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Chiarimenti. Luce arte industria
L’evento si propone di “fare chiarezza” sullo stretto legame che, soprattutto nel corso del Novecento, la creazione artistica ha intrecciato con la luce, indagandone il suo impiego e i suoi significati, le sue forme e le sue funzioni semantiche
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 8 febbraio nei raffinati spazi espositivi di Villa Mazzotti a Chiari (Brescia) la mostra colettiva di arte contemporanea CHIARIMENTI. Luce Arte Industria, che resterà aperta fino al prossimo 20 aprile.
Come suggeriscono il gioco di parole e le allusione contenute nel titolo, l’evento si propone di “fare chiarezza” sullo stretto legame che, soprattutto nel corso del Novecento, la creazione artistica ha intrecciato con la luce, indagandone il suo impiego e i suoi significati, le sue forme e le sue funzioni semantiche. E a partire da questo primo ambito di riflessione si sviluppa anche l’analisi nei confronti dei nuovi apporti che la scienza e la tecnologia, la produzione industriale e aziendale hanno offerto all’espressione artistica in vista di un potenziamento dei suoi mezzi formali e di una trasformazione delle sue funzioni nei confronti del pubblico e della critica. Medium formale per eccellenza, appunto, la luce artificiale: basti pensare alle esaltate ipotesi di ricostruzione “luminosa” dell’universo futurista, ai giochi di luce delle città della Modernità, fino ai Manifesti di Lucio Fontana dove l’artista dichiarava la nascita di una “…arte spaziale, per ora, neon, luce di Wood, televisione, la quarta dimensione ideale dell’architettura…si va formando una nuova estetica, forme luminose attraversano gli spazi…” L’esposizione intende focalizzare l’attenzione sulle ricerche artistiche sviluppatesi a partire dal secondo dopoguerra, spingendosi fino alle esperienze contemporanee.
Dalla creazione di oggetti ed opere luminosi, alla progettazione di veri e propri ambienti ed environment fino all’estensione di tali ricerche nel contesto urbano, i percorsi-divagazioni-incontri di CHIARIMENTI prendono il via dalle pionieristiche ricerche e sperimentazioni ottico-percettive e fisiche-motorie avviate negli anni Cinquanta da Bruno Munari e dall’arte programmata con l’uso di luci polarizzate e percorsi di luce. Gli anni Sessanta e Settanta si rifrangono ed illuminano ora delle luci stroboscopiche applicate nelle esperienze psichedeliche e nelle interazioni con la musica elettronica (Alberto Biasi), ora nel contesto della ricerca artistica legata alle esperienze del lettering e delle icone pop (fino alle nuove generazioni, Francesco De Molfetta e Bonomo Faita); segno portatore di un significato ambiguo o tautologico è invece la luce nelle indagini concettuali, ben rappresentate da un’opera storica di Joseph Kosuth; mentre da qui partono e sfociano in un’acida critica, debitrice anche di certa iconografia pop, i lavori di due artisti Fluxus, Ben Patterson e Philip Corner. La mostra prosegue attraverso quella generazione di artisti che, nati attorno agli anni Cinquanta, meditano sulle ricerche pop e concettuali: Adolfo Lugli affronta la luce come segno e comunicazione; Beppe Bonetti con le sue “Luci metarazionali” scava e affonda, fra tensioni suprematiste e liriche di neon, nella pura sensibilità plastica delle forme geometriche, senza mai dimenticare l’importanza dello spettatore quale fruitore e artefice esso stesso di Gestalt; Eros Bonamini misura i principi universali del tempo e dello spazio incidendo metalli che la luce congela in sequenze di attimi; Giorgio Laveri, esponente di punta del Movimento Artistico Mediterraneo, confronta la calda, densa luminosità della ceramica con i freddi riflessi di una luce artificiale. D’altra parte, la presenza spirituale di Lucio Fontana risuona nell’ambiente a fibre ottiche di Carlo Bernardini, mentre Barbara De Ponti presenta un progetto che intreccia l’uso di elementi diversi, fra profondità e superficie, architettura e pittura, impiegando carta da spolvero, plexiglas e neon. Queste sono solamente alcune delle tematiche e delle suggestioni che CHIARIMENTI “mette in campo”, dimostrando la loro continuità fino ai linguaggi artistici elaborati dalle nuove generazioni, per antonomasia immerse in un contesto fortemente tecnicizzato e digitalizzato, e per scelta (o per necessità?) destinate a cercare nuove possibilità di significato e diverse forme estetiche attraverso il confronto con i nuovi media espressivi (Charlotte Cullinan + Jeanine Richards (ART-LAB); Cuoghi & Corsello; Marco De Luca; Massimo Liotti; Laura Ambrosi; Christian Eisenberger; Giorgio Lupattelli; Marco Samorè).
