Note biografiche
Nasce a Brownsville, Texas, 1959.
Attualmente vive e lavora a New York, NY, e Cuernavaca, México.
I suoi lavori sono in alcuni fra i più importanti musei del mondo fra i quali ricordiamo:
Whitney Museum of American Art, New York
Metropolitan Museum of American Art, New York
Brooklyn Museum of Art, New York
Miami Art Museum, Florida
Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid
Cemex, Monterrey, México
Museo de Arte Contemporáneo de Monterrey, México
Ultime mostre personali (selezione)
2008
Ray Smith: New Painting, Akira Ikeda Gallery, Taura, Japan.*
Ray Smith: Small Changes, Costantini Arte Contemporanea. Milano, Italia.*
RAY SMITH, Roebling Hall Gallery, Chelsea, New York.
RAY SMITH, Nickolas Robinson Gallery, Chelsea, New York.
Ray Smith: Nuevos Cadáveres Exquisitos y otros sueños, Galería Fernando Santos, Oporto-Lisboa, Portugal.*
2007
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Centro Cultural Instituto Cabrera Pinto, La Laguna (Santa Cruz de Tenerife, Islas Canarias), España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
Ray Smith: CARICATURA (Delirium Tremens), Galería Joan Prats, Barcelona, España.*
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Centro Cultural La Regenta (Las Palmas de Gran Canarias, Islas Canarias), España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
Ray Smith: Painting as territory, South Texas Museum of Arts, Corpus Christi, Texas.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
2006-2007
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Instituto de América/Centro Damián Bayón, Santa Fe, Granada, España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
Ray Smith: Smalls Texans Stories, Galería Sandunga, Granada, España.*
2006
Ray Smith, Akira Ikeda Gallery, Berlin, Germany.*
Ray Smith: Painting as territory, Brownsville Museum of Fine Arts, Brownsville, Texas.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
RAY SMITH / DEUS-MACHINE, Museo Extremeño e Iberoamericano de Arte Contemporáneo (Badajoz), España.* Curator: Omar-Pascual Castillo.
2003-2004
Ray Smith: Wheels & Longarms, Galeria Ramis Barquet, Chelsea & New York, NY.*
2003
La Casa de Hielo, Galería Joan Prats, Barcelona, España.*
2002
Catahoula Cur, Ray Smith, Babilonia 1808, Berkley, CA.
Ray Smith, The McNay Art Museum, San Antonio, Texas.
Ray Smith, Galeria Ramis Barquet, New York, NY.
2001
Ray Smith, Carrie Secrist Gallery, Chicago.
Persianas, Galeria Emma Molina, Monterrey, MX.
Ray Smith: Recent Paintings, John Berggruen Gallery, San Francisco, CA.
28
febbraio 2008
Ray Smith – Small Changes
Dal 28 febbraio al 05 aprile 2008
arte contemporanea
Location
IL TORCHIO – COSTANTINI ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Crema, 8, (Milano)
Milano, Via Crema, 8, (Milano)
Orario di apertura
10.00-12.30; 15.30-19.30 – chiuso lunedì mattina e festivi
Vernissage
28 Febbraio 2008, dalle ore 18.00 alle ore 21.30
Autore
Curatore