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Caroline Walker – The sense of interior
Galleria Glance è lieta di presentare la prima personale italiana dell’artista scozzese Caroline Walker (Dunfermline, 1982)
Comunicato stampa
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Galleria Glance è lieta di presentare la prima personale italiana dell’artista scozzese Caroline Walker (Dunfermline, 1982)
Leon Battista Alberti ha paragonato il quadro a una finestra sulla realtà. I dipinti di Caroline Walker sono piuttosto buchi della serratura sulle realtà intime dei personaggi e dell’autrice. Come vouyeur ci permettono di spiare attimi di solitudine e intimità nello spazio privato per eccellenza, quello degli interni domestici.
Caroline non dipinge mai più di una persona alla volta e non si allontana oltre il giardino di casa. Quando non c’è una figura umana, ne percepiamo comunque la presenza attraverso le tracce che lascia e il nostro punto di vista diventa quello dei personaggi assenti.
Frammenti di una narrazione di cui non si conosce il seguito, contengono sempre qualcosa di un po’ sinistro o ambiguo. Elementi kitsch o grotteschi, come nani da giardino, sculture a forma di aquila, piante, cuscini a cuore o vetusti lampadari – “le buone cose di pessimo gusto” di gozzaniana memoria – apparentemente stridono con i soggetti ritratti: sembra quasi che le case, dall’arredamento old fashioned, non appartengano a loro, come fossero affittate ammobiliate o in prestito, magari dei genitori o dei nonni.
Potrebbe essere successo qualcosa oppure no, l’autrice lascia spazio all’interpretazione: i suoi potrebbero essere elogi della solitudine o della stanchezza e del male di vivere, preparazione eccitata prima della festa o malinconia post-sbornia.
Caroline non dipinge semplicemente interni, dipinge the sense of interior: il senso degli interni, ma anche dell’interiorità, di ciò che si è quando si è soli con se stessi e con le proprie stranezze e manie.
Norma Mangione
Leon Battista Alberti ha paragonato il quadro a una finestra sulla realtà. I dipinti di Caroline Walker sono piuttosto buchi della serratura sulle realtà intime dei personaggi e dell’autrice. Come vouyeur ci permettono di spiare attimi di solitudine e intimità nello spazio privato per eccellenza, quello degli interni domestici.
Caroline non dipinge mai più di una persona alla volta e non si allontana oltre il giardino di casa. Quando non c’è una figura umana, ne percepiamo comunque la presenza attraverso le tracce che lascia e il nostro punto di vista diventa quello dei personaggi assenti.
Frammenti di una narrazione di cui non si conosce il seguito, contengono sempre qualcosa di un po’ sinistro o ambiguo. Elementi kitsch o grotteschi, come nani da giardino, sculture a forma di aquila, piante, cuscini a cuore o vetusti lampadari – “le buone cose di pessimo gusto” di gozzaniana memoria – apparentemente stridono con i soggetti ritratti: sembra quasi che le case, dall’arredamento old fashioned, non appartengano a loro, come fossero affittate ammobiliate o in prestito, magari dei genitori o dei nonni.
Potrebbe essere successo qualcosa oppure no, l’autrice lascia spazio all’interpretazione: i suoi potrebbero essere elogi della solitudine o della stanchezza e del male di vivere, preparazione eccitata prima della festa o malinconia post-sbornia.
Caroline non dipinge semplicemente interni, dipinge the sense of interior: il senso degli interni, ma anche dell’interiorità, di ciò che si è quando si è soli con se stessi e con le proprie stranezze e manie.
Norma Mangione
26
febbraio 2008
Caroline Walker – The sense of interior
Dal 26 febbraio al 25 marzo 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA GLANCE
Torino, Via San Massimo, 45, (Torino)
Torino, Via San Massimo, 45, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15:30-19:30 o su appuntamento
Vernissage
26 Febbraio 2008, ore 18.30-20
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