Opere e ambienti, forme e luci, ospitate nello spazio espositivo di Villa Mazzotti di Chiari che, per la sua storia e le sue splendide sale, permetterà di suggerire inedite relazioni estetiche ed ulteriori livelli di lettura alle opere esposte.Ecco spiegata un’altra chiave di lettura del titolo: CHIARIMENTI vuole infatti essere anche un omaggio alla città di Chiari, al suo Assessorato alla Cultura da oramai tre anni generoso organizzatore di esposizioni primaverili d’arte contemporanea allestite in affiatata collaborazione con la Galleria Colossi Arte Contemporanea; una collaborazione che quest’anno si arricchisce dell’importante contributo di AIFIL, Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose che ha saputo leggere in questo progetto espositivo un affascinante momento di riflessione e di indagine sulle potenzialità dei propri prodotti e progetti di luce nel campo – intrigante ed inesauribile – dell’arte contemporanea.
L’evento è accompagnato da un ricco catalogo a cura di Ilaria Bignotti, con introduzione di Daniele Colossi e Adolfo Lugli, testi critici di Ilaria Bignotti e Luca Panaro.
Come suggeriscono il gioco di parole e le allusione contenute nel titolo, l’evento si propone di “fare chiarezza” sullo stretto legame che, soprattutto nel corso del Novecento, la creazione artistica ha intrecciato con la luce, indagandone il suo impiego e i suoi significati, le sue forme e le sue funzioni semantiche. E a partire da questo primo ambito di riflessione si sviluppa anche l’analisi nei confronti dei nuovi apporti che la scienza e la tecnologia, la produzione industriale e aziendale hanno offerto all’espressione artistica in vista di un potenziamento dei suoi mezzi formali e di una trasformazione delle sue funzioni nei confronti del pubblico e della critica. Medium formale per eccellenza, appunto, la luce artificiale: basti pensare alle esaltate ipotesi di ricostruzione “luminosa” dell’universo futurista, ai giochi di luce delle città della Modernità, fino ai Manifesti di Lucio Fontana dove l’artista dichiarava la nascita di una “…arte spaziale, per ora, neon, luce di Wood, televisione, la quarta dimensione ideale dell’architettura…si va formando una nuova estetica, forme luminose attraversano gli spazi…” L’esposizione intende focalizzare l’attenzione sulle ricerche artistiche sviluppatesi a partire dal secondo dopoguerra, spingendosi fino alle esperienze contemporanee.
