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Padova Aprile Fotografia / Albert Steiner – Del paesaggio sublime
La personale presenta un’ottantina di fotografie tratte dagli incontaminati paesaggi alpini immortalati nei suoi scatti.
Comunicato stampa
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Del Paesaggio sublime è il titolo della mostra di Albert Steiner che, da Venerdì 28 marzo alle ore 19.00 nel Museo Civico di Piazza del Santo, andrà ad arricchire l’intensa e pregiata programmazione di Padova Aprile Fotografia - passaggi / paesaggi 2.
La retrospettiva, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia in collaborazione con l’ISR-Spazio Culturale Svizzero di Venezia, Dokumentationsbibliothek St. Moritz e il Museo d’arte dei Grigioni di Coira, sostenuta dalla Regione del Veneto e curata da Enrico Gusella, presenta un’ottantina di fotografie tratte dagli incontaminati paesaggi alpini immortalati dal fotografo svizzero.
Oltre a rivelare un profondo rispetto e amore per la natura, le immagini di Albert Steiner testimoniano gli sforzi instancabili dedicati alla ricerca di valori fuori dal tempo e verità universali, ritrovati in spettacolari scenari accuratamente concepiti, intrisi di luce e in grado di esprimere l’esperienza della fugacità umana. Steiner appartiene alla schiera dei celebri fotografi svizzeri del XX secolo. Le sue fotografie dei paesaggi dell’Engadina sono straordinarie anche in una prospettiva internazionale e hanno contribuito in modo decisivo a formare la percezione della Svizzera come paese alpino di eterna bellezza. Ispirato dalla pittura di Giovanni Segantini e di Ferdinand Jodler, Steiner ha creato immagini che non soltanto rispondono alle esigenze artigianali e tecniche, ma le cui qualità estetiche sono di grande effetto. L'intenso, quasi ossessivo, legame di Steiner con il mondo della montagna è il frutto di una visione artistica molto personale legata al romanticismo tipico dell'Ottocento. "Spesso per Steiner – osserva Peter Pfrunder, direttore della Fondazione Svizzera per la Fotografia – la natura rappresenta una risorsa di spiritualità, la metafora di un mondo idealizzato e incontaminato".
Come genere fotografico il pittorialismo, che aveva cercato di nobilitare la fotografia con la ricerca di effetti pittorici, contorni sfumati, tonalità soffuse e motivi romantici, rappresenta indubbiamente una delle tappe importanti nell’ opera di Steiner, che tra il 1910 e il 1930 raggiunse la piena maturità. Ma verso il 1930 la concezione moderna della fotografia privilegiò un linguaggio figurativo basato sull'immediatezza, l'obiettività, le forme nette e le composizioni rigorose. Il passaggio dalla vecchia alla nuova concezione della fotografia si rispecchia chiaramente nelle opere di Steiner: la tecnica e l'interpretazione che permeano i suoi primi scatti sono, infatti, in gran parte di ispirazione pittorica, e anche in anni successivi i suoi ingrandimenti proseguono lungo questo carattere espressivo.
Fotografo commerciale per vivere, autore di numerose cartoline che hanno veicolato le immagini dell'Engadina in tutto il mondo, Steiner era abilissimo anche nella camera oscura. Le sue manipolazioni, la sua cura della stampa, raggiunsero livelli di bravura elevatissimi. Alla luce del nuovo e crescente apprezzamento nei confronti dell’approccio soggettivo e della connotazione artistica della fotografia, è evidente quanto il contributo di Albert Steiner alla fotografia svizzera sia stato autonomo e moderno. Nelle sue immagini, infatti, egli traduce in un linguaggio bidimensionale in bianco e nero la sua visione estetica del paesaggio e delle cose, mettendoli in scena in modo da rivelarne tutta la bellezza. Steiner era, infatti, convinto che la fotografia fosse in grado di produrre arte al pari delle altre forme espressive. Grande risulta il contributo di Steiner alla fotografia svizzera: si può dire che egli abbia pubblicato il primo moderno volume di fotografia del suo paese d’origine, in cui le immagini non sono semplici illustrazioni ma opere con una loro autonomia.
La retrospettiva, promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo – Centro Nazionale di Fotografia in collaborazione con l’ISR-Spazio Culturale Svizzero di Venezia, Dokumentationsbibliothek St. Moritz e il Museo d’arte dei Grigioni di Coira, sostenuta dalla Regione del Veneto e curata da Enrico Gusella, presenta un’ottantina di fotografie tratte dagli incontaminati paesaggi alpini immortalati dal fotografo svizzero.
