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Bateau Ivre. L’ebbrezza dell’arte contemporanea
Giovani artisti italiani prendono spunto dal famoso poemetto di Arthur Rimbaud, che è un susseguirsi di immagini piene, gonfie, rutilanti di sensazioni, di racconti, di oggetti
Comunicato stampa
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Con “BATEAU IVRE” – letteralmente “Il battello ebbro” – si inaugura il 12 aprile 2008 il progetto espositivo di ICARIO per l’arte contemporanea, nella parte appositamente creata dal famoso studio d’architettura Valle & Valle, all’interno degli spazi della Cantina Icario, a Montepulciano.
Il titolo della mostra BATEAU IVRE – a cura di Marco Meneguzzo, con il project managing di Antonio Colombo - prende spunto dal famoso poemetto di Arthur Rimbaud, che è un susseguirsi di immagini piene, gonfie, rutilanti di sensazioni, di racconti, di oggetti (oltre, naturalmente, a richiamare in maniera evidente, e a nostro avviso ironica, la presenza del brand attraverso l’aggettivo “ebbro”…). Questa sensazione di pienezza strabordante ha un suo corrispettivo in arte in ciò che viene definito “horror vacui”, cioè “la paura del vuoto”, vale a dire la pulsione a riempire, a saturare lo spazio visivo di immagini, di oggetti, di narrazioni. E’, questa, una tendenza che si riscontra sempre più nelle giovani generazioni di artisti di tutto il mondo, forse favorita dal bombardamento di immagini che scorrono a flusso continuo e a cui siamo sottoposti. Il risultato è quello di una narrazione per immagini che nell’”ebbrezza” procurata da tutto ciò che in questo modo riceviamo quotidianamente, ricostruisce relazioni impensate, stabilisce nuovi link senza far conto di questioni di spazio o di tempo e, alla fine, propone un nuovo immaginario, fatto di un universo atemporale, dove non esiste un prima e un poi, ma solo un magma ricchissimo, da cui ciascuno può estrapolare la narrazione che in quel momento ritiene più vicina alle proprie sensazioni e ai propri bisogni.
A dimostrazione visiva di questa tesi, verranno chiamati alcuni artisti italiani, quasi tutti delle ultime generazioni, che agiscono secondo questi intenti: Gabriele Arruzzo, Paolo Brenzini, Pier Luigi Calignano, Maurizio Cannavacciuolo, Marco Cingolani, Alberto Di Fabio, Fulvio Di Piazza, Nathalie Du Pasquier, Massimo Kaufmann, Laboratorio Saccardi, Francesco Lauretta, Andrea Mastrovito, Davide Nido, Cristiano Pintaldi, Antonio Niello, Sergio Zanichelli.
Nella loro diversità, questi artisti, che usano quasi tutti il medium pittorico, raccolti in un’unica rassegna, costituiscono la dimostrazione di quanto si è ipotizzato: un vero e proprio universo di immagini, di colori, di situazioni compresenti ma quasi sempre slegate da nessi immediatamente percepibili, che coinvolgono lo spettatore nel cercare la “propria” storia.
BATEAU IVRE è la prima mostra del Progetto Culturale Icario – art direction di Aldo Premoli - che vede già stabilita una programmazione Triennale principalmente incentrata sull’arte contemporanea ma non solo: sono infatti previste altre iniziative, quali anteprime cinematografiche e letterarie.
Il titolo della mostra BATEAU IVRE – a cura di Marco Meneguzzo, con il project managing di Antonio Colombo - prende spunto dal famoso poemetto di Arthur Rimbaud, che è un susseguirsi di immagini piene, gonfie, rutilanti di sensazioni, di racconti, di oggetti (oltre, naturalmente, a richiamare in maniera evidente, e a nostro avviso ironica, la presenza del brand attraverso l’aggettivo “ebbro”…). Questa sensazione di pienezza strabordante ha un suo corrispettivo in arte in ciò che viene definito “horror vacui”, cioè “la paura del vuoto”, vale a dire la pulsione a riempire, a saturare lo spazio visivo di immagini, di oggetti, di narrazioni. E’, questa, una tendenza che si riscontra sempre più nelle giovani generazioni di artisti di tutto il mondo, forse favorita dal bombardamento di immagini che scorrono a flusso continuo e a cui siamo sottoposti. Il risultato è quello di una narrazione per immagini che nell’”ebbrezza” procurata da tutto ciò che in questo modo riceviamo quotidianamente, ricostruisce relazioni impensate, stabilisce nuovi link senza far conto di questioni di spazio o di tempo e, alla fine, propone un nuovo immaginario, fatto di un universo atemporale, dove non esiste un prima e un poi, ma solo un magma ricchissimo, da cui ciascuno può estrapolare la narrazione che in quel momento ritiene più vicina alle proprie sensazioni e ai propri bisogni.
A dimostrazione visiva di questa tesi, verranno chiamati alcuni artisti italiani, quasi tutti delle ultime generazioni, che agiscono secondo questi intenti: Gabriele Arruzzo, Paolo Brenzini, Pier Luigi Calignano, Maurizio Cannavacciuolo, Marco Cingolani, Alberto Di Fabio, Fulvio Di Piazza, Nathalie Du Pasquier, Massimo Kaufmann, Laboratorio Saccardi, Francesco Lauretta, Andrea Mastrovito, Davide Nido, Cristiano Pintaldi, Antonio Niello, Sergio Zanichelli.
Nella loro diversità, questi artisti, che usano quasi tutti il medium pittorico, raccolti in un’unica rassegna, costituiscono la dimostrazione di quanto si è ipotizzato: un vero e proprio universo di immagini, di colori, di situazioni compresenti ma quasi sempre slegate da nessi immediatamente percepibili, che coinvolgono lo spettatore nel cercare la “propria” storia.
BATEAU IVRE è la prima mostra del Progetto Culturale Icario – art direction di Aldo Premoli - che vede già stabilita una programmazione Triennale principalmente incentrata sull’arte contemporanea ma non solo: sono infatti previste altre iniziative, quali anteprime cinematografiche e letterarie.
12
aprile 2008
Bateau Ivre. L’ebbrezza dell’arte contemporanea
Dal 12 aprile al 28 settembre 2008
giovane arte
Location
CANTINA ICARIO
Montepulciano, Via Delle Pietrose, 2, (Siena)
Montepulciano, Via Delle Pietrose, 2, (Siena)
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
APSTUDIO
Autore
Curatore