Dalla creazione di oggetti ed opere luminosi, alla progettazione di veri e propri ambienti ed environment fino all’estensione di tali ricerche nel contesto urbano, i percorsi-divagazioni-incontri di CHIARIMENTI prendono il via dalle pionieristiche ricerche e sperimentazioni ottico-percettive e fisiche-motorie avviate negli anni Cinquanta da Bruno Munari e dall’arte programmata con l’uso di luci polarizzate e percorsi di luce. Gli anni Sessanta e Settanta si rifrangono ed illuminano ora delle luci stroboscopiche applicate nelle esperienze psichedeliche e nelle interazioni con la musica elettronica (Alberto Biasi), ora nel contesto della ricerca artistica legata alle esperienze del lettering e delle icone pop (fino alle nuove generazioni, Francesco De Molfetta e Bonomo Faita); segno portatore di un significato ambiguo o tautologico è invece la luce nelle indagini concettuali, ben rappresentate da un’opera storica di Joseph Kosuth; mentre da qui partono e sfociano in un’acida critica, debitrice anche di certa iconografia pop, i lavori di due artisti Fluxus, Ben Patterson e Philip Corner. La mostra prosegue attraverso quella generazione di artisti che, nati attorno agli anni Cinquanta, meditano sulle ricerche pop e concettuali: Adolfo Lugli affronta la luce come segno e comunicazione; Beppe Bonetti con le sue “Luci metarazionali” scava e affonda, fra tensioni suprematiste e liriche di neon, nella pura sensibilità plastica delle forme geometriche, senza mai dimenticare l’importanza dello spettatore quale fruitore e artefice esso stesso di Gestalt; Eros Bonamini misura i principi universali del tempo e dello spazio incidendo metalli che la luce congela in sequenze di attimi; Giorgio Laveri, esponente di punta del Movimento Artistico Mediterraneo, confronta la calda, densa luminosità della ceramica con i freddi riflessi di una luce artificiale. D’altra parte, la presenza spirituale di Lucio Fontana risuona nell’ambiente a fibre ottiche di Carlo Bernardini, mentre Barbara De Ponti presenta un progetto che intreccia l’uso di elementi diversi, fra profondità e superficie, architettura e pittura, impiegando carta da spolvero, plexiglas e neon. Queste sono solamente alcune delle tematiche e delle suggestioni che CHIARIMENTI “mette in campo”, dimostrando la loro continuità fino ai linguaggi artistici elaborati dalle nuove generazioni, per antonomasia immerse in un contesto fortemente tecnicizzato e digitalizzato, e per scelta (o per necessità?) destinate a cercare nuove possibilità di significato e diverse forme estetiche attraverso il confronto con i nuovi media espressivi (Charlotte Cullinan + Jeanine Richards (ART-LAB); Cuoghi & Corsello; Marco De Luca; Massimo Liotti; Laura Ambrosi; Christian Eisenberger; Giorgio Lupattelli; Marco Samorè).
Opere e ambienti, forme e luci, ospitate nello spazio espositivo di Villa Mazzotti di Chiari che, per la sua storia e le sue splendide sale, permetterà di suggerire inedite relazioni estetiche ed ulteriori livelli di lettura alle opere esposte.Ecco spiegata un’altra chiave di lettura del titolo: CHIARIMENTI vuole infatti essere anche un omaggio alla città di Chiari, al suo Assessorato alla Cultura da oramai tre anni generoso organizzatore di esposizioni primaverili d’arte contemporanea allestite in affiatata collaborazione con la Galleria Colossi Arte Contemporanea; una collaborazione che quest’anno si arricchisce dell’importante contributo di AIFIL, Associazione Italiana Fabbricanti Insegne Luminose che ha saputo leggere in questo progetto espositivo un affascinante momento di riflessione e di indagine sulle potenzialità dei propri prodotti e progetti di luce nel campo – intrigante ed inesauribile – dell’arte contemporanea.
L’evento è accompagnato da un ricco catalogo a cura di Ilaria Bignotti, con introduzione di Daniele Colossi e Adolfo Lugli, testi critici di Ilaria Bignotti e Luca Panaro.
08
marzo 2008
Chiarimenti. Luce arte industria
Dall'otto marzo al 20 aprile 2008
arte contemporanea
Location
VILLA MAZZOTTI
Chiari, Viale Giuseppe Mazzini, (Brescia)
Chiari, Viale Giuseppe Mazzini, (Brescia)
Orario di apertura
da mercoledì a venerdì: h. 15-19; sabato, domenica e festivi: 10-12 e 15-19; lunedì e martedì chiuso
Vernissage
8 Marzo 2008, ore 16.30
Sito web
www.colossiarte.it
Ufficio stampa
MARTE COMUNICAZIONE
Autore
Curatore