Oltre a rivelare un profondo rispetto e amore per la natura, le immagini di Albert Steiner testimoniano gli sforzi instancabili dedicati alla ricerca di valori fuori dal tempo e verità universali, ritrovati in spettacolari scenari accuratamente concepiti, intrisi di luce e in grado di esprimere l’esperienza della fugacità umana. Steiner appartiene alla schiera dei celebri fotografi svizzeri del XX secolo. Le sue fotografie dei paesaggi dell’Engadina sono straordinarie anche in una prospettiva internazionale e hanno contribuito in modo decisivo a formare la percezione della Svizzera come paese alpino di eterna bellezza. Ispirato dalla pittura di Giovanni Segantini e di Ferdinand Jodler, Steiner ha creato immagini che non soltanto rispondono alle esigenze artigianali e tecniche, ma le cui qualità estetiche sono di grande effetto. L'intenso, quasi ossessivo, legame di Steiner con il mondo della montagna è il frutto di una visione artistica molto personale legata al romanticismo tipico dell'Ottocento. "Spesso per Steiner – osserva Peter Pfrunder, direttore della Fondazione Svizzera per la Fotografia – la natura rappresenta una risorsa di spiritualità, la metafora di un mondo idealizzato e incontaminato".
Come genere fotografico il pittorialismo, che aveva cercato di nobilitare la fotografia con la ricerca di effetti pittorici, contorni sfumati, tonalità soffuse e motivi romantici, rappresenta indubbiamente una delle tappe importanti nell’ opera di Steiner, che tra il 1910 e il 1930 raggiunse la piena maturità. Ma verso il 1930 la concezione moderna della fotografia privilegiò un linguaggio figurativo basato sull'immediatezza, l'obiettività, le forme nette e le composizioni rigorose. Il passaggio dalla vecchia alla nuova concezione della fotografia si rispecchia chiaramente nelle opere di Steiner: la tecnica e l'interpretazione che permeano i suoi primi scatti sono, infatti, in gran parte di ispirazione pittorica, e anche in anni successivi i suoi ingrandimenti proseguono lungo questo carattere espressivo.
Fotografo commerciale per vivere, autore di numerose cartoline che hanno veicolato le immagini dell'Engadina in tutto il mondo, Steiner era abilissimo anche nella camera oscura. Le sue manipolazioni, la sua cura della stampa, raggiunsero livelli di bravura elevatissimi. Alla luce del nuovo e crescente apprezzamento nei confronti dell’approccio soggettivo e della connotazione artistica della fotografia, è evidente quanto il contributo di Albert Steiner alla fotografia svizzera sia stato autonomo e moderno. Nelle sue immagini, infatti, egli traduce in un linguaggio bidimensionale in bianco e nero la sua visione estetica del paesaggio e delle cose, mettendoli in scena in modo da rivelarne tutta la bellezza. Steiner era, infatti, convinto che la fotografia fosse in grado di produrre arte al pari delle altre forme espressive. Grande risulta il contributo di Steiner alla fotografia svizzera: si può dire che egli abbia pubblicato il primo moderno volume di fotografia del suo paese d’origine, in cui le immagini non sono semplici illustrazioni ma opere con una loro autonomia.
28
marzo 2008
Padova Aprile Fotografia / Albert Steiner – Del paesaggio sublime
Dal 28 marzo al 18 maggio 2008
fotografia
Location
MUSEO CIVICO AL SANTO
Padova, Piazza Del Santo, 12, (Padova)
Padova, Piazza Del Santo, 12, (Padova)
Biglietti
Ingresso: 4 € intero, 2 € ridotto – 5 € biglietto cumulativo con la mostra “Passaggi a Nord-Est” (Galleria Cavour).
Il biglietto cumulativo dà inoltre diritto all’ingresso ridotto 5 € ai Musei Civici agli Eremitani, mostra “Buby Durini for Joseph Beuys’’.
Orario di apertura
10 - 13 e 15 – 18, chiuso i lunedì non festivi e Giovedì 1 maggio.
Vernissage
28 Marzo 2008, ore 18
Sito web
cnf.padovanet.it
Ufficio stampa
STUDIO PESCI
Autore
Curatore